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Aggiungerei “non a caso” quando di mezzo c’è una “recita” nei rapporti interpersonali, sia pure “inconscia”. Quindi non considero deficiente nessuno. Caso mai non informato. Ma è un’altra cosa.
Golem, comuni e banali si confermo. Perché non c’e’ nulla di più comune e banale di un amore adolescenziale.
Poi se una persona su questo amore ci impronta una vita allora, probabilmente, é qualcosa di più di un semplice e banale amore adolescenziale.
Figuriamoci se questa impronta viene riportata nel mezzo di un matrimonio.
Finora siamo arrivati alla conclusione che nella tua situazione si é trattato di un caso particolare psicologico. Come ne possono succedere in tanti ambiti e ci sta.
Lascia perdere pigmei, H20 i Boscimani e gli Yanomami perché rischi di continuare ad incartarti, su questioni differenti come hai fatto finora.
Hai detto bene, la teoria, se esiste, vale solo per te. Ciò che ti si contesta, e lo fanno davvero tutti ormai, é che tu voglia farla passare come teoria universale.
Per quanto riguarda le “recite” , purtroppo ne esistono tante nei rapporti interpersonali. E, a volte é difficile distinguerle. In fondo anche tu hai fatto fatica a capire quella che potrebbe essere stata una “recita”. Venti anni mi sembrano un bel po’ no?
Ok, Markus, non riesco a spiegare che gli amori adolescenzial, come pure tanti amori in età adulta, sono condizionati da una certa visione che NON è “innata” se non come desiderio sessuale, ma condizionata dalle culture “locali”. Ieri ho fatto un parallelo tra amore e religione come entrambi necessitanti di una Fede che faccia credere a quello che si desidera facendo di tutto per trovarne i “segni”. Non è un caso che proprio Freud parli della religione come “avvenire di un’illusione”, e come risultato dell’ottimismo fideistico infuso dal cristianesimo occidentale. che non faccio fatica a riconoscere con lo stesso “credo” in tante storie d’amore illusorie. Ma quando le illusioni cadono, come diceva Nietzsche, giunge il momento in cui bisogna fare i conti con la verità che l’illusione ha mascherato. Gli amorucci adolescenziali protratti all’infinito sono poca cosa rispetto alle grandi illusioni dell’umanità, figuriamoci, ma sono comunque figli della stessa cultura.
Comunque Mark, “parliamo” due lingue diverse, da tempo. Non ci capiremo mai. Tu mi parli dell’hardware di un fenomeno mentre io cerco di parlarti del software. Siamo agli antipodi.
P.S. Sei tu che vuoi essere convinto che sia un “caso” psicologico singolare, e io ti accontento, perché non mi interessa che lo capisca il resto del mondo, e non perché quello di Sally debba definirsi un caso isolato. Per quelle che sono le MIE valutazioni del fenomeno è comunissimo. Qui ne ho intravisti decine di “casi psicologici singolari” che riguardano l’illusione, tra i quali l’ultimo é quello di H2O. Stessa identica dinamica, con “emozioni” innescate da soggetti e condizioni contingenti pregresse diverse, ma entrambi gestite dall’immaginazione. Stesso software in hardware differenti.
Golem, parliamo due lingue diverse semplicemente perché tu continui a voler cercare una spiegazione che metta il tuo cuore in pace in relazione alla tua questione con Sally.
Forse non te ne rendi neanche conto, ma nel corso degli anni te lo hanno fatto notare tutti.
E continui a voler vedere con i tuoi occhi le situazioni degli altri come paragonabili alla tua, nonostante questi altri abbiano cercato di farti capire a più riprese che non é così: H20 é l’ennesimo esempio.
Sembri come immerso nella nebbia, e quando vedi delle ombre sei convinto di riuscire a distinguere anche i dettagli.
Io capisco invece la tua estrema sofferenza per la situazione che hai vissuto. E capisco anche che i tre anni successivi sono stati per te ancora più drammatici e nei quali hai dato tutto te stesso per risolvere la questione.
