A La Fenice.E’ vero la condivisione è importante ed io l’ho provato sulla mia pelle,non ti posso dire che quello che provi passerà in fretta, perchè ti direi una bugia,io sto ancora lottando, capisco perfettamente tutta la delusione ed il dolore che senti..ma,forse con tutto il coraggio che dobbiamo trovare in noi stesse prima di tutto,ce la faremo.Anch’io avrei voluto come te che il mio matrimonio funzionasse,ho dedidacato a mio marito gli anni migliori della mia vita per trovarmi ora rimpiazzata senza nessun riguardo per una zoccoletta di 25 anni,che pena!Comprendo anche il senso di smarrimento che provi,non sai quasi più chi sei, cosa fare della tua vita,dopo tanti anni che l’hai condivisa con un’altra persona,e pensi che tutto questo sia ingiusto,però anche una parola (quelle di TS.sono state per me preziose), un sorriso di un amico,fanno miracoli,quando meno te l’aspetti senti che qualcosa dentro di te comincia a riaccendersi, allora avanti a piccoli passi,e vedrai che piano piano starai meglio.Non sono frasi fatte, credimi,ma scoprirai che è così, ci saranno ancora momenti bui, ma un pò alla volta saranno sempre meno e tu rinascerai proprio come il tuo nickname!
Un abbaccio
Oggi per me è una giornata grigia… Sono stanca di lottare,sono stanca di essere forte (e poi…per chi…per che cosa?). A volte mi sento sola,tremendamente sola. E’ terribile la situazione in cui mi trovo. Alla mia età tutte le porte sono chiuse: quelle dell’amore,del lavoro e persino quella della comunicazione con il mondo che sta fuori,Tutto ha un limite e sono anch’io un essere umano con le sue fragilità. Cerco di confortare gli altri ma sono io che dovrei essere confortata per prima. Gli amici,le serate passate in sala da ballo(ambienti che detesto e che ho iniziato a frequentare solo dopo il mio divorzio per sentirmi meno sola),gli hobbies che ci creiamo sono solo palliativi,passatempi che non riempiono sicuramente il vuoto che sta dentro di noi.
A volte quando penso al mio ex al quale ho dato 30 anni della mia vita e che si è rifatto una nuova esistenza mi verrebbe la tentazione di raggiungerlo e distruggere la sua felicità . Non si costruisce la felicità sull’infelicità degli altri…
Il mio mondo ruotava intorno a lui e lo avevo collocato al centro del mio universo. Pensavo di invecchiare con lui ed invece eccomi qui a lottare contro le insidie del mondo, a risolvere da sola le questioni pratiche della vita quotidiana, senza un affetto,senza nessuno a cui appoggiarmi.E’ durissima …Si diventa forti perchè si è costretti a diventarlo.. Non so per quanto tempo ancora riusciro’ a vivere in queste condizioni…Scusatemi lo sfogo,oggi è una giornata buia ed avevo bisogno di parlare con qualcuno…
Domani è un altro giorno…(almeno…lo spero).
un caro saluto a tutte.
elisa
Mi perdonerai la “strizzata”, in fondo è la cosa di cui hai più bisogno in questo frangente. Quando comincerai a pensare che chi ha provocato in te lo smarrimento e la costernazione non merita che tu soffra per lui, sarai sulla strada buona.
Subire un torto fa male. Se poi è la persona a cui abbiamo donato la nostra vita, è un colpo mortale!
Quindi diventa un’obbligo rinascere e cancellare tutti gli “errata” della vita precedente.
Ci sono molti punti a tuo favore, sei una combattente e lo si capisce dal tuo modo di esprimere il disappunto. Devi solo dar corpo a tutto quello che hai intuito e considerarti pronta a ricominciare.
Dedicando più tempo a te stessa, potresti scoprire qualcosa di bello a cui non hai mai pensato. Un’interesse nuovo, cogliere delle opportunità che prima neppure prendevi in considerazione… il campo è vasto, dovrai solo scegliere e ritrovare la gioia attraverso i nuovi interessi.
Ti auguro che tutto questo avvenga al più presto, vedrai che le paure scompariranno, ritrovare te stessa è il primo obiettivo. Il resto verrà da se.
