Per 4 anni sono stato con Alma (timida, introversa, emotivissima, tenera, dolce e devota all’altro), ma non l’ho mai amata davvero. Mi ci misi insieme perché mi trovavo bene di persona ma non c’era attrazione sessuale e non avemmo rapporti. Mi ci affezionai tantissimo e non la lasciai e le diedi tutto. Poi incontro Elisa, capisco subito quanto sia diversa da tutte le altre e adatta a me, oltre a essere bellissima. Nonostante fossimo entrambi fidanzati, iniziamo una corrispondenza unica (70-80 righe di messaggi alla volta, ogni 2-3 giorni) vedendoci di tanto in tanto con grande feeling anche di persona. Questa situazione dura due anni. Nonostante questo non sospetto di piacerle e non colgo chiari segnali da parte sua. La scorsa estate decido di andare da solo in viaggio con Elisa, due settimane, lo dico ad Alma che mi dice “ok mi fido”. Parto, le dico che non sono fidanzato (per me era come se non lo fossi) ma so che lei sospetta, viaggio sensazionale, ci troviamo da dio, abbiamo rapporti, sono felice per la prima volta. Torno, provo a lasciare Alma ma non riesco per sensibilità e inesperienza perché mi chiede che le devo almeno un viaggio con lei già organizzato per Novembre e mi sento in dovere e in colpa nonostante non l’amassi. Quindi non lascio Alma e inizio ad avere i piedi in due scarpe. Rivelo a Elisa che ho ancora un viaggio all’estero con la “ex” in programma a Novembre e che intendo farlo perché abbiamo già pagato tutto e preso le ferie e che per me è un’amica. Decido di annullare il viaggio, glielo dico, ma all’ultimo momento cambio idea e parto senza dirglielo. Lo scopre e si arrabbia, ma io mi sento una vittima e finisce che è lei a consolarmi e saltarmi addosso quando mi vede. Così non mi rendo conto di quanto l’abbia fatta soffrire. Mi dice che le farebbe piacere se andassi a trovarla a Roma (lei è di Roma e io di Milan), ma non vadomai e non la chiamo mai al telefono.Non riesco a chiudere con Alma, sempre per debolezza. Elisa inizia a parlare sempre dell’ex, così io, che sono frustrato per la mia prigionia, le dico “che viaggio con chi mi pare e piace perché io e lei non siamo fidanzati ufficialmente, e mi serve più quotidianità per essere fidanzato, e che spero di averla a gennaio perché così vedendoci così poco mi sento poco coinvolto, e che mi manca la quotidianità con l’ex, non nel senso che mi manca l’ex, ma mi mancano le piccole cose che rendono più solido un rapporto”. Lei ovviamente, già ferita, prende malissimo le mie parole. Avendo i piedi in due scarpe, non introduco Elisa nella mia cerchia di amici. Un giorno che non ci vediamo da un po’ anziché accoglierla con amore provo ad aprirmi sulle mie difficoltà, dicendole che la sera prima ho rivisto Alma ed è stato come doverla rilasciare e sto male. La mia apertura, anziché portare comprensione, le fa scattare qualcosa. Ha una crisi di panico. Mi chiama, mi dice che piange tutti i giorni, che ha pensieri cupi, non ha più voglia di vivere e di niente. Prende farmaci e va psicoterapeuti. Mi allontana, dice che non vuole che la veda così perché mi faccio un’idea sbagliata su di lei. Provo a starle vicino, me lo impedisce. La vedo sempre meno, la vedo diversa. Non colgo segnali di bisogno d’affetto. Inizio a mettere in dubbio i miei sentimenti verso Elisa. Una sera, finita male e in silenzio, mi chiede se “vedi ancora la tua ragazza?” – aveva visto una foto del giorno prima – e di “dirle qualcosa, ti prego”. Decide di prendersi un periodo di pausa perché si è rotto qualcosa. La sera stessa riesco a lasciare Alma. Faccio arrivare un pensiero dolce a Elisa dicendole che voglio solo lei e di prendersi i suoi tempi. Ma nel frattempo soffro per l’assenza. E’ natale, mi ero ritagliato 2 