le separazioni sono una brutta cosa, la colpa, se di colpa si può parlare riguarda sia un sesso che l’altro.
ho notato però che la maggioranza delle donne sposate da tempo, si lasciano “andare”! ingrassano e non curano più il fisico come una volta!
ho notato anche che una volta lasciate dal marito, dimagriscono ed incominciano ad aver cura del proprio corpo!
di conseguenza mi vien da dire: care signore, ma perchè non vi siete curate quando eravate ancora in tempo??
l’uomo, si sa, prima di tutto il resto vuole il sesso! e se si ritrova una donna non più piacente……..espatria!
Per Piero. Ma scusa… una 50enne o 60enne, anche curata, come fa a competere con una ventenne, a livello fisico? e l’uomo resta forse sempre un baldo giovane? uno stallone, anche a 60 anni? Evidentemente nel corso degli anni ci sono altri valori che devono essere presi in considerazione. Comunque, un chiaro segno di senilità è proprio quello di cercarsi partners molto più giovani, cercando di “vampirizzare” la loro energia. Relazioni che non durano, e lo scappato (ma anche la scappata) di casa si pente dopo poco tempo. Garantito!
caro Piero, io mi sono sempre curata.ho 67 anni ,gioco ancora a tennis ,non sono grassa e sono sempre elegante anche quando vado al supermercato. Lo faccio per me stessa e non per piacere ad un uomo. Il mio ex mi ha lasciata dopo 30 anni non per un’altra (è arrivata dopo la separaz) ma per altri motivi. Cio’ che mi fa maggiormente rabbia è il fatto che lui si sia rifatto una vita (con una piu’ giov ovviam)mentre io sono sempre piu’ sola. Oggi mi ignora : E’ come se per lui io non fossi mai esistita! Una settimana fa mi ha persino bloccata su FB per dei messaggi che gli ho inviato e che probabilm non gli sono piaciuti. Non posso piu’ comunicare con lui e sfogare la mia rabbia! Voi uomini siete dei bastardi : ci lasciate nel momento in cui avremmo maggiormente bisogno di un compagno”!Tutte le amiche della mia età,divorziate, non sono piu’ riuscite a rifarsi una vita! Ho gettato alle ortiche 30 anni della mia vita! Tutta la mia giovinezza!E non voglio aggiungere altro…
Sono d’accordo con VIVI. Naturalmente non conosco la sua storia nello specifico e certo che esistono persone che vivono matrimoni di facciata o danno tutto per scontato ecc ecc… ma quello della moglie che si trascura o non fila il marito di pezza ecc ecc è anche uno stereotipo piuttosto comodo, anche per giustificare il proprio egoismo, che un unione sia breve o sia lunga, tanto più.
Poi ognuno sa per sè e le dinamiche della propria relazione, da qualunque parte stia. Maddalena si descrive come una donna indipendente, una donna che non ha cercato un uomo che le risolva la vita e che non cerca neppure una nuova relazione “stabile” nel senso classico del termine (anche se vive una relazione comunque continuativa)… ammette (può essere vero come l’accettazione di una situazione che comunque non può cambiare anche se lo volesse)che per lei le cose possono anche andare bene così. Alla fine, che lei sia dipendente o indipendente, che lui tradisca e non molli la famiglia o che decida di separarsi, il punto di vista di Maddalena è quello di una donna che ha trovato un uomo che interessa, piace a lei.
Che l’altra, la moglie, si trascuri o no, che lui sia una “vittima” di un matrimonio che si trascina e un filantropo a restare o che lui comunque abbia trovato un suo equilibrio così, fa davvero tanto differenza nel fatto che per chi è nella posizione di lei la relazione “centrale” ovviamente non può che essere quella che lei vive e non quella che lui ha vissuto o vive con un’altra persona, sua moglie?