Bongiorno, ieri in ufficio ho avuto una giornata piena e non potevo farmi sentire, mi ero ripromessa di farlo la sera, ma ieri sera non è stata tra le migliori. Avevo passato una giornata abbastanza tranquilla, mi ero ripromessa di dire a Elisa che non è distruggendo la felicità del suo ex marito che riuscirà a trovare la sua di felicità! E quello che conta è trovare la propria felicità, le vendette, la rabbia sono soddisfazzioni del momento, ma non riempiono la vita. Bisogna svuotore il cuore e la mente dal ricordo (perchè è solo un ricordo anche idealizzato) di un amore che non c’è più per poter creare spazio al nuovo. Ho amato mio marito per 23 anni e non ho guardato mai un altro uomo perchè ero piena di lui. Ma lui ha deciso di non continuare il viaggio con me, questo è un fatto che non posso cambiare, ho due scelte andare avanti, avanti senza rimpiangere quello che ho lasciato dietro e continuare il mio viaggio o morire. è come salire una montagna non devi guardarti alle spalle altrimenti rischi le vertigini. qualcuno ha detto “se non puoi cambiare il problema cambia la prospettiva”. Vedi ti sto scrivendo questo perchè ci credo, ma nello stesso tempo mentre scrivo piango e sai perchè? Perchè ancora mi volto indietro e allora il senso dell’abbandono, del rifiuto e la mia autostima si va a far friggere. quando ero piccola, ancora non andavo a scuola, mi ricordo che ogni tanto mentre giocavo mi assaliva la paura che mia madre non ci fosse più, allora lasciavo tutto, correvo da lei e piangendo disperata con lacrimoni enormi le dicevo “non mi lasciare mamma, non mi lasciare”. Ero disperata, così come lo sono adesso senza difese come una bambina, ma non sono più una bambina devo crescere e imparare ad accettare che le cose non sempre vanno come voglio,che non posso sempre cercare di aggiustare tutto come ho tentato di fare ostinatamente per tanto tempo, (come vedi alla fine è finita, perchè forse doveva finire anche prima),devo impare ad accettare la sconfitta per ritornare a sorridere. (mi si sta sciogliendo tutto il trucco). Non c’è altra strada, lascia il rancore, l’amarezza, la felicità non ama le persone tristi, se ne va da un’altra parte. Per TS, ti ringrazio per le “strizzate” come dici tu, ne ho bisogno, ho bisogno che quando smarrisco la strada, e la sto perdendo spesso, qualcuno mi da uno scossone e mi rifaccia vedere le cose come devono essere viste. Però è molto dura, sono ancora nell’occhio del ciclone. Io sono sub e una delle immersioni più “difficili” è l’immersione nel Blu, sai perchè? perchè non hai nessun punto di riferimento. La bussola è la tua salvezza, è importante nella vita incontrare persone che siano in qualche modo capaci di essere la tua bussola, così come lo è stata per Elena quella signora che correva. un abbraccio
Quello che segue lo ha scritto Jorge Luis Borges, scrittore argentino, ed è per noi.
“se io potessi vivere nuovamente la mia vita nella prossima cercherei di commettere più errori. non tenterei di essere tanto perfetto, mi rilasserei di più, sarei più stolto di quello che sono stato. in verità prenderei poche cose sul serio. correrei più rischi, viaggerei di più, scalerei più montagne,contemplerei più tramonti e attraverserei più fiumi, andrei in posti dove mai sono stato, avrei più problemi reali e meno immaginari. Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente, producendo ogni minuto della vita. È chiaro che ho avuto momenti di allegria, ma se tornassi a vivere cercherei soltanto di avere momenti buoni. Perché di questo è fatta la vita, solo di momenti da non perdere. Io ero una di quelle persone che mai andavano da qualche parte senza un termometro, un ombrello un paracadute: se tornasi a vivere viaggerei più leggero. Se io potessi tornare a vivere, comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell’autunno. Girerei più volte nella mia strada, contemplerei più aurore e giocherei di più con i bambini. Se avessi un’altra volta la vita davanti …
Ma, vedete, ho ottantacinque anni e non ho un’altra possibilità.”
Noi non abbiamo ottantacinque anni, abbiamo ancora una vita davanti, 20, 30 anni chi può dirlo! abbiamo ancora un’altra possibilità, non perdiamola. Dobbiamo solo crederci e non farci fregare dalla paura. Ieri mi ha telefonato un mio amico per dirmi che un mio compagnio di scuola, mio coetaneo quindi, è morto. La morte può arrivare in qualsiasi momento! perchè sprecare la vita per qualcuno che non ci ama? Siamo come quei cani che pur avendo padroni miserabili, che li trattano male, li prendono a calci, rimangono lì fedeli in atesa di una carezza che non arriva mai! Ma noi siamo uomini e dovremmo avere la coscienza di noi stessi del nostro valore. noi possiamo vivere senza un padrone! o non ci stimiamo/amiamo abbastanza per credere in noi stessi? e se noi siamo i primi a credere in noi perchè dovrebbero farlo gli altri? è forse per questo che rimaniamo attaccate ad un uomo anche quando le cose non vanno? perchè non ci stimiamo, non ci riteniamo all’altezza di meritare di più, di avere il diritto ad una vita migliore. stiamo male con lui, stiamo peggio senza. no, non può essere così, non si deve aver paura di vivere senza padrone. bisogna imparare prima di tutto a vivere per se stessi, imparare a viaggiare da soli,e non è egoismo è diventare adulti, poi forse puoi trovare un compagno di viaggio, ma non sarà indispensabile. è questo che ti rende libera di fare le scelta giusta. perchè non sarà più la paura della solitudine, il bisogno di amore, di quell’amore che tu non riesci a dare a te stessa, il bisogno di riempire il vuoto che hai dentro, che ti guiderà nelle scelte, ma sarà solo il reale piacere di condividere qualcosa di te con qualcuno che tu ritieni alla tua altezza.
