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Lettera pubblicata il 28 Ottobre 2015. L'autore, matteo.cerci, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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“Sei CMQ una donna intelligente e dici cose giuste…
Le dice perfino Golem a volte!!”
Il chè è tutto dire. Si vede che sto invecchiando, ma riconosco ancora aleggiare la presenza di Trollo.
M,
considerandomi da sempre una femminista moderata, non ritengo un insulto particolarmente grave l’aggettivo maschilista. se fossi nei panni di Matteo sarei più ferita da appellativi quali integralista islamico, moralista o bigotto, nell’estensione di una sola delle sue idee, tanto incisiva da indurre al giudizio d’insieme sulla persona.
al di là delle valenze che ognuno dà alle parole, per me i termini femminista-maschilista indicano soltanto un’inclinazione di massima, che per quanto mi riguarda tendo a calibrare su ogni singolo caso, colpita più dalla sofferenza che percepisco in chi scrive che non dal suo sesso.
dal mio punto di vista, Matteo è poco incline ad accettare le debolezze umane, che pur esistono. questa accettazione si fà di solito con uno sforzo di comprensione dell’altro, senza che per questo si debba imitarlo. ognuno è arbitro e responsabile delle sue scelte solo di fronte alla sua coscienza, perché lui solo conosce i suoi vissuti e le sue concrete possibilità. in questo contesto non basta volere per essere.
a volte si è costretti a scegliere se tradire se stessi oppure ferire altri. in entrambe le versioni la scelta è dolorosissima ed è arduo avere certezze. la differenza deriva in ultima analisi dalla possibilità o impossibilità psichica di agire in modo diverso da quello che si è deciso di adottare.
accenni a donne che si allontanano da compagni malati, non avendo forza o amore sufficienti per prendersene cura. ho conosciuto una donna che ha evitato di fare tale scelta ed è rimasta con l’uomo che non ha mai profondamente amato solo per l’incapacità di affrontare il mondo da sola. non mi sembra che possa essere considerata una scelta migliore di quella di chi ha invece il coraggio di rendere palesi sentimenti e debolezze. secondo me i martiri che hanno valore sono quelli scelti, non subiti.
Matteo sa benissimo che la sua intransigenza non è positiva. sua moglie si sarebbe mostrata amorosa se avesse provato ad “ammorbidirlo” a poco a poco, a beneficio della sorella, facendo leva soprattutto sull’amore che Matteo afferma di avere per lei e sul suo desiderio di mantenere buoni rapporti con la famiglia d’origine. forse così l’uomo non si sarebbe trovato di fronte al fatto compiuto, accuratamente celato, e i due principali attori del dramma avrebbero potuto trovare nel tempo un punto d’incontro condivisibile.
intelligenza e sensibilità non possono esprimersi che con modalità soggettive, con le relative conseguenze.
Finalmente dopo “20 anni” sono riuscita a capire con chi c’è l’ha kid!!
Maria grazia che gli hai fatto a kid che è cosi incazzato con te?!!
Ma’,..va be..
Golem, e’ trollo chi sarebbe?
Certo che anche tu sei strano…poi dite a me….ogni tanto parli arabo che non si capisce nulla…
Rossana…complimenti per la pazienza…che voglia che hai di continuare a parlare con uno come Matteo…
Contenta te…cmq golem se si può sapere he…quanti anni hai?
Sofia, ho circa 2600 anni, quanto il Golem della mitologia ebraica. Se invece pensi al Golem dei Pokemon, una trentina.
Trollo lo sa, tu domandandomelo ti sei autoesclusa. Aleggia spesso il suo inconfondibile stile.
Anche io strano? Io sono il “solo” strano.
Autoesclusa da che??
Veramente non mi ricordo di un golem dei pokemon… Mi ricordo di un golem del signore degli anelli.. Quello piccolo bruttino senza capelli….quello che voleva sempre il tesoro e ossessionava frodo per averlo… Lui si chiamava golem!
È luinico che mi ricordo..
Ha…golem che matto che sei!!
Mi hai fatto morire dal ridere quando Matteo ha detto che non si vedevano più a pasqua e natale….e te gli hai detto di vedersi a santo Stefano e a pasquetta!!
Quante parole e consigli abbiamo dato per sto Matteo..che ancora non avrà capito un c....!!!!
