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Lettera pubblicata il 9 Aprile 2009. L'autore, donax, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Anche se adesso ti sembra di avere perso l’occasione della vita io ti auguro e mi aguro, che ci sia una seconda possibilità, un secondo turno o estrazione, chiamalo come vuoi, per noi codardi. Si anche io faccio parte della schiera dei codardi che non sono riusciti a rendersi conto in tempo che il treno giusto era quello che stava passando, e…l’hanno perso. Ma io credo che ci sia del buono in questo male che ci è capitato, che ci deve essere del buono in questo universo, e che non rimarremo delusi. Aggiungimi su Fb, sono Rosanna Braschi. Puoi parlare con tutti i miei amici e amiche e aggiungerli, vedrai, da cosa nasce cosa. Non guardare mai indietro e la prossima volta ci godremoil presente senza rovinarlo con i dubbi futuri o i drammi passati.
Ciao!
Grazie Rosanna per l’incoraggiamento, spero propio che sia come dici te…purtroppo il punto è propio quello, i sensi di colpa che uccidono…Ma come dici te giustamente ciò che è stato è stato, e bisogna vivere il presente e credere nel futuro, ma quento è difficile…Va a momenti, in cui delle volte mi riesce quasi di pensarla cosi, altre in cui sono sul ciglio del burrone.Forse è cosi, è successo perchè doveva andare così, perchè il futuro ha in mente altro per noi.Ma se non fosse così…So che l’ateegiamento giusto da tenere è quello positivo, ma ragazzi quanto è difficile! Poi sai, in un angolino del mio cuore la speranza verso di lei c’è sempre, anche xchè una spiraglio l’ha lasciato e mi sto affidando ad uno specialista, tentando di tenere viva la fiammella. Forse sbaglio, forse dovrei chiudere il capitolo e basta, ma non mi sento ancora di arrendermi. è stata la mia prima vera storia d’amore, quindi non sapevo come certe cose “funzionassero”, ero immaturo. Adesso invece che ho gli occhi aperti…Ma piangersi addosso e rimuginare sul latte versato non serve a niente, se non a star male, bisogna invece far tesoro dell’esperienza e guardare avanti…Fosse facile…
Purtroppo non ho fb ma credo che lo farò a breve. Grazie del supporto, e della disponibilità, fanno sempre bene queste cose!
@ Svuotata86
Come molti di voi sono capitato qui digitando banalmente “non ce la
faccio più” su un motore di ricerca, premesso che sono contento che
Donax stia risolvendo pian piano i suoi problemi, mi sono imbattuto
nel tuo messaggio. Lo dico senza vergognarmi, mi sono commosso a tal
punto da piangere. E’ una situazione molto simile alla mia e mi sono
ritrovato molto nelle tue paure, nel tuo sconforto e nel tuo senso di
solitudine di fronte ad una battaglia che sembra non possa essere
vinta nonostante i mille sforzi. Per il poco che può contare, dico che
ti ammiro per quello che fai continuamente da anni per la tua famiglia
cercando di tenerla in piedi tra mille difficoltà, io purtroppo non ce
l’ho fatta, non ho avuto questa forza ed ora siamo delle entità neutre
che quasi non hanno più legami affettivi tra loro, una situazione
orribile e quasi certamente irrecuperabile.
