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Una monotonia che uccide

di Gep

Tra qualche giorno compio 2o anni. E’ vero, il giorno del compleanno non bisogna tirar somme e far conti dei precedenti 19 anni di vita. Ma come ogni anno io cedo e li faccio lo stesso.

E cosa ho fatto allora, cosa sono stato? Poco che niente.

Al Liceo capitai nella classica classe di dementi ricchissimi e snob, tra di loro non c’era posto per me ed intrattenevano giusto quel superficiale rapporto di facciata, di convivenza forzata “perbenistica”. Premetto che non sono “lo sfigato” della situazione, con tutto il rispetto per quei ragazzi così chiamati. Dopo i primi anni di depressione e complessi di inferiorità scaturiti dal vedermi escluso da tutto mi feci la pellaccia ed imparai a snobbarli allo stesso modo, diventai molto forte ed iniziai a cercare amicizie (davvero poche, forse amicizie vere non ne ho proprio) altrove e non in classe. Mi sono innamorato due volte di due ragazze e mai mi sono dichiarato, ero ancora troppo insicuro.  Poi l’università. Facoltà molto molto impegnativa, materia che mi piace, ho trovato molte persone interessanti ma il carico di studio un altro po’ mi priva anche del fiato.

E la mia settimana si riduce a studio,corsi,studio,dormire, corsi,studio. A stento riesco ad uscire il sabato, quest’anno in particolare non ho più il tempo neanche per la storica partita di pallone del venerdì. Sono spettatore della mia stessa vita, il tempo passa ed io mi vedo “costretto” a non fare niente di interessante. Fino al periodo prima dell’inizio dell’università ero un tipo sempre scherzoso, solare,socievole, l’anima della festa e questo mio carattere, un po’ venuto a galla dalle ceneri di quei complessi di inferiorità del liceo un po’  per voglia di riscatto , m’ha fatto piacere a molte persone.

Da diversi mesi invece ho perso la voglia di scherzare, non ci riesco neanche imponendomelo. Mi accompagna sempre un velo di tristezza e noia che non do mai a vedere, spesso vado a fare lunghi giri da solo perchè essendo fuori sede non conosco  molte persone qui. Se non fossi musicista probabilmente sarei caduto in depressione totale, suonare è una delle poche cose che davvero mi fa star bene.

Mi trovo in una situazione ambigua : vorrei tanto dare una svolta radicale al corso attuale degli eventi, ma mi frena il carico di studio universitario ed il solo pensiero di lasciarmi dietro degli esami per poi andare fuoricorso con le tasse che aumentano vertiginosamente (non sono facoltoso).

Mi ritrovo vittima della monotonia più grigia.

Lettera pubblicata il 14 Marzo 2015. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Questa monotonia rischia di farti avere una percezione distorta di quello che rappresenti; non ti fossilizzare su quello che accade fuori dalla porta di casa tua: la scuola, nella peggiore delle ipotesi, resta un momento di evasione e di confronto con altre mentalità e altri modi di vivere. Devi diventare una donna… pensa che per i bambini le figure genitoriali rappresentano la chiave di volta della loro vita. D’altro canto per i giovani è difficile capire qualche cosa di loro stessi perché sono permeati dal materialismo che caratterizza la nostra cultura. Mi spiego: non ci passerebbe neanche per l’anticamera del cervello che un vecchio corteggiatore, nonostante il matrimonio e le gravidanze, a distanza di tanti anni, ci potrebbe guardare ancora con la stessa intensità. Una donna dovrebbe capirle certe cose perché è portata ad entrare in empatia con il padre e ad essere gelosa dello sguardo di uomini che mentre viaggiano con la fantasia – perché magari la loro vita non è stata un granché- mettono in discussione la sua nascita. La banalità dello sguardo maschile può ferire ma non va soggettivizzata (ragionano tutti in quel modo), tanto più che la legge sul divorzio li ha resi più fragili e più prevenuti. Questi frammenti di vita che rubi qua e là ti consentiranno di fare delle scelte consapevoli e di capire quale donna vuoi essere e cosa ti aspetti da un uomo e dalla famiglia. Non è detto che un uomo emancipato dalle sue fantasie (superuomo) ti possa dare più sicurezza di un visionario(uomo). Conoscendo la sua natura potresti riuscire a ridere della sua ingenuità, in caso contrario tenderai ad essere ostile al genere maschile. Ma guarda che gli uomini sono parecchio strani!

  2. 2
    Angwhy -

    L’università è cosi, amici solo d’estate per il resto in casa a studiare.la domanda se mai è ne vale ancora la pena?

  3. 3
    michelle -

    Erasmus?

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