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Lettera pubblicata il 20 Agosto 2009. L'autore, gennarino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Mi fa venire i brividi pensare cosa diranno di me alla mia morte.
Forse non diranno niente perché in pratica nessuno sa che esisto.
Non mi frega niente di cosa pensano di me da vivo, figurarsi da morto.
Uno,
da un certo punto di vista, sarebbe forse quasi meglio così per tutti.
nessuno sa quale sia il principale obiettivo di vita di un altro e, di conseguenza, nessuno è in grado di giudicare se e quanto questo sia stato raggiunto.
il carattere, in parte innato e in parte acquisito tramite insegnamenti ed esperienze, dipende ben poco da noi e dalla nostra volontà. merito o demerito fanno capo ai soggettivi valori di chi giudica, non di chi li ha adottati.
restano i ricordi degli interscambi saltuari o dei periodi di vita trascorsi insieme. anche questi legati a percezioni diverse, a seconda di affetti o contrasti.
tutto quanto con il valore intrinseco di quasi niente!
di quello che pensano gli altri di me non me ne frega un c.... da vivo, figurati dopo esser morto 😂