mi sembra di andare indietro, i giorni passano e invece di sentire un pò di sollievo mi sembra di sprofondare sempre di più. non riesco a trovare una soluzione, una via d’uscita. l’angoscia non mi abbandona, e non ho voglia di fare nulla.
vorrei che i ns ex (e non solo) leggessero queste lettere di noi donne e ,forse, capirebbero la sofferenza infinita che ci hanno procurato. Anch’io ,come te, cara Fenice , non ho voglia di fare niente.Sono morta “dentro” ,apatica , perchè mi mancano gli stimoli per fare qualcosa. Mi sento demotivata…Mi sto crogiolando in questo stato d’animo …Vorrei trovare qualcuno che mi prendesse per mano e mi trascinasse fuori da questo “torpore”,abulia.
un abbraccio. ciao
p.s. ad eccez. di TS ,avete notato che le lettere sono scritte solo da donne? Ma, mi chiedo, gli uomini non vengono mai lasciati? non soffrono? hanno una pietra al posto del cuore? il mio sicuram SI.. ma gli altri?….
credo che ai ns ex non importi un fico secco della sofferenza che ci hanno inflitto. Hanno voltato pagina e si sono/stanno facendo una nuova vita. Hanno preso tutto quello che potevano prendere. ci siamo fatte zerbini, rinunciando alla nostra dignità, per farsi che il rapporto funzionasse e ironia della sorte lui alla fine ha perso interesse, ci ha dato per scontate, ha bisogno di nuovi stimoli! ci siamo fatteme vittime lo abbiamo messo su un piedistallo come se fosse il nostro RE, ma non era una re, volevamo vederlo così. dobbiamo voltare pagina perchè abbiamo già perso troppo tempo per un uomo che non era un re ma era solo un mediocre. C’è chi riece a decidere un distacco affettivo fecilmente, velocemente e senza rimorsi. normalmente sono le persone insensibili ed egocentriche. Allora perchè soffrire per queste persone non sono dei re ma delle persone meschine. dobbiamo voltare pagina, dimenticare il passato e vivere il presente. più facile a dirsi che a farsi. quanto tempo ci vuole per superare un amore? da qualche parte ho letto che il tempo cronologico, Cronos, è necessario; studosi american sono del parere che sono necessari almento 6 mesi per superare la fine di una relazione o un abbandono. poi però c’è il tempo individuale , Kairos, che è il tempo necessario per dire “BASTA”, vale a dire il tempo del cambiamento interno. è quel momento in cui ci si rende conto che è il momento di voltare pagina e di lasciarsi alle spalle la relazione finita. Spero che il mio Kairos non sia troppo lungo e che presto possa ritrovare la mia serenità interiore e lo auguro anche a tutte Voi, che ancora state cercando la vostra serenità. un abbraccio
un saluto anche a TS
PS ho ordinato il libro “la principessa che credeva nelle favole”, nel frattempo sto leggendo “a tu per tu con la paura”
ciao a tutte e a toro seduto. Scusate se mi intrometto, ma volevo dirvi che dai vostri post traspaiono il dolore e il disorientamento, è vero, ma anche una grande voglia di vivere. Ringrazio chi ha postato quell’estratto di borges, e tutti per aver portato le loro emozioni ‘in chiaro’ sul forum. Io ho 38 anni, la storia che è finita è durata 17 anni. Non è finita per un trimento. E’ vero che ho degli anni in meno, ma mi sono riconosciuta in tante vostre sensazioni. Dunque è perché son sensazioni violente e destabilizzanti proprie di una certa situazione anche di cambiamento, delusione nella vita. Capisco molto bene anche il discorso sul fatto ‘amore unico e speciale… E invece?’. Capisco anche chi dice che non
gettarsi nell’iper attività solo per non sentire il rumore, del dolore o del silenzio. E’ corretto e sano, secondo me. Però avere e ritrovare o scoprire e riscoprire via via interessi, passioni che non servono a tappare, ma che davvero semmai fanno rifluire in noi emozioni positive, contatto con noi stessi, energie e stimoli è un’altra cosa. E’ vita, anche quella è vita nostra. Concludo dicendo che se ho portato la mia testimonianza è perché nel periodo in cui ero più chiusa mi ha fatto sicuramente bene anche entrare in contatto con persone che pur avendo avuto di queste esperienze volevano vivere e o stavano vivendo. E tra queste persone chi è più grande di me. Uomini lasciati dopo 30anni di matrimonio, che credevano, con amore, per sempre. Non solo donne. Ciascuno con il suo carattere, la sua storia, la sua situazione. Ma comunque persone di 50, 60anni che vivono, e non per non ascoltarsi o per imbrogliarsi.
