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Mollata dopo trent’anni di matrimonio

di babette
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 10 Febbraio 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 278 commenti

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  1. 121
    rossana -

    Ancora per Elisa

    Colpita da una sofferenza che perdura, ho riletto i post che hai scritto in questi tre anni sul tema ed estrapolo quanto segue:

    3 ottobre 2011: “com’è possibile innamorarsi nuovamente.”
    Secondo me, può capitare soltanto se si è vissuto qualcosa di buono in coppia in precedenza.

    5 ottobre 2011: “io ho amato il mio ex e lo amo tutt’oggi… non so darmi una spiegazione poichè sono stata infelice con lui…”
    Questa affermazione pone un aspetto problematico su di te. Non è che il tuo fosse bisogno di una presenza più che amore per quella specifica persona?

    15 novembre 2011:
    “Lei che si sta godendo i frutti dei miei sacrifici..(/il mio ex ora è benestante e percepisce una pensione d’oro mentre io conduco una vita “modesta”…)…”
    Osservazione pertinente ma che non depone proprio a tuo favore, benchè segua una considerazione più apprezzabile in merito alla capacità che ha avuto il tuo ex di mettere su famiglia, dopo la separazione.
    “Vivevo di luce riflessa,avevo perso la mia vera identità.”
    Un adattamento reciproco è inevitabile, molto meno una perdita d’identità.

    Ho ripreso parti per me significative delle tue comunicazioni per mettere in evidenza quanto mi sembra tu non voglia affrontare, e cioè l’analisi serena dei motivi per cui quest’uomo ha deciso d’interrompere un matrimonio dopo 30 anni. Secondo me, dovresti ripartire da lì per star meglio.

  2. 122
    elisa -

    cara Rossana, ti ringrazio per la tua “analisi”…Veramente non sono stata lasciata per un’altra perché è arrivata,credo, dopo alcuni anni che eravamo separati. Probabilmente esisteva già prima ma io non me ne sono mai accorta perché lui trascorreva le sue serate a casa. Usciva raramente la sera…pero’ ci si puo’ incontrare anche di pomeriggio ma,conoscendo i suoi sani principi, (cattolico praticante, credeva nell’indissolubilità del matrimonio…)avevo cieca fiducia in lui. La causa principale del fallimento del ns matrimonio è stata la sua famiglia. Non aveva mai tagliato il cordone ombelicale che lo legava ai suoi genitori (fratelli,nipoti compresi). La mia vita con lui era una vita SENZA di lui anche se avevo una presenza fisica in casa.Ero psicologicamente ,moralmente sola, tremendamente sola (non ricordo se le avevo già scritte queste frasi). Occupavo il secondo posto nella sua vita e questo mi faceva soffrire tremendamente . Ero gerlosa di sua madre che affettivam me lo aveva portato via e che condizionava la sua vita. Litigi furiosi per i suoi genitori ma lui restava fermo nelle sue posizioni. Diceva che non c’era niente di male a voler bene ai genitori!Giustissimo ma quando scegli una compagna per la vita dovresti collocare lei al primo posto!Ma non è stato cosi’…Avrei potuto “legarlo” a me con un figlio ma non l’ho voluto. I figli devono nascere dall’amore di due persone e non deve essere un mezzo terapeutico per sanare certe situazioni. Lui probabilm lo avrebbe voluto ma non me ne aveva mai parlato . Forse perché sapeva che io non lo desideravo.(a causa dei conflitti fra di noi…)
    Nel corso dei 30 anni io ho fatto molto per lui. L’ho aiutato nella sua carriera,l’ho aiutato nella sua tesi di laurea,gli ho dato una casa (acquistata dai miei) quando non poteva permettersi di acquistarne una. Ho vissuto il periodo piu’ difficile nella vita di un uomo…Poi quando ha raggiunto l’apice della sua carriera con benefici economici non indifferenti che cambiarono completamente la sua (e mia) vita è arrivata la rottura. Io avevo chiesto la separazione mentre lui il divorzio (questa poi non me la sarei mai aspettata) . Era arrivata l'”ALTRA” piu’ giovane.. Aveva trovato la strada spianata e tutto su un piatto d argento. Ora vive da regina, gode di quel benessere di cui io avrei avuto maggiorm. diritto e devo dire sinceram che questo mi fa rabbia,tanta rabbia! (io vivo modestam). La furbetta lo ha anche “incastrato” facendo con lui una figlia