Però – e premetto che non sono una moglie tradita o lasciata per un’altra dopo i 60 anni – credo che veramente si marci molto sullo stereotipo della moglie che si trascura. E’ un dato di fatto che molte moglie tradite e lasciate (ma anche molti uomini, comunque) non sono affatto delle donne pedanti, poco curate, che “concedono” il sesso solo una volta all’anno e si sono lasciate andare. Fermo che quello non dovrebbe essere il solo discriminante quando si parla d’amore, alcune con il passare degli anni non sono neanche diventate meno belle e meno affascinanti, piuttosto più consapevoli dei propri punti di forza, stanno meglio e non peggio nella loro pelle e nel loro cervello, e semmai sono il loro compagni che cominciano ad andare in crisi con loro stessi… (anche se non lo ammetterebbero mai con una donna che hanno appena conosciuto, mentre la moglie magari riesce a provare anche una certa affettuosa tenerezza cogliendo che si scrutano, gli uomini, allo specchio
con maggiore insicurezza e severità o che ammettono di non sentirsi in forma come un tempo… perché volere veramente bene a qualcuno è anche accettare delle debolezze, in modo reciproco… debolezze che non sono per forza “reali”, ma anche emotive in un dato momento di “crescita” o passaggio… Di persone che hanno un pessimo carattere, uomini e donne, o che manifestano egoismi lungo il cammino di una lunga relazione adoperando dinamiche errate ma con cui pensano di poter tirare la corda per sempre ne conosco, e effettivamente capita di domandarti come mai il/la coniuge non “scoppi” (però scoppiare, nel senso di dire ll’ltro che un “copione” non è scontato non significa per forza tradire). Ma sinceramente chi ha vissuto una lunga relazione sa anche che è molto più impegnativa (non in senso negativo) giorno dopo giorno, anche perché si vivono insieme e accanto ad una persona tanti momenti diversi della vita, di ciascuno dei due, si scoprono anche via via caratteristiche del partner (e di sè) attraversando insieme giorno più o meno buoni e cambiamenti, gioie e difficoltà, rinegoziando anche insieme la vita in comune… Mia zia, che non è affatto una donna brutta, sciatta, poco attenta agli altri (fermo che nessuno è perfetto e quindi pure lei sicuramente non sarà sempre stata ogni giorno al 1000%, ma neanche lui!) è stata lasciata dopo 40 anni principalmente no perché lei si è lasciata andare e lui è andato in crisi perché stava vicino ad una “vecchia” (che poi a 60 anni si è tutto fuorché vecchi!) ma perché LUI si è sentito “vecchio”, LUI è andato in crisi quando è diventato nonno, anche se nessuno lo identificava come un vecchietto. Lei non è diventata una che concentrava solo la sua attenzione sulla “nonnità”, sebbene aveva accolto la novità con gioia, lui ha vissuto così male questo passaggio con se stesso che non solo si è trovato una donna che può essere sua figlia (amore? ok, al cuor non si comanda…) ma ha rinnegato, oltre alla moglie, figli e nipote. Come se cancellare i 40 anni precedenti potesse restituirgli non una vita che non ha vissuto o vissuta in sordina e mangiando panini di sopportazione (ma che è stata piena e ricche di gioie, e contento era, non è che facesse finta) ma fare uscire LUI stesso da una sensazione che era SUA, di lui. Sempre colpa degli altri? Chiunque abbia vissuto una crisi nella vita sa che non è detto. Ci sono crisi personali semmai in cui dagli altri ci si “scollega”. E conta anche come si affrontano.
Michele tu con le donne devi essere un po’ incazzatello – e forse Rossana non ha tutti i torti quindi – se entri in una lettera di donne lasciate da uomini, indipendentemente dalle ragioni, e che soffrono per questo, e parli che vince la giovane gnocca.
Elisa,
mi dispiace per la tua solitudine. Tuttavia, non precisi i motivi per cui sei stata lasciata, e quindi manca un quadro sufficientemente delineato di quanto tu meriti o meno (si fa per dire) d’essere rimasta sola.
quando l’amore finisce, a venti come a sessant’anni, succede spesso che la persona che più non lo prova consideri l’altra come negativa, nella migliore delle ipotesi come inesistente. pare sia un meccanismo psicologico per poter guardare avanti, come si desidera fare.
siamo tutti usati, prima o poi, al di là delle parole altisonanti con cui vogliamo, da esseri non più soltanto animali, ammantare bisogni, sia fisici che psichici.
difficile che, dopo i cinquant’anni, una donna possa “rifarsi una vita amorosa”. Michele ha scritto il vero: l’uomo ha bisogno quasi sempre di “carne fresca”. più invecchia e più questo bisogno si fa pressante… il prezzo da pagare verrà per lui quando, la sua non più rinviabile decadenza fisica si troverà affiancata a una compagna ancora esuberante!
continua pure a guardarti intorno ma non nutrire eccessive aspettative, come tu stessa già hai constatato. si può anche amare più volte ma nella maggior parte dei casi non si possono avere più vite.
le separazioni sono una brutta cosa, la colpa, se di colpa si può parlare riguarda sia un sesso che l’altro.
ho notato però che la maggioranza delle donne sposate da tempo, si lasciano “andare”! ingrassano e non curano più il fisico come una volta!
ho notato anche che una volta lasciate dal marito, dimagriscono ed incominciano ad aver cura del proprio corpo!
di conseguenza mi vien da dire: care signore, ma perchè non vi siete curate quando eravate ancora in tempo??
l’uomo, si sa, prima di tutto il resto vuole il sesso! e se si ritrova una donna non più piacente……..espatria!