Non mi devi convincere di nulla Golem. Lo hai ipotizzato anche tu che tua moglie sia un “caso psicologico singolare”. Altrimenti se non é così le ipotesi sono le altre due. Se l’amoruccio é poca cosa non te lo porti dietro per venti anni. Lascia perdere queste condizioni delle culture locali, quelle si che ti stanno “illudendo” caro amico.
Ma quale sofferenza Markus, io sto come un Pasciá.
Tu ti fai delle strane idee su di me. Io ho studiato un fenomeno molto frequente e non solo nel settore che sappiamo, presente nella vita di tutti, compreso in questo scambio epistolare dove ti immagini cose di me che non ci sono. Io ho fatto una ricerca sulle ragioni di certi comportamenti umani che non hanno una logica apparente e strada facendo sono arrivato alle illusioni. Ti ripeto ancora che se fosse emerso che quella “roba” era vera, ammesso che lui fosse stato vivo, la accompagnavo io la Sally a Lisbona e magari cenavamo tutt’e tre all’Alfama. Tu non mi conosci, ma nel momento in cui mi accorgo che una storia è stata una recita, quello che è stato non ha più valore per me. Ho sempre guardato avanti. Certo i primi tempi sarebbero stati duri, le abitudini sono difficili da perdere, ma ce l’avrei fatta, e per il sesso “affettuoso” non credo che con le conoscenze che ho avrei problemi. No anzi, non ne avrei, sinceramente. So cucinare (bene) rifaccio il letto che sembra la pista di un aeroporto, so stirare (tranne le camicie), ho la lavapavimenti, la lavatrice e la lavastoviglie, so fare un’impianto idraulico, in parte elettrico, so saldare, faccio piccole opere murarie, sono un discreto intrattenitore, dicono che canti bene anche se ballo male, ho una moto d’epoca meravigliosa, non sono ancora da buttar via e so pure guidare un piccolo aereo, e secondo te mi struggerei dal dolore? Sono stato male quando ho scoperto che c’è gente che si sposa ma può convivere con le “bambole” dell’infanzia sino alla mezza età, ma non significa che tutte le relazioni siano un’illusione. Quella lo era, come lo è quella di H2O ovviamente, che ripeto È IDENTICA come genesi a quella che mi interessa.
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H2O lo ha capito presto, Sally più tardi, ma quello non è né amore nè innamoramento, né teneri ricordi di emozioni, che se ci sono erano frutto delle “bucce di patate”, divorate dall’affamata e del tremendo bisogno di sognare di molte donne. Le migliori tra l’altro, stop. Tutto chiaro, compreso dall’interessata e superato serenamente da entrambi. Quindi ci sono un sacco di belle storie d’amore che funzionano benissimo, ma se le osservi con attenzione noterai che prevedono TUTTE di essere vissute nella REALTÀ. Come e perché si crea il mondo fantastico in una certa psicologia formata in un certo modo l’ho spiegato meglio che potevo, e se qualcuno l’ha capita chissà che non potrebbe tornargli utile. Chi non la condivide, o addirittura si sente offesa, come Suzanne, lo faccia pure. Non sto parlando PER loro, sto esponendo una tesi e un’esperienza che l’ha confermata.
Non soffro Markus. Perché non mi illudo di niente. E sono sereno. Perché questo deve dare un rapporto. Queste sono le emozioni vere.
Golem, io non mi faccio nessuna strana idea. Leggo solo quello che scrivi ed evinco quello che hanno evinto tutti.
Tu stai come un pascia’ oggi? Lo spero per te. Ma hai sofferto come un cane e si vede lontano un miglio.
Non poteva emergere nulla Golem, perché il benigno era passato a miglior vita ormai, per cui dove avresti dovuto accompagnarla?
Golem lascia stare, non parlare di cose che non hai provato. Lascia perdere il sesso facile, quello lo trovano tutti. Se tua moglie fosse tornata col Benigno stavi sotto un treno credi a me. Lascia perdere lo stirare, cucinare e lavare i panni. Puoi essere chiunque e saper fare qualunque cosa. Se perdevi l’amore non é che sopperivi stirando camicie. Non te ne uscire con frasi senza senso Golem.
