H20
Ma se si ama il proprio compagno, perché lo si é scelto in base al nostro ideale di perfezione (anche se la perfezione non esiste) per quale motivo devo andarmi a cercare un altro ideale di perfezione?
I conti non tornano H20. Oppure colui che abbiamo scelto come persona ideale non rispecchia questa catatteristica.
La matematica é semplice non é complicata. E il mio discorso di cui sopra, piuttosto semplice, é matematica.
Suzanne
Amare una persona per quello che é non mi sembra uno schema rigido.
Quando amavo la mia compagna il mondo non spariva mica. E sapevo quello che c’era. Sapevo anche che era normale che se spiavo dall’uscio di una porta avrei trovato qualcosa di diverso e che probabilmente mi piaceva.
Ma io amavo la mia compagna, per cui cosa mi importava del fatto che ci fosse altro da scoprire ?
Io credo che bisogna prima di tutto imparare a conoscere se stessi. E soprattutto capire cosa si vuole dalla vita. In questo caso dalle relazioni con le persone che vogliamo avere a nostro fianco.
E su questo punti, è l’ho ripetuto diverse volte anche a Golem, le donne (di oggi in particolare) non hanno le idee molto chiare.
Markus,
– “Io credo che bisogna prima di tutto imparare a conoscere se stessi. E soprattutto capire cosa si vuole dalla vita. In questo caso dalle relazioni con le persone che vogliamo avere a nostro fianco.” — regola aurea, valida in tutti i contesti della vita, di cui l’unione di coppia rappresenta FORSE il culmine.
– “E su questo punti, è l’ho ripetuto diverse volte anche a Golem, le donne (di oggi in particolare) non hanno le idee molto chiare.” — qui si dovrebbe aprire un discorso molto ampio, che esula dal tema Golem/Sally.
secondo me, in linea generale sia le donne che gli uomini oggi hanno idee poco chiare su chi sono e su cosa vorrebbero dalla vita. le troppe opportunitò di tutti i tipi li disorientano, fermo restando che gli uomini hanno perso gran parte del potere economico precedente, che consentiva loro di scegliere e di acquisire, mentre questa facoltà è passata alle donne, sulla base dei soli “doni” di natura.
se queste fossero più unite (non casalinghe/donne inclini alla maternità contro carrieriste/donne desiderose di propria affermazione sociale, e viceversa), a mio avviso avrebbero già potuto da tempo ottenere criteri economici di parità nei salari con quelli degli uomini e asili accoglienti, a prezzi calmierati, per tutti i loro bimbi, evitando, però, di ambire a inesistenti uguaglianze di genere.
viva, sempre, la diversità fra i due sessi! se questa va perduta, è possibile che la fine del mondo si avvicini, non per cataclismi esterni alla natura umana, ma per la perdita della differenziazione, che ne è sia gioia che sofferenza.
Markus, e’ vero noi non abbiamo le idee molto chiare. Io e Suzanne lo abbiamo gia’ ammesso che riconosciamo degli aspetti contradditori e dei lati piu’ o meno oscuri che ci spingono spesso a desiderare contemporamentamente due caratteristiche a volte inconcilaibili o addirittura opposte:
un compagno forte e determinato, ma dolce e comprensivo; affettuoso e presente, ma non invadente; intraprendente, ma non troppo indipendente; che si interessi a noi , ma che non sia critico nei nostri confronti; misterioso, ma non bugiardo; protettivo ma non geloso; colto ma non saccente; sportivo ma non fanatico; eccetera eccetera.
Oltretutto, col passare del tempo, noi stesse cambiamo e quindi anche queste caratteristiche desiderate variano nella nostra scala priorita’. A seconda delle esperienze di vita che stiamo vivendo in qual momento, di come evolviamo “intellettualmente” e degli incontri che facciamo cambiamo anche noi, per cui capirai bene che non e’ semplice adattarsi a tutto questo cambiamento. Fossimo solo acqua (calda o fredda) sarebbe facile scorrere e prendere la forma del recipiente in cui ci veniamo a trovare. E’ come essere un pezzo di un puzzle che cambia continuamente forma cercando il suo “incastro” .
Nella realta’ e’ neessario accettare che non si puo’ avere tutto e subito, tuttavia si fa fatica ad “accontentarsi” e a rinunciare totalmente a dei desideri (come richiederebbe uan vera scelta di amore). Succede cosi’ che, razionalmente, si decide di rinunciare a realizzare, nella vita reale, parte dei propri desideri innati , per concentrarci sulle doti che la persona che abbiamo scelto possiede davvero. Ma l’inconscio a dispetto di questa scelta conserva segretamente questi desideri e li fa riemergere nel sogno o nella suggestione.
