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Lettera pubblicata il 23 Settembre 2007. L'autore, condo5, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@giuditta
Chi è in posizione apicale ha problemi più grossi di quelli che stanno in basso e lo stipendio non è proporzionato. Ognuno di noi ha un capo che, in quanto essere umano, può essere una ciofeca oppure una splendida persona. Va da sè, è fortuna. L’ENI la conosco e non è tra le peggiori aziende quanto a politica di gestione del personale e le raccomandazioni sono più un fatto del passato. L’estensore di questa lettera usa a sproposito la parola mobbing e non ha idea di cosa significhi un rapporto gerarchico. Pertanto è ignorante in senso etimologico, absit iniuria verbis. Se poi è un termofisico nucleare prestato alla manovalanza operaia, sempre ignorante resta (ancora: in senso etimologico). Sul contributo dei sindacati sono d’accordo con te: il sindacalismo in Italia è finito e non capisco perché ci sono baccalà che pagano fior di quota annuale.
all eni gli stipendi dei capi che per la maggior parte sono dirigenti (ca 80.000 euro annui appena si diventa dirigenti piu i premi in azioni) sono molto alti rispetto allo stipendio di un impiegato. immagina un dirigente sui 50 anni che ha fatto un minimo di carriera guadagna ca 250.000 euro annui e si lamentano pure! per quanto riguarda il sindacato purtroppo e’ un “pizzo” che bisogna pagare perche’ altrimenti in eni l ufficio del personale ti distrugge ma ti assicuro che non fa nulla. i sindacalisti in eni sono tutti quadri, hanno posizioni create ad hoc per loro e beneficiano dei favori dell azienda sulle spalle del lavoratore. i peggiori sono quelli della uil. hai ragione te il sindacalismo e’ finito!