ma…care amiche sconosciute…mi stavo chiedendo perchè la ns felicità deve dipendere dalla presenza o meno di un uomo???Dobbiamo imparare ad amare noi stesse e metterci nelle condizioni di non aver bisogno di loro! Non vale la pena ,credetemi, soffrire per un uomo! Sono fondamentalmente dei grandi egoisti, crudeli ed in molti casi “cinici”. Noi continuiamo a pensare ai ns ex mentre loro se la “spassano” con la nuova “conquista” molto piu’ giovane di noi. Credete forse che si rammaricano per averci abbandonate? non illudetevi…l’uomo dimentica in fretta non solo la sua ex ma in molti casi anche i figli!!I figli di una mia amica non sentono il padre da molti anni neppure a Natale o ai compleanni.
Se mai incontrerò ancora un uomo nella mia vita lo tratterò come si merita. Lo schiaccerò come un verme.Sarà la mia vendetta..
Ho letto il libro “Le donne che amano troppo”…La lettura di certi libri possono aiutarci a “capire” ma poi, dopo, dipende solo da noi ,dalla ns forza di volontà, cercare di dare una svolta alla ns vita.
Care amiche sconosciute mi fermo qui . Ritorno a letto e cerco di dormire dopo una notte insonne.(ho bevuto caffè ieri sera…)
Alla prossima e buona domenica
Elisa, anche a me succede di non dormire se assumo caffeina la sera. – dov’è, in ‘donne che amano troppo’, il capitolo ‘schiaccialo come un verme’? :p scusa, sdrammatizzo. In realtà capisco che tu abbia bisogno anche di dire e pensare questo ora. L’indipendenza di cui parla la noordwood (ho scritto giusto?) non è questa però… – anche il papà di una mia amica, fa’ conto uno zio per me, è ‘sparito’ dopo 40anni. Potrei togliere le virgolette perché, anche per vigliaccheria, ha tagliato i ponti anche coi figli e la nipotina. – quando parliamo di uomini è chiaro che non abbiamo bisogno di uno così o un altro così.
Ciao LUNA. Forse dovrei smettere di scrivere su questa lettera, c’è quasi un’estremismo di ritorsione. Sono sempre alla ricerca di equilibrio, nello scambio di punti di vista o esperienze che ci segnano in modo particolare. Continuo a credere che ci sono uomini che… e donne che… Non è una questione di sesso. Per mia fortuna non ho mai covato sentimenti di vendetta. Lo considero un sentimento basso e meschino. Al pari dell’invidia, meglio chiudere definitivamente la porta a qualsiasi persona suscita in noi questi sentimenti. Si abbandona il principio del bello, della convinzione che ci possa essere qualcosa di cui andare fiero.
Nutrirsi di astio è dannoso, anche se non è fatto spontaneamente, può rivelarsi distruttivo e inconcludente.
E’ una specie di suicidio dell’anima, nel senso che non ho mai sentito dire che l’odio sia un sentimento costruttivo.