H20 rispondo al 230. Non so sè quello che non vedi, ma a me pare quello giusto.
Non so se farò in tempo ad essere sufficientemente esaustivo, perchè mi aspetta il tecnico della caldaia a casa di mia figlia alla quale devo anche sgorgare la doccia. A proposito di realtà ontologiche.
H20, in questa discussione teniamo sempre presente che è la soggettiva predisposizione “a credere” la discriminante tra dare un senso a quello che si dice, perchè tu in questo senso avresti due possibilità di afferrare il mio discorso e io una sola. Spero di essere stato chiaro. E’ anche chiaro che ho una visuale non trascendentale della vita. Ci sono arrivato per gradi e ne sono (purtroppo) convinto.Pertanto per me TUTTO si può spiegare e tutto si spiegherà prima o poi. Ci stiamo ragionando dall’Illuminismo in avanti, la secolarizzazione è inevitabile da quando la Ragione è diventata la linea guida di tutta la nostra cultura occidentale.
Stiamo parlando di sentimenti legati all’amore, bene, per il sottoscritto lo sono proporzionalmente alla realtà ontologica che si vive. I sentimenti che ha per me mia moglie che vive la nostra realtà sono veri in quanto “cresciuti” all’interno di una situazione tangibile, sperimentale, ontologica appunto. Frutto di una conoscenza REALE che definisce gli aspetti dell’altro nella sua verità OGGETTIVA, persino scatologica se mi permetti. Le mie mutande sporche sono verità oggettive sulle quali si “fa” persino un sentimento d’amore, consentimi un paradosso sgradevole. Quello che nasce da un’immaginazione idealizzata, non avrei neppure bisogno di dire che sono della stessa natura di quell’immaginazione. Ciò non toglie che creino quelle emozioni SURROGATE di cui spesso si necessita.Ma anche la droga lo fa, e la natura degli effetti E’ LA STESSA. Ma non sono VITA.
Non mi resta molto spazio, ma continuerò poi. Tieni presente che le “fughe” ONIRICHE hanno un’altra ragione: LA PAURA . Della REALTA’
A dopo
H20, rispondo al tuo post n. 235.
Leggendo ciò che hai scritto, mi chiedo è ti chiedo, come può un uomo che sia uomo e non un pupazzo adattarsi a questi continui “cambi di marcia” femminili? Che poi in sostanza trattasi di “reteomarce” ?
Io per carattere credo di essere piuttosto sognatore, sono anche segno zodiacale cancro, per cui é tutto dire.
Ma nel momento che avevo scelto la mia donna, quella che avrei voluto mi accompagnasse per tutta la vita, l’ho presa ed accettata così come era, con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti. Ben sapendo che nel corso della mia vita avrei incontrato donne diverse da lei, che non avevano i suoi difetti e non avevano i suoi pregi o viceversa. Che potevano far l’amore in modo diverso e che potevano prenderti in modo diverso.
A Golem feci il discorso delle automobili : se acquisti una berlina sai per certo che esiste anche una Ferrari o un fuoristrada. Ma che cambia? Io ho scelto la mia BMW perché a me piaceva quel modello e di quel colore. Ed é troppo facile dire “mi stancherò prima o poi vorro’ una Ferrari”
Se decidi di essere vegetariano rinunci alla carne. Ma lo sai.
Tutti noi abbiamo dei desideri inconsci, chi non li ha? A quel punto che facciamo? Cambiamo direzione a seconda di come cambia il vento? E che senso ha?
In tutta onesta cara H20 tu di un uomo che sai che può continuamente cambiare direzione che cosa te ne fai?
Io di una donna così non saprei cosa farmene, non so tu di un uomo del genere.
Una donna che non sa mai cosa vuole e totalmente umorale la vedo incompleta, molto incompleta. Soprattutto perché non conosce se stessa. Per cui quando mi dice una cosa non saprei cosa pensare.
Allora a quel punto la prendo “a tempo”, a scadenza. Come il latte : da consumarsi preferibilmente entro il…..
