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Mollata dopo trent’anni di matrimonio

di babette
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Febbraio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 278 commenti

Pagine: 1 7 8 9 10 11 28

  1. 81
    LUNA -

    il senso di frustazione, il dolore.
    Sono corde che ognuno di noi ha.
    E nel momento in cui una persona ci ha appena tirato un pugno in faccia, nel cuore, nella vita, non è così immediato dire: “non fa male”
    o dire
    “fa niente, ti perdono e ti lascio andare, da dentro me”.
    E’ chiaro che se la rabbia diventa compulsione, rancore cristallizzato, diventa ossessione è un’altra storia. E’ una pericolosa e dolorosa e implosiva storia.
    Ma c’è un momento in cui quei sentimenti di rabbia, delusione, frustrazioni sono naturali, anche se ciascuno può sentirli in maggiore o minore misura.
    Servono anche talvolta a liberarsi, servono a togliere la persona che ci ha deluso e ferito da un piedistallo dell’idealizzazione.
    Servono a sentire la ferita e far riemergere l’istinto di autoconservazione. Possono servire a passare dall’autocolpevolizzazione e la bassa autostima eccessive, passando attraverso la fase del dare ogni responsabilità all’altro e sentirsi vittime, ad accettare la realtà, o sentire il fatto che, noi per primi, non vogliamo più avere accanto una persona verso la quale abbiamo perso la stima.
    Credo esista, nella maggior parte dei casi, una fase di rabbia fisiologica unita al dolore e allo spaesamento. Una rabbia fisiologica che di per sè non è distruttiva, nè sintomo di un’improvvisa conversione a sentimenti negativi che entreranno a far parte di un carattere che, prima, non li conosceva. Una rabbia che non chiede di essere manifestata, quanto piuttosto di essere accolta e ascoltata da chi la prova. Di essere accettata senza farne un braccio armato contro qualcuno, che sia la persona stessa o la persona che ha ferito, tradito, o chi è stato la concausa. Una rabbia che è comunque una forma di energia. Che può dare una sensazione spiacevolissima, mentre scorre nelle vene, pulsa nelle tempie e nel cuore. Ma che non si può negare. Si può semmai convogliare in qualche modo innocuo, che sia prendendo a pugni un cuscino, andando a correre espellendola come una tossina, scrivendo tutto ciò che passa per la testa anche di poco edificante e buttando poi il foglio giù per il gabinetto, o cantando a squarciagola, o usandola per spostare i mobili della propria nuova casa in cui ci si è dovuti trasferire. Dico per dire.
    Io sono d’accordo con te sul fatto che più investiamo in positivo le nostre energie e meglio è.
    Perché siamo più utili a noi stessi, al nostro recupero, non solo perché la rabbia non è bella da sentire o da vedere.
    Penso però che il lutto, anche quello sentimentale, ha le sue fasi. E ci sono momenti in cui possiamo avere rabbia da gridare al cielo.
    Tanto le stelle non cadono.
    E se c’è bisogno di urlare con i finestrini chiusi in autostrada forse in quel momento bisogna prenderne atto e va fatto, visto che non lede nessuno. così come fa bene riuscire a farsi e a fare del bene e percorrere una strada verso la propria ritrovata serenità ed equilibrio. Ciao a tutti 🙂

  2. 82
    toroseduto -

    Voglio precisare, prima che qualcuno possa pensare che io mi trovo sopra una nuvoletta a predicare comprensione, perdono, un “vogliamoci bene a tutti i costi”, che anche io ho provato rabbia, delusione e sconforto. Appena saputo che il “male” nel giro di 6 mesi me l’avrebbe portata via, ho aperto un deposito nel seminterrato del policlinico e ho rotto tutto quello che mi capitava a tiro, urlando come un pazzo. Mi hanno dato dei sedativi. Incrociare il suo sguardo, il giorno dopo, era come sentire una lama affilata che rovistava fra le mie viscere. Lei non sapeva niente. Allo stesso tempo è esplosa una nuova forza che non pensavo di possedere, Dovevo proteggere il nostro amore contro tutto e tutti, sembra paradossale, abbiamo raggiunto vette inimmaginabili di un amore che non aveva niente di terreno, se ne andata con il sorriso sulle labbra.