E lascia stare H20 che con la questione Sally c’entra come il due di coppe quando regna bastoni.
E lascia stare le bucce di patate. Sono sempre bucce anche quando hai fame. E non te le ricordi per venti anni scrivendo anche le ricette. Evidentemente non erano bucce ma qualcosa di più buono.
Nessuno credo si senta offeso Golem, neanche Suzanne, solo che anche lei come tutti non può avallare la tua tesi.
“Se tua moglie fosse tornata col Benigno stavi sotto un treno credi a me.”
Magari mi schiantavo con l’aereo, non sotto un treno. Sarebbe stato squalificante per un aviatore.
Vedi Markus che tu proietti le reazioni di chiunque sulle tue esperienze? Si capisce.
Scusa se cito l’ennesimo luogo comune, ma forse è più comprensibile, ma io non amo la donna perché ho bisogno di lei. Io sto bene con me stesso, anche da solo. Non mi annoio, ma sono pragmatico, si dovrebbe capire che non ho bisogno del prossimo, e comunque NON lo uso a mio favore, e non ho una visione stoico- tragica della vita, come spesso osservo nella quotidianità come in molti su LaD.
Quando è morta Carmen non mi sono buttato dall’aereo, e per certi versi è persino più “incomprensibile” da accettare che la scoperta del Benigno. Certo che si sta male, che ragionamenti, ma non mi crogiolo nella sofferenza in eterno, infatti il destino è stato “benigno” (scusa il calembour) nei miei confronti e mi ha cambiato l’oggetto dell’amore, non l’amore. Succedesse quello che dici, anche oggi, mi trasferisco subito in Salento, buon clima, ottimo cibo e costi della vita dimezzati, e con Rosa, la mia vicina di casa zitella, che fa dei piatti della tradizione che ogni volta mi porta da assaggiare, e mi nutrirei di sapori meravigliosi della mia infanzia, e dal punto di vista del sesso, ho diverse amiche separate e non a cui sono simpatico. Una ha 36 anni pensa. Altro che Pascià. Mi darei all’epicureismo, prendendo quello che offre il “giardino”. So accontentarmi. Potrebbe nascere l’amour? Non credo, trovare la testa di una Sally è difficile. Diciamo che a tavola mangerei da gourmet. A letto le “bucce di patate”. Ma basta saperlo. Questo è quello che conta nella vita. ESSERE PRESENTI A QUELLO CHE CI SUCCEDE. Quindi non illudersi. So che è difficile da quello che vedo, ma io so come fare.
Golem, già te l’ho scritto prima, se ami davvero tua moglie, e succedesse qualcosa che non ti auguro con lei, non ti servirebbe ne il sesso, ne la tua amica Rosa, ne il Salento, ne la cucina della tua infanzia, ne tantoneno la tua amica separata credi a me.
E non ti ho detto che staresti sotto un treno in eterno. Ma staresti sotto un treno. Poi in genere dalle delusioni ci si dovrebbe riprendere. Ma lascia stare i discorsi dell’amica zitella e quant’altro hai citato.
La morte é una cosa bruttissima ma é l’unica cosa certa della vita. E credo che per te sia stata più “incomprensibile” la questione del Benigno.
Non parlare al condizionale Golem. Sei pragmatico si forse a parole. Anche io lo sono. Poi quando si tratta di sentimento i discorsi cambiano. D’altronde se eri così pragmatico non stavi tre anni a studiarti le teorie dell’universo per cercare di salvare il tuo matrimonio, ma lasciavi andare la vita come veniva. In fondo se Sally non ti voleva non ti meritava. E allora perché convincerla?
Ammazza Markus, ma mi conosci meglio di quanto immaginassi. Rosa cucina benissimo (un po’ troppo olio) e non vedrebbe l’ora di accudirmi. Le mie amiche giá mi “conoscono”, e forse qualcuna mi ha pure in memoria “benignamente”.