Quando c’è da ricostruirsi perché il mondo(?) ci ha beffati, se ci riteniamo capaci di provare ancora emozioni, mi sembra scontato privilegiare i buoni sentimenti, rischiamo di diventare cattivi come chi ci ha fatto del male. Meglio, mille volte meglio dedicare qualcosa di noi a chi nella vita ha avuto calci in faccia fin dalla nascita. L’adozione a distanza, o qualche organizzazione sul tipo di MILLESOLI, gestita dallo scrittore Dominique Lapierre, mi aiutano a sopportare meglio questo marcio mondo, ma, attenzione non bisogna mai generalizzare, dare qualcosa di noi ci rimette in pari con i pochi personaggi che hanno dedicato la loro vita agli ultimi… almeno servo a qualcosa… Ciao TS
TOROSEDUTO, credo che se tu abbandonassi questa lettera dispiacerebbe a molte persone 😉
Neppure io credo che sia questione di sesso, anche se, nel momento in cui un uomo viene deluso, tradito dalla donna che aveva scelto e pensava avesse tutte le migliori qualità tra le donne, e una donna viene delusa, tradita dall’uomo che aveva scelto ecc, credo che sia qualcosa tipo: “se mi ha deluso la persona che pensavo più affidabile, migliore, cosa potrebbero farmi coloro che conosco anche meno di lui/lei”?
e la generalizzazione sull’altro sesso è perché è con quel sesso che ci si rapporta, e perché è nella propria relazione con l’altro genere (e la cosa va a toccare anche la propria identità) che c’è stato il trauma.
Detto ciò anch’io non ragiono per “genere”. Tuttavia comprendo perché spesso ad una donna che è stata tradita e abbandonata da un uomo che per lei rappresentava L’UOMO sia più utile fare pace con un’idea traumatizzata generica di UOMO coltivando delle amicizie, il dialogo con l’altro sesso, delle conoscenze che non implicano per forza la nascita di una relazione o una vicinanza sessuale, piuttosto che lanciarsi troppo presto in una storia. Questa ovviamente è solo la mia opinione.
Anch’io credo che il rancore sia una prigione, innanzitutto per chi lo prova e anche inconsapevolmente lo coltiva o chi lo coltiva credendo che sia una via di “giustizia”. Il rancore è in realtà una forte forma di dipendenza, che lede chi lo prova. Oggi, un mio amico che ha da poco perso il padre, mi raccontava di aver ricevuto da una sua ex, con cui si è lasciato molti anni fa, e che ha una nuova vita, un nuovo compagno già da tanti anni, un messaggio che diceva che gli dispiace per quanto gli è successo, ma che comunque non ha dimenticato quello che lui le ha fatto, e che lo tenga ben presente”.
Il mio amico mi ha detto: “Quando l’ho letto ho pensato che forse lei non è felice, e se è così mi dispiace molto”.
Per inciso anche lui è stato lasciato, e in maniera ancora più violenta, alcuni anni fa dalla sua successiva compagna. Eppure, anche se sostiene di averci messo molto tempo per dimenticarla davvero, non nutre desideri di rivalsa e rancore, non ha questa forma di dipendenza. Non mantiene un legame con chi non c’è più attraverso la frustrazione e la rabbia.
Lui non ha giudicato la sua ex ex, e non si tratta di dire che lui è migliore di lei. Il concetto è che lui sta meglio di lei.
Io sono d’accordo con te che investire le nostre energie in qualcosa di buono e nella nostra ricostruzione vale sicuramente di più che usarle per la distruzione nostra o di una persona che ci ha fatto un torto, che ciò sia attraverso i pensieri o le opere. Tuttavia spesso il primo “volontariato” che dovremmo fare, quando siamo molto feriti, è quello verso noi stessi. Se per farlo abbiamo bisogno di fare del bene, se ciò anche può indicarci la strada, tanto meglio.
