Ormai da tempo ho paura di esprimere la mia opinione sui social perché temo che, nel caso in cui mi discostassi anche solo di un millimetro dal “politicamente corretto”, verrei letteralmente massacrata. Credo che questa sensazione di disagio data dal non sentirsi liberi di esprimere la propria opinione sia più diffusa di quanto si creda. Oggigiorno sono veramente pochissime le persone “coraggiose” che vanno controcorrente, dicendo anche cose che molti non condividerebbero.
Anche a voi succede di sentirvi così limitati? Prima si potevano avere dibattiti stimolanti senza aver timore degli “attacchi”, adesso, invece, devi stare attento ad ogni affermazione perché potrebbe essere fraintesa e ti potresti ritrovare in un attimo oggetto di un autentico linciaggio. Ma è mai possibile che in un Paese democratico non si accetti un confronto più sereno, in termini più moderati? Trovo che in giro ci sia troppa arroganza e spocchiosità e, quindi, anche quando si sostengono opinioni esatte, si finisce per apparire antipatici per la presunzione con cui vengono affermate e per la poca apertura e disponibilità al dialogo nei confronti degli altri.
Non mi piaceva il mondo di prima, in cui a tanti erano precluse libertà fondamentali, ma non mi piace neppure quello di adesso, dove devi giustificarti se la pensi in un modo e non in un altro. Non mi piace anche perché ti costringe all’ipocrisia: non credo proprio, infatti, che tutti facciano davvero le stesse considerazioni… Ognuno, nella sua intimità, sa cosa prova e pensa di certe situazioni/questioni, ma esterna un pensiero diverso per non essere messo alla gogna.
Voi che pensate del modo in cui viviamo? Vi sentite condizionati dalle riflessioni dominanti o pensate sempre e comunque con la vostra testa, senza timore di come sarà accolto il vostro pensiero?
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Categorie: - Riflessioni
Penso che le narrazioni ideologiche che popolano i media, sono in grado di creare di sana pianta un immaginario psichico, contro il quale è difficile contrapporsi. Pena l’aggressione verbale e l’esposizione al pubblico ludibrio.
Questi sistemi sono sempre stati utilizzati per controllare le masse. Si avvalgono dei mezzi d’informazione, il sistema scolastico, quello giudiziario, quello politico, quello sanitario. Si crea così una fabbrica del consenso di dimensioni planetarie. Si istiga una folta schiera di fedelissimi, che non ragionano con la propria testa, a confrontarsi non sul risultato di una ricerca o di una elaborazione di dati, ma sulla condizione di frustrazione che prova chi non si sente rappresentato.
La tecnica è ormai consolidata: si denigra l’altro per denigrare le sue idee. Lo si insulta per non riconoscerlo come interlocutore.
In questo modo si evita anche di rispondere in modo logico-dialettico alle sue argomentazioni perché vengono considerate viziate all’origine.
Più che altro io mi sento condizionata dalle persone contrarie al cambiamento, che potrebbero nutrire sentimenti di odio verso chi cerca di cambiare le cose, e avere reazioni di irremovibilità limitante per la società.
Io sono d’accordo con il politicamente corretto fino a quando non diventa moralismo eccessivo, credo che le opinioni possano essere esposte, ma che sia necessario sapersi porre, ovviamente con fermezza e decisione, quindi evitando sia l’ipocrisia che l’aggressività.
Ci vorrebbe più spazio per le opinioni, più accettazione, ma è anche vero che, purtroppo, alcuni messaggi discriminatori si nascondono dietro battutine, modi di dire e detti della tradizione, e questi portano avanti stereotipi.
Fino a quando non ci sarà rispetto, non ci sarà la libertà di espressione, deve essere uno scambio civile tra noi e correttezza.
Innanzitutto, grazie ad entrambi per aver risposto.
Giuly, io credo che il problema sia proprio che il “politicamente corretto” è ormai diventato moralismo eccessivo. Facci caso: qualsiasi opinione che non si allinei perfettamente alle convinzioni del “politicamente corretto” viene subito condannata senza appello. A me non piace vivere in un mondo del genere, dove non si può più nemmeno dubitare. Tutto questo è pericoloso: laddove il dubbio non trova più terreno fertile, si scivola inesorabilmente verso la dittatura.
Sono tutt’altro che contraria ai cambiamenti, però non mi permetto di giudicare e limitare il pensiero altrui a priori come si sta facendo negli ultimi tempi. E poi non sempre apertura a qualsiasi cambiamento è sinonimo di progresso. Naturalmente nei dibattiti tutto questo non si può più dire perché chicchesia si potrebbe offendere. Allora non parliamo e non pensiamo più. Così eliminiamo il problema alla radice.
PS: Sono l’autrice della lettera da un altro profilo.
Finalmente un argomento intelligente e stimolante. LOL
E’ vero ciò che dite.
E continuo a ribadire che per me il problema e’ proprio dovuto alla troppa importanza che viene data alla comunicazione tramite cellulare/web, che appiattisce l’intelletto e deresponsabilizza tantissimo il singolo ma, su larga scala, crea un vizio diffuso che può rappresentare la scintilla per un regime che ha maggior controllo delle masse. E riesce a discriminare pubblicamente qualcuno in un secondo.