Io ne ho 30 anche io..ma fortunatamente me ne danno tutti 24- 25.
Va be..
Meglio così.
.
Ciao ti saluto!
Rossana , quanti anni hai e cosa fai nella vita ?
Ecco, uno pscicologo dilettante, già dalla richiesta perentoria quanto quasi importuna di Matteo a Rossana capirebbe subito con che personalità ha a che fare. Questi sono quei soggetti che fanno la fortuna dei “pacchisti”.
Basta la punta dell’iceberg per capire quanto ce n’è sott’acqua.
Sofia, morire dal ridere? Un’altra volta? Bè, peró se hai capito la sottile ironia di quella battuta sei salita nel mio ranking del valore laddiano. Comunque sì, c’è un Golem nei Pokemon. Non conosco la Saga di Tolkien, ma è possibile. Io però sono brutto, grande e coi capelli.
Autoesclusa dalla possibilità che fossi tu Trollo. Of course.
Matteo,
fra pochi mesi compirò 70 anni, e non me ne vergogno. appartengo alla categoria da te definita delle donnacce, e non mi vergogno affatto nemmeno di questo. se dovessi tornare indietro e ripetere il mio percorso esistenziale daccapo, rifarei esattamente tutte le scelte che ho fatto: gioia e dolore, fortuna e malasorte, mi hanno resa quella che oggi sono lieta di essere.
ho avuto una vita intensissima nei primi 50 anni (un matrimonio e un figlio; poi una separazione per vivere l’amore con un uomo sposato; una mezza dozzina d’impieghi di un certo livello in uffici in Italia e all’estero, per essere economicamente autonoma; una lunga psicanalisi freudiana per rimettermi in piedi dopo cinque anni di malattia e altre esperienze significative in diversi ambienti sociali; più di una dozzina di traslochi).
ho conosciuto nell’infanzia l’indifferenza affettiva; fin dall’adolescenza la miseria più nera; in gioventù una solitudine devastante, tanto da giungere alla soglia dell’al di là; nella maturità il lusso, i viaggi di piacere con soggiorni in alberghi a cinque stelle e l’appagamento amoroso più completo. nulla mi è mancato (attenzioni, montagne di fiori, ritratti e poesie) e ogni svolta è stata di vitale importanza.
per mia scelta, vivo del tutto sola da quando mio figlio è emigrato all’estero per interessi di famiglia (entrambi gli uomini che ho amato, sia pure in modo diverso, non sono più su questa terra). nulla mi manca, nemmeno ora, pur convivendo da più di dieci anni con il dolore che mi deriva da una grave malattia di mio figlio. mi distraggo e sono di supporto a me stessa nel dare, quando posso e come posso, sostegno a chi per qualche altra ragione, più o meno seria, sta patendo come me.
spero di non averti troppo deluso. ti avevo anticipato che sono quasi diametralmente opposta a te. una delle lezioni di vita che ho imparato è che non si può e non si deve agire in contrasto con la propria natura. non si deve permettere a niente e a nessuno di calpestare la nostra essenza più profonda. ognuno deve assumersi sempre la responsabilità e le conseguenze delle proprie scelte.
Sofia,
mi ha fatto piacere conoscere la tua età. sei molto sicura di te, irruente con le parole ma non prevaricante, come un paio di utenti maschi che si sono soffermati abbastanza a lungo qui con contributi preziosi. i loro commenti hanno lasciato il segno, limitati ai concetti e quasi mai debordanti su specifiche persone.
mi piacerebbe avere un filo di tutte le tue certezze. per temperamento o forse per la pesante educazione ricevuta in famiglia non mi riuscirà mai di assomigliarti nell’interagire con gli altri ma farò del mio meglio per imparare qualcosa da te in questo contesto.
concordo che anche nel dolore c’è una gradazione oggettiva di serietà e gravità. tuttavia, essendo ognuno un mondo a sé, non è mai possibile comprendere dal di fuori l’entità di un problema che sta mettendo alla prova la capacità di affrontarlo di altri. quello che per me oggi potrebbe essere di grande leggerezza per un altro potrebbe rappresentare una vera tragedia.
spero tu rimanga a lungo su LaD, perché mi sembra tu abbia molto da offrire.