Ma é un discorso consumistico. E io, perdonami, ma i sentimenti li concepisco in maniera diversa e non “a tempo determinato”
markus, io ho sempre saputo chiaramente che tipo di uomo voglio al mio fianco ( intelligente, emotivamente forte, ironico e aperto di vedute ) ma non riesco a trovare queste caratteristiche in uomini di età adeguata alla mia e liberi da impegni sentimentali. Sarà un caso che la fascia maschile della mia generazione ( 40/50enni ) sembra non corrispondere minimamente alle esigenze femminili ( che – ricordiamolo – NON sono cambiate rispetto a prima, sono solo EMERSE ALLA LUCE ) o piuttosto è invece il risultato di un’ influenza culturale retrograda che gli uomini miei coetanei hanno assorbito nel loro ambiente sociale e familiare, a dispetto della donna che invece si è “modernizzata” ( che per me equivale all’ essersi EVOLUTA )? Forse è anche per questo che oggi tanti matrimoni apparentemente collaudati all’ improvviso terminano ?…
Maria Grazia, anche io ho sempre saputo che tipo di donna volevo al mio fianco. Ma diciamo che forse, semplicemente, non sono mai riuscito a far collimare il binomio attrazione fisica + condivisione di idee e interessi in comune, nonché ovviamente carattere.
Che te ne fai di una donna che ti attrae sessualmente ma con la quale sei distante anni luce per il modo di vedere la vita? Puoi solo scendere e salire dal letto….stop.
Paradossalmente ho trovato invece donne che non mi attraevano per nulla ma con le quali avevo un mare di affinità caratteriali e di idee.
Detto ciò, più che modernizzate ed evolute, il grosso delle donne mi sembra un tantinello “schizzato”. Vanno un po’ troppo di corsa secondo me, spesso mischiano un sacco di cose e come dicevo anche ad H20 capita di sovente che non sanno ciò che vogliono cambiando spesso e troppo repentinamente.
E’ snervante credimi!
Markus, cosa posso dirti? A mio parere gli uomini non cambiano quasi mai direzione, per cui per una donna non sussiste il problema di inseguire il vento. Hai perfettamente ragione e io sono molto forte nella “teoria”: e’ nella “pratica” che sono carente. Non posso che concordare totalmente con te e con Golem sul fatto che una scelta si dovrebbe fare consapevolmente e che implica inevitabilmente rinunce e forza di volonta’.
Non mi ritengo pero’ assolutamente umorale, visto che questi ragionamenti li faccio proprio perche’ conosco me stessa e le mie debolezze e razionalmente so quale sarebbe la solzuione. Il mio problema e’ che non riesco ad applicarla nella pratica.
Forse per pigrizia egoismo o capriccio.
Probabilmente quando ho fatto la mia prima scelta non ero poi cosi’ matura e quindi mi sono illusa che col tempo avrei saputo raggiungere l’armonia desiderata (con elevatissime aspettative) e cio’ nonostante ho deciso di insistere. Purtroppo anche per gravi torti subiti durante la mia storia, permangono alcuni punti di scontro con la persona che ho scelto e non sono ancora riuscita ad accettare alcuni lati del suo carattere , anche se cerco di trovare un punto di incontro e mi impegno per farlo. Non tutti sono cosi’ forti , decisi , sicuri di se’. Non tutti sono in grado di mantenere sempre a bada con la razionalita’ e i propri impulsi irrazionali o egoistici.
Golem non ha ancora illustrato la modalita’ con cui ha affrontato la questione con Sally e perche’ ci sono voluti ben tre anni per farle superare questa situazione. Ha parlato genericamente di “dialogo” senza pero’ spiegare bene come Sally ne e’ uscita. Da quello che ho capito n’e’ uscita spontaneamente non appena ha capito e riconosciuto che si trattava di un’illusione. Allora io sono proprio messa male… perche’ pur essendo consapevole dell’illusione non riesco spontaneamente a rinunciarvi?
Maria Grazia quello che descrivi “intelligente, emotivamente forte, ironico e aperto di vedute” e’ l’uomo perfetto che tutte vorrebbero. Anch’io ho una mia idea (o ideale) di quello che vorrei in un uomo, ma non credo che esista. Tu dici che nella generazione piu’ giovane invece si trovano queste caratteristiche? La tua spiegazione relativa ai 40/50 enni potrebbe essere esatta: forse questa “evoluzione” ed “emancipazione totale” della donna sta diventando eccessiva e gli uomini sono rimasti indietro ?
Come Rossana sono comunque convinta che essendo uomini e donne oggettivamente diversi, anche dal punto di vista emotive, sia giusto rispettare queste differenze, pur contrastando le ingistizie sociali e pregiudizi ancora presenti.
