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Lettera pubblicata il 23 Settembre 2007. L'autore, condo5, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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ma povero lavoratore…Che Vi dice la testa ?
L’azienda Vi paga e Voi dormite ???
Mobbing ??
Ma vedete cosa accade oggi nel mondo, molte persone lavorano al nero, altro che contestazioni, gli danno un calcio nel culo e basta.
Non si chiama Mobbing, ma disoccupazione in questo caso.
Quando cambierete, l’Italia intera ne beneficerà.
Lavoratore…..ma vedi di……
Credo possa interessare leggere il link che segue:
http://www.eur.roma.it/news.php?news=405
Credo possa interessare leggere anche il link che segue:
http://www.osservatoriosullalegalita.org/10/note/02feb2/2156mobbing.htm
mi duole dirlo ma all’eni il mobbing e’ all ordine del giorno. anzi in molti casi e’ avallato dal garante del codice etico e dal personale stesso e da qualche direttore che usa il suo potere per “premiare” la sua convivente (non solo arrogante, psicopatica e di indubbie capacita’ lavorative) conferendogli una dirigenza a discapito di altri lavoratori ben piu’ meritevoli.
Vi riempite la bocca di parole che non sapete manco che voglion dire. Nemmeno essere semplici operai giustifica la vostra ignoranza. Il procedimento disciplinare è atto DOVUTO, chi sbaglia paga, anche con un semplice rimprovero verbale (che richiede comunque forma procedimentale scritta). Il mobbing c’entra con questo caso come il salame con la dieta vegetariana. Se tu lavorassi in proprio ne metteresti due di sveglie. Solidarietà al tuo capo.
So che non sarà di molta consolazione, ma forse può essere di conforto sapere che a me non va molto meglio, anche se opero in un contesto completamente diverso. Lavoro infatti in una ASL.
Siccome non mi faccio corrompere, da anni ero stato messo in un “cantuccio” e, quando nel 2009 avevo finalmente protestato perché mi facevano stare senza far nulla, la Direzione Aziendale di allora inventò per me una “posizione dirigenziale ad hoc”: quella del Mobility Manager (l’unica dalla quale non avrei più potuto “metter becco” nelle porcherie che venivano architettate alle spalle dei contribuenti e quindi non avrei più potuto intralciarle, come invece ero solito fare).
Fino ad allora in Azienda la figura del Mobility Manager non era mai stata dirigenziale, ma “in mio onore” la fu fatta diventare. In qualsiasi altro ente pubblico quella del Mobility Manager è una posizione che, quando pure viene assegnata ad un dirigente, non è mai una posizione esclusiva (viene infatti sempre assegnata “a latere” di un altro incarico, tanto che per essa non viene riconosciuta alcuna maggiorazione dello stipendio). Inoltre il dirigente incaricato di tale mansione non la svolge direttamente, ma attraverso dei collaboratori (invece io fui obbligato a svolgerla da solo, essendomi stato tolto ogni collaboratore).
Per fortuna si trattava di un incarico molto interessante (per cui durante tutti questi anni sono stato occupato a fare una cosa che ritengo estremamente utile), ma, visto che sono un dirigente, non potevo tollerare che fossi relegato a svolgere mansioni che dirigenziali proprio non sono. Per questo motivo trascinai la ASL in Tribunale.
L’altro eri doveva aver luogo l’ultima udienza. Sono andato in Tribunale per ascoltare il dispositivo della sentenza, ma dopo ben 4 anni il giudice ha detto che servivano ancora delle spiegazioni. Era infatti ancora incerto se fossi un “perseguitato per onestà” o quel “lavativo pericoloso” dipinto nella memoria difensiva della ASL.
Ho fornito le spiegazioni richieste e il giudice (che poi è una giudice) ha detto che ieri avrebbe emesso il dispositivo. Invece il mio Avvocato mi ha riferito che la giudice ha rinviato tutto al 13 febbraio, data nella quale vuole ascoltare altri testimoni.
Chissà se il prossimo 13 febbraio la mia causa vedrà la fine!
Caro ATON premetto che il tuo commento già a priori esalta e dà per scontato che essere come tu definisci un semplice operaio, lo definisci gratuitamente IGNORANTE. Ciò indubbiamente conferma la tua gratuita affermazione priva di alcun fondamento, voglio evidenziarti e magari ricordarti che svolgere le mansioni di operaio non vuol dire che tale lavoratore, possa aver anche conseguito un titolo di studio quale laurea o dilploma o in assenza anche di un titolo di studio ciò non ti autorizza assolutamente a definire ignorante tale categoria. Ritengo che il tuo commento se pur di poca considerazione, delinea un commento di vuoti contenuti ma allo stesso tempo, posso anche permettermi di dirlo giustificato dal fatto della tua ignorante definizione, fa trasparire una delle classiche figure che ogni azienda ne possiede molte volte anche in abbondanza.
Ma…. cosa c’entra adesso il titolo di studio di un operaio o di un CEO? Il mobbing è orribile. Va combattuto. Il problema è che molti cialtroni usano il Mobbing come scusa è come scudoper non fare niente a lavoro.
caro aton , il punto e’ che in una azienda come l ‘eni che impronta campagne pubblicitarie per far credere all esterno quale grande azienda e che isola felice sia rende un incubo la giornata lavorativa dei suoi dipendenti mettendo in atto comportamenti al fine di svilire la dignita’ del lavoratore. essere operai e’ uno dei tanti modi per entrare in questa azienda quando non si hanno raccomandazioni di un certo livello. chi le ha entra in posizione apicale e quindi non avra’ mai i problemi del povero operaio che anche ammesso che abbia sbagliato deve sottostare agli umori del proprio responsabile che nella maggior parte dei casi e’ superraccomandato e anche paranoico. vieni a lavorare in eni e poi ci saprai dire. dimenticavo di dirti che i nostri rappresentanti sindacali non sono in grado di tutelare nessuno e sono asserviti al padrone. prima di dare giudizi affrettati informati sull azienda del povero operaio che oramai dell impronta di enrico mattei, che giornalmente si rivolta nella tomba, non ha proprio piu nulla.