  3. 123
    elisa -

    (continua) A Rossana
    Diventare padri all’età di 61 anni ti sconvolge la vita! Ho visto le foto di lui e della sua bambina su FB. Com’è invecchiato!Se lo incontrassi per strada stenterei a riconoscerlo! Sembra suo nonno!Dov’è finito l’uomo di bell’aspetto che avevo conosciuto!Gliel’ho fatto notare su FB inviandogli un messaggio che evidentemente non ha gradito. Infatti, due gg fa, mi ha bloccata e non posso piu’ contattarlo!
    Devo aggiungere un particolare: quest’anno , per la prima volta dopo tanti anni, si è ricordato del mio compleanno! Sono rimasta SORPRESA ed avevo quasi voglia di piangere…Non credo che dopo questa “chiusura” su FB me li invierà ancora…Difficile capire quali pensieri attraversano la sua mente e che cosa gli è rimasto di me nel suo cuore. Io pero, nonostante tutto, gli voglio ancora bene. Come si possono dimenticare 30 anni di vita trascorsi insieme?Grazie Rossana per il tuo messaggio. Un abbraccio. ciao

    ps:sfortunatam. i suoi genitori sono poi deceduti durante gli anni della ns separazione…ma il ns rapporto era ormai irrecuperabile…

  4. 124
    Fabrizio -

    Elisa, mi piacerebbe sapere cosa ti sconvolgeva tanto del suo rapporto con i genitori.

  5. 125
    Silvy -

    per Elisa,
    carissima, come si fanno a dimenticare 30 anni insieme? io l’ho fatto e sto molto meglio di prima, e non lo dico così, tanto per consolare te e me stessa. Certo, dipende da che tipo di unione avete avuto. Io sono sempre stata piuttosto indipendente, soprattutto a livello psicologico, ma capisco che non tutte siamo uguali. Ci vuole un po’ di buona volontà e impegno: lascia andare il passato, frequenta persone, coltiva interessi, fai qualche piccolo viaggio. 30 anni non sono una vita intera, ma solo una parte di essa! In bocca al lupo!

  6. 126
    elisa -

    A Fabrizio: mi sconvolgeva il suo rapporto quasi “morboso” ai suoi genitori dai quali era condizionato. Affettivamente me lo avevano portato via. Ti racconto uno dei tanti episodi che mi facevano infuriare:
    io al sabato pomeriggio non potevo uscire con lui perché OGNI SABATO doveva portare la mamma al mercatino del suo paese. E non era figlio unico perché aveva altri due fratelli !!! Ma LUI era il preferito perché era l’unico della famiglia che era riuscito ad emergere. Se sua madre gli telefonava per chiedere aiuto (/a qualsiasi ora) lui non esitava a percorrere 35 km(mentre gli altri fratelli abitavano vicino ai genitori..) per raggiungerla.Al 1° posto c’era sempre e solo la sua famiglia. Un altro episodio significativo. Ricordo che Desideravo festeggiare il primo anniversario del ns matrimonio in qualche ristorante carino al lume di candela NOI DUE DA SOLI.Mi aspettavo una serata romantica. Abbiamo litigato furiosamente perché lui invece voleva trascorrere quella sera in compagnia dei suoi!! Conclusione? Quella sera non solo siamo rimasti a casa imbronciati ma non abbiamo piu’ festeggiato nessun anniversario negli anni successivi! Incredibile ma vero e vorrei conoscere il pensiero di voi amiche. E poi ci sono tante altre cose che dovrei aggiungere ma preferisco fermarmi qui. ciao

  7. 127
    rossana -

    Cara Elisa,
    grazie per aver chiarito una parte importante in merito alla fine del tuo matrimonio.

