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Molestato e… rovinato!

di uffastrauffa

Ho già scritto un paio di giorni fa una lettera in cui parlavo della mia abnorme paura di sostenere gli esami! ora…vorrei spiegare quelle che sono le circostanze che mi hanno fatto perdere l’equilibro! quando avevo sei anni…circa…mio zio, malato di mente (psicotico) mi costrinse a baciargli i piedi! fu un episodio singolo e che all’epoca, nella mia innocenza infantile…rappresentò quasi un gioco! a dieci anni, venni a conoscenza da suoi racconti di…sesso orale, di prostitute, di sesso anale e soprattutto di sesso tra uomini! la cosa mi turbò molto, scoprire a quell’età certe cose mi fece male, soprattutto poi per come fu raccontata (con espressioni che oggi posso dire volgari, crude e troppo dirette)! fin qui ancora tutto “bene”! un paio di mesi dopo, i miei genitori erano fuori con i miei due fratelli e io rimasi a casa con mia nonna e questo mio zio. lì iniziò quello che secondo me mi ha portato a questo stato: mentre ero al bagno, con la porta aperta…lui entrò e iniziò a fare apprezzamenti sul mio sedere, sul mio pene e iniziò a toccarmi. in me vi era un misto di eccitazione, vergogna, paura…fatto sta che non mi tirai indietro. il giorno seguente…mi chiamò e mi disse di andare nella sua stanza, entrai e lui si abbassò i pantaloni mostrandomi la sua eccitazione…io scappai e vomitai! da lì per sei anni io quasi tutti i giorni ero da lui…inizialmente lui mi masturbava (anche tre volte in un giorno)…poi con il passare del tempo iniziò a farsi masturbare! premetto che mai ha usato violenza nei miei confronti, spesso ero proprio io a cercarlo. non provavo piacere, mi lo facevo perchè eccitato ma lo facevo, non riuscivo a non andarci! e…solo a 16 anni quando mi sono accorto che la cosa non solo non era normale ma che addirittura mi faceva ribrezzo…(in quel periodo iniziai ad uscire con la mia attuale ragazza)…riuscii a smettere. ma ho sempre pensato che la colpa fosse mia, che ero stato io a non allontanarlo, che ero io a cercarlo e che niente e nessuno mi aveva obbligato! i problemi tuttavia sono inziati…o meglio…scoppiati solamente un paio di anni fa e cioè quando ho iniziato l’università e con la mia profonda paura nell’affrontarli. penso che le due cose siano collegate…i miei sensi di colpa per quello che è successo con mio zio si sono ripercossi sull’università!!! ma come se non bastasse…sono adesso sto iniziando a vivermi la sessualità con la mia ragazza in modo più libero e sicuro! prima infatti quasi non provavo piacere…nello stare insieme provavo quasi fastidio! vi ho raccontato questo per sfogarmi, per poterlo condividere con qualcuno (me lo sono tenuto dentro fino a due anni fa, quando in preda ad una crisi, i miei genitori mi portarono dallo psicologo, ma loro non immaginano nemmeno lontanamente tutto ciò, sono riuscito a dirlo solamente al dottore e alla mia ragazza (che non so se per superficialità o paura…è restata quasi indifferente, si è limitata a rispondere dicendo, mi dispiace…non preoccuparti ora che stai andando dal dottore tutto si aggiusta)! e io intanto non ho più stimoli…vivo l’esame ma…in ultima analisi…tutto come un dramma! sono divntato scontroso, preoccupato!! un altro paradosso sta nel fatto che mio zio ultimamente è stato poco bene…è stato ricoverato in una clinica psichiatrica…perchè stava diventando “pericoloso” e in primis…lo accompagnai dallo psichiatra e fu proprio in seguito ad un mio intervento (raccontai per filo e per segno cosa facesse) che il dottore decise per un ricovero urgente. mio padre (che sarebbe suo fratello), non solo era ultra-preoccupato ma mi chiedeva continuamente di assisterlo! io vivevo tra la paura che nei suoi deliri, mio zio, dicesse tutto ciò che avevamo fatto, e la paura che rimanendo solo con lui, assistendolo mentre si spogliava e lavava, potesse succedere di nuovo qualcosa…”qualcosa” è successo…ossia vomitai appena tornato a casa! in merito a ciò ho avuto anche un duro scontro con mio padre: lo vedevo tremendamente preoccupato per il fratello (è anche normale) ma immaginate per me questo che significava…mio padre che se ne è sempre fregato di come stessi…che durante le mie crisi in cui dicevo di voler morire e di volermi far del male…mi liquidava elencandomi tutte le volte che lui è riuscito a risolvere problemi (di lavoro)…mio padre quindi, era preoccupato (fino a piangere) per la persona che più mi ha fatto male! oggi posso dire che mi ha fatto male e che la “colpa” non è mia…per il semplice fatto che a dieci anni…quando un bambino è innocente non è cosciente di quello che fa…e una cosa del genere lo segna, lo sconvolge e influenza tutto quello che è il suo futuro! io non lo odio, ma sicuramente non lo posso vedere coccolato da mio padre che invece sfoga su di me gran parte delle sue frustrazioni (non è contento della mia scelta universitaria, non è contento della mia relazione, non è contento dei miei amici, non è contento di me)!!!! scusate il lunghissimo sfogo…spero che almeno una persona sia riuscita ad arrivare alla fine e non si sia rotto le scatole al secondo rigo!!!!