Condivido la maggior parte delle cose che dici nella seconda parte. J.L. Borge lo apprezzo in altre cose, a 85 anni credo che tutti arriveremo al rimpianto di non aver capito a tempo dovuto il senso della vita.
Una cosa non mi piace, è il concetto del compagno-padrone.
Forse perché non ho mai avvertito questa condizione. E’ giusto dare il meglio di sé con la persona amata,ma non per questo rinunciare alle diversità. Come dice Gibran.
Amatevi reciprocamente, ma non fate dell’amore un laccio: Lasciate piuttosto che vi sia un mare in moto tra le sponde delle vostre anime.
Riempia ognuno la coppa dell’altro, ma non bevete da una coppa sola. Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta. Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo.
Così come le corde del liuto son sole benché vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l’uno non sia in custodia dell’altro. Poiché soltanto la mano della Vita può contenere entrambi i cuori.
E restate uniti, benché non troppo vicini insieme: Poiché le colonne del tempio restano tra loro distanti, e la quercia e il cipresso non
crescono l’una all’ombra dell’altro.
Ho voluto riportare questo brano, perché senza volerlo è stato il faro che ha illuminato la mia vita di coppia.
Per la mia attività di musicista, a volte mi isolavo per alcuni giorni dal vivere normale. Quando arrivava l’idea giusta non potevo staccarmene finché non ritenevo concluso l’insieme del brano.
Nessun problema, anche se saltavo la cena e altre cose che richiedevano la mia presenza. Solo chi ha un’attività creativa poteva capirmi. Anche staccare per pochi minuti poteva compromettere la nascita di un’idea in fase di sviluppo.
Sono sempre stato un nottambulo, al contrario di mia moglie che alle 9 di sera si metteva a letto a leggere o correggere i compiti dei bambini.
La musica richiede passione, concentrazione e isolamento. Non abbiamo mai avuto discussioni su questa mia esigenza. Capiva dalla mia foga che in determinati momenti ero completamente assente, quando a lavoro ultimato proponevo l’ascolto, mi guardava come si guarda un bambino, aveva un sorriso di comprensione e complicità. In effetti lei non amava la musica, ma il vedermi raggiante o critico nell’ascolto la divertiva. Mi prendeva in giro.Questo comportamento nasceva spontaneo, io conoscevo i suoi limiti e lei conosceva il mio modo di considerare la musica una ragione di vita.
Questo fatto di avere tanto amore per la musica mi ha aiutato molto dopo la sua scomparsa. Ho scritto molte musiche dedicate a Lei. Ero restio a farle ascoltare, una specie di pudore. Quando mi sono sbloccato le ho pubblicate su my space e you tube. Fosse solo per il piacere di sentirle in qualsiasi parte dello stivale mi trovassi.
Ho divagato molto. Chiedo scusa. TS
Ciao TS sono d’accordo con te sul fatto che in un rapporto bisogna accettare le diversità dell’altro e che non deve essere un laccio o un esercizio di potere e sono felice per te che tu abbua potuto vivere la tua storia in questo modo, sicuramente non per fortuna ma grazie ad una mauturità di tua moglie e tua. Purtroppo non è così per tutte le storie, anzi la maggior parte delle volte, le due persone portano nella storia i loro problemi, i loro irrisolti. Difficilmente il rapporto evolve in maniera equilibrata perchè e fondato sulle debolezze dei due.Il rapporto compagno padrone è sicuramente un rapporto distorto ma è “normale” se non si è superato il proprio problema di autostima, ad esempio. quello che volevo dire è che in questi lunghi rapporti dove tornando indietro con la memoria ti rendi conto che c’erano parecchi segnali che ti avvertivano che le cose non andavano e non hai voluto affronatrli significa che hai un problema irrisolto che hai paura di affrontare. a volte è più facile raccontarsi una bugia che affronatare una verità che non ti piace. Peccato metterci tutto questo tempo per rendersene conto!
Fa bene piangere cara La Fenice…Io ho versato fiumi di lacrime. Io singhiozzavo in camera mia nel cuore della notte e mi chiedevo ripetutamente “perchè,perchè,perchè….”battendo i pugni sul cuscino.
E’ vero che con il passare del tempo si piange sempre meno,è vero che i ricordi sbiadiscono,è vero che le ferite si rimarginano ma è anche vero che le cicatrici restano e lasciano dentro di noi un’amarezza infinita. A 20 anni credevo nell’amore e a quell’età si deve credere,deve essere cosi’, come da bambini si crede nelle favole.Ho creduto anche fermamente sull’indissolubilità del matrimonio ,a lifetime marriage, e pertanto per me era impensabile,inaccettabile la sua fine. Io,oggi, mi sento come pietrificata e per quanto mi riguarda non credo che mi innamorero’ piu’.