Golem, ti avevo risposto , ma non vedo più il mi commento…vediamo se ricompare domani…
H20
Ma se si ama il proprio compagno, perché lo si é scelto in base al nostro ideale di perfezione (anche se la perfezione non esiste) per quale motivo devo andarmi a cercare un altro ideale di perfezione?
I conti non tornano H20. Oppure colui che abbiamo scelto come persona ideale non rispecchia questa catatteristica.
La matematica é semplice non é complicata. E il mio discorso di cui sopra, piuttosto semplice, é matematica.
Suzanne
Amare una persona per quello che é non mi sembra uno schema rigido.
Quando amavo la mia compagna il mondo non spariva mica. E sapevo quello che c’era. Sapevo anche che era normale che se spiavo dall’uscio di una porta avrei trovato qualcosa di diverso e che probabilmente mi piaceva.
Ma io amavo la mia compagna, per cui cosa mi importava del fatto che ci fosse altro da scoprire ?
Io credo che bisogna prima di tutto imparare a conoscere se stessi. E soprattutto capire cosa si vuole dalla vita. In questo caso dalle relazioni con le persone che vogliamo avere a nostro fianco.
E su questo punti, è l’ho ripetuto diverse volte anche a Golem, le donne (di oggi in particolare) non hanno le idee molto chiare.
Markus,
– “Io credo che bisogna prima di tutto imparare a conoscere se stessi. E soprattutto capire cosa si vuole dalla vita. In questo caso dalle relazioni con le persone che vogliamo avere a nostro fianco.” — regola aurea, valida in tutti i contesti della vita, di cui l’unione di coppia rappresenta FORSE il culmine.
– “E su questo punti, è l’ho ripetuto diverse volte anche a Golem, le donne (di oggi in particolare) non hanno le idee molto chiare.” — qui si dovrebbe aprire un discorso molto ampio, che esula dal tema Golem/Sally.
secondo me, in linea generale sia le donne che gli uomini oggi hanno idee poco chiare su chi sono e su cosa vorrebbero dalla vita. le troppe opportunitò di tutti i tipi li disorientano, fermo restando che gli uomini hanno perso gran parte del potere economico precedente, che consentiva loro di scegliere e di acquisire, mentre questa facoltà è passata alle donne, sulla base dei soli “doni” di natura.
se queste fossero più unite (non casalinghe/donne inclini alla maternità contro carrieriste/donne desiderose di propria affermazione sociale, e viceversa), a mio avviso avrebbero già potuto da tempo ottenere criteri economici di parità nei salari con quelli degli uomini e asili accoglienti, a prezzi calmierati, per tutti i loro bimbi, evitando, però, di ambire a inesistenti uguaglianze di genere.
viva, sempre, la diversità fra i due sessi! se questa va perduta, è possibile che la fine del mondo si avvicini, non per cataclismi esterni alla natura umana, ma per la perdita della differenziazione, che ne è sia gioia che sofferenza.
Markus, e’ vero noi non abbiamo le idee molto chiare. Io e Suzanne lo abbiamo gia’ ammesso che riconosciamo degli aspetti contradditori e dei lati piu’ o meno oscuri che ci spingono spesso a desiderare contemporamentamente due caratteristiche a volte inconcilaibili o addirittura opposte:
un compagno forte e determinato, ma dolce e comprensivo; affettuoso e presente, ma non invadente; intraprendente, ma non troppo indipendente; che si interessi a noi , ma che non sia critico nei nostri confronti; misterioso, ma non bugiardo; protettivo ma non geloso; colto ma non saccente; sportivo ma non fanatico; eccetera eccetera.
Oltretutto, col passare del tempo, noi stesse cambiamo e quindi anche queste caratteristiche desiderate variano nella nostra scala priorita’. A seconda delle esperienze di vita che stiamo vivendo in qual momento, di come evolviamo “intellettualmente” e degli incontri che facciamo cambiamo anche noi, per cui capirai bene che non e’ semplice adattarsi a tutto questo cambiamento. Fossimo solo acqua (calda o fredda) sarebbe facile scorrere e prendere la forma del recipiente in cui ci veniamo a trovare. E’ come essere un pezzo di un puzzle che cambia continuamente forma cercando il suo “incastro” .
Nella realta’ e’ neessario accettare che non si puo’ avere tutto e subito, tuttavia si fa fatica ad “accontentarsi” e a rinunciare totalmente a dei desideri (come richiederebbe uan vera scelta di amore). Succede cosi’ che, razionalmente, si decide di rinunciare a realizzare, nella vita reale, parte dei propri desideri innati , per concentrarci sulle doti che la persona che abbiamo scelto possiede davvero. Ma l’inconscio a dispetto di questa scelta conserva segretamente questi desideri e li fa riemergere nel sogno o nella suggestione.