Markus, mi dispiace, non posso confortarti su quegli aspetti che mi paventi, sono cinico, se non ti piace il termine pragmatico. Non sarebbe la prima la prima volta che ricomincio da zero.
Ovviamente credo che con lei tutto andrà come ora, ma se non accadesse non mi perderei credimi. Il piano B è quello che ti ho prospettato, la casa laggiù è mia e di mia sorella che é un’altra accuditrice. Per certi versi starei persino meglio, pensa.
Vedi Markus, é banale, ma sapendo quello che ho fatto per lei e per la famiglia, mi sento sereno, non mi aspetto che si stia con me per forza. Non è lei che mi priverebbe del suo amore, ma lei che si priva del mio. Sono strano è? Ma so anche cosa voglio
Te l’ho detto, sono un “antillusione” in tutto quello che faccio, non potrei mai vivere non pensando ad un’evenienza imprevista di quel genere. Due, tre mesi e cambierei città e vita. Tanto dura il “lutto”. Avendolo giá provato farei finta che fosse morta. Non dimenticando certo quello che fu, ma neppure piangendo per il resto della vita. Pensa che quando morì Carmen, data l’età avevo giá pensato alla stessa cosa, salvo il trasferimento perchè allora ero dipendente.
Quando si “vola” si deve avere sempre una soluzione per un atterragio di fortuna se ti “pianta” il motore. È una forma mentale che aiuta a vivere.
Io ce l’ho. Ma il motore non mi pianterà. È stato messo a punto come si deve, e non batte più in “testa”.
Ciavo.
P.S. Vorrei chiarire che il matrimonio l’ho salvato per me, perchè ero io che me ne andavo. A lei andava bene così, manco si rendeva conto, davvero. E non sai quante ce ne sono in quello stato di “schizofrenia” amorosa mentre amano il marito. Se facessero outing sai quante sorprese avremmo?
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Aggiungerei “non a caso” quando di mezzo c’è una “recita” nei rapporti interpersonali, sia pure “inconscia”. Quindi non considero deficiente nessuno. Caso mai non informato. Ma è un’altra cosa.
Golem, comuni e banali si confermo. Perché non c’e’ nulla di più comune e banale di un amore adolescenziale.
Poi se una persona su questo amore ci impronta una vita allora, probabilmente, é qualcosa di più di un semplice e banale amore adolescenziale.
Figuriamoci se questa impronta viene riportata nel mezzo di un matrimonio.
Finora siamo arrivati alla conclusione che nella tua situazione si é trattato di un caso particolare psicologico. Come ne possono succedere in tanti ambiti e ci sta.
Lascia perdere pigmei, H20 i Boscimani e gli Yanomami perché rischi di continuare ad incartarti, su questioni differenti come hai fatto finora.
Hai detto bene, la teoria, se esiste, vale solo per te. Ciò che ti si contesta, e lo fanno davvero tutti ormai, é che tu voglia farla passare come teoria universale.
Per quanto riguarda le “recite” , purtroppo ne esistono tante nei rapporti interpersonali. E, a volte é difficile distinguerle. In fondo anche tu hai fatto fatica a capire quella che potrebbe essere stata una “recita”. Venti anni mi sembrano un bel po’ no?
Ok, Markus, non riesco a spiegare che gli amori adolescenzial, come pure tanti amori in età adulta, sono condizionati da una certa visione che NON è “innata” se non come desiderio sessuale, ma condizionata dalle culture “locali”. Ieri ho fatto un parallelo tra amore e religione come entrambi necessitanti di una Fede che faccia credere a quello che si desidera facendo di tutto per trovarne i “segni”. Non è un caso che proprio Freud parli della religione come “avvenire di un’illusione”, e come risultato dell’ottimismo fideistico infuso dal cristianesimo occidentale. che non faccio fatica a riconoscere con lo stesso “credo” in tante storie d’amore illusorie. Ma quando le illusioni cadono, come diceva Nietzsche, giunge il momento in cui bisogna fare i conti con la verità che l’illusione ha mascherato. Gli amorucci adolescenziali protratti all’infinito sono poca cosa rispetto alle grandi illusioni dell’umanità, figuriamoci, ma sono comunque figli della stessa cultura.