Due giorni fa, mentre riordinavo dei cassetti, ho trovato la foto grande incorniciata del ns matrimonio. Ho avuto il coraggio di togliere quella foto e di bruciarla..Mi sono persino liberata della cornice che ho infilato nel bidone dei rifiuti.Un primo passo verso la guarigione definitiva? ma…chissà…Comunque da un po’ di tempo non piango piu’e questo mi fa capire che “lui” sta diventando un estraneo…
Accadrà anche a te un giorno cara La Fenice non so quanto tempo ti occorrerà per metabolizzarte questo “dramma” della tua/mia esistenza…Si’, perchè la fine di un rapporto durato cosi’a lungo è da considerarsi tale e non lo si dimentica in pochi giorni…Un pezzo della ns vita volato via e con esso anche la ns giovinezza….
E qui mi fermo per oggi.
A risentirci cara La Fenice. ciao
Cara Elisa ti auguro con tutto il cuore di arrivare presto alla guarigione definitiva. ogni donna che ha passato questa terribile esperienza e che riesce a venirne fuori è una speranza a cui aggrapparsi per chi, come me, è ancora nell’occhio del ciclone. ieri ho avuto un meeting di lavoro che è durato tutto il giorno e nenche quello è riuscito a distrarmi dal mio dramma. il pensero andava sempre là. ho fatto una fatica enorme per sembrare normale. mi sento sdoppiata. a volte, per motivi più disparati/futili, prendo coscienza che è finita è mi viene il panico come i primi giorni. è come se ne mio intimo, non volessi acettare quello che mi è accaduto. come se negarlo volesse dire che il fatto non è accaduto, come se fosse un brutto sogno da cui domani mi risveglierò. ma la realtà non è questa. lo so che la devo accettare questa realtà, ma è come se mi portassero via la vita. le giornate passano una dopo l’altra, apparentemente facendo una vita normale, ma nella realtà ho sempre questo pensiero fisso e ogni tanto piccoli attachi di panico. per consolarmi mi dico, è passato un altro giorno, forse domani sarà meglio! il momento più difficile? forse la mattina quando mi sveglio (sempre che sia riuscita a dormire) e mi chiedo perchè mi devo alzare? per fare cosa?
poi mi alzo, mi faccio una doccia e col cuore stretto affronto un’altra giornata. ho letto da qualche parte che per trovare la pace ineteriore devo praticare il non attaccamento: essere consapevole che niente e nessuno mi può appartenere veramente. Già ma per me lui era diventato la mia seconda pelle, e anche se si è comportato male anzi malissimo nei mie confronti, staccarlo da me è dolorosissimo. neanche io so se mai mi innamerò di qualcun altro, chi può dirlo! però quello che voglio e trovare la pace interiore, stare bene con me, ritrovare la voglia di vivere. se non che senso ha! Elisa cara almeno questo ce lo dobbiamo
ciao e a presto
Care Elisa e La Fenice (già questo nike name è positivo),non voglio assolutamente ergemi come portatrice di verità,ma capisco tutto il vostro immenso dolore ed il travaglio interiore che provate,io solo 7 mesi fa ho scoperto che mi tradiva,erano 33 che eravamo sposati,siamo nonni ed insieme da 36,la mazzata è stata tremenda,in più scopro che mi tradisce con una ragazza di 25 anni,capite bene come mi sono sentita,sull’orlo del precipizio,ma non sono caduta,quello che fa stare ancora peggio è scoprire che l’uomo che avevamo al nostro fianco ed al quale abbiamo donato gli anni migliori della nostra vita ci ha ripagato in modo indegno,lo so non è giusto,però occorre accettare l’amara verità.Non pensate nemmeno per un attimo che siccome siamo state rifiutate non meritiamo amore,ma che loro non hanno nulla da offrirci.Vorrei che leggeste il libro:la principessa che credeva nelle favole,di Grad Powers Marcia,all’inizio non spaventatevi,ma andate avanti nella lettura,a me è stato di enorme aiuto,certe frasi le rileggo nei momenti no per darmi la carica ed andare avanti,ve ne cito alcune”noi siamo figli dell’universo,interi,splendidi e perfetti in ogni dettaglio,perchè,siamo così come l’infinito vuole che siamo.E’quindi nostro diritto di nascita essere degni di rispetto e amore,e abbiamo l’obbligo di non accontentarci di nulla di meno.”L’amore fa star bene..in caso contrario si tratta di un sentimento diverso..se soffri più spesso di quando sei felice,vuol dire che non è amore,ma qualcosa che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione,e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà,spalancata davanti a te.”La sofferenza rende il cuore più grande,consentendogli di fare spazio all’amore e alla gioia.”Il mare e la vita hanno molto in comune,rilassati,lasciati andare,abbi fiducia nel fatto che resterai a galla e ci starai,se invece opponi resistenza pensando che finirai sul fondo,ci andrai davvero,la scelta spetta solo a te.”Perdona te stessa per non essere stata capace di fare più di quanto era per te il meglio che sei riuscita a fare nelle varie situazioni.”Alcune persone entrano nella nostra esistenza e ci lasciano la loro impronta sul cuore,trasformandoci completamente.Ma a volte essere diversi da prima può rappresentare un miglioramento”.
Allora avanti e coraggio,noi donne abbiamo un grosso difetto,ci dimentichiamo quanto valiamo!
