Ciao a tutti,
Sto malissimo e avrei bisogno di un parere esterno per un problema che mi attanaglia.
Esco da una storia durata 11 mesi con un ragazzo che sembrava davvero l’uomo della mia vita. Vivevamo nella stessa città e il nostro rapporto era l’invidia della gente che ci circondava. Un rapporto sempre vivo e stimolante. Poi a causa del lavoro io mi trasferisco in un’altra città. Io con il mio lavoro e lui con il suo conduciamo due vite parallele e quando la sera proviamo a sentirci siamo troppo stanchi per approfondire le nostre giornate, comunichiamo poco e le nostre conversazioni spesso si limitano a “buongiorno” e “buonanotte”. Io ero intenzionata a rischiare tutto per tornare nella sua stessa città ma vedo che lui di sta allontanando e gli chiedo se sarebbe felice che mi trasferissi nuovamente da lui. Inizia la sua crisi, dice che non se la sente di decidere lui per la vita di una persona e mi lascia malissimo, in una maniera che non meritavo, io non gli avevo mai fatto così tanto male in maniera così gratuita. Io sprofondo nella disperazione ma me ne faccio una ragione. Provo a riprendere in mano la mia vita quando una sera mi richiama per dirmi che si sentiva male per come mi aveva trattato, che non me lo meritavo e vorrebbe che ci vedessimo. Però rimane fermo sulle sue posizioni. Mi dice che gli manca quanto stavamo bene quando vivevamo nella stessa città, che ora è tutto diverso con la lontananza, che non stiamo più bene come prima. Io non percepisco la cosa così negativamente come la vede lui, è vero non vivevamo più la quotidianità come prima, ma il pensiero di ricongiungersi mi dava la forza di andare avanti. Invece lui ha l’ansia al pensiero di aspettare altri mesi così. Che ne pensate? Secondo voi perché mi ha richiamato? È ancora innamorato o vuole solo ripulirsi la coscienza dopo avermi lasciato in una maniera in cui non meritavo?
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Categorie: - Amore e relazioni
Ciao, non devi farti invadere da tanti pensieri,
ma è quello che farei anche io.
E anche io ho scritto in questo sito
per pareri da estranei, che alla fine
sono più Utili delle stesse conoscenze di una vita.
E ovvio che ti vuole Bene.
Molto bene, e forse non c’è differenza tra amare
o voler bene, escono sempre dal cuore.
Mi metto nei panni del tuo ragazzo, non lo sto giustificando.
Ma un rapporto a distanza è difficile
e l’ho passato. Ci vuole forza e coraggio
e in certe situazioni io non lo avuto.
Quasi la stessa situazione, lei lontana
da me, le dissi di concludere subito.
Per evitare dolore,sofferenze e gelosie Inutili.
L’universo ci dona molte cose,
e Ogni giorno non siamo uguali,
Anche i rapporti, non possono sempre rimanere
tali e uguali. Ostacoli, il lavoro, i sentimenti, e tutto il resto.
La verità la sapete solo Voi Due.
Ovvio che soffre,
ma è anche un’occasione per capire
se siete importanti veramente l’uno per altro.
1 consiglio
non so la tua età. Mai rinunciare al lavoro o amicizie per altri, non sai mai se lui farebbe la stessa cosa, io stesso ho fatto scelte sbagliate, ma non volevo nulla in cambio. Quello che ti dico, vedetevi
parlate, e se lo ami
Trasmettigli tutta la sicurezza del tuo Amore..
Se non è sicuro, se soffre, è perché ti vorrebbe sempre con se, ma la vita è anche questa
Ci riserva tante cose Belle, ma tanta amarezza.
Vivilo fin che puoi.
e Ascolta te stessa, e pensa a te stessa
e la prima cosa da fare, sempre…
Si viaggia sullo stesso binario, ma anche spontaneamente
non rinunciando a cose importanti per la propria vita.
anche se fa male…
ascolta il tuo cuore,
ma il consiglio che ti voglio dare.
