Queste parole sono state scritte da qualcuno, da un individuo che sta perdendo la propria identità, il cui corpo si sta lentamente svuotando. Al suo passaggio perde, poco alla volta, ogni pezzo di sé sino a diventare nulla. Il vuoto, è questo che sta andando a formarsi al suo interno: una voragine, un buco nero che, con fame voragica, strappa e divora ogni singola particella del suo essere. Ma cos’è il vuoto? Cos’è il nulla? È un paradosso, è qualcosa che c’è ma che allo stesso tempo non c’è: se c’è il nulla (il vuoto) vuol dire che li non c’è niente.
Un paradosso. L’esistenza di ogni cosa, e il senso stesso della vita sono un paradosso. “Essere o non essere, questo è il dilemma”.
Questo “qualcuno” si era reso conto di essere e di non essere al medesimo istante e ciò lo struggeva, perché i paradossi si sa, sono fatti per confondere. Sentiva infatti di esser nebbia, sia dentro che fuori, non era definito, si intravedeva e percepiva a malapena, abbastanza da essere schivato dagli altri che camminavano quasi ignari della sua esistenza. “C’era ma non c’era “.
Confuso come queste parole scritte, tenta tutt’ora di orientarsi con quel briciolo di sé rimasto allo scopo di uscire da questo labirinto privo di pareti…
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