Un abbraccio a tutte
A La Fenice.E’ vero la condivisione è importante ed io l’ho provato sulla mia pelle,non ti posso dire che quello che provi passerà in fretta, perchè ti direi una bugia,io sto ancora lottando, capisco perfettamente tutta la delusione ed il dolore che senti..ma,forse con tutto il coraggio che dobbiamo trovare in noi stesse prima di tutto,ce la faremo.Anch’io avrei voluto come te che il mio matrimonio funzionasse,ho dedidacato a mio marito gli anni migliori della mia vita per trovarmi ora rimpiazzata senza nessun riguardo per una zoccoletta di 25 anni,che pena!Comprendo anche il senso di smarrimento che provi,non sai quasi più chi sei, cosa fare della tua vita,dopo tanti anni che l’hai condivisa con un’altra persona,e pensi che tutto questo sia ingiusto,però anche una parola (quelle di TS.sono state per me preziose), un sorriso di un amico,fanno miracoli,quando meno te l’aspetti senti che qualcosa dentro di te comincia a riaccendersi, allora avanti a piccoli passi,e vedrai che piano piano starai meglio.Non sono frasi fatte, credimi,ma scoprirai che è così, ci saranno ancora momenti bui, ma un pò alla volta saranno sempre meno e tu rinascerai proprio come il tuo nickname!
Un abbaccio
Oggi per me è una giornata grigia… Sono stanca di lottare,sono stanca di essere forte (e poi…per chi…per che cosa?). A volte mi sento sola,tremendamente sola. E’ terribile la situazione in cui mi trovo. Alla mia età tutte le porte sono chiuse: quelle dell’amore,del lavoro e persino quella della comunicazione con il mondo che sta fuori,Tutto ha un limite e sono anch’io un essere umano con le sue fragilità. Cerco di confortare gli altri ma sono io che dovrei essere confortata per prima. Gli amici,le serate passate in sala da ballo(ambienti che detesto e che ho iniziato a frequentare solo dopo il mio divorzio per sentirmi meno sola),gli hobbies che ci creiamo sono solo palliativi,passatempi che non riempiono sicuramente il vuoto che sta dentro di noi.
A volte quando penso al mio ex al quale ho dato 30 anni della mia vita e che si è rifatto una nuova esistenza mi verrebbe la tentazione di raggiungerlo e distruggere la sua felicità . Non si costruisce la felicità sull’infelicità degli altri…
Il mio mondo ruotava intorno a lui e lo avevo collocato al centro del mio universo. Pensavo di invecchiare con lui ed invece eccomi qui a lottare contro le insidie del mondo, a risolvere da sola le questioni pratiche della vita quotidiana, senza un affetto,senza nessuno a cui appoggiarmi.E’ durissima …Si diventa forti perchè si è costretti a diventarlo.. Non so per quanto tempo ancora riusciro’ a vivere in queste condizioni…Scusatemi lo sfogo,oggi è una giornata buia ed avevo bisogno di parlare con qualcuno…
Domani è un altro giorno…(almeno…lo spero).
un caro saluto a tutte.
elisa
@ La Fenice
Mi perdonerai la “strizzata”, in fondo è la cosa di cui hai più bisogno in questo frangente. Quando comincerai a pensare che chi ha provocato in te lo smarrimento e la costernazione non merita che tu soffra per lui, sarai sulla strada buona.
Subire un torto fa male. Se poi è la persona a cui abbiamo donato la nostra vita, è un colpo mortale!
Quindi diventa un’obbligo rinascere e cancellare tutti gli “errata” della vita precedente.
Ci sono molti punti a tuo favore, sei una combattente e lo si capisce dal tuo modo di esprimere il disappunto. Devi solo dar corpo a tutto quello che hai intuito e considerarti pronta a ricominciare.
Dedicando più tempo a te stessa, potresti scoprire qualcosa di bello a cui non hai mai pensato. Un’interesse nuovo, cogliere delle opportunità che prima neppure prendevi in considerazione… il campo è vasto, dovrai solo scegliere e ritrovare la gioia attraverso i nuovi interessi.
Ti auguro che tutto questo avvenga al più presto, vedrai che le paure scompariranno, ritrovare te stessa è il primo obiettivo. Il resto verrà da se.