    Detto questo, non voglio dilungarmi in inutili paragoni, la mia storia non ha niente a che vedere con l’argomento della lettera.
    La rabbia meschina che è arrivata subito dopo, mi stava distruggendo. Non avevo nessuno da odiare, nemmeno me stesso. Ho attraversato una fase di apatia micidiale, fino al momento in cui una consapevolezza non cercata è venuta in mio soccorso. Come ho amato lei, potevo amare gli altri! Tutti gli altri che avrebbero accettato il mio amore.

    Questa, forse, è la cosa più difficile da spiegare. Il grande dono di amare una persona, non esclude che si possano amare altre persone. Prodigarmi in tante iniziative, mi ha fatto capire che se ero ancora in vita, dovevo impegnarmi a trasmettere le mie positività in tutti i modi. Anche scrivere su un blog il mio pensiero.
    Mi verrebbe da fare una domanda rivolta a tutti quelli che stanno leggendo. L’amore per una persona, non è la meta massima raggiungibile, a volte fra le pieghe di un rapporto, si nasconde una forma di egoismo, di possesso. Sappiamo tutti quante donne hanno pagato con la vita l’abbandono di un uomo violento e narcisista.

    Non è AMORE. E’ la mia risposta.

    Quando per le difficoltà che questo mondo bacato ci propina, spostiamo la nostra capacità d’amare ad un livello molto basso, anche senza accorgercene, non siamo più noi stessi, Dimentichiamo quello che di buono c’è in noi: siamo offuscati nelle nostre scelte, e come cantava De André, diventiamo diamanti che non producono niente, mentre dal letame nascono i fiori. Siamo feriti, ci ripugna pensare al letame, diventa la dimora del nostro essere, in realtà è la dimora dei bassi sentimenti. Ci facciamo del male. Facendoci calpestare da chi non merita i nostri sentimenti.
    Non sono un predicatore, sono uno che ha saputo mettere a tacere la rabbia aprendosi verso gli altri. Sono stato amato da troppe persone per sentirmi avvilito. Ho amato senza riserve e non ho mai tradito. Voglio amare ancora, in modo più intenso, e faccio enormi sacrifici per questo. Viene il momento di fare delle scelte difficili. Se ascoltiamo la nostra parte sana, troveremo tutte le risposte. TS

  3. 83
    LUNA -

    Toroseduto: ci credo, a quello che hai scritto nelle ultime righe del tuo post, e ti ringrazio di averlo ricordato.

    Le mie riflessioni non erano in antitesi con un “tuo” pensiero, che non ti ho attribuito, cioè un pensiero “nuvoletta” o “buonismo”. Forse lo avevi capito, ma lo rimarco nel caso fossi stata fraintesa (essendomi magari espressa male).
    Mentre parlavo della rabbia, ammetto di aver pensato alla rabbia che dà l’impotenza di vedere ammalarsi qualcuno che amiamo (una cosa che purtroppo conosco), o quando qualcuno che amiamo ci lascia contro la sua volontà. Una rabbia non rivolta alla persona che ci ha lasciato, ma una rabbia, sì, mista al dolore. E sapendo, per averti letto anche in passato, che hai conosciuto un grande dolore ammetto di aver pensato che tu quella rabbia certamente l’hai conosciuta.