Per Piero. Ma scusa… una 50enne o 60enne, anche curata, come fa a competere con una ventenne, a livello fisico? e l’uomo resta forse sempre un baldo giovane? uno stallone, anche a 60 anni? Evidentemente nel corso degli anni ci sono altri valori che devono essere presi in considerazione. Comunque, un chiaro segno di senilità è proprio quello di cercarsi partners molto più giovani, cercando di “vampirizzare” la loro energia. Relazioni che non durano, e lo scappato (ma anche la scappata) di casa si pente dopo poco tempo. Garantito!
caro Piero, io mi sono sempre curata.ho 67 anni ,gioco ancora a tennis ,non sono grassa e sono sempre elegante anche quando vado al supermercato. Lo faccio per me stessa e non per piacere ad un uomo. Il mio ex mi ha lasciata dopo 30 anni non per un’altra (è arrivata dopo la separaz) ma per altri motivi. Cio’ che mi fa maggiormente rabbia è il fatto che lui si sia rifatto una vita (con una piu’ giov ovviam)mentre io sono sempre piu’ sola. Oggi mi ignora : E’ come se per lui io non fossi mai esistita! Una settimana fa mi ha persino bloccata su FB per dei messaggi che gli ho inviato e che probabilm non gli sono piaciuti. Non posso piu’ comunicare con lui e sfogare la mia rabbia! Voi uomini siete dei bastardi : ci lasciate nel momento in cui avremmo maggiormente bisogno di un compagno”!Tutte le amiche della mia età,divorziate, non sono piu’ riuscite a rifarsi una vita! Ho gettato alle ortiche 30 anni della mia vita! Tutta la mia giovinezza!E non voglio aggiungere altro…
Scusate care Elisa e Silvy…avevo già scritto ma evidentemente c’è stato un problema.
Volevo dire : voi state ancora a rispondere a tipi come questo???
Avete ancora tempo ed energie da perdere?
Sono d’accordo con VIVI. Naturalmente non conosco la sua storia nello specifico e certo che esistono persone che vivono matrimoni di facciata o danno tutto per scontato ecc ecc… ma quello della moglie che si trascura o non fila il marito di pezza ecc ecc è anche uno stereotipo piuttosto comodo, anche per giustificare il proprio egoismo, che un unione sia breve o sia lunga, tanto più.
Poi ognuno sa per sè e le dinamiche della propria relazione, da qualunque parte stia. Maddalena si descrive come una donna indipendente, una donna che non ha cercato un uomo che le risolva la vita e che non cerca neppure una nuova relazione “stabile” nel senso classico del termine (anche se vive una relazione comunque continuativa)… ammette (può essere vero come l’accettazione di una situazione che comunque non può cambiare anche se lo volesse)che per lei le cose possono anche andare bene così. Alla fine, che lei sia dipendente o indipendente, che lui tradisca e non molli la famiglia o che decida di separarsi, il punto di vista di Maddalena è quello di una donna che ha trovato un uomo che interessa, piace a lei.
Che l’altra, la moglie, si trascuri o no, che lui sia una “vittima” di un matrimonio che si trascina e un filantropo a restare o che lui comunque abbia trovato un suo equilibrio così, fa davvero tanto differenza nel fatto che per chi è nella posizione di lei la relazione “centrale” ovviamente non può che essere quella che lei vive e non quella che lui ha vissuto o vive con un’altra persona, sua moglie?
