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Lettera pubblicata il 27 Agosto 2015. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ima76.
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ima,
sei una donna esasperata e hai superato i tuoi limiti oltre misura. Mi trovo molto solidale nei tuoi confronti e non condivido per nulla il comportamento irresponsabile adottato da tuo marito. La gestione del menage familiare non appartiene a un solo coniuge, ma è un dovere da parte di entrambi, e la cifra irrisoria che ha destinato nella sua idea di contribuzione è inammissibile. I ruoli nella coppia vanno divisi, e non fatti pesare sulle spalle dell’uno o dell’altra. La sua concezione di padre di famiglia, è rimasta nella forma embrionale di figlio che vive in casa dei genitori, dovuto principalmente anche dalle mancate proteste inespresse a suo tempo. Spero che tu gli abbia parlato e manifestato la tua insofferenza negli stessi termini utilizzati in questo post, per fargli capire quanto grave sia la vostra situazione attuale. Non ti sei sposata per fare la sguattera ed occuparti da sola di tutti i problemi inerenti alla vita matrimoniale, ne tantomeno unicamente per garantirgli la serenità sessuale tanto difesa; anche lui ha dei doveri nei vostri confronti e se non vuole adempiere come giusto che sia, allora si prenda tutte le conseguenze che ne comporta e vediamo quanto sia cosi entusiasta e bravo, nell’attuare sulla sua persona l’arte dell’arrangiamento suggerito. Non ci vuole poi cosi tanto per essere più disponibile nei tuoi confronti e in quelli del suo stesso sangue, se questa famiglia tende a sfaldarsi lo deve solo alla sua incoscienza, e alla sua poca voglia di reagire nel recuperare quanto perso. Se ne renderà conto quando deciderai di metterlo di fronte a fatto compiuto, ovvero il giorno in cui metterai in pratica la realtà della separazione, a quel punto forse si darà una mossa. La suà pigrizia secondo me, nasce perchè in te riconosce un incapacità di fondo che ti faccia compiere per davvero un simile gesto, per la paura del fallimento e dei figli, e quindi si sente sicuro nel voler continuare a vivere la sua vita da eterno peter pan. Devi prendere coraggio, e sdoganarti dalle pene che stai vivendo è importante anche la tua serenità in tutti i sensi, cosa che attualmente non hai. Quanto prima lo lascerai, tanto meglio sarà per lui affrontare finalmente i suoi sbagli, non hai altra scelta; starà a lui dopo se fare affondare del tutto quel che resta della sua famiglia o riconquistarla.
Ima, se appena ci riesci mollalo, e non sarebbe egoismo, ma solo la pragmatica constatazione di un fallimento inevitabile con un partner che NON vuole crescere? Vivete due vite diverse, che non si incontreranno più, se mai si sono incontrate. L’amore non sono le speranze e le illusioni romantiche dell’innamoramento. Quelle sono altri aspetti infantili del più importante sentimento che possiamo vivere. Lasciamole ai lettori dei romanzi rosa. C’è più romanticismo in un uomo che ti fa la colazione la mattina e ti porta la borsa delka soesache in uno che ti compra i fiori tutti i giorni e poi si stravacca sul divano facendoti fare la schiava.
Hai solo 39 anni, quanto pensi di dover aspettare per vivere la vita che speravi di vivere?
Taglio netto e senza rimpianti. I ragazzi capiranno. Anzi: hanno giá capito probabilmente.
Forza Ima, in giro ci sono ancora uomini che aspettano una donna capace, come te, ma se anche non li incontrassi non puoi sprecarti con un “figlio” che non hai psrtirito tu.
Ciao.
Ciao… Io posso dirti solo che, da figlia di separati, nel momento in cui mia madre decise di separarsi da mio padre io… Ero felice! Mio padre era molto menefreghista e creava in casa un clima di tensione, forse non é il tuo caso, si sente che sei esasperata… Forza… Accarezza l’idea di lasciarlo, certo come dici tu ” si sentirebbe perso” ma ricorda, lui non é uno dei tuoi bambini… Gli servirà per crescere, se lo crederà opportuno, ognuno é responsabile per la propria vita… Un abbraccio
“La suà pigrizia secondo me, nasce perchè in te riconosce un incapacità di fondo che ti faccia compiere per davvero un simile gesto”….