Comunque Mark, “parliamo” due lingue diverse, da tempo. Non ci capiremo mai. Tu mi parli dell’hardware di un fenomeno mentre io cerco di parlarti del software. Siamo agli antipodi.
P.S. Sei tu che vuoi essere convinto che sia un “caso” psicologico singolare, e io ti accontento, perché non mi interessa che lo capisca il resto del mondo, e non perché quello di Sally debba definirsi un caso isolato. Per quelle che sono le MIE valutazioni del fenomeno è comunissimo. Qui ne ho intravisti decine di “casi psicologici singolari” che riguardano l’illusione, tra i quali l’ultimo é quello di H2O. Stessa identica dinamica, con “emozioni” innescate da soggetti e condizioni contingenti pregresse diverse, ma entrambi gestite dall’immaginazione. Stesso software in hardware differenti.
Golem, parliamo due lingue diverse semplicemente perché tu continui a voler cercare una spiegazione che metta il tuo cuore in pace in relazione alla tua questione con Sally.
Forse non te ne rendi neanche conto, ma nel corso degli anni te lo hanno fatto notare tutti.
E continui a voler vedere con i tuoi occhi le situazioni degli altri come paragonabili alla tua, nonostante questi altri abbiano cercato di farti capire a più riprese che non é così: H20 é l’ennesimo esempio.
Sembri come immerso nella nebbia, e quando vedi delle ombre sei convinto di riuscire a distinguere anche i dettagli.
Io capisco invece la tua estrema sofferenza per la situazione che hai vissuto. E capisco anche che i tre anni successivi sono stati per te ancora più drammatici e nei quali hai dato tutto te stesso per risolvere la questione.
Non mi devi convincere di nulla Golem. Lo hai ipotizzato anche tu che tua moglie sia un “caso psicologico singolare”. Altrimenti se non é così le ipotesi sono le altre due. Se l’amoruccio é poca cosa non te lo porti dietro per venti anni. Lascia perdere queste condizioni delle culture locali, quelle si che ti stanno “illudendo” caro amico.
Ma quale sofferenza Markus, io sto come un Pasciá.
Tu ti fai delle strane idee su di me. Io ho studiato un fenomeno molto frequente e non solo nel settore che sappiamo, presente nella vita di tutti, compreso in questo scambio epistolare dove ti immagini cose di me che non ci sono. Io ho fatto una ricerca sulle ragioni di certi comportamenti umani che non hanno una logica apparente e strada facendo sono arrivato alle illusioni. Ti ripeto ancora che se fosse emerso che quella “roba” era vera, ammesso che lui fosse stato vivo, la accompagnavo io la Sally a Lisbona e magari cenavamo tutt’e tre all’Alfama. Tu non mi conosci, ma nel momento in cui mi accorgo che una storia è stata una recita, quello che è stato non ha più valore per me. Ho sempre guardato avanti. Certo i primi tempi sarebbero stati duri, le abitudini sono difficili da perdere, ma ce l’avrei fatta, e per il sesso “affettuoso” non credo che con le conoscenze che ho avrei problemi. No anzi, non ne avrei, sinceramente. So cucinare (bene) rifaccio il letto che sembra la pista di un aeroporto, so stirare (tranne le camicie), ho la lavapavimenti, la lavatrice e la lavastoviglie, so fare un’impianto idraulico, in parte elettrico, so saldare, faccio piccole opere murarie, sono un discreto intrattenitore, dicono che canti bene anche se ballo male, ho una moto d’epoca meravigliosa, non sono ancora da buttar via e so pure guidare un piccolo aereo, e secondo te mi struggerei dal dolore? Sono stato male quando ho scoperto che c’è gente che si sposa ma può convivere con le “bambole” dell’infanzia sino alla mezza età, ma non significa che tutte le relazioni siano un’illusione. Quella lo era, come lo è quella di H2O ovviamente, che ripeto È IDENTICA come genesi a quella che mi interessa.