Allo stesso modo però credo che noi siamo fatti anche dei nostri sentimenti come la paura, la rabbia,
mi sembra di andare indietro, i giorni passano e invece di sentire un pò di sollievo mi sembra di sprofondare sempre di più. non riesco a trovare una soluzione, una via d’uscita. l’angoscia non mi abbandona, e non ho voglia di fare nulla.
vorrei che i ns ex (e non solo) leggessero queste lettere di noi donne e ,forse, capirebbero la sofferenza infinita che ci hanno procurato. Anch’io ,come te, cara Fenice , non ho voglia di fare niente.Sono morta “dentro” ,apatica , perchè mi mancano gli stimoli per fare qualcosa. Mi sento demotivata…Mi sto crogiolando in questo stato d’animo …Vorrei trovare qualcuno che mi prendesse per mano e mi trascinasse fuori da questo “torpore”,abulia.
un abbraccio. ciao
p.s. ad eccez. di TS ,avete notato che le lettere sono scritte solo da donne? Ma, mi chiedo, gli uomini non vengono mai lasciati? non soffrono? hanno una pietra al posto del cuore? il mio sicuram SI.. ma gli altri?….
credo che ai ns ex non importi un fico secco della sofferenza che ci hanno inflitto. Hanno voltato pagina e si sono/stanno facendo una nuova vita. Hanno preso tutto quello che potevano prendere. ci siamo fatte zerbini, rinunciando alla nostra dignità, per farsi che il rapporto funzionasse e ironia della sorte lui alla fine ha perso interesse, ci ha dato per scontate, ha bisogno di nuovi stimoli! ci siamo fatteme vittime lo abbiamo messo su un piedistallo come se fosse il nostro RE, ma non era una re, volevamo vederlo così. dobbiamo voltare pagina perchè abbiamo già perso troppo tempo per un uomo che non era un re ma era solo un mediocre. C’è chi riece a decidere un distacco affettivo fecilmente, velocemente e senza rimorsi. normalmente sono le persone insensibili ed egocentriche. Allora perchè soffrire per queste persone non sono dei re ma delle persone meschine. dobbiamo voltare pagina, dimenticare il passato e vivere il presente. più facile a dirsi che a farsi. quanto tempo ci vuole per superare un amore? da qualche parte ho letto che il tempo cronologico, Cronos, è necessario; studosi american sono del parere che sono necessari almento 6 mesi per superare la fine di una relazione o un abbandono. poi però c’è il tempo individuale , Kairos, che è il tempo necessario per dire “BASTA”, vale a dire il tempo del cambiamento interno. è quel momento in cui ci si rende conto che è il momento di voltare pagina e di lasciarsi alle spalle la relazione finita. Spero che il mio Kairos non sia troppo lungo e che presto possa ritrovare la mia serenità interiore e lo auguro anche a tutte Voi, che ancora state cercando la vostra serenità. un abbraccio
un saluto anche a TS
PS ho ordinato il libro “la principessa che credeva nelle favole”, nel frattempo sto leggendo “a tu per tu con la paura”
Ciao a tutte . Consiglio la lettura del libro “Donne che amano troppo”
di Robin Norwood.Auguri
ciao a tutte e a toro seduto. Scusate se mi intrometto, ma volevo dirvi che dai vostri post traspaiono il dolore e il disorientamento, è vero, ma anche una grande voglia di vivere. Ringrazio chi ha postato quell’estratto di borges, e tutti per aver portato le loro emozioni ‘in chiaro’ sul forum. Io ho 38 anni, la storia che è finita è durata 17 anni. Non è finita per un trimento. E’ vero che ho degli anni in meno, ma mi sono riconosciuta in tante vostre sensazioni. Dunque è perché son sensazioni violente e destabilizzanti proprie di una certa situazione anche di cambiamento, delusione nella vita. Capisco molto bene anche il discorso sul fatto ‘amore unico e speciale… E invece?’. Capisco anche chi dice che non
gettarsi nell’iper attività solo per non sentire il rumore, del dolore o del silenzio. E’ corretto e sano, secondo me. Però avere e ritrovare o scoprire e riscoprire via via interessi, passioni che non servono a tappare, ma che davvero semmai fanno rifluire in noi emozioni positive, contatto con noi stessi, energie e stimoli è un’altra cosa. E’ vita, anche quella è vita nostra. Concludo dicendo che se ho portato la mia testimonianza è perché nel periodo in cui ero più chiusa mi ha fatto sicuramente bene anche entrare in contatto con persone che pur avendo avuto di queste esperienze volevano vivere e o stavano vivendo. E tra queste persone chi è più grande di me. Uomini lasciati dopo 30anni di matrimonio, che credevano, con amore, per sempre. Non solo donne. Ciascuno con il suo carattere, la sua storia, la sua situazione. Ma comunque persone di 50, 60anni che vivono, e non per non ascoltarsi o per imbrogliarsi.