Ti dico quindi di non mollare e di mantenere la speranza che un giorno
la vita ti possa sorridere di nuovo. Un abbraccio
@ Damien
Caro Damien, ti ringrazio perchè quelle tue lacrime mi hanno fatta sentire capita, anche se vorrei che nessuno mi capisse poichè nessuno dovrebbe trovarsi in situazioni simili..Mia mamma è una bella donna, giovane e anche piena di entusiasmo, se volesse/potesse…Si tiene, si veste bene, esce etc…Io e lei abbiamo un rapporto bellissimo, da sempre…Ma questa “bestia” ci divide nel momento in cui lei ha le giornate NO…E pensavo che quelle giornate fossero, non dico finite, ma quantomeno più rare…Invece in questa stagione estiva, stagione durante la quale noi (famiglia) lavoriamo, mi sono dovuta fare carico, oltre che delle casa e di tutto il resto, anche del lavoro…Mio fratello è grande, ma immaturo…e spesso io stessa gli do quest’attenuante per far sì che non si trovi all’interno di questo schifo…Ripeto, io e mia mamma abbiamo un bellissimo rapporto, ma negli anni è come se questo rapporto si fosse diviso per forza, perchè mia mamma ora non è più solo una persona ma due…Quindi amo e adoro la mia mamma e al tempo stesso non sopporto più le sue giornate nere (che per forza di cose fanno diventare nere anche le mie), le sue “sviste” tipo mettersi a fumare alla finestra e poi buttare le sigarette per terra dicendomi “domani le raccolgo” e domani le raccolgo sempre io…O quando non si alza dal letto per venire a cena e va in cucina un’ora dopo per farsi un toast per poi lasciare tutte le carte sul lavello…E quelle carte inevitabilmente le butto poi io…Piccolezze, no? E sentire quelle telefonate mentre ride e scherza con gli amici al telefono quando io, nella camera affianco, piango per il nervoso. E odio sentirmi dire dalla gente che sono fredda e cinica e acida e st.ronza…Solo perchè per difesa mi sono fatta questo carattere, diffido delle persone..E lei che elenca i dolori che ha, un giorno alla pancia, un giorno alla testa, un giorno a non so che cosa..Tutti che dicono “poverina” e nessuno che sposta lo sguardo verso di me, verso il mio viso che in quel momento non dice nulla, perso nel vuoto…Mi dispiace tanto per te Damien, so cos’hai passato ma mi dispiace un sacco sapere che addirittura non c’è più rapporto nè legame..Ti abbraccio e spero per te che la vita torni a sorridere prima o poi..
@
@ Gre
Ti ringrazio per il tuo punto di vista, non ho preso le tue parole come una critica, tuttt’altro…
Hai ragione probabilmente, non dovrei considerare la depressione inferiore ad una vera e propria menomazione fisica..Ma sai dirmi allora perchè c’è chi, come te, ne esce? Cosa ti ha dato la forza?
Come faccio, spiegami, a prendere atto delle parole di mia mamma, fingere che non esista…Cosa dovrei fare in 70 mtq di casa?Passare di fronte alla sua camera (sempre quando non ha buone giornate intendo) con indifferenza, magari spingerla un pò per spostarla in modo da permettermi di fare il cambio delle lenzuola? Aprire le finestre alla mattina per arieggiare e fingere che non ci sia nessuno a letto che può temere il freddo in pieno inverno? Come si fa?
Cosa volete? Come si fa ad aiutarvi? Assecondandovi o contraddicendovi? Fingendo indifferenza o dandovi attenzioni? Ti prego se sai cos’è che può far star meglio una persona depressa, aiutami tu perchè io davvero mi sto esaurendo..Non voglio passare per una martire ma sai cosa significa uscire il sabato sera e sentire la tua amica che rompe le palle perchè ha l’ennesima giornata storta e quindi ti rovina l’intera serata, la serata che tu aspettavi tutta la settimana per evadere da ciò che ti riaspetta poi in casa…E allora vorresti prenderla per le orecchie e dirle “vieni a casa mia e poi inizia a lamentarti”!! E invece io, un sorriso per gli altri e probabilmente per me stessa, ce l’ho sempre..
Non credere che non faccia tesoro delle tue parole..Mi servono..E per questo ti chiedo aiuto..Consigli..Cerca di aiutarmi a capire..Cosa devo fare?