H20 rispondo al 230. Non so sè quello che non vedi, ma a me pare quello giusto.
Non so se farò in tempo ad essere sufficientemente esaustivo, perchè mi aspetta il tecnico della caldaia a casa di mia figlia alla quale devo anche sgorgare la doccia. A proposito di realtà ontologiche.
H20, in questa discussione teniamo sempre presente che è la soggettiva predisposizione “a credere” la discriminante tra dare un senso a quello che si dice, perchè tu in questo senso avresti due possibilità di afferrare il mio discorso e io una sola. Spero di essere stato chiaro. E’ anche chiaro che ho una visuale non trascendentale della vita. Ci sono arrivato per gradi e ne sono (purtroppo) convinto.Pertanto per me TUTTO si può spiegare e tutto si spiegherà prima o poi. Ci stiamo ragionando dall’Illuminismo in avanti, la secolarizzazione è inevitabile da quando la Ragione è diventata la linea guida di tutta la nostra cultura occidentale.
Stiamo parlando di sentimenti legati all’amore, bene, per il sottoscritto lo sono proporzionalmente alla realtà ontologica che si vive. I sentimenti che ha per me mia moglie che vive la nostra realtà sono veri in quanto “cresciuti” all’interno di una situazione tangibile, sperimentale, ontologica appunto. Frutto di una conoscenza REALE che definisce gli aspetti dell’altro nella sua verità OGGETTIVA, persino scatologica se mi permetti. Le mie mutande sporche sono verità oggettive sulle quali si “fa” persino un sentimento d’amore, consentimi un paradosso sgradevole. Quello che nasce da un’immaginazione idealizzata, non avrei neppure bisogno di dire che sono della stessa natura di quell’immaginazione. Ciò non toglie che creino quelle emozioni SURROGATE di cui spesso si necessita.Ma anche la droga lo fa, e la natura degli effetti E’ LA STESSA. Ma non sono VITA.
Non mi resta molto spazio, ma continuerò poi. Tieni presente che le “fughe” ONIRICHE hanno un’altra ragione: LA PAURA . Della REALTA’
A dopo
H20, rispondo al tuo post n. 235.
Leggendo ciò che hai scritto, mi chiedo è ti chiedo, come può un uomo che sia uomo e non un pupazzo adattarsi a questi continui “cambi di marcia” femminili? Che poi in sostanza trattasi di “reteomarce” ?
Io per carattere credo di essere piuttosto sognatore, sono anche segno zodiacale cancro, per cui é tutto dire.
Ma nel momento che avevo scelto la mia donna, quella che avrei voluto mi accompagnasse per tutta la vita, l’ho presa ed accettata così come era, con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti. Ben sapendo che nel corso della mia vita avrei incontrato donne diverse da lei, che non avevano i suoi difetti e non avevano i suoi pregi o viceversa. Che potevano far l’amore in modo diverso e che potevano prenderti in modo diverso.
A Golem feci il discorso delle automobili : se acquisti una berlina sai per certo che esiste anche una Ferrari o un fuoristrada. Ma che cambia? Io ho scelto la mia BMW perché a me piaceva quel modello e di quel colore. Ed é troppo facile dire “mi stancherò prima o poi vorro’ una Ferrari”
Se decidi di essere vegetariano rinunci alla carne. Ma lo sai.
Tutti noi abbiamo dei desideri inconsci, chi non li ha? A quel punto che facciamo? Cambiamo direzione a seconda di come cambia il vento? E che senso ha?
In tutta onesta cara H20 tu di un uomo che sai che può continuamente cambiare direzione che cosa te ne fai?
Io di una donna così non saprei cosa farmene, non so tu di un uomo del genere.
Una donna che non sa mai cosa vuole e totalmente umorale la vedo incompleta, molto incompleta. Soprattutto perché non conosce se stessa. Per cui quando mi dice una cosa non saprei cosa pensare.
Allora a quel punto la prendo “a tempo”, a scadenza. Come il latte : da consumarsi preferibilmente entro il…..