ma…care amiche sconosciute…mi stavo chiedendo perchè la ns felicità deve dipendere dalla presenza o meno di un uomo???Dobbiamo imparare ad amare noi stesse e metterci nelle condizioni di non aver bisogno di loro! Non vale la pena ,credetemi, soffrire per un uomo! Sono fondamentalmente dei grandi egoisti, crudeli ed in molti casi “cinici”. Noi continuiamo a pensare ai ns ex mentre loro se la “spassano” con la nuova “conquista” molto piu’ giovane di noi. Credete forse che si rammaricano per averci abbandonate? non illudetevi…l’uomo dimentica in fretta non solo la sua ex ma in molti casi anche i figli!!I figli di una mia amica non sentono il padre da molti anni neppure a Natale o ai compleanni.
Se mai incontrerò ancora un uomo nella mia vita lo tratterò come si merita. Lo schiaccerò come un verme.Sarà la mia vendetta..
Ho letto il libro “Le donne che amano troppo”…La lettura di certi libri possono aiutarci a “capire” ma poi, dopo, dipende solo da noi ,dalla ns forza di volontà, cercare di dare una svolta alla ns vita.
Care amiche sconosciute mi fermo qui . Ritorno a letto e cerco di dormire dopo una notte insonne.(ho bevuto caffè ieri sera…)
Alla prossima e buona domenica
Elisa, anche a me succede di non dormire se assumo caffeina la sera. – dov’è, in ‘donne che amano troppo’, il capitolo ‘schiaccialo come un verme’? :p scusa, sdrammatizzo. In realtà capisco che tu abbia bisogno anche di dire e pensare questo ora. L’indipendenza di cui parla la noordwood (ho scritto giusto?) non è questa però… – anche il papà di una mia amica, fa’ conto uno zio per me, è ‘sparito’ dopo 40anni. Potrei togliere le virgolette perché, anche per vigliaccheria, ha tagliato i ponti anche coi figli e la nipotina. – quando parliamo di uomini è chiaro che non abbiamo bisogno di uno così o un altro così.
Ciao LUNA. Forse dovrei smettere di scrivere su questa lettera, c’è quasi un’estremismo di ritorsione. Sono sempre alla ricerca di equilibrio, nello scambio di punti di vista o esperienze che ci segnano in modo particolare. Continuo a credere che ci sono uomini che… e donne che… Non è una questione di sesso. Per mia fortuna non ho mai covato sentimenti di vendetta. Lo considero un sentimento basso e meschino. Al pari dell’invidia, meglio chiudere definitivamente la porta a qualsiasi persona suscita in noi questi sentimenti. Si abbandona il principio del bello, della convinzione che ci possa essere qualcosa di cui andare fiero.
Nutrirsi di astio è dannoso, anche se non è fatto spontaneamente, può rivelarsi distruttivo e inconcludente.
E’ una specie di suicidio dell’anima, nel senso che non ho mai sentito dire che l’odio sia un sentimento costruttivo.