@Svuotata86
Mi piacerebbe tanto poterti dare una ricetta per risolvere la tua
situazione, purtroppo posso solo condividere la mia esperienza e
sperare che anche la tua situazione familiare possa migliorare come ha
fatto la mia.Io sono sempre stata una persona allegra, vivace, solare
con tanta voglia di stare in compagnia; nel giro di qualche mese mi
sono ritrovata a vegetare su un divano odiandomi ogni giorno di
più.Sono anche una persona riflessiva, mi piace capirmi, perdo tanto
tempo ad analizzare le reazioni ai fatti della vita sia mie che
altrui.Tutto potevo immaginare meno che potesse accadere A ME una cosa
del genere.Per questo posso dire che, se non avessi accettato la mia
condizione come una vera e propria menomazione fisica, probabilmente
mi sarei suicidata.In quegli anni difficilissimi io trovavo un
briciolo di sollievo nel condividere le mie sofferenze con le persone
a me care, cercavo, forse per giustificarmi, di spiegare, perchè anche
loro mi aiutassero a capire cosa dovevo fare per uscire da quella
palude.Ti risparmio tutti i siparietti penosi perchè non ne hai
davvero bisogno, ma io mi sentivo come una persona che guarda, uno
spettatore disinteressato della mia vita.Spero non ti avvilisca sapere
che tu stai già facendo, la tua presenza è rassicurante e terapeutica,
ogni volta che raccogli un mozzicone, che spalanchi una finestra, ogni
volta che avrai una parola di conforto come un vaff…; a me queste
cose hanno fatto bene, così bene che oggi sono rinata, ho ancora tanti
problemi ma VIVO.Tu mi chiedi: “cosa volete?” Io credo che la malattia
si possa riassumere tutta qui: NIENTE la depressione , per come l’ho
vissuta io, è la morte dei desideri.Dimostrare a qualcuno che non sa
più come si vive, come ci si alza la mattina e si affronta la giornata
è un qualcosa che nessun medico può sostituire con gli antidepressivi.
Hai detto che ci sono giornate buone, io non avevo mai nemmeno quelle,
quando la mente mi dava tregua il fisico si ribellava furioso per
quello che gli stavo facendo; crisi d’ansia e di panico attacchi di
colite reflusso gastroesofageo e potrei continuare, tutto questo
minava le fondamenta della mia autostima, non avevo più il controllo
del mio corpo e non volevo uscire di casa; se ora lavoro e faccio una
vita normale è perchè ho avuto una persona vicino che aveva la
pazienza, dopo ore trascorse a convincermi ad uscire, di girare la
macchina dopo 50 metri e riportarmi a casa se non mi sentivo sicura.
Erano 50 metri che mi allontanavano dalla mia malattia.
Oggi mi avvilisco per ogni singolo giorno che ho sprecato vivendo così
ma sono consapevole che non potevo fare diversamente, perchè la mia
condizione era totalmente indipendente dalla mia volontà.
Ho visto uno psichiatra poi uno psicologo, ho preso antidepressivi e
ansiolitici e sono convinta che abbiano fatto la loro parte tuttavia
se oggi sono qui a cercare di consolarti (se me lo avessero detto 2
anni fa mi sarei fatta una risata) lo devo a chi, come te, ha vissuto
un inferno per aiutare una persona che si ama.
Ancora una cosa e poi la pianto, quel sabato sera tanto agognato, che
proprio per le tue incredibili aspettative, non si conferma mai
all’altezza, ti serve per staccare la spina, fingere con gli altri
inganna anche te stesso; i problemi degli altri sono sempre minori
rispetto ai nostri ,non per quale sia il problema in se, ma proprio
perchè è DEGLI ALTRI; sicuramente la tua amica vive queste
“stupidaggini” come tragedie ma cosa pensi che direbbe di te chi deve
assistere un malato terminale giorno dopo giorno? Non si può misurare
la gravità di una situazione dipende da quanto ne hai per affrontarla,
mi è capitato di frequentare il reparto oncologia di un ospedale
vicino casa e vedevo gente gravemente malata capace di reagire con
serenità, una cosa che mi ha sconvolto.
Condividere i problemi degli altri è un modo per alleggerire i propri,
anche questo mi ha incredibilmente aiutata, ti dona il senso della
dimensione.
In conclusione quello che fai ogni giorno non è da tutti, ci vuole
volontà, impegno e pazienza; non siamo perfetti certe volte verranno
meno le motivazioni; ma non dubitare mai, nemmeno per un secondo, che
anche la più piccola cosa che hai fatto sia stata utile.
Un grandissimo abbraccio, non mollare!