Sii sincera con Lui.
B fortuna
Penso che ogni persona dovrebbe affidarsi solo alla sua sensibilità. Io mi sono riconosciuta nella storia di una giovane suora di clausura che ha scelto di restare per tutta la vita in quel monastero. Nella sua scelta ho trovato il senso di quello che cerco in un rapporto di coppia, di quello che mi fa stare bene e non sfido me stessa dicendo:- proviamo a vedere come vorrebbe andare!- Non lo faccio perché dopo due secondi comincerei a comportarmi come una bambina. Non ci sarebbe niente di male. Il punto è che non ho il carattere per poterlo sostenere e queste mie reazioni quasi certamente si rifletterebbero sulla mia autostima. Questa è una delle ragioni che mi spingono a vedere la mia realizzazione in un rapporto basato sul rispetto e su una certa serietà che dovrebbe garantire quelle distanze necessarie anche in un rapporto di coppia. Ogni persona ha diritto alla sua autonomia per potersi esprimere anche nel bene dell’altro. Questo significa che rispetto il vissuto di ragazzi che hanno avuto altre storie, ma la mia parte cognitiva trova un vincolo nell’età; non mi sento attratta da un ragazzo (non riesco ad andare oltre la figura) che avrà avuto mille ragioni per lasciare la fidanzata, ma che nell’immediato non mi riesce a dare le sicurezze che mi servono per dare a questo incontro anche un significato più intimo e personale. Il matrimonio alle spalle è già un’altra cosa, per quanto potrebbe sembrare paradossale mi mette in condizione di vivere un coinvolgimento perché non ho la percezione fisica del dubbio. Il dubbio non rientra nei miei parametri di stima e ti posso dire che ci sono tanti ragazzi che non pensano al fidanzamento, per quanto possa sembrare discutibile nel mondo in cui viviamo. Non ci pensano perché non proiettano all’esterno un dubbio che nasce dal confronto con qualcosa che dovrebbe sembrare grande per ogni uomo. A me sembrerebbe una cosa abbastanza difficile, ma non è difficile.
PS
Non è difficile. Il problema sono io. Non sono abbastanza forte per stare accanto ad un uomo troppo sicuro di sé. Da singol non mi dispiacerebbe uscire con lui per andare ad una festa, ma i sogni non sono sempre desideri… un conto è desiderare di “vedersi divertire”, e gioirne, un conto è divertirsi, farlo insieme. Farlo insieme a qualcuno che ti farebbe sentire a tuo agio anche in mezzo alla tempesta.
Non ci sono regole. Devi fare quello che senti!
Un grande abbraccio
Una coscienza pulita però rende meglio. Io additivo la mia di narda. Per migliorare le performance.
Rossella,
“Non ci sono regole. Devi fare quello che senti!” – concordo, anche perché, in un modo o nell’altro, si finisce quasi sempre nel fare quello che si sente importante, in QUEL momento.
pare che nel prendere una qualsiasi decisione si cominci con un’analisi razionale, che poi, avendo tendenza a diventare molto estesa, con troppi pro e contro, spesso si tronca di netto con una scelta istintiva.
MeM,
non potrei aggiungere granché al bel commento di Present_
sottoscrivo soprattutto: “non c’è differenza tra amare
o voler bene, escono sempre dal cuore.” evidenziando che però di solito l’affetto è più povero di sessualità rispetto all’amore (che non per niente ha un vocabolo diverso).
nel vostro caso le difficoltà potrebbero derivare semplicemente dall’incapacità di star solo del tuo ragazzo ma anche da un suo momento di crisi, magari superabile con l’aumento di incontri di persona, come, invece, da una carenza di profondità del sentimento. solo lui può sapere per sé. dagli tempo e osserva attentamente il suo comportamento.
Mah, io direi che dopo il pistolotto che lo ha preceduto, quel “fai quello che ti senti” sia un commento straordinario nella sua cristallina sintesi.
Solo che MeM è proprio quello che non “sente”.