TS
Bongiorno, ieri in ufficio ho avuto una giornata piena e non potevo farmi sentire, mi ero ripromessa di farlo la sera, ma ieri sera non è stata tra le migliori. Avevo passato una giornata abbastanza tranquilla, mi ero ripromessa di dire a Elisa che non è distruggendo la felicità del suo ex marito che riuscirà a trovare la sua di felicità! E quello che conta è trovare la propria felicità, le vendette, la rabbia sono soddisfazzioni del momento, ma non riempiono la vita. Bisogna svuotore il cuore e la mente dal ricordo (perchè è solo un ricordo anche idealizzato) di un amore che non c’è più per poter creare spazio al nuovo. Ho amato mio marito per 23 anni e non ho guardato mai un altro uomo perchè ero piena di lui. Ma lui ha deciso di non continuare il viaggio con me, questo è un fatto che non posso cambiare, ho due scelte andare avanti, avanti senza rimpiangere quello che ho lasciato dietro e continuare il mio viaggio o morire. è come salire una montagna non devi guardarti alle spalle altrimenti rischi le vertigini. qualcuno ha detto “se non puoi cambiare il problema cambia la prospettiva”. Vedi ti sto scrivendo questo perchè ci credo, ma nello stesso tempo mentre scrivo piango e sai perchè? Perchè ancora mi volto indietro e allora il senso dell’abbandono, del rifiuto e la mia autostima si va a far friggere. quando ero piccola, ancora non andavo a scuola, mi ricordo che ogni tanto mentre giocavo mi assaliva la paura che mia madre non ci fosse più, allora lasciavo tutto, correvo da lei e piangendo disperata con lacrimoni enormi le dicevo “non mi lasciare mamma, non mi lasciare”. Ero disperata, così come lo sono adesso senza difese come una bambina, ma non sono più una bambina devo crescere e imparare ad accettare che le cose non sempre vanno come voglio,che non posso sempre cercare di aggiustare tutto come ho tentato di fare ostinatamente per tanto tempo, (come vedi alla fine è finita, perchè forse doveva finire anche prima),devo impare ad accettare la sconfitta per ritornare a sorridere. (mi si sta sciogliendo tutto il trucco). Non c’è altra strada, lascia il rancore, l’amarezza, la felicità non ama le persone tristi, se ne va da un’altra parte. Per TS, ti ringrazio per le “strizzate” come dici tu, ne ho bisogno, ho bisogno che quando smarrisco la strada, e la sto perdendo spesso, qualcuno mi da uno scossone e mi rifaccia vedere le cose come devono essere viste. Però è molto dura, sono ancora nell’occhio del ciclone. Io sono sub e una delle immersioni più “difficili” è l’immersione nel Blu, sai perchè? perchè non hai nessun punto di riferimento. La bussola è la tua salvezza, è importante nella vita incontrare persone che siano in qualche modo capaci di essere la tua bussola, così come lo è stata per Elena quella signora che correva. un abbraccio
Quello che segue lo ha scritto Jorge Luis Borges, scrittore argentino, ed è per noi.
“se io potessi vivere nuovamente la mia vita nella prossima cercherei di commettere più errori. non tenterei di essere tanto perfetto, mi rilasserei di più, sarei più stolto di quello che sono stato. in verità prenderei poche cose sul serio. correrei più rischi, viaggerei di più, scalerei più montagne,contemplerei più tramonti e attraverserei più fiumi, andrei in posti dove mai sono stato, avrei più problemi reali e meno immaginari. Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente, producendo ogni minuto della vita. È chiaro che ho avuto momenti di allegria, ma se tornassi a vivere cercherei soltanto di avere momenti buoni. Perché di questo è fatta la vita, solo di momenti da non perdere. Io ero una di quelle persone che mai andavano da qualche parte senza un termometro, un ombrello un paracadute: se tornasi a vivere viaggerei più leggero. Se io potessi tornare a vivere, comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell’autunno. Girerei più volte nella mia strada, contemplerei più aurore e giocherei di più con i bambini. Se avessi un’altra volta la vita davanti …
Ma, vedete, ho ottantacinque anni e non ho un’altra possibilità.”
Noi non abbiamo ottantacinque anni, abbiamo ancora una vita davanti, 20, 30 anni chi può dirlo! abbiamo ancora un’altra possibilità, non perdiamola. Dobbiamo solo crederci e non farci fregare dalla paura. Ieri mi ha telefonato un mio amico per dirmi che un mio compagnio di scuola, mio coetaneo quindi, è morto. La morte può arrivare in qualsiasi momento! perchè sprecare la vita per qualcuno che non ci ama? Siamo come quei cani che pur avendo padroni miserabili, che li trattano male, li prendono a calci, rimangono lì fedeli in atesa di una carezza che non arriva mai! Ma noi siamo uomini e dovremmo avere la coscienza di noi stessi del nostro valore. noi possiamo vivere senza un padrone! o non ci stimiamo/amiamo abbastanza per credere in noi stessi? e se noi siamo i primi a credere in noi perchè dovrebbero farlo gli altri? è forse per questo che rimaniamo attaccate ad un uomo anche quando le cose non vanno? perchè non ci stimiamo, non ci riteniamo all’altezza di meritare di più, di avere il diritto ad una vita migliore. stiamo male con lui, stiamo peggio senza. no, non può essere così, non si deve aver paura di vivere senza padrone. bisogna imparare prima di tutto a vivere per se stessi, imparare a viaggiare da soli,e non è egoismo è diventare adulti, poi forse puoi trovare un compagno di viaggio, ma non sarà indispensabile. è questo che ti rende libera di fare le scelta giusta. perchè non sarà più la paura della solitudine, il bisogno di amore, di quell’amore che tu non riesci a dare a te stessa, il bisogno di riempire il vuoto che hai dentro, che ti guiderà nelle scelte, ma sarà solo il reale piacere di condividere qualcosa di te con qualcuno che tu ritieni alla tua altezza.