Greta
@ Gre
Cara Greta, tutto quello che hai detto mi sembra così facile da capire…Eppure, oggi è un’altra di quelle giornate da schifo, e quindi qualsiasi cosa leggo nel tuo “racconto” mi fa solo pensare che non ne posso più!!
E’ stata in giro tutto il giorno, è andata a letto un’ora e adesso che si è alzata, non ha nemmeno fatto in tempo a passare mezz’ora che se ne ritorna a letto…
Boh non ho nemmeno voglia di “parlare” ora…Magari più tardi.
Comunque grazie davvero Greta.
svuotata 86 sei giovane io non ti dico di lasciare tua mamma li così
da sola ma sappi che per la depressione l’unica soluzione è creare il
vero legame.
tu sei la figlia e da figlia comportati anche se la situazione ti
richiede di fare tutto tu ma rendi partecipe anche lei nei mestieri di
casa alzala dal letto portandole fiducia parla come se lei fosse la
tua amica anche perchè nella vita di noi giovani (anche io sono 86)
giovani dell’era telefonino e facebook cerchiamo di circondarci di
amici anche impossibili senza renderci conto che gli unici amici che
resteranno saranno i nostri famigliari e aggiungo anche la nostra
dolce metà
null’altri contano =) non lo dico per parlare ma prendo in
considerazione per dire ciò il detto “meglio soli che mal
accompagnati” che ampliato al mondo intero implica l’ampliamento alla
nostra famiglia e a chi ci sta più a cuore =)
comunque tu impegnati a portare sempre il sorriso anche a chi non ti
piace perchè un sorriso è meglio di mille e mille parole=)
è un bel gruppo di ascolto online questo spazio in cui sono capitata per caso, come alcuni qui ho digitato la famosa frase e ho trovato questa discussione, posso solo dire che oggi a 41 anni mantengo un’ordine e una disciplina di vita per indole naturale dura, gotica, teutonica, che mi fa sembrare rigida e diretta come un tenente delle ss nel quotidiano in ogni cosa che faccio, ma poi arrivano ancora oggi momenti che possono durare anche una settimana in cui il mio carro armato invincibile si smonta e cade a pezzi come fosse di carta e le lacrime di disperazione mostrano la “me” vera, e cioè una che conosce bene sè stessa da sempre e sa che a meno che non sopravvenga un intervento diretto del Padreterno che cambi radicalmente le cose, la causa e origine unica della mia dannazione non è umanamente nè tantomeno tecnologicamente risolvibile, conosco però l’origine della mia dannazione e questo credo sia già un ottimo punto di osservazione che mi consente e mi consentirà per il resto della mia vita, non certo di vincere, ma almeno convivere con il nemico, conoscerlo e sopportare senza ansia i suoi attacchi per poi passare al contrattacco e riguadagnare le posizioni. la metto tutta sul metaforico ovviamente ma chi nasce come me, e siamo davvero una rarità, si trova a vivere tutta la vita come fosse una vera guerra, con periodi di tregua e periodi di battaglia dura, la mia sfortuna è l’incapacità di rassegnazione, non conosco la parola arrendersi, arrendersi alla mia condizione. ho pensato a dare una fine alla mia vita a 37 anni, quel giorno non ce la feci, la paura del salto da 50 metri nel vuoto da un ponte levatoio fu più forte di me e così capii che avevo abbastanza raziocinio in me da guardare a una “pace di compromesso”, una pace che mi consentirà di vivere mai serena o felice, ma almeno velatamente malinconica, che è sempre meglio che disperata.
credo che uno stato di depressione possa avere così svariati motivi nella vita di una persona, che tali motivi sono diversi quante sono le persone che ne soffrono, seppure la depressione pesante possa colpire per lo stesso motivo 100 persone ed essere scatenata che so, da una delusione d’amore, o da un esagerato investire la nostra vita nell’amore senza riservare nulla per noi, complice la fragilità di alcuni nel camminare da soli la propria strada, ognuna di quelle persone colpite vedrà il motivo con i propri occhi e l’unica cosa da fare, per quanto dura da realizzare, è l’autoricerca interiore, il fare(continua)