  4. 84
    elisa -

    care amiche,
    permettetemi di aggiungere un mio pensiero che da tempo si è ormai “radicato” nella mia mente. Noi ce la prendiamo,giustamente, con i ns ex compagni…Ma…che dire invece di quelle donne giovani,opportuniste, che, senza troppi scrupoli, frequentano uomini sposati e non si preoccupano minimamente di distruggere una famiglia?
    “Stranamente” queste giovani donne vanno a scegliere uomini di una certa età “posizionati” , benestanti e mai un uomo “squattrinato”. La nuova moglie (si, perchè l’ha pure sposata…)del mio ex si è trovata tutto su un piatto d’argento e si sta godendo i frutti dei miei sacrifici.Si,perchè quando ho conosciuto quello che divento’mio marito eravamo entrambi molto giovani e lui non era certamente ricco. Ho seguito passo per passo tutta la sua brillante carriera (grazie anche al mio aiuto…)e la sua scalata sociale.Ho vissuto il periodo piu’ difficile nella vita di un uomo .Ho condiviso le sue ansie,le sue frustrazioni,le sue tensioni. Ho incoraggiato le sue ambizioni di carriera ed abbiamo fatto insieme scelte importanti per il suo lavoro. Poi, raggiunto i suoi obiettivi ed un certo benessere i rapporti tra di noi cambiarono. Lui non era piu’ l’uomo che avevo conosciuto…Non ci si sopportava piu’, i litigi erano sempre piu’ frequenti e cosi’arrivammo alla decisione di separarci. Poi, a pochi anni dalla separazione (un’esperienza psicologicam devastante nonostante fosse consensuale…)arrivo’ “LEI” e trovo’ tutto “pronto.”
    Ora lui è in pensione e vive da nababbo con la sua pensione d’oro di ex dirigente…”Lei” si sta godendo la vita ,non lavora, e gira il mondo con lui…Questa purtroppo è la fine che fanno la maggior parte delle donne quando raggiungono una certa età e vengono “sostituite” da quelle molto piu’ giovani .
    Che tristezza!!
    Pero’ devo dire che Questa esperienza dolorosa della mia vita è stata un “eye opener” e mi ha fatto capire gli uomini. Non sono piu’ora la donna di un tempo un po’ naive,sognatrice,romantica, credulona. E tutto questo Grazie a te …caro Roberto.. l’uomo che avevo amato e nel quale avevo riposto tutta la mia fiducia…Almeno a qualcosa sei servito….

  5. 85
    La Fenice -

    Eccomi di nuovo qui.
    Domani c’e la presidenziale. Dovrei essere contenta ed invece sto male. E’ crollato tutto il mio mondo, avevo puntato tutto su questo … Ed ho perso. C’ e’ chi mi fa notare che in fondo avevo ben poco, un rapporto dove devi camminare sulle uova per evitare scontri vale ben poco, mi ero costruita un film? Forse, era tutto quello che avevo. Ora non ho più niente neanche quell’illusione e mi sento sprofondare sempre di più. Non ho voglia di fare nulla, qualsiasi cosa mi pesa, so che devo reagire ma ogni giorno diventa più duro. Ora sono libera, ho tutto il mio tempo a disposizione, ma non so cosa farci. Mi dicono che devo trovare me stessa, imparare a vivere per me, che la felicita’ non può dipendere dagli altri, tutto vero, ma non so come fare! Quello che sento e’ che ho perso tutto, o quanto meno ho speso male la mia vita, comunque la giri ho fallito, valgo poco.e se valgo poco che vita mi aspetta? Mi si dice “non ti devi colpevolizzare” ma sta si fatto che lui mi ha abbandonata, non mi vuole più, non mi ama più, anzi il suo comportamento denuncia rabbia, addirittura quasi odio nei miei confronti. Pensavo di avergli dato amore, tutto quello che potevo ed invece lui va via con astio, senza un minimo di affetto nei miei confronti, vuol dire che non sono stata capace di dare nulla? Che non sono capace di amare , che con il mio modo di essere tiro fuori il peggio dagli altri? Che tristezza ! Ero convinta che il nostro fosse un rapporto difficile ma speciale, perché eravamo speciali lui ed io, non c’era posto per nessun altro ed invece questo valeva solo per me, lui ha smesso di amarmi probabilmente tanto tempo fa ed io ho continuato ha vivere la mia favola fino a quando lui ha deciso di troncare, di voltare pagina.
    E sapete qual’e la cosa più patetica? Vorrei poter ancora continuare a vivere quella favola, anche se era difficile , anche se non era la realtà , per non sentire più questo vuoto
    Dove la ritrova la forza di ricominciare a vivere e perché ?
    Per chi, dovrebbe essere per me stessa, ma intorno a me c’e solo vuoto e silenzio. Cerchi di riempire il vuoto, facendo cose, e generi solo rumore, e passi le giornate settimane cercando di trovarti degli impegni che diventano le ancore di salvezza per passare il tempo. Ma questa non e’ Vita! Mi chiedono cosa fai per le vacanze? E che ne so, amavo viaggiare ma ora non riesco ad entusiasmarmi per niente, l’ unica cosa che so e’ che devo fare qualcosa non posso stare a casa o impazzisco. Ecco la mia vita e’ sottolineata da cose che la Ragione dice”devo” fare ma non ho voglia di niente. Vorrei solo dormire, dormire (cosa che non mi riesce bene) e svegliarmi quando tutto il dolore e’ passato, invece mi sveglio ed inizia l’ angoscia.
    E voi come state?