Ma é un discorso consumistico. E io, perdonami, ma i sentimenti li concepisco in maniera diversa e non “a tempo determinato”
markus, io ho sempre saputo chiaramente che tipo di uomo voglio al mio fianco ( intelligente, emotivamente forte, ironico e aperto di vedute ) ma non riesco a trovare queste caratteristiche in uomini di età adeguata alla mia e liberi da impegni sentimentali. Sarà un caso che la fascia maschile della mia generazione ( 40/50enni ) sembra non corrispondere minimamente alle esigenze femminili ( che – ricordiamolo – NON sono cambiate rispetto a prima, sono solo EMERSE ALLA LUCE ) o piuttosto è invece il risultato di un’ influenza culturale retrograda che gli uomini miei coetanei hanno assorbito nel loro ambiente sociale e familiare, a dispetto della donna che invece si è “modernizzata” ( che per me equivale all’ essersi EVOLUTA )? Forse è anche per questo che oggi tanti matrimoni apparentemente collaudati all’ improvviso terminano ?…
Maria Grazia, anche io ho sempre saputo che tipo di donna volevo al mio fianco. Ma diciamo che forse, semplicemente, non sono mai riuscito a far collimare il binomio attrazione fisica + condivisione di idee e interessi in comune, nonché ovviamente carattere.
Che te ne fai di una donna che ti attrae sessualmente ma con la quale sei distante anni luce per il modo di vedere la vita? Puoi solo scendere e salire dal letto….stop.
Paradossalmente ho trovato invece donne che non mi attraevano per nulla ma con le quali avevo un mare di affinità caratteriali e di idee.
Detto ciò, più che modernizzate ed evolute, il grosso delle donne mi sembra un tantinello “schizzato”. Vanno un po’ troppo di corsa secondo me, spesso mischiano un sacco di cose e come dicevo anche ad H20 capita di sovente che non sanno ciò che vogliono cambiando spesso e troppo repentinamente.
E’ snervante credimi!
Markus, cosa posso dirti? A mio parere gli uomini non cambiano quasi mai direzione, per cui per una donna non sussiste il problema di inseguire il vento. Hai perfettamente ragione e io sono molto forte nella “teoria”: e’ nella “pratica” che sono carente. Non posso che concordare totalmente con te e con Golem sul fatto che una scelta si dovrebbe fare consapevolmente e che implica inevitabilmente rinunce e forza di volonta’.
Non mi ritengo pero’ assolutamente umorale, visto che questi ragionamenti li faccio proprio perche’ conosco me stessa e le mie debolezze e razionalmente so quale sarebbe la solzuione. Il mio problema e’ che non riesco ad applicarla nella pratica.
Forse per pigrizia egoismo o capriccio.
Probabilmente quando ho fatto la mia prima scelta non ero poi cosi’ matura e quindi mi sono illusa che col tempo avrei saputo raggiungere l’armonia desiderata (con elevatissime aspettative) e cio’ nonostante ho deciso di insistere. Purtroppo anche per gravi torti subiti durante la mia storia, permangono alcuni punti di scontro con la persona che ho scelto e non sono ancora riuscita ad accettare alcuni lati del suo carattere , anche se cerco di trovare un punto di incontro e mi impegno per farlo. Non tutti sono cosi’ forti , decisi , sicuri di se’. Non tutti sono in grado di mantenere sempre a bada con la razionalita’ e i propri impulsi irrazionali o egoistici.
Golem non ha ancora illustrato la modalita’ con cui ha affrontato la questione con Sally e perche’ ci sono voluti ben tre anni per farle superare questa situazione. Ha parlato genericamente di “dialogo” senza pero’ spiegare bene come Sally ne e’ uscita. Da quello che ho capito n’e’ uscita spontaneamente non appena ha capito e riconosciuto che si trattava di un’illusione. Allora io sono proprio messa male… perche’ pur essendo consapevole dell’illusione non riesco spontaneamente a rinunciarvi?
Maria Grazia quello che descrivi “intelligente, emotivamente forte, ironico e aperto di vedute” e’ l’uomo perfetto che tutte vorrebbero. Anch’io ho una mia idea (o ideale) di quello che vorrei in un uomo, ma non credo che esista. Tu dici che nella generazione piu’ giovane invece si trovano queste caratteristiche? La tua spiegazione relativa ai 40/50 enni potrebbe essere esatta: forse questa “evoluzione” ed “emancipazione totale” della donna sta diventando eccessiva e gli uomini sono rimasti indietro ?
Come Rossana sono comunque convinta che essendo uomini e donne oggettivamente diversi, anche dal punto di vista emotive, sia giusto rispettare queste differenze, pur contrastando le ingistizie sociali e pregiudizi ancora presenti.