Un’amica si e’ sfogata con me. Ieri mi diceva che qualche mese fa ha cercato il suo responsabile di dove lavora per avere l’autorizzazione a 2 giorni di Ferie per motivi personali. Lui in ferie impossibile trovarlo al telefono, si consiglia con la vice che non si prende la responsabilita’. Allora che fa? Parlando con una persona che s’intende un po’ di diritti lavorativi. Gli dice che nell’arco dell’anno ci sono giorni di ferie che decide l’azienda quando prenderli e giorni che decide il dipendente. Allora lei compra i biglietti aerei e al ritorno dalla ferie del Responsabile chiede i 2 giorni. Ebbene: La richiesta viene fatta a fine Agosto per 2 giorni a fine Ottobre. Lui gli risponde di no! Non puoi dare ferie in quel periodo perche’ sono giorni vicino alle feste (1 di novembre) e che quindi ha perso i soldi spesi dell’aereo. Inoltre gli dice che siccome lei e’ stata incinta e che da un anno manca da lavoro, non puo’ pretendere giorni di ferie. Inoltre a giorni si pensa ad una riduzione del personale perche’ c’e’ stato un calo rispetto agli altri anni. Del racconto mi ha colpito questa situazione di minacce piu’ o meno velate. Nel senso: Ok che gli rifiuta la richiesta di ferie ma dire certe cose mi sembra un po’ esagerato. Rimanere in stato di gravidanza non vuol dire mancare un anno per solo piacere di farlo. Oltretutto, al momento che il datore di lavoro (Azienda Mondiale) ha saputo che era in stato di Gravidanza ha preteso subito la malattia dato che il lavoro prevede sforzi fisici. Inoltre prendere il discorso dei licenziamenti mi e’ sembrato solo un pretesto per far capire: “o ti stai zitta o vai via”. Che ne pensate voi di questa situazione? Come si dovrebbe comportare la mia amica che oltretutto, essendo molto timida ed educata, ha risentito di questo colpo.
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Categorie: - Lavoro
Aggiungo che lei aveva bisogno di sapere subito se le ferie gli venivano concesse o no, perche’ il biglietto aereo comprato qualche mese prima gli faceva risparmiare un bel po’ di soldi. Specifico questo, se no sembra che lei se ne sia fregata di aspettare il Responsabile dal ritorno delle Ferie.
Sono una precaria di un ufficio pubblico assunta con contratto biennale in attesa di conversione in contratto a tempo definitivo.Ho già descritto la mia situazione rispondendo a luciana,ma ribadisco che anch’io vivo situazioni simili.Anche se sotto lo stato non si teme la cassa integrazione o licenziamento per ridimensionamento,quando si chiedono le ferie è sempre la stessa solfa:vieni rimproverato oralmente da superiori e capi che non sono superiori,perchè sotto lo stato i coordinatori sono capi privi di superiorità gerarchica,ti dicono che ti assenti quando c’è il lavoro,che chiedi troppi giorni in un colpo,che devi avvisare in anticipo i tuoi coordinatori,per non parlare di gesti e facce.Un coordinatore,a cui peraltro non fui mai assegnata,minacciava me e gli altri precari che se non finivamo il lavoro entro il termine che voleva lui non si poteva andare in ferie perchè lo proibiva lui indipendentemente dall’accettazione del direttore,dopo settimane di terrore a lavoro finito ha offerto la torta a tutti complimentandosi.Le minacce velate,purtroppo,non sono solo per le ferie,ma come precaria le ho viste soprattutto per gli straordinari:quando una volta un capo me li chiese e io ricordai che gli straordinari non venivano pagati nè riconosciuti a riposo compensativo mi rispose’ma voi siete precari e dovete dare dimostrazione di produttività’,dandomi a intendere che il mio posto poteva saltare se non accettavo di lavorare GRATIS.Capisco perfettamente che il timore di un dipendente privato è molto maggiore di uno pubblico,ma la precarietà è motivo di forti minacce e approfittamenti anche sotto lo stato.La sua amica dovrebbe procurarsi dei testimoni e segnalare il fenomeno a qualche sindacato,è inutile dire che queste situazioni sono ignobili e indecenti.Capi che si comportano così dovrebbero trovarsi loro stessi su una strada a vivere di elemosina invece di minacciare gli altri.Tanto per ritornare a me recentemente l’ultimo coordinatore mi ha chiesto oralmente di stare in ufficio oltre le 9 ore,che significa LAVORARE GRATIS perchè oltre le 9 ore l’orario VIENE ANNULLATO:non mi sono potuta permettere di chiedere nemmeno un giorno di ferie nel periodo di maggior intensità di lavoro mentre lui si è fatto 3 settimane di ferie lasciando tutti senza coordinamento.Alla fine ho scoperto che mi ha consuntivato metà lavoro e quando l’ho invitato a conguagliare invece di chiedermi gli straordinari è venuto nella mia stanza,ha chiuso la porta e ha mi ha gridato’non ti permettere piu’ di invitarmi a contabilizzare il lavoro in modo veritiero e corretto.Lo straordinario te l’ho chiesto solo una volta e se osi ancora reclamare ti farò passare tre quarti d’ora di momenti brutti.’Da allora circolo sempre col cellulare addosso e tengo sempre la porta della stanza aperta quando vedo arrivare quel santo galantuomo angioletto.I giovani sono sfruttati e minacciati, ti calpestano prendendoti da solo a quattr’occhi senza testimoni con la massima vigliaccheria e meschinità
Come già detto in altre discussioni in un ufficio pubblico è IMPOSSIBILE avere una ricevuta scritta della domanda di ferie,ti dicono a voce che vale il silenzio assenso pur non essendo previsto da alcuna normativa scritta.Non ti dicono nemmeno il protocollo assegnato alla domanda,sta a te andartelo a cercare sul computer per avere l’unico riscontro scritto,altrimenti se ti perdono la richiesta da te firmata NON PUOI DIMOSTRARE NULLA E TI PRENDI L’ACCUSA DI ASSENZA GIUSTIFICATA SENZA POTERTI DIFENDERE.Alla faccia della trasparenza prevista da quello scheletro di legge 241/90,la segreteria quando ti comunica qualcosa per email con conferma di lettura ESIGE A PARTE LA FIRMA SCRITTA COME CONFERMA.All’insegna della totale,assoluta e infinita UNILATERALITA’ e AUTORITARISMO.