Condivido la maggior parte delle cose che dici nella seconda parte. J.L. Borge lo apprezzo in altre cose, a 85 anni credo che tutti arriveremo al rimpianto di non aver capito a tempo dovuto il senso della vita.
Una cosa non mi piace, è il concetto del compagno-padrone.
Forse perché non ho mai avvertito questa condizione. E’ giusto dare il meglio di sé con la persona amata,ma non per questo rinunciare alle diversità. Come dice Gibran.
Amatevi reciprocamente, ma non fate dell’amore un laccio: Lasciate piuttosto che vi sia un mare in moto tra le sponde delle vostre anime.
Riempia ognuno la coppa dell’altro, ma non bevete da una coppa sola. Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta. Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo.
Così come le corde del liuto son sole benché vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l’uno non sia in custodia dell’altro. Poiché soltanto la mano della Vita può contenere entrambi i cuori.
E restate uniti, benché non troppo vicini insieme: Poiché le colonne del tempio restano tra loro distanti, e la quercia e il cipresso non
crescono l’una all’ombra dell’altro.
Ho voluto riportare questo brano, perché senza volerlo è stato il faro che ha illuminato la mia vita di coppia.
Per la mia attività di musicista, a volte mi isolavo per alcuni giorni dal vivere normale. Quando arrivava l’idea giusta non potevo staccarmene finché non ritenevo concluso l’insieme del brano.
Nessun problema, anche se saltavo la cena e altre cose che richiedevano la mia presenza. Solo chi ha un’attività creativa poteva capirmi. Anche staccare per pochi minuti poteva compromettere la nascita di un’idea in fase di sviluppo.
Sono sempre stato un nottambulo, al contrario di mia moglie che alle 9 di sera si metteva a letto a leggere o correggere i compiti dei bambini.
La musica richiede passione, concentrazione e isolamento. Non abbiamo mai avuto discussioni su questa mia esigenza. Capiva dalla mia foga che in determinati momenti ero completamente assente, quando a lavoro ultimato proponevo l’ascolto, mi guardava come si guarda un bambino, aveva un sorriso di comprensione e complicità. In effetti lei non amava la musica, ma il vedermi raggiante o critico nell’ascolto la divertiva. Mi prendeva in giro.Questo comportamento nasceva spontaneo, io conoscevo i suoi limiti e lei conosceva il mio modo di considerare la musica una ragione di vita.
Questo fatto di avere tanto amore per la musica mi ha aiutato molto dopo la sua scomparsa. Ho scritto molte musiche dedicate a Lei. Ero restio a farle ascoltare, una specie di pudore. Quando mi sono sbloccato le ho pubblicate su my space e you tube. Fosse solo per il piacere di sentirle in qualsiasi parte dello stivale mi trovassi.
Ho divagato molto. Chiedo scusa. TS
Ciao TS sono d’accordo con te sul fatto che in un rapporto bisogna accettare le diversità dell’altro e che non deve essere un laccio o un esercizio di potere e sono felice per te che tu abbua potuto vivere la tua storia in questo modo, sicuramente non per fortuna ma grazie ad una mauturità di tua moglie e tua. Purtroppo non è così per tutte le storie, anzi la maggior parte delle volte, le due persone portano nella storia i loro problemi, i loro irrisolti. Difficilmente il rapporto evolve in maniera equilibrata perchè e fondato sulle debolezze dei due.Il rapporto compagno padrone è sicuramente un rapporto distorto ma è “normale” se non si è superato il proprio problema di autostima, ad esempio. quello che volevo dire è che in questi lunghi rapporti dove tornando indietro con la memoria ti rendi conto che c’erano parecchi segnali che ti avvertivano che le cose non andavano e non hai voluto affronatrli significa che hai un problema irrisolto che hai paura di affrontare. a volte è più facile raccontarsi una bugia che affronatare una verità che non ti piace. Peccato metterci tutto questo tempo per rendersene conto!
Fa bene piangere cara La Fenice…Io ho versato fiumi di lacrime. Io singhiozzavo in camera mia nel cuore della notte e mi chiedevo ripetutamente “perchè,perchè,perchè….”battendo i pugni sul cuscino.
E’ vero che con il passare del tempo si piange sempre meno,è vero che i ricordi sbiadiscono,è vero che le ferite si rimarginano ma è anche vero che le cicatrici restano e lasciano dentro di noi un’amarezza infinita. A 20 anni credevo nell’amore e a quell’età si deve credere,deve essere cosi’, come da bambini si crede nelle favole.Ho creduto anche fermamente sull’indissolubilità del matrimonio ,a lifetime marriage, e pertanto per me era impensabile,inaccettabile la sua fine. Io,oggi, mi sento come pietrificata e per quanto mi riguarda non credo che mi innamorero’ piu’.
