Ciao,
ho 20 anni e una vita perfettamente normale: amici, università, passatempi, vacanze e vari altri interessi che mi riempiono le giornate e mi rendono non dissimile da qualsiasi altra mia coetanea.
Solo su un punto mi trovo spesso a discutere con le mie amiche, ed è tutto ciò che concerne la vita affettiva, l’amore e il sesso. Ho avuto la mia prima cotta da quindicenne e come – presumo – succede a tutti o quasi, il mio ingresso nel meraviglioso mondo delle relazioni è stato ingenuo ed “estremo”: ero convinta che fosse l’amore della mia vita, l’unico ragazzo con cui poter essere felice, e quando mi ha detto chiaramente che di me non gli importava un fico secco ho pianto tutta un’estate con la morte nel cuore, credendo che non mi sarei ripresa mai più. (Mi sono ripresa, ovviamente, e benissimo, quando ho incontrato un altro ragazzo, ma questa è un’altra storia…).
Ad ogni modo, da quella volta non mi sono più innamorata; ho avuto diverse relazioni nel tempo, ma caratterizzate da una crescente disillusione nei confronti dell’amore e del mondo maschile. Al momento mi limito ad approcci perlopiù fisici, abbandonando via via anche l’iniziale sensazione che il ragazzo di turno sia qualcosa di più che una notte o due di sesso; pur essendo una persona molto timida riguardo gran parte delle cose, non ho alcuna difficoltà a – se una persona mi interessa e mi stimola da quel punto di vista – propormi, dichiarando con assoluta sincerità i miei intenti ed invitando l’altro a riservarmi un trattamento egualmente onesto: niente frottole solo per portarmi a letto, niente promesse – esplicite, velate, camuffate, dette per metà -, niente “rito del corteggiamento” ed ipocrisie correlate.
Le mie amiche mi accusano di essere cinica (per non dire altro, alle volte) e cercano di allettarmi e ricondurmi all’ovile – secondo la loro visione delle cose, naturalmente – parlandomi delle romanticherie che il loro mondo rosa confetto offre. Per ora senza grandi risultati.
Io non rifiuto a prescindere l’idea che due persone possano innamorarsi, e che possa accadere anche a me di comportarmi come una perfetta idiota sotto l’effetto dell’amore, ma vivo una sorta di sdoppiamento che mi porta a considerare le situazioni – sempre e comunque – anche da un punto di vista prettamente razionale: vedo, come se mi trovassi al di fuori della vicenda, non coinvolta, la “stupidità” di certi comportamenti e faccio istintivamente, subito, un passo indietro, sentendomi a disagio.
Mi dicono (le mie amiche, ma me lo chiedo talvolta anche io) che attiro uomini che inevitabilmente corrispondono alla mia idea del maschio (interessato unicamente all’aspetto… genitale della relazione con una donna) proprio per via del modo in cui mi propongo; forse è vero, in fondo non credo ai film in cui il lui della situazione va a letto con la lei e poi, un giorno, se ne scopre perdutamente innamorato. Probabilmente il mio atteggiamento, quindi, non aiuta, ma più passa il tempo meno ho voglia di abbassare le difese e provare a mettere in gioco qualcosa di più che una notte (che, dal punto di vista delle emozioni e dei sentimenti, coinvolge poco più che superficialmente): mi sembra che non ne valga la pena, che finirei con lo starci male e con il vedere la mia fiducia tradita, e col sentirmi a posteriori idiota per la debolezza mostrata, i sentimenti dichiarati, l’amore messoci.
E’ una cosa comune? (Tra le mie amiche non sembra molto). Consigli? Critiche? Esperienze?
Grazie in anticipo della lettura e del tempo che dedicherete al mio sfogo.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Si può essere cinici a vent’anni ma anche e soprattutto a cinquanta (ed è peggio).Hai tutto il tempo per ammorbidire e trovare l’uomo che ti faccia prima di tutto amare te stessa.L’unico consiglio che posso darti riguarda le “amiche” alle quali difficilmente vai bene per come sei.Se non esci e non ti diverti sei una suora,al contario sei poco seria.Nessuna contempla mai la via di mezzo,quella che suscita più invidia e ti farà decimare le tue conoscenze quando la troverai.