    Scusa se torno a te (è un mio punto fermo partire sempre da se stessi, piuttosto che tendere a scaricare colpe sull’altro, pur nella consapevolezza che se un rapporto si spezza entrambe le persone coinvolte hanno una parte di responsabilità).

    Evidentemente hai sposato quest’uomo senza renderti conto del suo attaccamento eccessivo alla famiglia, e soprattutto alla mamma. Oserei dire meglio un bambinone che un farfallone ma mi rendo conto che entrambi possono diventare indigesti.

    Partendo dal presupposto, quasi sempre valido, che le persone non cambiano, avresti dovuto accettarlo con i suoi limiti oppure lasciarlo fin da subito. Tu sai perchè non l’hai fatto, continuando a investire su di lui.

    Inutile tirare la corda e accettare una situazione in cui ci si sente insoddisfatti, per qualsiasi motivo questo avvenga, se non altro perchè questo non contribuisce a cementare l’unione, che prima o poi, in un modo o in un altro, si deteriora.

    Molto significativo, se non cruciale, l’argomento “figlio”, che sintetizzi: “Lui probabilm lo avrebbe voluto ma non me ne aveva mai parlato . Forse perché sapeva che io non lo desideravo.(a causa dei conflitti fra di noi…)”.

    Personalmente mi chiedo come si possa sposarsi senza aver mai parlato di figli. Hai fatto bene a non metterne al mondo uno che si sarebbe trovato fin da subito in un nucleo famigliare conflittuale. Tuttavia, temo che questa sia stata una carenza che il tuo ex marito ha patito, oltre che la conferma che fra voi il dialogo era più che scarso.

    A seguito di queste osservazioni, mi sembra di poter affermare che nel passato ci sono stati errori da entrambe le parti. Meglio, quindi, lasciarselo alle spalle e guardare avanti, come anche Silvy, saggiamente, ti suggerisce.

    So che non è facile ma a volte diventa di vitale importanza. Non rimuginare più la presenza-assenza nella tua vita di quest’uomo. Non seguirlo più nella sua nuova esistenza. Pensa a te e cerca un tuo equilibrio senza di lui.

    Un abbraccio.

  8. 128
    elisa -

    grazie Rossana per le tue parole. Sei una cara persona ed intelligente. Purtroppo Io avevo scoperto questo suo attaccamento alla famiglia “DOPO” il ns matrimonio perché durante il ns fidanzamento mi aveva portato a casa sua solo 6 mesi prima delle nozze.Avevo vissuto nella speranza che le cose potessero cammbiare nel corso degli anni ma non è stato cosi’. L’avevo lasciato dopo soli 5 anni di matrimonio ma avevo avuto tutta la mia famiglia contro e avevo dovuto fare marcia indietro. Non sapevo dove andare e non avevo i mezzi finanz. sufficienti per poterlo fare. Se avessi avuto il sostegno dei miei sarebbe stato tutto molto piu’ facile. Il mio matrim è stato una lenta agonia. Ma la colpa è anche mia: non avrei dovuto sposarlo (avevo subito pressioni dai miei che stravedevano per lui: laureato,posizionato,di bell’aspetto…il figlio maschio mancato…). A parte i suoi genitori Il mio ex è un caso “clinico” da
    psicanalizzare…Caratterialmente eravamo “incompatibili”…Difficile vivere accanto ad un uomo introverso,impenetrabile,(forse era questo che mi aveva affascinato di lui…)a volte arrogante,nevrotico etc etc.
    A volte mi chiedo come avevo fatto ad innamorami di lui (avevo 19 anni quando lo conobbi…difficile fare una valutaz sulle ns scelte a quell’età…). Ho buttato alle ortiche 30 anni della mia vita!
    grazie ancora Rossana e Silvy.

    arrogante,

  9. 129
    rossana -

    Cara Elisa,
    ho la tua stessa età e, per ragioni diverse, vivo da più di vent’anni una solitudine simile alla tua.