settimane solo per lei dal lavoro. Dall’amore passo al rancore. Mi sento solo, torno a scrivere ad Alma che mi dava presenza. Vedo Elisa a Gennaio due volte, stiamo da dio, anche lei, davvero. Poi lei diventa molto fredda e inizio a risponderle anche male senza motivo, finché dopo alcune vicende mi dice che non ha più energie per avere una relazione. Per sms. Non le rispondo. Due settimane dopo ci vediamo di persona e mi lascia: “si è rotto qualcosa, punto di non ritorno, non provo più niente, non so cosa sia successo, non tivoglio più nella mia vita”. Reagisco male e scrivo cose brutte. Il giorno dopo la rivedo, ci parliamo, sono più calmo, non so perché le dico che è giusto così, che non era il momento adatto e che non ero maturo per la relazione, forse, poi le dico cose bellissime. Lei ribadisce il suo punto, dice che ha capito che non sono adatto a lei nonostante pensasse tantissimo che fossi la persona perfetta per lei prima di metterci insieme. A un certo punto provo a grattarle la testa, le bacio il collo e provo a baciarla, lei si lascia andare, poi si alza di scatto e dice tra se e sé ad alta voce, in modo spontaneo “no, no no devo essere coerente” quindi riprende a baciarmi. Mi dà l’idea che sia ancora combattuta dentro di sé e mi stia lasciando per auto-difesa o auto-convinzione. La lascio andare, mi dice che vuole distacco totale che si è esaurito tutto. Le scrivo in modo ossessivo e contraddittorio per tre giorni come un ragazzino, non risponde, poi mi acquieto, le chiedo di rivederla. Non accetto che tre settimane prima fosse così presa e ora niente: penso di doverle dimostrare che l’amo davvero e mi avesse visto troppo lunatico. Le dico che sono disposto a rinunciare a tutto e a trasferirmi giù a lavorare. Va in ansia, la vedo infastidita, inorridita, come se fossi un peso. Mi dice che sono egoista, che devo capire le sue esigenze, che vuole stare da sola e la farei sentire in colpa e che sì, preferisce perdermi del tutto. Le scrivo un ultimo messaggio in cui le dico che se mi avesse amato veramente avrebbe affrontato il problema insieme. Dopo quattro giorni mi scrive lei con un messaggio futilissimo. Del tipo “ehi ho visto un tuo sosia, so che non dovrei scriverti ma mi sei venuto in mente, allegando video de sosia (è vero, simile), come stai tral’altro?”. Io le rispondo freddamente dicendole che sto bene, ma al suo “ne sono felice, anche io meglio” sbotto dicendole che “non è possibile che io stia meglio dopo quattro giorni, ovviamente”. Ma non capisco perché mi ha scritto. Lo trovo incoerente, mi illudo ancora. Inizio a scriverle messaggi molto neutrali e brevi. Lei risponde, dopo 10 ore ma risponde. Fredda, ma risponde. Fa anche qualche domanda. Non capisco perché risponda. Questo rapporto di contatto freddo e distaccato prosegue quattro giorni, poi non risponde più e smetto di scriverle. Anche se potete pensare che l’abbia idealizzata o il mio sia un sentimento dettato dalla perdita, vi chiedo di credermi quando vi dico che l’amo infinitamente e di basarvi su questo presupposto, e che la presenza quotidiana di Alma e la distanza mi hanno fatto partire con la testa. So che le è crollato tutto e si è convinta che io sia inadatto a lei e mi ha vissuto in modo orribile durante il rapporto, vedendomi confuso, poco gentile, affettuoso, presente e turbato, e avendole creato insicurezze e poca presenza fisica. Ancor peggio, le ho causato una crisi personale che l’ha fatta stare male per mesi sotto farmaci e ora sta meglio. Come agire ora? Il mio problema è che so di non averle dato tutto, anzi il contrario, ho agito malissimo, ma mi ha lasciato non da arrabbiata ma da indifferente. Consigli sul da farsi? Mi sembra un’impresa impossibile.