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H2O lo ha capito presto, Sally più tardi, ma quello non è né amore nè innamoramento, né teneri ricordi di emozioni, che se ci sono erano frutto delle “bucce di patate”, divorate dall’affamata e del tremendo bisogno di sognare di molte donne. Le migliori tra l’altro, stop. Tutto chiaro, compreso dall’interessata e superato serenamente da entrambi. Quindi ci sono un sacco di belle storie d’amore che funzionano benissimo, ma se le osservi con attenzione noterai che prevedono TUTTE di essere vissute nella REALTÀ. Come e perché si crea il mondo fantastico in una certa psicologia formata in un certo modo l’ho spiegato meglio che potevo, e se qualcuno l’ha capita chissà che non potrebbe tornargli utile. Chi non la condivide, o addirittura si sente offesa, come Suzanne, lo faccia pure. Non sto parlando PER loro, sto esponendo una tesi e un’esperienza che l’ha confermata.
Non soffro Markus. Perché non mi illudo di niente. E sono sereno. Perché questo deve dare un rapporto. Queste sono le emozioni vere.
Golem, io non mi faccio nessuna strana idea. Leggo solo quello che scrivi ed evinco quello che hanno evinto tutti.
Tu stai come un pascia’ oggi? Lo spero per te. Ma hai sofferto come un cane e si vede lontano un miglio.
Non poteva emergere nulla Golem, perché il benigno era passato a miglior vita ormai, per cui dove avresti dovuto accompagnarla?
Golem lascia stare, non parlare di cose che non hai provato. Lascia perdere il sesso facile, quello lo trovano tutti. Se tua moglie fosse tornata col Benigno stavi sotto un treno credi a me. Lascia perdere lo stirare, cucinare e lavare i panni. Puoi essere chiunque e saper fare qualunque cosa. Se perdevi l’amore non é che sopperivi stirando camicie. Non te ne uscire con frasi senza senso Golem.
E lascia stare H20 che con la questione Sally c’entra come il due di coppe quando regna bastoni.
E lascia stare le bucce di patate. Sono sempre bucce anche quando hai fame. E non te le ricordi per venti anni scrivendo anche le ricette. Evidentemente non erano bucce ma qualcosa di più buono.
Nessuno credo si senta offeso Golem, neanche Suzanne, solo che anche lei come tutti non può avallare la tua tesi.
“Se tua moglie fosse tornata col Benigno stavi sotto un treno credi a me.”
Magari mi schiantavo con l’aereo, non sotto un treno. Sarebbe stato squalificante per un aviatore.
Vedi Markus che tu proietti le reazioni di chiunque sulle tue esperienze? Si capisce.
Scusa se cito l’ennesimo luogo comune, ma forse è più comprensibile, ma io non amo la donna perché ho bisogno di lei. Io sto bene con me stesso, anche da solo. Non mi annoio, ma sono pragmatico, si dovrebbe capire che non ho bisogno del prossimo, e comunque NON lo uso a mio favore, e non ho una visione stoico- tragica della vita, come spesso osservo nella quotidianità come in molti su LaD.