  6. 86
    elisa -

    Cara La F

  7. 87
    roberta -

    Carissima,
    quello che hai descritto mi ha riportato indietro di tre anni. E’ tutto vero quello che dici.Tutto conosciuto a chi ha provato sulla sua pelle l’abbandono e il tradimento. Ma ,come dicono i sacri testi, tutto si può superare facendo un PROFONDO lavoro su se stessi .Allora capirai perchè la tua felicità deve per forza dipendere dal legame che avevi con lui e il tuo valore deve essere il riflesso del valore che lui ti attribuiva.

    Non sto a fare un trattato di psicologia perchè non serve. Ma è inutile dire che dobbiamo stare in piedi con le nostre gambe e non permettere a nessuno di essere l’ago della bilancia della nostra esistenza- Ti assicuro che giungere al distacco da queste dipendenze velenose per la nostra autostima ci regala una sensazione di infinita libertà e anche soddisfazione per avere vinto una difficile battaglia.

    La battaglia che ci tiene prigionieri innanzitutto delle nostre proiezioni mentali e del “film” che ci eravamo costruiti ( e del quale molto probabilm. i nostri ex non erano nemmeno a conoscenza! )

    Ci vuole tempo e le ricadute,seppure momentanee, sono dietro l’angolo ma bisogna andare avanti. Guardati intorno e confronta la tua situaz con le tragedie che ci stanno intorno .Non ti sembra già una piccola cosa? Risorgi dunque e dimostra a te stessa e agli altri il tuo valore .
    E poi…questa è la Vita !!! Non è mica il Mulino Bianco. Credimi. Quanti matrimoni di facciata,quanti stanno in piedi perchè c’è un /una amante che fa da stampella. Lo vorresti così? Io no. Io l’ho mandato fuori e preferisco la solitudine alle bugie e a una vita del tipo “camminare sulle uova”. Carissima,so che sono belle parole ma la realtà è dura eppure ,ritrovare davvero se stessi,quella parte che abbiamo seppellito tanti anni fa sacrificandola sull’altare del marito, è davvero l’unica via d’uscita.

    Per me sono passati quasi 3 anni e non ho ancora del tutto tagliato il legame ( dentro di me ) ma va meglio. Ti confesso che in certi momenti sono felice.