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Categorie: - Amore e relazioni
Il mio consiglio è quello di crescere e di lasciare alle spalle l’immaturità con la quale affronti i rapporti di coppia. Fin quando ti comporterai come un ragazzino egoista che pensa al suo benessere, facendo pentire gli altri nel darti la fiducia riposta non ne caverai niente. Come ti comporteresti tu nella situazione inversa?? Una persona che ama davvero la propria donna non gli viene in mente di giostrarsi a secondo di come tira il vento, se non sei capace di gestire la lontananza e vuoi viverti la persona nella quotidianità scegliti allora ragazze che rientrano in questo requisito piuttosto che intraprendere relazioni dalla quale sai benissimo che già a priori non potrebbe funzionare. Non è possibile che una persona che mette il suo cuore a tua disposizione debba ritrovarsi a fare delle sedute in psicofarmaci….mah, io mi sentirei una carogna solo al pensiero, non tutti hanno un carattere abbastanza temprato per aggirare le proprie carenze emotive. Ti suggerisco di lasciarla/e in pace, perchè non sei pronto per storie serie.
Potrei capire se avessi 14 anni, ma a quanto pare, anagraficamente sei un uomo, comincia a comportarti come tale ed a pensare che le persone hanno dei sentimenti!
Cosa intendi per attrazione sessuale? Secondo me esiste una simpatia che fa scaturire un coinvolgimento, ma questo non è di natura sessuale. Te ne accorgi dal fatto che non ti fa sentire forte abbastanza da superare le tue riserve mentali. Immagino che per l’uomo il discorso sia diverso. Gli uomini in generale hanno una sensibilità che li porta ad essere “indifferenti” alla vita, di conseguenza non escludo che potrebbero avere reazioni diverse da quelle di una donna davanti ad un altro tipo di quiete. Per una donna è abbastanza normale provare delle emozioni che la sollevano da una serie di obblighi culturali che per gli uomini sono molto stimolanti. Sul filo delle loro passioni potrebbero nascere altri stimoli, ma quando si trovano faccia a faccia con una donna che non ha una vita molto movimentata non sono sempre ben disposti verso di lei: tendono a sentirsi stanchi e asserviti al potere che questa persona ha su di loro. Anche in senso buono. Per questa ragione quando si stringono i rapporti nasce un senso di reciproca soggezione. Fino a quando si scherza si scherza, ma noto che nella relazione tra i sessi prevale sempre la paura di essere prevaricati o prevaricanti. Con tutti. In famiglia, a scuola, nella società. Esiste un trasporto, questo non lo posso negare, ma quando impari a non fidarti troppo degli uomini ti viene spontaneo essere sempre un po’ trattenuta. Ti capiterà una volta nella vita di pensare che due persone si possono bastare. Dipende dalla sensibilità personale. Ad un certo punto lo capiscono tutti. Anche se non penso di essere una persona romantica mi piace credere nell’amore passionale… la chiamerò sempre attrazione per distinguerla da altri entusiasmi che danno colore alle nostre vite… essere innamorati dell’amore significa credere nell’universalismo che vede nell’avvenire tutte le famiglie e tutti i popoli radunarsi intorno alla pace dei santi. Si tratta di una speranza per tutti.
Boh. Puoi sintetizzare in due righe cosa vuoi da noi?
intanto, fatti due-tre birrette. poi ne parliamo.
Ma la tua è una lettera molto lunga difficile contorta e incasinata…proprio perché lo sei tu come persona! E quindi che dirti…hai fatto una valanga di errori…
1) non si sta con una donna per pietà o compassione o facendo finta di amarla. Standoci insieme non si fa il bene di nessuno!
