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Mio padre… non ne posso più. Aiuto

di vera1990
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 9 Marzo 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    Andrea -

    “è brutto arrivare a disprezzare un padre” concordo totalmente.Ma ti rendi conto che stai parlando di tuo padre e non di un tuo amico?Capisco che non lo ami,ma un minimo di rispetto bisogna darlo ai nostri genitori indipendentemente da come sono.Non hai pensato alla gravità che ti sei messa con una persona di 15 anni più grande di te,che normalmente adesso ti sfrutta per comodo suo,ma invece eri troppo impegnata ad odiare tuo padre.”vorrei essere stupida così la smettono di sfruttare il mio cervello” mi dispiace dirtelo ma lo sei già.

  2. 12
    Golem -

    Non sono d’accordo. Sia un genitore che un figlio possono essere dei grandissimi stronzi, se non di peggio. Si rispetta chi ci rispetta, a prescindere dal legame di sangue e dai genii. Resterà l’amarezza per motivi ovvi, ma nessuno ha il diritto di abusare solo perché si è parenti stretti. Fanno più danni questi ultimi che non gli estranei, e qui c’è una bella casistica di casi del genere.
    Probabilmente la scelta di Vera relativa al suo “compagno” risente proprio degli effetti distorti di quegli…”affetti”.
    Vera, vai per la tua strada, si può “morire” per la libertà, ma non se la schiavitù è data da chi ci dovrebbe dare l’esempio di cosa significhi amare. Che si tratti di un padre, un figlio o un compagno come lo chiami tu.

  3. 13
    Yog -

    Guapp! Non è stupida, l’amica Vera. Presenta soltanto una psiche con tratti che paiono marcatamente infantili e, soprattutto, coartata da una intensa ambivalenza affettiva, cui non a caso si associano sentimenti di forte angoscia e senso di colpa. Non è – ovviamente – un caso nemmeno la scelta di un compagno tanto più anziano di lei e con i tratti sociocaratteriali descritti; in realtà l’unica via di uscita ragionevole e logica sarebbe una presa di distanza, ma va notato che Vera ha già escluso l’unica soluzione possibile giocando l’asso nascosto della mamma e della nonna. E’ un gioco truccato, questo lo capiscono anche le lettrici di LaD dal cervello non esageratamente turgido, e quindi prima o poi Vera dovrà riconoscere a se stessa che sta barando. Consiglierei un ciclo di sedute di terapia cognitivo-comportamentale perché non ho motivo di credere che Vera ne esca da sola altrimenti.

  4. 14
    Andrea -

    ” Sia un genitore che un figlio possono essere dei grandissimi stronzi”tu riesci ad immaginare di dire a tuo padre o madre che è una stronza/o?Spero che tu sia un giovincello.
    ” Sia un genitore che un figlio”non confondere le due figure.Per un genitore un figlio/a non sarà mai uno stronzo/a perchè secondo te dovrebbe essere il contrario.Non stiamo parlando di genitori mostri(che abusano ed etc..)che non meritano nulla,ma di genitori che hanno una realtà distorta dalla nostra.Di sicuro si può non amare un genitore ,ma odiarlo mi sembra alquanto inutile.Inutile una terapia siccome ha scelto questo ragazzo non per il disformismo del padre ma perchè le piace semplicemente la min.... stagionata.Concordo con Yog sulla parte del “barare”.

  5. 15
    maria grazia -

    Golem, quest’ uomo probabilmente non si rende nemmeno conto delle amenità che dice a sua figlia! per lui è tutto normale, tutto regolare.. è lei che deve agire di conseguenza e prendere una decisione, ma recriminare le cose al padre o aspettarsi che lui possa comprendere e ragionare è del tutto inutile, è come pretendere di far uscire il sangue da una rapa. sono persone rigide e immutabili, hanno una visione irremovibile e limitata delle cose, perloppiù standardizzata a convenzioni sociali. e chiunque appaia loro troppo rivoluzionario ( come un figlio o una figlia che hanno una personalità vivace e idee innovative ) saranno visti con il fumo negli occhi e saranno perennemente sabotati. il modo migliore che la figlia ha di farsi rispettare, è il prendere completamente le distanze da tutto ciò che lo riguarda e non accettare più niente da lui, nemmeno quegli indispensabili aiuti che i genitori sono di solito tenuti a dare ai figli. perchè tanto la gente così poi finisce sempre per rinfacciarti tutto e te la fa scontare in un secondo momento con gli interessi. il padre potrebbe abbassare la cresta solo dopo che la figlia si sarà allontanata e si rifiuterà persino di parlargli. con questo tipo di persone bisogna fare così perchè le spiegazioni non servono a niente, se non a fari venire il sangue amaro e a farti risucchiare da loro tutte le energie. devi solo metterli di fronte ai fatti e alle loro responsabilità nell’ averti cresciuta con metodi del tutto inadeguati. e i risultati poi sono quelli che vediamo: ragazze o donne con storie sentimentali travagliate o con vite disastrose.

  6. 16
    Golem -

    Tutto comincia da quei “riferimenti”, e continua per il resto della vita, come spesso vediamo. Liberarsi da certi vincoli deleteri è il primo passo per cominciare a conoscere se stessi, come ammoniva la scritta che campeggiava sul pronao del tempio di Apollo a Delfi. Consiglio sempre valido.

    Nell’antica Grecia “gnōthi seautón” era innanzitutto un richiamo a conoscere e riconoscere i propri limiti. Come scrisse lo stesso Omero nell’Iliade. Il Dio Apollo, a cui era dedicato il tempio di Delfi, considerava gli uomini “Miseri mortali che, come le foglie, ora fioriscono in pieno splendore, mangiando i frutti del campo, ora languiscono e muoiono.”

  7. 17
    vera1990 -

    Maria Grazia è quella che si è avvicinata di più alla reale situazione con mio padre.
    E penso che seguirò i suoi consigli.
    Andarsene: mia nonna ha 90 anni e sinceramente spero che arrivi a 120…ma siccome non so la vita fin quando ci permetterà di stare insieme…preferisco starle vicina e idem mia mamma. Delle due, diciamo che mi posso staccare relativamente da mia mamma…ma da mia nonna lo faccio sempre con una certa riluttanza. Ciò non vuol dire che io non sia disposta a farmi la mia vita in un raggio di km accettabile (o non potrei farmela in futuro all’estero…parlo 4 lingue). Ma sono stata all’estero per mesi e in altre città per 3 anni…e lei è andata sempre in depressione. Mia mamma invece mi preoccupa solo perché mi dà fastidio che per tutta la vita si occuperà solo di mio padre anche se lui è come vi ho descritto…
    Il fatto che il mio compagno abbia 15 anni in più è solo un caso. Non mi interessano âgés. Ho sempre avuto persone di poco più grandi di me. Per il “barare”…c’è anche qui una componente. Non ci avevo mai pensato e ci lavorerò su. Comunque sì. Probabile che io sia infantile.

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