    Solo esaminando in lungo e in largo le due storie amorose importanti che ho avuto modo di “assaporare” sono riuscita, faticosamente, a mettermi il cuore in pace.

    Capisco che per te è più difficile, soprattutto perchè sei stata “spinta” a quel matrimonio e non hai trovato aiuto per uscirne quando avresti voluto farlo. In buona sostanza, ti senti più “usata” di altri, sia dalla famiglia che da quest’uomo, che ti ha poi voltato le spalle.

    Purtroppo, niente e nessuno è perfetto: nemmeno la grande madre natura lo è. Tutto è sempre molto relativo e instabile, quando non aggressivo e violento. Non siamo totalmente artefici della nostra vita, anche se facciamo del nostro meglio per orientarla secondo i nostri desideri: spesso influenze esterne la chiudono in vicoli ciechi nei quali mai ci saremmo voluti trovare.

    Tutto comincia e tutto finisce: la sola cosa che fa la differenza è il modo in cui questo avviene. Ci sono, comunque, parecchie vedove avanti con gli anni che rimpiangono, come te, di aver vissuto accanto a un uomo che non le ha rese felici.

    La felicità va e viene. Tutti ne abbiamo avuto almeno un po’. Il segreto della serenità sta nel ritrovarla, ovunque essa si sia manifestata, e nel ricordarla, dimenticando invece il più possibile quanto ci ha fatto soffrire.

    Un abbraccio.

  10. 130
    LUNA -

    Ciao Elisa, ovviamente nel momento in cui una persona scrive in un forum capita che anche altre persone si ritrovino a dialogare sulla sua vita, o meglio la parte di cui parla, che in realtà non si potrà mai conoscere sul serio in ogni sfumatura,e anche se così fosse comunque resterebbe la sua… quindi ogni commento può risultare anche inopportuno. Con queste premesse ti scrivo alcune cose che mi sono venute in mente leggendo i tuoi post, ma senza voler essere invadente o giudicante.

    A leggerti non sembra che ti manchi il grande amore della tua vita, ma che il problema sia forse tra te e te e il fatto che pensi che forse avresti potuto o voluto fare scelte diverse… dici che anche in passato avresti voluto separarti da lui, ma ti sentivi nell’impossibilità di farlo, e che in seguito comunque anche tu (se ho capito bene) eri d’accordo con la separazione. Inoltre non sembri avere tu un rimpianto per il fatto di non aver avuto dei figli. Anche a me sembra un po’ strano che non ne abbiate mai parlato apertamente, ma nelle relazioni a volte si verificano delle dinamiche per cui ciò che da fuori appare ovvio, saliente (non l’avere dei figli, ma entrare in argomento) impossibile da non affrontare invece non è così, anche per una serie di equilibri che si formano in un gioco di squadra, che in qualche modo, anche con le vostre vite separate pur stando insieme, ma unite in altre cose, avete vissuto.
    Io sono più giovane di te, conosco comunque diverse persone, anche donne, che alla tua età si sono invece rifatte una vita, anche migliore di quella di prima se prima la loro vita era comunque soffocata in qualche modo o si reggeva su dei compromessi alla lunga troppo pesanti da accettare. Conosco anche persone che si sono rifatte una vita sentimentale. Donne. E non perché non ce la facevano a sopportare di stare da sole, ma perché, in una ritrovata indipendenza emotiva hanno incontrato qualcuno con cui, secondo loro (ovviamente reciprocamente) hanno pensato valesse la pena di avere una relazione. Non è scontato che ciò accada, ma non impossibile. Per me parlano i fatti, cose che vedo attorno a me, non la teoria. E ho visto sinceramente persone, le vedo, vivere meglio le relazioni rispetto al passato, perché da quel passato hanno anche imparato qualcosa, sui se stesse e i loro bisogni. Poi, certo, viviamo in un’epoca in cui tanto più molte cose, a parte lo stato d’animo, possono incidere sul fatto di voltare pagina e come. Anche la propria situazione…

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