2) non si fa finta di aver lasciato la tua ex ( alma) quando invece ci stai ancora insieme!
3) non si dicono le cose e poi si fanno tutte diverse all’ultimo( dicevi a lei di non partire poi sei partito lo stesso)
4) non si hanno storie a distanza . .sono sempre cazzate ste storie e finiscono sempre una merda!
Cmq guarda hai fatto altri mille errori e sbagliato tutto in queste storie ….in tutti i sensi! La verità è che non ami assolutamente nessuna delle due e dovresti solo stare da solo e crescere!
Inoltre non sono a posto manco loro perché una che sa che il ragazzo va da solo in vacanza con una donna e tu dice “vai OK mi fido” non è tutta finita! Come ovviamente anche un altra che per una cazzata simile deve pensare al suicidio avere attacchi di panico e prendere farmaci!
Si credo che Elisa sia più fuori di testa! Ti ama poi non più… Poi forse…poi ti vuole poi non ti vuole più ..dio mio che minestrone senza senso!
Chiudi con tutte e due e stai da solo a maturare!
@gimmy
Sicuramente non ero pronto per storie serie. Non avevo mai avuto esperienze, ero insicuro e immaturo. Quindi sono d’accordo con te, ho affrontato tutto con immaturità. D’altra parte ti assicuro che non mi sono mai comportato in modo egoistico e soprattutto pensando al mio benessere. Può sembrarlo, ma non è così. Pura immaturità. Altrimenti non avrei mai vissuto 4 anni frustrato dando comunque tutto all’altra (Alma), né sarei mai ri-andato in viaggio con la prima ragazza mentre ero innamorato di Elisa. Facendo così cos’ho ottenuto? Ho ferito la prima (illudendola ancora), la seconda (facendola soffrire) e me stesso (perdendo la fiducia di quella che amo e sentendomi in colpa verso chiunque, ma attenzione, stando in primis malissimo per me stesso!). Al di là della vicenda con Alma (per cui è un discorso complesso con responsabilità reciproche che non affronto qui), però la persona che ha messo “il mio cuore” a sua disposizione (Elisa) mi conosceva da due anni e sapeva di questa situazione “anormale” con Alma. Io capisco che sia difficile credere che una persona parta in viaggio “in amicizia”, per senso del dovere e affetto, con un “ex”, però ogni vicenda è diversa e parlandosi di persona uno dovrebbe capire che ti stia dicendo la verità e che sono in buona fede. Come mi sarei comportato nella situazione inversa? Se non avessi creduto all’altra persona, avrei troncato. O perlomeno mi sarei incazzato fino a farle capire subito l’errore e vedere se si fosse fatto perdonare e quanto tenesse a me, visto che ero così “duro di comprendonio”, ma ripeto, per immaturità e non cattiveria. Sono esperienze. Inutile dirvi che ora non mi ricomporterei mai così in nessuna delle due situazioni e vivo senza riuscire ad accettare quello che ho fatto e sono stato. Io ora vorrei capire se, secondo te, questa ragazza (Elisa) è recuperabile. Ieri sera, seppur dopo un giorno, ha risposto ancora a un mio messaggio. Io non ferirei più nessuno, soprattutto me stesso.
@Yog
Sapere se, avendo imparato dai miei errori di immaturità, inesperienza e confusione, essendo molto deciso a non voler ferire più nessuno, me compreso, ed essendo certo di essere innamorato di Elisa, sia quest’ultima recuperabile secondo voi. E, se sì, se sia meglio scriverle in modo neutro, senza chiederle di tornare da me o proclamare il mio amore, ma inviandole messaggi incentrati su di lei e su cose che le piacciono – questo comporterà grande sofferenza da parte mia perché non volterò pagina, ma sono disposto a farlo – o se attuare il no contact e non farmi sentire per un po’ vedendo cosa succede.
@sughettofresco
Non posso! Non capacitandomi del contrasto tra i miei sentimenti e quello che ho fatto, sono finito sotto psicofarmaci anch’io!