La fissazione di ferie individuali non deve essere arbitraria, ma deve avvenire di comune accordo tra le parti (datore-lavoratore).
Ad ogni modo il lavoratore non può assentarsi, contro l’espresso diniego del datore, in un periodo, da lui scelto arbitrariamente… (cass. 7 maggio 1992 n.5393)
Mi dispiace ma non c’è speranza per la tua amica, ha fatto un grossolano errore a comprare i biglietti in anticipo, avrebbe dovuto comunque aspettare di parlare con il datore, per concordare le ferie, nonostante i biglietti aerei aumentassero di prezzo…
le spiegazioni che ha dato il datore non sono minacce sono solo la spiegazione al rifiuto di concedere le ferie in quel dato momento…
Questo è il mio parere… sono consulente del lavoro… spero di essere stato utile…
Simo, concordo con te sulla prima parte della risposta ma non credo che dire ad una ragazza che rischia il licenziamento perche’ ha fatto richiesta di Ferie non siano minacce. Sarai un consulente di lavoro ma pro-azienda e non pro-lavoratore. Se l’italia va avanti cosi, allora davvero siamo tutti persi…..
Un consulente del lavoro non è forse abituato a gestire il rapporto capo-dipendente nello stato,ma nella pubblica amministrazione il cardine di tutto dovrebbe essere la legge 241/90.Quando manca qualsiasi prova della domanda tanto meno si può dimostrare l’accettazione,che sotto lo stato,non se anche nel settore privato,è poco chiaro se debba essere tacita.
La minaccia di togliere ferie già concesse se non si finisce il lavoro o di proibire di chiedere ferie in periodi di forte intensità lavorativa dovrebbe essere analizzata dai sindacati:se c’è tanto lavoro il datore può respingere la mia domanda ma non mi pare possa proibire di farmela presentare.
da quello che dici si può dare un giudizio sommario.
da come dici le ferie sono state richieste dalla tua amica in un periodo in cui non c’era nessuno ad autorizzarle.
La persona che l’ha consigliata a mio avviso non ne capisce molto di gestione del personale: le ferie vanno concordate con il datore di lavoro, che può anche rifiutarle per ragioni organizzative. E a mio avviso il datore di lavoro voleva solo dirle che visto che la tua amica era stata assente per un’anno (ma ha poi dei giorni di ferie residui la tua amica?) ed essendo il periodo vicino ad altre festività, probabilmente voleva “agevolare” altri dipendenti che hanno presentato la stessa richiesta e non hanno avuto modo di riposarsi (o hanno più ferie).
Si può dire che la tua amica ha sbagliato pensando di avere quei giorni di ferie ancora prima di avere l’ok dal datore.
Pultroppo molto spesso si pecca di presunzione e davanti a “contestazioni” del datore di lavoro si finisce subito per gridare al mobbing
Six, diciamo che non hai capito niente della situazione. Va bene cosi….
Io penso di averla capita bene, che le ferie siano o no concesse dopo domanda regolare non dovrebbe assolutamente giocare su un eventuale licenziamento per ridimensionamento.Nel mio ufficio il 90% dei colleghi fanno i complici dei capi giustificandoli sempre e lamentandosi in sordina quando sono i primi a farne le spese.
In ogni cosa fai riferimento al tuo ufficio (anche in modo non chiaro), quando invece qui, si sta parlando di una grande azienda multinazionale e di una richiesta di ferie fatta 3 mesi prima per soli 2 giorni! Dai non scherziamo. Come si fa a minacciare una ragazza che rientra dalla maternita’ di licenziamento? Accusandola che manca da quasi un anno? Il tutto per una richiesta di Ferie di soli 2 giorni? Piu’ di aver perso i soldi del Biglietto cosa deve subbire? Ho capito. Siamo in Italia.