Due giorni fa, mentre riordinavo dei cassetti, ho trovato la foto grande incorniciata del ns matrimonio. Ho avuto il coraggio di togliere quella foto e di bruciarla..Mi sono persino liberata della cornice che ho infilato nel bidone dei rifiuti.Un primo passo verso la guarigione definitiva? ma…chissà…Comunque da un po’ di tempo non piango piu’e questo mi fa capire che “lui” sta diventando un estraneo…
Accadrà anche a te un giorno cara La Fenice non so quanto tempo ti occorrerà per metabolizzarte questo “dramma” della tua/mia esistenza…Si’, perchè la fine di un rapporto durato cosi’a lungo è da considerarsi tale e non lo si dimentica in pochi giorni…Un pezzo della ns vita volato via e con esso anche la ns giovinezza….
E qui mi fermo per oggi.
A risentirci cara La Fenice. ciao
Cara Elisa ti auguro con tutto il cuore di arrivare presto alla guarigione definitiva. ogni donna che ha passato questa terribile esperienza e che riesce a venirne fuori è una speranza a cui aggrapparsi per chi, come me, è ancora nell’occhio del ciclone. ieri ho avuto un meeting di lavoro che è durato tutto il giorno e nenche quello è riuscito a distrarmi dal mio dramma. il pensero andava sempre là. ho fatto una fatica enorme per sembrare normale. mi sento sdoppiata. a volte, per motivi più disparati/futili, prendo coscienza che è finita è mi viene il panico come i primi giorni. è come se ne mio intimo, non volessi acettare quello che mi è accaduto. come se negarlo volesse dire che il fatto non è accaduto, come se fosse un brutto sogno da cui domani mi risveglierò. ma la realtà non è questa. lo so che la devo accettare questa realtà, ma è come se mi portassero via la vita. le giornate passano una dopo l’altra, apparentemente facendo una vita normale, ma nella realtà ho sempre questo pensiero fisso e ogni tanto piccoli attachi di panico. per consolarmi mi dico, è passato un altro giorno, forse domani sarà meglio! il momento più difficile? forse la mattina quando mi sveglio (sempre che sia riuscita a dormire) e mi chiedo perchè mi devo alzare? per fare cosa?
poi mi alzo, mi faccio una doccia e col cuore stretto affronto un’altra giornata. ho letto da qualche parte che per trovare la pace ineteriore devo praticare il non attaccamento: essere consapevole che niente e nessuno mi può appartenere veramente. Già ma per me lui era diventato la mia seconda pelle, e anche se si è comportato male anzi malissimo nei mie confronti, staccarlo da me è dolorosissimo. neanche io so se mai mi innamerò di qualcun altro, chi può dirlo! però quello che voglio e trovare la pace interiore, stare bene con me, ritrovare la voglia di vivere. se non che senso ha! Elisa cara almeno questo ce lo dobbiamo
ciao e a presto
Care Elisa e La Fenice (già questo nike name è positivo),non voglio assolutamente ergemi come portatrice di verità,ma capisco tutto il vostro immenso dolore ed il travaglio interiore che provate,io solo 7 mesi fa ho scoperto che mi tradiva,erano 33 che eravamo sposati,siamo nonni ed insieme da 36,la mazzata è stata tremenda,in più scopro che mi tradisce con una ragazza di 25 anni,capite bene come mi sono sentita,sull’orlo del precipizio,ma non sono caduta,quello che fa stare ancora peggio è scoprire che l’uomo che avevamo al nostro fianco ed al quale abbiamo donato gli anni migliori della nostra vita ci ha ripagato in modo indegno,lo so non è giusto,però occorre accettare l’amara verità.Non pensate nemmeno per un attimo che siccome siamo state rifiutate non meritiamo amore,ma che loro non hanno nulla da offrirci.Vorrei che leggeste il libro:la principessa che credeva nelle favole,di Grad Powers Marcia,all’inizio non spaventatevi,ma andate avanti nella lettura,a me è stato di enorme aiuto,certe frasi le rileggo nei momenti no per darmi la carica ed andare avanti,ve ne cito alcune”noi siamo figli dell’universo,interi,splendidi e perfetti in ogni dettaglio,perchè,siamo così come l’infinito vuole che siamo.E’quindi nostro diritto di nascita essere degni di rispetto e amore,e abbiamo l’obbligo di non accontentarci di nulla di meno.”L’amore fa star bene..in caso contrario si tratta di un sentimento diverso..se soffri più spesso di quando sei felice,vuol dire che non è amore,ma qualcosa che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione,e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà,spalancata davanti a te.”La sofferenza rende il cuore più grande,consentendogli di fare spazio all’amore e alla gioia.”Il mare e la vita hanno molto in comune,rilassati,lasciati andare,abbi fiducia nel fatto che resterai a galla e ci starai,se invece opponi resistenza pensando che finirai sul fondo,ci andrai davvero,la scelta spetta solo a te.”Perdona te stessa per non essere stata capace di fare più di quanto era per te il meglio che sei riuscita a fare nelle varie situazioni.”Alcune persone entrano nella nostra esistenza e ci lasciano la loro impronta sul cuore,trasformandoci completamente.Ma a volte essere diversi da prima può rappresentare un miglioramento”.
Allora avanti e coraggio,noi donne abbiamo un grosso difetto,ci dimentichiamo quanto valiamo!
Un abbraccio a tutte