Quando è morta Carmen non mi sono buttato dall’aereo, e per certi versi è persino più “incomprensibile” da accettare che la scoperta del Benigno. Certo che si sta male, che ragionamenti, ma non mi crogiolo nella sofferenza in eterno, infatti il destino è stato “benigno” (scusa il calembour) nei miei confronti e mi ha cambiato l’oggetto dell’amore, non l’amore. Succedesse quello che dici, anche oggi, mi trasferisco subito in Salento, buon clima, ottimo cibo e costi della vita dimezzati, e con Rosa, la mia vicina di casa zitella, che fa dei piatti della tradizione che ogni volta mi porta da assaggiare, e mi nutrirei di sapori meravigliosi della mia infanzia, e dal punto di vista del sesso, ho diverse amiche separate e non a cui sono simpatico. Una ha 36 anni pensa. Altro che Pascià. Mi darei all’epicureismo, prendendo quello che offre il “giardino”. So accontentarmi. Potrebbe nascere l’amour? Non credo, trovare la testa di una Sally è difficile. Diciamo che a tavola mangerei da gourmet. A letto le “bucce di patate”. Ma basta saperlo. Questo è quello che conta nella vita. ESSERE PRESENTI A QUELLO CHE CI SUCCEDE. Quindi non illudersi. So che è difficile da quello che vedo, ma io so come fare.
Golem, già te l’ho scritto prima, se ami davvero tua moglie, e succedesse qualcosa che non ti auguro con lei, non ti servirebbe ne il sesso, ne la tua amica Rosa, ne il Salento, ne la cucina della tua infanzia, ne tantoneno la tua amica separata credi a me.
E non ti ho detto che staresti sotto un treno in eterno. Ma staresti sotto un treno. Poi in genere dalle delusioni ci si dovrebbe riprendere. Ma lascia stare i discorsi dell’amica zitella e quant’altro hai citato.
La morte é una cosa bruttissima ma é l’unica cosa certa della vita. E credo che per te sia stata più “incomprensibile” la questione del Benigno.
Non parlare al condizionale Golem. Sei pragmatico si forse a parole. Anche io lo sono. Poi quando si tratta di sentimento i discorsi cambiano. D’altronde se eri così pragmatico non stavi tre anni a studiarti le teorie dell’universo per cercare di salvare il tuo matrimonio, ma lasciavi andare la vita come veniva. In fondo se Sally non ti voleva non ti meritava. E allora perché convincerla?
Ammazza Markus, ma mi conosci meglio di quanto immaginassi. Rosa cucina benissimo (un po’ troppo olio) e non vedrebbe l’ora di accudirmi. Le mie amiche giá mi “conoscono”, e forse qualcuna mi ha pure in memoria “benignamente”.
Markus, mi dispiace, non posso confortarti su quegli aspetti che mi paventi, sono cinico, se non ti piace il termine pragmatico. Non sarebbe la prima la prima volta che ricomincio da zero.
Ovviamente credo che con lei tutto andrà come ora, ma se non accadesse non mi perderei credimi. Il piano B è quello che ti ho prospettato, la casa laggiù è mia e di mia sorella che é un’altra accuditrice. Per certi versi starei persino meglio, pensa.
Vedi Markus, é banale, ma sapendo quello che ho fatto per lei e per la famiglia, mi sento sereno, non mi aspetto che si stia con me per forza. Non è lei che mi priverebbe del suo amore, ma lei che si priva del mio. Sono strano è? Ma so anche cosa voglio
Te l’ho detto, sono un “antillusione” in tutto quello che faccio, non potrei mai vivere non pensando ad un’evenienza imprevista di quel genere. Due, tre mesi e cambierei città e vita. Tanto dura il “lutto”. Avendolo giá provato farei finta che fosse morta. Non dimenticando certo quello che fu, ma neppure piangendo per il resto della vita. Pensa che quando morì Carmen, data l’età avevo giá pensato alla stessa cosa, salvo il trasferimento perchè allora ero dipendente.
Quando si “vola” si deve avere sempre una soluzione per un atterragio di fortuna se ti “pianta” il motore. È una forma mentale che aiuta a vivere.
Io ce l’ho. Ma il motore non mi pianterà. È stato messo a punto come si deve, e non batte più in “testa”.
Ciavo.
P.S. Vorrei chiarire che il matrimonio l’ho salvato per me, perchè ero io che me ne andavo. A lei andava bene così, manco si rendeva conto, davvero. E non sai quante ce ne sono in quello stato di “schizofrenia” amorosa mentre amano il marito. Se facessero outing sai quante sorprese avremmo?