Lettera pubblicata il 30 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    rossana -

    ciao Uffastrauffa,
    comprendo quanto la vicinanza di questo tuo zio sia stata devastante per te, pur non avendo subito violenza.

    mi piacerebbe sapere il parere del tuo psicologo su questa parte di vita che hai raccontato solo a lui e alla tua ragazza.

    a tuo favore c’è il fatto che sei stato tu, appena sei stato grande e consapevole abbastanza, a prendere le distanze da quel tipo di piacere. questo dovrebbe essere il punto fermo su qualcosa di sbagliato, che non è dipeso assolutamente da te. ci sei stato condotto da un adulto, che non ha avuto rispetto per te e per la normale crescita della tua sessualità.

    forse la paura degli esami, qualsiasi essi siano, potrebbe essere la conseguenza del fatto che nel momento in cui tu stesso ti esamini, prima degli esaminatori, questo fa riemergere in te un senso di colpa e di inadeguatezza difficili da sconfiggere del tutto. per tua fortuna si direbbe che la “bomba” esplode soltanto nei momenti cruciali e non nella quotidianità, in cui studi, frequenti una ragazza e conduci quindi una vita normale.

    credo questo sia dovuto alla modalità tutto sommato “tranquilla” con cui si è svolto il tuo rapporto con lo zio. ne verrai di sicuro fuori alla grande, con un po’ di pazienza e di buona volontà. comincia con il perdonarti: tutti dovrebbero poterlo fare ma tu in particolare, non avendo proprio niente da perdonarti.

    a mio avviso, dovresti forse chiarire le cose in famiglia, anche senza attenderti grande comprensione da parte dei tuoi cari. ci sono cose davvero così particolari che, se non si sono provate, non possono dare a chi non le ha vissute quasi nemmeno l’ombra di cosa hanno provocato. bisognerebbe essere capaci di immedesimarsi più del solito in età e sensibilità così diverse dalla nostra da rendere impossibile il comprendere come si sia potuto essere vittime e complici nello stesso tempo.

    rifletti bene prima di farlo, però. potrebbe essere pure negativo constatare come tuo padre potrebbe continuare a difendere il fratello, essendo incapace di percepire a fondo il male che ti ha fatto. sarebbe un secondo tradimento, dopo quello di non averti seguito a dovere, per evitarti quanto è successo per anni, nell’indifferenza o mancanza di attenzione da parte di tutti i tuoi famigliari.

    in questi casi, più che mai, le vie di mezzo sono le migliori. parla di questo soltanto a persone ben selezionate, dalle quali puoi aspettarti di essere compreso, e soltanto quando la relazione con le stesse necessita grande chiarezza.

    questa è la tragedia di chi ha subito abusi sessuali. se parli, metti le cose in chiaro e te ne liberi più facilmente ma puoi essere anche oggetto di incomprensioni, talvolta pure giudizi amari oppure anche attitudini sminuenti molto negative. se non parli, ti devi tenere tutto dentro e ti riesce più difficile sciogliere i nodi con te stesso, vivendo relazioni non chiare con chi ami.