GIMMY queste tue parole mi hanno fatto riflettere…
Io sento che una parte di me ha deciso da tempo, ma l’altra va in direzione opposta, di conseguenza sono rimasta impantanata da anni in questo matrimonio infelice.
Come posso trovare il coraggio e riprendermi in mano la mia vita?.
ima,
purtoppo il coraggio non lo si può trovare o comprare tra gli scaffali di un supermercato, devi riuscirlo a tirare fuori con la stessa forza di cui ti sei armata, per addossarti tutti gli oneri di un capo famiglia. E’ senza dubbio difficile rendere concreta l’idea di una separazione, ma non ti rimane altro da fare, ad oggi purtroppo, le scelte fatte per ripristinare la situazione non hanno cavato i risultati sperati. A te frena la paura dei figli, che essendo troppo piccoli non capirebbero le tue ragioni, l’essere giudicata come una donna magari incapace, dalle rispettive famiglie di origine, l’avere gli occhi puntati addosso di chi non conosce le vostre vicissitudini, i sensi di colpa che ne potrebbero conseguire…. e normale essere confusi e angosciati, ma continuare in questo modo non farà altro che peggiorare le vostre condizioni. Nella tua testa hai già preso coscienza delle tue decisioni, devi adesso fare un passo in più per rendere tangibile questa verità. Finchè non darai uno smacco alla tua vita, resterai imprigionata in questo tuo limbo, e continuerai a dare a tuo marito la circostanza adatta, non solo di non prendersi mai le sue responsabilità di adulto, ma gli lascerai campo libero sulla possibilità di potersi rivalere e servire delle tue debolezze.
ima inizia con non stirare e lavare più la sua roba, digli che ti occuperai della casa e dei figli ma solo delle tue cose e delle loro, lui si dovrà’ arrangiare. Forse non sei pronta ad affrontare una separazione ma mettigli paura e vedi come va ma se comunque il rapporto non lo recuperi questo matrimonio crolla. Hai 40 anni sei ancora giovane, vuoi davvero passare anni della tua vita così? I figli se ne fanno una ragione soprattutto se non ci vanno d’accordo, quindi basta freni. Puoi ancora rifarti una vita. Non negartela.
Ciao Ima,
probabilmente l’aver perso un lavoro e averne trovato uno precario attorno ai 40 anni, magari ha avuto conseguenze più pesanti di ciò che sembra nella mente di tuo marito.
Da quanto scrivi sembra quasi apatico, disinteressato a tutto, anche a prendere in seria considerazione un tuo mollare il colpo.
È come se non fosse in grado di capire a quali conseguenze può portare un marito trasformato nel terzo figlio, piuttosto che in un uomo con cui condividere oneri e onori del progetto famiglia.
Prova a fare una cosa, e prova a farlo in primis per te stessa: lontano dai figli parla con tuo marito con fermezza. Digli TUTTO quello che non ti piace, i tuoi stati d’animo e che cosa vorresti tu.
Giocati tutte le carte e se non dovesse bastare, allora sceglierai che fare.
Io sono un po’ più piccolo di te (ho 34 anni), ho una famiglia mia con due bambini piccolini, e una compagna che rappresenta la donna del nostro tempo: mamma, super lavoratrice e sempre di corsa.
Sono nato e cresciuto in una famiglia in cui mio padre ha sempre aiutato mia madre anche in casa, quindi per me il non collaborare rappresenta una anomalia, una realtà che non conosco.
Per dire, mio padre ha 64 anni e in casa fa tutto tranne che stirare, mentre io sono anche capace a stirare perché ho vissuto tanti anni da solo e quindi o mi svegliavo o mi svegliavo.
Posso dire che le famiglie di oggi, in cui si lavora in due e magari ci sono anche dei figli da curare, la collaborazione è fondamentale.
Quando viene a mancare si creano grossi problemi e la famiglia si trasforma in una galera.
Chiarisciti prima con te stessa e poi decediti.
Ciao
quindi tuo marito non fa un c.... , mangia beve alloggia a sbafo e in piu’ ti tromba gratis…. c.... ma quest’uomo e’ un genio ! potresti mica darmi i suoi contatti e-mail che gli chiedo come si fa ?