Caro amato fratello,
pochi giorni fa è stato il tuo compleanno, il 68°. Un compleanno purtroppo amaro, molto amaro. Può anche darsi che sia l’ultimo. Il male che ti hanno diagnosticato non è certamente di quelli che si nutrono di pietà umana: cancro allo stomaco.
Lo hai intuito fin dall’inizio delle ricerche alle quali sei stato sottoposto..lo sentivi. Del resto non sei uno stupido credulone ma una persona intelligente, colta. I medici poi, alla fine, sono stati molto chiari.
E ora dovrai affrontare il difficile e doloroso percorso della chemioterapia. E poi…forse tra due..tre mesi…una complessa operazione chirurgica che è resa, per le altre patologie che hai, ancora più azzardata e rischiosa. E io non posso nemmeno esserti accanto come vorrei. Abitiamo lontani. Ma verrò da te. E staremo un po’ insieme chiacchierando del più e del meno…e magari potremmo tornare, dopo tanto tempo, a farci qualche bella partita a carte…Mi hai insegnato tu. Scopa, tressette, briscola….tu eri bravo…facevi tornei..e io bambino imparavo da te. Certamente 12 anni di differenza sono tanti. Per certi versi sei stato come un secondo padre. E per questo le nostre vite si sono incrociate raramente….oltre che per la differenza di età anche per interessi diversi, caratteri molto diversi, vite famigliari anch’esse diverse. Però tornando alle carte, mi hai insegnato bene…spesso te le ho suonate di brutto…ricordi? Certo che lo ricordi. Che dire oltre…ho iniziato questa lettera perchè volevo scrivere cose diverse che ora non ricordo più. Una cosa debbo dirtela…Ti voglio bene. E ogni sera, tornato a casa, prego per te e accendo un lumino davanti le foto di papà…di mamma…dei nonni…chiedendo loro di proteggerti…di aiutarti a superare questo tormentato, penoso, infausto periodo. Chiedendo loro un miracolo. Solo un piccolo grande miracolo.
Per mio fratello
di
Mau
Lettera pubblicata il 6 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 23 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Mau.
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Mau
è dura sentirsi piccoli e impotenti.Lo so.
Mi permetto solo di dirti una cosa.
Non esitare a dirlo direttamente a lui il bene che gli vuoi.E non aspettare troppo tempo,che di tempo potresti non averne più molto.
Coraggio,non abbatterti,cerca di essere forte e di trasmettere a lui la tua forza.
Ogni tanto,sai,i miracoli accadono.Se noi li facciamo accadere.
Ti abbraccio.
Approfitta di ogni attimo, ogni istante passato con lui. Non arrivare al punto di dire “vorrei aver avuto il tempo di dirgli altre cose”. Digliele ora perchè un giorno non potrai più.
Ti sono vicina, con il cuore. Un abbraccio.
@ Mau
Ho perso mio padre 4 anni fà .
Quell’ultima settimana, l’ho conosciuto davvero . Mentre mi stringeva con la sua mano la mia ,piu’ piccola della sua, e mi parlava del nostro futuro senza di lui , di cio’ che avrei dovuto fare per mia madre e mio fratello piu’ piccolo e per la mia vita.
Solo quando io ero con lui , e nessun altro , riusciva a calmarsi e dormire un po’.
Lui che sembrava agire solo per logica , che era misero di qualunque gesto d’affetto , che aveva sempre parole dure e mai uno straccio di approvazione.
Quando portai a pranzo a casa la mia prima bellissima ragazza , della quale ero cosi orgoglioso , la vide ,e se ne ando’ senza quasi salutarci .Solo un accenno silenzioso.
La sera, dopo essere ritornato , mi disse serioso: “L’unica donna che puoi portare dentro casa mia , dovrà essere tua moglie! ”
Alla mia laurea ,decise , con una scusa , di aspettare per tutto il tempo in macchina. E quando tutto era ormai finito e tornai da lui , mi disse solo
:” Quanto ti hanno dato?”
Ma aveva gli occhi lucidi…
Io stesso gli ho chiuso quegli occhi e la bocca .
Gli ho sistemato il pigiama, quasi rivoltato dalle defribillazioni, ed i capelli.
Togliendogli l’espressione della morte sofferta per renderlo piu’ dolce , prima di permettere a mia madre di entrare , solo per poterle dire abbracciandola :” Hai visto mamma , è successo nel sonno!”
Lui che aveva tenuto tutto nascosto per mesi e mesi , ed aveva poi rifiutato con forza ogni cura o operazione , fiducioso che il suo cuore debole avrebbe ceduto , prima che il cancro lo finisse . Ed ha avuto ragione , ancora una volta .
Da solo, a modo suo , schiacciando con la sua logica , l’umano terrore di morire ,l’ illusoria ed infinita speranza umana di aggrapparsi alla vita , le ipocrite insistenze dei medici , le nostre disperate preghiere , non gli ha permesso di portarselo via.
Mia madre quella stessa notte fece un sogno . Lei era sola , davanti alla tomba di papà. Un ‘ombra le si avvicino’ e mia madre le chiese chi fosse . L’ombra non rispose e le porse una piccola scatolina di legno .Mia madre si ritiro’ quasi spaventata e l’ombra le disse “Non avere paura , ve la manda lui , è per voi!..Prendila!”
Mi madre chiese all’ombra “Ma cosa ci manda?” .
E l’ombra rispose ” ..Vi manda il suo cuore!”
Quell’ultimo gesto , glielo dovevo !…Spettava a me e a nessun altro.
Anche se non vorro’essere un padre come lui.
Spero di poter essere un uomo come lui.