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Mio padre mi sta rovinando la vita

di ElenaR
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 19 Gennaio 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 35 commenti

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  1. 21
    Gabriele -

    Con tuoi fratelli, mi sembra di capire che ne hai più di uno, fortunatamente. Se puoi confrontati con loro, dovete risolvere questa situazione, Perchè come giustamente hai detto tu, questa situazione andrà avanti negli anni e le conseguenze di scelte non prese o sbagliate che siano ricadranno esclusivamente su di voi. Se il problema sono i debiti una strada da percorrere sarebbe quella di capire quanto effettivamente si deve a ciascun debitore. Ti faccio un esempio: mio padre ha ereditato un mutuo per una casa da un parente deceduto, dopo le varie pratiche di successione e di accollo del mutuo, abbiamo richiesto una visura alla banca, ed il mutuo risultava avere un altro ammontare rispetto a quello prospettatoci dal direttore della banca, era inferiore di un buon 20%,quindi dovevamo restituire meno soldi e questo ci ha rasserenati. Avere un debito non significa pagare e basta, significa anche sapere esattamente a che punto si è col piano di restituzione del debito.

  2. 22
    ElenaR -

    Grazie Gabriele per la tua comprensione, almeno ho trovato qualcuno che si sforza di essere empatico e di mettersi nei panni dell’altra persona. Purtroppo spesso le persone sono prive, o meglio vogliono esserlo, di qualsiasi immaginazione e sensibilità. Solo io so quello che sto passando, insieme alla mia famiglia. E ci hai preso in pieno, è proprio così non posso fuggire dai problemi, non posso lasciare gli altri a prendersene carico al posto mio. Io ho altri tre fratelli, però insieme siamo arrivati alla conclusione che ce ne siamo occupati fin troppo, ci sono cose che non ci competono e nelle quali la nostra decisione ora come ora è irrilevante. Io non capisco perché la gente a volte è così ottusa, quello mi parla di game over, di prendere e partire alla cieca…ma che min.... dici oh!? La vita non è un gioco, non è che a 60 anni puoi fare start arresta il sistema,e chi s’è visto s’è visto e poi aspettare che gli altri ti compariscano. Tutti hanno la propria battaglia a qualsiasi età e se noi lottiamo per non abbandonarlo lui non può fregarsene, che ne abbia 60 o 90 di anni!!
    E poi voglio sapere chi straminchia dice che a 60 anni la vita è finita!

  3. 23
    ElenaR -

    Un figlio non può smettere di essere tuo figlio solo perché hai 60 anni o solo perché lui ha raggiunto la maggior età. Nel mio paese ci sono badanti di 80 e passa anni che vengono dall’estero per assistere gente più giovane di loro che ha più problemi di salute di loro e lo fanno per aiutare i figli e i nipoti che vivono nel loro paese. Un padre non ti può abbandonare solo perché “è stanco della vita!”. Pensa quanto sono stanca io, di stargli dietro! E per di più mi rendo conto che con questo atteggiamento di crocerossina non faccio altro che contribuire al suo lasciarsi andare, perché tanto lo sa che c’è qualcun altro che pensa a lui. E il problema sta proprio in questo. Non sono tanto i debiti in sé ma l’atteggiamento lassista di mio padre, che c.... ti dimentichi gli occhiali quando devi andare agli uffici a discutere della tua situazione, scordi di richiedere la fattura dei pagamenti, passi sopra a tante piccole cose che piccole non sono…questo che vuol dire…che te ne strafrega!!
    È questo che io non sopporto!! c.... sei nella merda, fai di tutto per uscire!! Gabriele hai ragione, devo rivolgermi a qualcuno, ma il problema è chi? Non ne ho idea perché non sono del settore

  4. 24
    ElenaR -

    E comunque ci tenevo a ringraziarti per i tuoi commenti Gabriele, perché sei una Delle poche persone che si è avvicinata con un po’di delicatezza e umanità alio problema. E per la tua giovane età mi sembra sinonimo di maturità, oltre che di grazia e decenza umane. E grazie anche agli altri, voi che mi avete risposto senza prendermi in giro o buttare un giudizio distratto solo perché avevate una tastiera e un pollice opponibile.

  5. 25
    Gabriele -

    Cara Elena, mi hai detto delle cose che nemmeno la mia ragazza mi dice:), grazie te ne sono molto grato.
    Non devi dare peso a qualsiasi commento, le persone sono così purtroppo: quelle che cercano di darti il colpo di grazia, e quelle che cercano, non dico di essere di supporto, ma almeno di dare qualche parola di conforto.
    Io spero di appartenere alla seconda categoria, almeno ci spero. Per il resto, anche a me capita di dover fotocopiare preventivi e ordini di acquisto perchè mio padre se ne scorda, ha 61 anni, però questo non significa essere vecchi, o senili.
    A 61 anni, come a 60, non si è affatto vecchi, anzi mio padre è rinato a 60 anni, pur avendo sei figli e tre divorzi alle spalle.
    Quello che non accetto è che tanti ragazzi alla nostra età poco più che ventenni partano già rassegnati e delusi. Siamo l’unica generazione così, non c’è ne sono state altre: giovani e già tristi. I cosiddetti neet: niente reddito, niente stipendio, niente ricchezza. Tu sei una ragazza che ha fatto troppe rinunce e che forse ha visto troppe occasioni passarLe davanti, ma questo non deve buttarti giù. Bisogna chiuderla questa situazione, se si lascia aperta è come un’emoragia che porta tutto via, e va finire che vi arrabbiate tu con tuoi

  6. 26
    Gabriele -

    con i tuoi genitori e i genitori con i figli. Probabilmente è vero che te sei occupata anche troppo, così come i tuoi tre fratelli, ma chi meglio di voi può sanare la situazione?
    Se si lascia entrare qualcuno di estraneo in questo tipo di vicenda va a finire, che ci si inguaia ancora di più. Nessuno nega che sia dura, ma che altra scelta c’è? Ti direi di chiedere aiuto a qualche parente, tipo a un fratello di tuo padre, ma hai già spiegato che su quel versante siete “soli”.
    Non mi permetto neanche di consigliarti uno psicologo, perchè mi sembra ingiusto nei tuoi confronti e nei confronti del vissuto di tuo padre, che se mi permetti appartiene ad una generazione “fiera”, che i problemi li vuole risolvere, ma a modo suo, quindi sarebbe tempo perso.

