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Lettera pubblicata il 24 Ottobre 2006. L'autore, antonio2006, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Antonio sono Dago,come va?
ciao
spero che sei riuscito a risolvere i problemi con tuo figlio a scuola
Salve.non ho fatto altro che leggere tt la problematica di Antonio x suo figlio Francesco…
e devo dire che pure io ho questo problema con i miei figli di 8 anni due gemelli maschi che a scuola hanno lo stesso comportamento ed a volte anche violento xro io dv anche dire che suo padre e stato via 3 anni ed ora diciamo che stiamo cercando di riappacificarci se dio vuole………
Ma le maestre gia’ da ieri mi hanno detto che vogliono prendere un appuntamento con la vicepreside e anche l’assistente sanitaria!!!!!
Me sono alibita!!!!!
Ho le lacrime agli occhi leggendo qui delle mie stesse preoccupazioni, mio figlio di 7 anni riceve note dagli insegnanti costantemente, oggi abbiamo un nuovo colloquio, sono una mamma separata e non sono nata con la scienza infusa, ho provato con le buone, con le cattive, ora di nuovo con le buone, ma credo che non sia giusto voler omologare a tutti i costi i bambini, forse qualcuno, con situazioni psicologiche precise richiede più attenzione e dedizione, e credo che la meriti, dai genitori e dalla scuola. Il pediatra mi ha scritto di rivolgermi alla UONPIA di zona..dove fanno diagnosi per làiperattività, proverò, ma non sederò mai mio figlio per renderlo un bambino tranquillo come gli altri, mio figlio ha un animo buono, è vivace, ribelle, fa il finto “uappo” (non bullo) ma ha 7 anni!! comincia a credersi grande… ma non lo è, i bambini devono essere bambini, dobbiamo solo imparare a guidarli in questo percorso.
I genitori spesso preferiscono mettersi fette di prosciutto sugli occhi e non vedere i problemi dei loro figli. Più comodo dare la “colpa” al corpo insegnante che, nella totalità magari si è alleato contro inermi bambini…così tanto per fare…
Esistono figure professionali per bambini con problematiche varie tra cui l’iperattività, gli insegnanti di sostegno. Le famiglie devono prima di tutto prendere coscienza dei fatti e imparare ad accettare figli bisognevoli di aiuto e rivolgersi alle asl per avere pareri circa la necessità del sostegno, invece che spostare i problemi su chi te li fa notare, svolgendo il proprio compito.