    Un abbraccio – Roberta

  8. 88
    Elena -

    Cara La Fenice, è un pò che non scrivo su questo blog,ma la tua richiesta d’aiuto mi ha colpito nel profondo.Anch’io mi sono separata da poco dopo 33 anni di matrimonio,lui mi ha tradita con una ragazza di ben 32 anni pìù giovane, sò come ti senti,ma non devi assolutamento pensare che per questo tu valga poco,cerca di guardare il tutto sotto un’altra prospettiva,forse non siamo noi,ma loro che non meritano la ns.sofferenza,probilmente sono persone immature,egoiste,che sia io che te abbiamo idealizzato e in ogni caso mai,avrebbero dovuto mancarci di rispetto in modo così ignobile.Dopo quasi un anno,durante il quale sono stata molto male,oggi un pò alla volta ho ripreso fiducia in me stessa,sono più serena,a volte rotorno giù, ma mi sforzo e vado avanti,perchè le cose anche se continuiamo a stare male non cambiano,anzi,peggiorano e penso “ma un uomo così lo voglio veramente al mio fianco?”,in tutta onestà credo che nemmeno tu lo voglia,pensaci..forse è più quello che loro rappresentano a mancarci e non loro stessi.La solitudine può essere dolce quando è cercata,terribile se ci viene imposta,ma reagisci,esci,sorridi,anche se non hai voglia e a poco a poco ti accorgerai con stupore che ti verrà ancora spontaneo farlo,ti garantisco che succederà.Non arrenderti,coraggio
    Un abbraccio-Elena

  9. 89
    La fenice -

    Sono le 5 del mattino, mi sono svegliata un’ora fa con il mal di stomaco. C’e stata la presidenziale, che pero e’ stata rimandata a settembre per problemi formali, non so se e’ un bene o un male. Comunque lui entro il 15 luglio deve lasciare definitivamente la casa anche se di fatto e’ gia andato via. Grazie per il tempo che mi dedicate. Credo che chi ha passato la stessa esperienza può capire meglio il dolore che sto passando. Grazie per il conforto e la speranza che mi date, vi voglio credere, voglio credere che un giorno uscirò da questo tunnel anche se a volte penso proprio di non farcela. Sta andando tutto a rotoli, anche sul lavoro e non ho la forza di combattere. L’unica cosa che so e” che mi sento male
    Scusatemi ma in questo momento non riesco a pensare ad altro.

  10. 90
    elisa -

    Mi rivolgo ad Elena per dirle semplicemente che tutti quei mariti che abbandonano le mogli dopo tanti anni di matrimonio e per una donna piu’ giovane sono dei DELINQUENTI. Questa parola l’ha pronunciata un ex magistrato in pensione dopo aver ascoltato la mia storia che è quasi simile alla tua (con la sola differenza che la donna per la quale mi aveva lasciata era stata sua MADRE!!!).Non ha saputo scegliere tra me e sua madre ed alla fine ha vinto Lei.Si è comunque risposato ma dopo alcuni anni che eravamo separati .
    Alla Fenice dico che passerà anche questa ma ci vuole tempo.Vivila come un lutto… E non credere che sarà facile rifarsi una vita. Non sarà mai piu’ come prima,credimi. Queste esperienze uccidono l’anima e la ns capacità di amare. Personalm non sono piu’ riuscita ad innamorarmi ed ho smesso di illudermi.Sento quasi un sentimento di repulsione verso gli uomini Le mie amiche che si trovano nella mia condizione sono tutte disperatamente SOLE! L’unica nota positiva è la serenità interiore che mi mancava da tempo. Per quanto riguarda la mia vita affettiva sono “morta” dentro ormai. Sai cosa ci manca cara amica sconosciuta? Affetti alternativi che ci potrebbero dare dei figli o dei nipotini e che riempirebbero il vuoto che abbiamo dentro. Non so se tu ne hai ma io non ho proprio piu’ nessuno neppure i miei genitori morti entrambi. Attorno a me c’è il deserto…
    Coraggio amica, piangi se devi piangere…ti farà bene. un abbraccio

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