Però – e premetto che non sono una moglie tradita o lasciata per un’altra dopo i 60 anni – credo che veramente si marci molto sullo stereotipo della moglie che si trascura. E’ un dato di fatto che molte moglie tradite e lasciate (ma anche molti uomini, comunque) non sono affatto delle donne pedanti, poco curate, che “concedono” il sesso solo una volta all’anno e si sono lasciate andare. Fermo che quello non dovrebbe essere il solo discriminante quando si parla d’amore, alcune con il passare degli anni non sono neanche diventate meno belle e meno affascinanti, piuttosto più consapevoli dei propri punti di forza, stanno meglio e non peggio nella loro pelle e nel loro cervello, e semmai sono il loro compagni che cominciano ad andare in crisi con loro stessi… (anche se non lo ammetterebbero mai con una donna che hanno appena conosciuto, mentre la moglie magari riesce a provare anche una certa affettuosa tenerezza cogliendo che si scrutano, gli uomini, allo specchio
con maggiore insicurezza e severità o che ammettono di non sentirsi in forma come un tempo… perché volere veramente bene a qualcuno è anche accettare delle debolezze, in modo reciproco… debolezze che non sono per forza “reali”, ma anche emotive in un dato momento di “crescita” o passaggio… Di persone che hanno un pessimo carattere, uomini e donne, o che manifestano egoismi lungo il cammino di una lunga relazione adoperando dinamiche errate ma con cui pensano di poter tirare la corda per sempre ne conosco, e effettivamente capita di domandarti come mai il/la coniuge non “scoppi” (però scoppiare, nel senso di dire ll’ltro che un “copione” non è scontato non significa per forza tradire). Ma sinceramente chi ha vissuto una lunga relazione sa anche che è molto più impegnativa (non in senso negativo) giorno dopo giorno, anche perché si vivono insieme e accanto ad una persona tanti momenti diversi della vita, di ciascuno dei due, si scoprono anche via via caratteristiche del partner (e di sè) attraversando insieme giorno più o meno buoni e cambiamenti, gioie e difficoltà, rinegoziando anche insieme la vita in comune… Mia zia, che non è affatto una donna brutta, sciatta, poco attenta agli altri (fermo che nessuno è perfetto e quindi pure lei sicuramente non sarà sempre stata ogni giorno al 1000%, ma neanche lui!) è stata lasciata dopo 40 anni principalmente no perché lei si è lasciata andare e lui è andato in crisi perché stava vicino ad una “vecchia” (che poi a 60 anni si è tutto fuorché vecchi!) ma perché LUI si è sentito “vecchio”, LUI è andato in crisi quando è diventato nonno, anche se nessuno lo identificava come un vecchietto. Lei non è diventata una che concentrava solo la sua attenzione sulla “nonnità”, sebbene aveva accolto la novità con gioia, lui ha vissuto così male questo passaggio con se stesso che non solo si è trovato una donna che può essere sua figlia (amore? ok, al cuor non si comanda…) ma ha rinnegato, oltre alla moglie, figli e nipote. Come se cancellare i 40 anni precedenti potesse restituirgli non una vita che non ha vissuto o vissuta in sordina e mangiando panini di sopportazione (ma che è stata piena e ricche di gioie, e contento era, non è che facesse finta) ma fare uscire LUI stesso da una sensazione che era SUA, di lui. Sempre colpa degli altri? Chiunque abbia vissuto una crisi nella vita sa che non è detto. Ci sono crisi personali semmai in cui dagli altri ci si “scollega”. E conta anche come si affrontano.
Si belle quando volete, ma quella gnocca a 28 anni è un altra cosa o no.
michele,
dipende da cosa si cerca in una donna…
purtroppo (soprattutto per loro), la maggior parte dei maschi cerca proprio solo la gnocca, salvo poi lamentarsi di tutto e di più!
Michele tu con le donne devi essere un po’ incazzatello – e forse Rossana non ha tutti i torti quindi – se entri in una lettera di donne lasciate da uomini, indipendentemente dalle ragioni, e che soffrono per questo, e parli che vince la giovane gnocca.
Elisa,
mi dispiace per la tua solitudine. Tuttavia, non precisi i motivi per cui sei stata lasciata, e quindi manca un quadro sufficientemente delineato di quanto tu meriti o meno (si fa per dire) d’essere rimasta sola.
quando l’amore finisce, a venti come a sessant’anni, succede spesso che la persona che più non lo prova consideri l’altra come negativa, nella migliore delle ipotesi come inesistente. pare sia un meccanismo psicologico per poter guardare avanti, come si desidera fare.
siamo tutti usati, prima o poi, al di là delle parole altisonanti con cui vogliamo, da esseri non più soltanto animali, ammantare bisogni, sia fisici che psichici.
difficile che, dopo i cinquant’anni, una donna possa “rifarsi una vita amorosa”. Michele ha scritto il vero: l’uomo ha bisogno quasi sempre di “carne fresca”. più invecchia e più questo bisogno si fa pressante… il prezzo da pagare verrà per lui quando, la sua non più rinviabile decadenza fisica si troverà affiancata a una compagna ancora esuberante!
continua pure a guardarti intorno ma non nutrire eccessive aspettative, come tu stessa già hai constatato. si può anche amare più volte ma nella maggior parte dei casi non si possono avere più vite.