Quando c’è da ricostruirsi perché il mondo(?) ci ha beffati, se ci riteniamo capaci di provare ancora emozioni, mi sembra scontato privilegiare i buoni sentimenti, rischiamo di diventare cattivi come chi ci ha fatto del male. Meglio, mille volte meglio dedicare qualcosa di noi a chi nella vita ha avuto calci in faccia fin dalla nascita. L’adozione a distanza, o qualche organizzazione sul tipo di MILLESOLI, gestita dallo scrittore Dominique Lapierre, mi aiutano a sopportare meglio questo marcio mondo, ma, attenzione non bisogna mai generalizzare, dare qualcosa di noi ci rimette in pari con i pochi personaggi che hanno dedicato la loro vita agli ultimi… almeno servo a qualcosa… Ciao TS
TOROSEDUTO, credo che se tu abbandonassi questa lettera dispiacerebbe a molte persone 😉
Neppure io credo che sia questione di sesso, anche se, nel momento in cui un uomo viene deluso, tradito dalla donna che aveva scelto e pensava avesse tutte le migliori qualità tra le donne, e una donna viene delusa, tradita dall’uomo che aveva scelto ecc, credo che sia qualcosa tipo: “se mi ha deluso la persona che pensavo più affidabile, migliore, cosa potrebbero farmi coloro che conosco anche meno di lui/lei”?
e la generalizzazione sull’altro sesso è perché è con quel sesso che ci si rapporta, e perché è nella propria relazione con l’altro genere (e la cosa va a toccare anche la propria identità) che c’è stato il trauma.
Detto ciò anch’io non ragiono per “genere”. Tuttavia comprendo perché spesso ad una donna che è stata tradita e abbandonata da un uomo che per lei rappresentava L’UOMO sia più utile fare pace con un’idea traumatizzata generica di UOMO coltivando delle amicizie, il dialogo con l’altro sesso, delle conoscenze che non implicano per forza la nascita di una relazione o una vicinanza sessuale, piuttosto che lanciarsi troppo presto in una storia. Questa ovviamente è solo la mia opinione.
Anch’io credo che il rancore sia una prigione, innanzitutto per chi lo prova e anche inconsapevolmente lo coltiva o chi lo coltiva credendo che sia una via di “giustizia”. Il rancore è in realtà una forte forma di dipendenza, che lede chi lo prova. Oggi, un mio amico che ha da poco perso il padre, mi raccontava di aver ricevuto da una sua ex, con cui si è lasciato molti anni fa, e che ha una nuova vita, un nuovo compagno già da tanti anni, un messaggio che diceva che gli dispiace per quanto gli è successo, ma che comunque non ha dimenticato quello che lui le ha fatto, e che lo tenga ben presente”.
Il mio amico mi ha detto: “Quando l’ho letto ho pensato che forse lei non è felice, e se è così mi dispiace molto”.
Per inciso anche lui è stato lasciato, e in maniera ancora più violenta, alcuni anni fa dalla sua successiva compagna. Eppure, anche se sostiene di averci messo molto tempo per dimenticarla davvero, non nutre desideri di rivalsa e rancore, non ha questa forma di dipendenza. Non mantiene un legame con chi non c’è più attraverso la frustrazione e la rabbia.
Lui non ha giudicato la sua ex ex, e non si tratta di dire che lui è migliore di lei. Il concetto è che lui sta meglio di lei.
Io sono d’accordo con te che investire le nostre energie in qualcosa di buono e nella nostra ricostruzione vale sicuramente di più che usarle per la distruzione nostra o di una persona che ci ha fatto un torto, che ciò sia attraverso i pensieri o le opere. Tuttavia spesso il primo “volontariato” che dovremmo fare, quando siamo molto feriti, è quello verso noi stessi. Se per farlo abbiamo bisogno di fare del bene, se ciò anche può indicarci la strada, tanto meglio.
Allo stesso modo però credo che noi siamo fatti anche dei nostri sentimenti come la paura, la rabbia,