    adesso sei grande e padrone della tua vita in tutti gli aspetti. a poco a poco ne uscirai…

  2. 2
    Ying -

    tutti i bambini abusati si sentono profondamente in colpa, in parte sentono di aver sedotto il porco e quindi responsabili di quanto avvenuto.
    è un porco e merita di marcire all’inferno!
    spero esista almeno una giustizia divina!

    quello che hai vissuto ti segnerà per sempre, non svanirà mai,spero tu possa conviverci sempre meglio
    elaborare al meglio il tuo dolore e
    trasformare il tutto in forza
    raggiungere una profondità d’animo così superlativa da farti vivere con gioia ogni meravigliosa giornata della tua vita.

    Forza
    abbi cura di te

  3. 3
    Aria85 -

    Uffastrauffa
    …sono sconvolta…
    Le parole di Rossana e Ying dicono a mio avviso tutto quel che si può.
    Dal canto mio ti do un abbraccio forte forte…
    Sei grande!Vedrai che la vita ti ripagherà di tanta sofferenza!
    Ti abbraccio tanto tanto tanto!

  4. 4
    Andrea74 -

    Mi sono sforzato di non scoppiare a piangere, perché dovevo restare lucido e dare un parere ragionato.

    In tutta questa storia dolorosissima, c’è una sola vittima, un solo carnefice e tante comparse.
    La vittima senza colpe SEI TU.
    Il carnefice è tuo zio, e nel suo grave disturbo mentale vedo solo parzialmente delle attenuanti. Sono sicuro che quando ti faceva del male era solo parzialmente obnubilato, e che ha scelto scientemente il male, per cui la COLPA E’ TUTTA SUA.
    Tuo papà è una comparsa, in questo dramma, non sa e quindi non può capire, ne rimarrebbe probabilmente molto molto scosso, non so se sia il caso di dirglielo perché non porterebbe nessun valore aggiunto in compenso farebbe stare malissimo un ignaro genitore.

    Tu sei un ragazzo innocente e dolcissimo, lo si evince dalle tue lettere e dai tuoi interventi sul forum, e Dio solo sa se vorrei fare di più per te..
    La cosa che non mi piace è il modo superficiale col quale la tua ragazza ha liquidato la vicenda, ma vabbè, “a dda passà a nuttata” 😉

    Nel fondo del tuo animo, rimarrà sempre questo fardello, ma tu stai già andando avanti, le giornate a volte sono lunghe e le ore non passano mai, a volte volano e ti trovi steso sul tuo letto chiedendoti chi ha ingoiato il tempo, ma poi ti accendi una sigaretta e sorridi, perché tu sei più forte di tutto questo, sei più forte del dolore.

    Un abbraccio, tuo,

    Andrea

  5. 5
    LUNA -

    hanno già detto tutto gli altri. E’ chiaro che tu non hai nessuna colpa, anche se la dinamica stessa di quelle violenze porta a essere giudici implacabili, sebbene a torto, di sè. Tanto più quando si guarda quel bambino sia attraverso la sua ingenuità e innocenza sia attraverso gli occhi di un sè, adulto, che avrebbe voluto essere in grado di proteggersi di più. Non ho capito se hai continuato o ripreso la terapia. Quella passata ti ha giovato, non si butta via niente, ma nel corso della crescita e della vita può capitare di darti la possibilità di sciogliere ulteriormente i nodi. La tua ragazza non la conosco, ma ciò che può sembrare freddezza può essere senso di inadeguatezza, anche non saper cosa dire. Tempo fa parlavo con una ragazza a cui è successo, con un estraneo, quando aveva sei anni. Lei ne parlava in un modo per cui se la mia empatia (avevo la pelle d’oca, per dirne una) fosse stata troppo evidente le avrei fatto troppo da specchio. Perché lei teneva una distanza da ciò che mi raccontava. Da grande lei ha trovato la sua strada per combattere, in modo sociale, ciò che le ha fatto tanto male. Per inciso da poco si è sposata, con il suo compagno, che da sempre sa. A volte si nega perché ci si sente in colpa, a propria volta, per non aver visto, protetto, evitato. Potrebbe essere il caso di tuo padre. A volte una risposta che sembra fredda è in realtà un coinvolgimento emotivo ma in cui si cerca, anche sbagliando, la via migliore per rassicurare l’altro.

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