Lo dico sempre che i social sono l’oppio dei popoli oggi.
La gente smadonna sui social ma vedi sempre meno manifestazioni in piazza. E se ci sono, sono poco convincenti.
Ormai siamo talmente poco elastici mentalmente e talmente standardizzati nel decidere e nell’esprimerci, nonostante la disponibilità di una tecnologia avanzata, che sembra di vivere un romanzo di Orwell o di Asimov.
Loro evidentemente erano pionieri.
Noi invece siamo un popolo di rinco totali. In cui basta cavalcare il politically correct per salvarsi la faccia.
Diritti e pensieri del singolo individuo non contano più nulla.
“Oggigiorno sono veramente pochissime le persone “coraggiose” che vanno controcorrente, dicendo anche cose che molti non condividerebbero…” Sono d’accordo, perchè quello che emerge prepotentemente con le nuove tecnologie è solo la bassa qualità media della gente, cosa che aveva già scoperto Leonardo da Vinci senza bisogno di Internet. Una tecnologia che di per sè non è un “mostro” ma un mezzo, e come tale risponde secondo l’uso che se ne fa, indipendentemente dal tempo impiegato per quell’uso.
Internet ha solo dilatato la platea dei comunicatori. È così che trionfano le ovvietà, i luoghi comuni e la tanta idiozia, che mediamente muovono i comportamenti della massa bovina, tra i quali spiccano su tutti i moralisti.
Ora che vivo un lungo intervallo di lucidità, avendo trovato una non tracciata stradina che allontana dai disordini della quotidianità “obbligatoria”, li osservo sui social questi “fenomeni”, felice di godermi l’altrui stupidità e illusorietà che questi mezzi offrono a chi le sa notare, in tutti gli infiniti modi in cui queste si manifestano.
BAD “la comunicazione tramite cellulare/web, che appiattisce l’intelletto (…) può rappresentare la scintilla per un regime che ha maggior controllo delle masse”
Può essere anche esattamente il contrario: la diffusione del web aveva permesso di fare informazione dal basso grazie a siti come Indymedia, dove si poteva pubblicare notizie in tempo reale, che sfuggivano alla censura dei media ufficiali. In questo modo le masse evitano di essere controllate da un’informazione filtrata da chi detiene il potere.
Il motto di Indymedia era: “Don’t hate the media, become the media” (non odiare i media, diventa i media).
https://italy.indymedia.org
Come si fà a parlare di “Politicamente corretto” in Italia se molti italiani non sanno la differenza tra destra,centro e sinistra se alcuni italiani vanno a votare per favoritismi personali, perchè chi devono votare veste bene o è una bella donna o un bell’uomo.
Insomma se l’Italia già prima del covid era messa male a chi vogliamo dare la colpa a lo spirito santo?
A mio parere noi italiani abbiamo più difetti che pregi… e il più grande difetto e che neghiamo l’evidenza e ipocritamente diciamo che và tutto bene anche se dovessimo stare dentro a una fossa.
Dal 2-3 decenni l’italia per me è in declino morale ed economico onestamente non sò come andrà finire ma non credo bene se l’italiano non fà qualcosa.
Dicono che abbiamo la costituzione più bella del mondo ma anche la più non rispettata.
Come mai i figli di quella costituzione non riescono ad attuarla?
Perchè a seguito di tanti blabla, intellettualismi di ogni tipo non seguono fatti e realtà concrete di cui andarne fieri?
Perchè potenzialmente potremmo essere tra le nazioni più ricche d’Europa e invece siamo tra le più povere dell’Europa?
Forse bisognerebbe pensare a cambiare in meglio, a capire che cosa c’è che non va in Italia e in noi italiani e perchè no si potrebbe fare utilizzando anche questo forum. Potrebbe essere un inizio a pensare a un futuro per l’Italia e gli italiani migliore.
Anche se ho 4 computer e un tablet ho un vecchissimo cellulare con i tasti. Anche se in famiglia sono super criticato e quando mi telefonano mi suggeriscono di non rispondere devo dire che dopo quello che scrivi Lalli96 ne sono ancor più affezionato.
Comunque anche se avessi un cellulare di nuova generazione il mio poco tempo libero non lo passerei a leggere e a scrivere menate da e sui social.
Io non mi devo uniformare a nessuno, io sono quello che sono e rispetto solo il mio modo di essere, io non mi farei condizionare dai social oppure troverei il modo per non farmi condizionare.
Per me invece esprimere idee in un forum è meglio non essendo condizionati da un rapporto di conoscenza personale possono produrre idee più libere e intelligenti specie se accompagnate da un pizzico non dico tanto di educazione.
Con la speranza che anche l’educazione non sia espatriata…
Il mondo in cui viviamo adesso sta girando al contrario. Mi hanno detto che era più bello negli anno 60, io poi mi sono informato ed ho avuto conferma che quelli erano tempi migliori, adesso è tutto uno schifo !!