  7. 27
    ElenaR -

    Grazie Gabriele, davvero, le tue parole mi aiutano non sai quanto. A volte basta poco per aiutare qualcuno in difficoltà , e tu anche nel tuo piccolo l’hai fatto. Purtroppo hai ragione,di nuovo, la gente sceglie sempre la strada più semplice, cioè giudicare. E si accanisce tanto più quanto più sei incapace di difenderti, quando scopre che sei vulnerabile e sa che le parole ti penetrano dentro ferendoti.
    Oggi non si ha tempo per ascoltare chi soffre, per dare un consiglio, offrire un sorriso o una mano; tutti corrono di qua e di là cercando non so cosa e non sono mai soddisfatti. Io spero che Dio non mi faccia diventare mai così cinica e sprezzante, perché nella vita ho fatto una scelta, che costituisce anche la mia ragione di vita, e cioè aiutare gli altri, fare del bene. E finora l’ho sempre fatto, a volte anche a costo di fare del male a me stessa come in questo caso. Non voglio smettere di fare l’unica cosa che mi fa sentire viva, ma devo trovare il modo di farlo senza nuocere a me stessa. Da uno psicologo ci sono stata, anzi da due, perché volevo sentire più opinioni. E non ti preoccupare perché non ritengo scandaloso chiedere aiuto a chi è più esperto, d’altronde lo psicologo è un dottore come un altro

  8. 28
    ElenaR -

    Ormai siamo nel 2020 quindi per me rivolgersi a uno psicologo non è uno scandalo, e non vuol dire essere pazzi. Purtroppo gli psicologi da cui sono stata non hanno saputo dirmi molto. Uno mi ha detto che dovrei smettere di occuparmi di questo perché è una cosa più grande di me e che non mi compete, e rischio di rovinarmi la vita, e l’altro ha detto di aiutare mio padre solo finché questo non comporta lo star male per me, perché l’energia che io dedico a lui è energia sottratta a me, che ne ho già poca. Per quanto riguarda la faccenda dell’età sono contenta di aver trovato qualcuno che la pensa come me. Secondo me ognuno decide di essere vecchio indipendentemente dall’età. Io sono stata definita vecchia a 23 anni perché mi ero innamorata di un ragazzo poco più piccolo di me, e credimi mi ci sono sentita un sacco vecchia. Viceversa vedi tante donne e uomini molto più grandi di me che sono sprintosi e frizzanti e a quelli che li chiamavano vecchi li mandano sonoramente a quel paese. Come dicono gli americani, l’età è solo un numero. Ma è la società, la moda, le apparenze che ci vogliono sempre FISICAMENTE ed ESTETICAMENTE perfetti, non dando peso né spazio alla dimensione interiore di ognuno di noi.

  9. 29
    ElenaR -

    E forse mio padre soffre per questo, però non capisce che come hai detto tu in questa generazione di gente senza prospettive, ma anche vuota e superficiale, è più difficile vivere, e lui ha il compito di aiutarci, perché noi c’è lo meritiamo, siamo bravi ragazzi e bravi figli. Non beviamo non fumiamo non facciamo tardi la sera, non chiediamo niente e se ci danno qualcosa la rifiutiamo pure e risparmiamo pure su 50 centesimi pur di riuscire a sistemare le cose. L’unica cosa che vorrei è che mio padre mi lasciasse la possibilità di realizzarli personalmente, di essere indipendente, di non dover sposarmi un giorno solo perché sono incapace di provvedere a me stessa e mi serve una balia. Voglio guardarmi allo specchio e pensare che sono una persona in gamba, una donna forte che può orgogliosa di se stessa. Non ho chissà che pretese professionali, ma voglio solo arrivare a un lavoro dignitoso, che corrisponda ai miei studi e alla mia cultura ma SOPRATTUTTO ai miei sacrifici. So che oggigiorno è difficilissimo trovarlo ma la vita è una sola e vale la pena cercare e tentare. Poi se anche non ci riuscirò pazienza, ma meglio un rimorso che un rimpianto, giusto?

  10. 30
    Gabriele -

    Secondo me, questo passo già puoi farlo di guardarti allo specchio e pensare che sei in gamba, una donna forte che può essere orgogliosa di sè stessa, non aspettare per essere felice, Elena. Comunque vecchia di chê? Io sto con una ragazza che ha sei anni in più di me, e la differenza di età non si sente, nemmeno i miei genitori la notano, siamo molto ben assortiti come coppia. Non lasciare che questa situazione definisca il tuo futuro di donna, secondo me nella tua famiglia sono tutti molto orgogliosi di te, che ti prendi sulle spalle responsabilità, che comportano sacrifici enormi. Solo che non ve lo dite. Magari è tutto qui il problema, se ci fosse un momento di lucida gratitudine, forse sentiresti meno pesante la situazione. Mio padre, ogni tanto mi dice: la sfumatura di questo colore solo tu puoi farla, perchè solo tu hai la sensibilità per farlo. Equivale a darmi atto che so fare il mio lavoro, e mi stima anche per questo, non solo perchè siamo “padre” e “figlio”

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