@Rossella, cosa intendo?
Per Alma ho provato una sorta di amore platonico. Mi emozionavo a guardarla negli occhi, il mio cuore gioiva nel vederla sorridere, ci stavo bene insieme nelle piccole cose quotidiane e avevamo interessi in comune, mi sentivo me stesso facilmente ed ero naturalmente portato a darle dolcezza. Per questo non sono mai riuscito a staccarmi. Ma non ero attratto nel senso che in intimità non mi veniva da fare l’amore con lei, e anche i baci non erano mai passionali, anche impegnandomi, e lei stessa, nonostante le avessi parlato di questi fattori, non fece mai nulla per provare ad accendere qualcosa, perché era fatta così caratterialmente. Ma alla lunga questa mancanza (innaturale) mi ha portato a vivere la cosa con frustrazione (giustamente), nonostante tutti i grandi pregi di quella relazione che mi hanno tenuto legato a essa.
@Sofia
Lo so, riconosco tutti i miei errori e il mio essere contorto. 1) Ovviamente non sono stato con Alma 4 anni per pietà. Ci stavo bene in tutto e per tutto ma mancava il fattore sessuale, e soltanto dopo tempo, non avendo mai avuto prima altre relazioni, ho capito quanto tale mancanza mi creasse frustrazione. Essendoci comunque un affetto profondo, non volendo chiudere per sms ed essendo io inesperto e immaturo, ho dovuto “parlarci” 5 volte prima di riuscire a chiudere del tutto.
2) hai ragione anche qui ovviamente, ma ripeto, inesperto, debole e immaturo. Per me era già chiusa mentalmente e ci avevo già parlato, stavo cercando di trovare la forza x farlo. Avevo paura che Elisa non avrebbe capito.
3) lì ho proprio cambiato idea io nel mentre per dubbi e sensi di colpa. Quando ho detto a Elisa che non volevo partire, non volevo davvero partire. Poi, sbagliando ancora, mi sono detto “vabeh ma se le dico il giorno dopo che ho cambiato idea, cosa penserà? Parto senza dirglielo, tanto non ho alcuna intenzione di fare niente con Alma, è davvero in amicizia, lei non ci crederebbe e speriamo che non lo venga a sapere”.
4) boh, questo mi sembra generico.
Riguardo al resto… sono d’accordo. Alma non ha mai avuto dignità e autostima e ora l’ho lasciata del tutto alle spalle (anche come amica, sebbene il rapporto fosse quello) perché altrimenti le facevo solo del male come già le ho fatto. Elisa penso provasse un sentimento fortissimo e mi avesse idealizzato molto durante i due anni di corteggiamento e, vedendo crollare il castello, vedendo che le distruggevo la fiducia, ha avuto una crisi interiore. Nel senso che non ha imputato subito a me la causa, inizialmente si è ritirata senza capirne il motivo, per me l’ha elaborata coi mesi. Però sono d’accordo, deve avere altri problemi personali altrimenti mi sembra comunque molto molto eccessivo come reazione (e comunque preoccupante). Vorrei recuperarla, anche se non siete d’accordo, quale la strada migliore?
Secondo me al momento devi mettere in secondo piano la speranza del recupero e prenderti del tempo per riflettere sugli errori, che come vedi non hanno portato a nessun beneficio. La vita di coppia ha bisogno di regole, attenzioni, quotidianità, fiducia, sacrificio per essere salda e tu non sei pronto per affrontare questo tipo di meccanismo, non sei in grado di dare la giusta stabilità che una persona meriterebbe, di conseguenza continueresti ad angosciarti e a far soffrire. Il giorno che imparerai ad essere sicuro della tua persona e amerai veramente qualcuno ti verrà in automatico il desiderio di condividere il tuo tempo con lei e non ci saranno amiche ex o lontananze che tengano, perchè quando trovi la persona giusta e ci stai bene, ogni intenzione è finalizzata al progetto di non distruggere quello che con fatica si è costruito.