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Lettera pubblicata il 2 Settembre 2009. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore fra74.
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Continuo dal precedente messaggio, dicendo che secondo me invece la soluzione dell’ognuno per sé è contraria alla natura umana, poiché l’uomo fin dai tempi antichi è stato definito animale sociale, o relazionale. Ma una socialità basata sul cinismo e sul distacco va poco lontano. Solo se crediamo di poterci fidare degli altri e di potercene affezionare possiamo, io credo, costruire qualcosa. Bisognerebbe però educarsi tutti, maschi e femmine indistintamente, al rispetto reciproco, all’accettazione dell’altro in tutti i suoi aspetti e non solo in quelli che in quel momento ci fanno comodo. Noi uomini abbiamo sicuramente le nostre colpe storiche, grazie a secoli di sopraffazioni varie nei confronti delle donne, ma oggi il mondo femminile, con il pretesto del riscatto e dell’emancipazione, ha sviluppato un atteggiamento rivendicativo e spregiudicato che sembra giustificare ogni forma di cinismo e di disonestà nei confronti di persone che spesso, invece, si comportano con lealtà.
Sono una compagna ed anch’io da qualche settimana non parlo più con mia suocera, la questione e complessa e delicata, aspetto una bimba è lei pultroppo quando nascerà avrà dei problemi per lei mia suocera avrei dovuto abortire per forza imponendomi il suo pensiero, noi abbiamo deciso di tenerla visto che dopo anni non arrivava la gravidanza, nonostante questo sono andata da lei a spiegargli la situazione e continuava a non capire ha perfino pianto quando gli ho detto che avremo tenuto la bambina, ci passo sopra a questo e stringo i denti, la rivedo e continua con la storia dell aborto e mi assilla con i suoi aborti che lei li ha fatti ect, ci passo sopra ma ad un certo punto inzia a chiamarmi tutti i giorni ed a dirmi dell aborto ed ascoltarmi sulla questione bimba dicendomi che lei doveva lavorare e che dovevo abortire, dopo una settimana di sua insistenza telefonica dove io ovviamente non rispondo,lei chiama il mio compagno assimilando lui dicendogli cosa avesse fatto di male.
Continuo il commento di prima.
Lei sostiene di aver sempre fatto del bene.
Oggi su insistenza del mio compagno le ho scritto un messaggio con tutto quello che provavo, e quello che avevo nei suoi confronti ha provato a chiamarmi ma io non le ho risposto perchè mi aspetto delle scuse sincere e che soprattutto cambi atteggiamento e finché io non vedo questo non le parlerò più ne andrò agli eventi familiari.
Nonostante questo ho sempre detto al mio compagno che lui può fare quello che vuole ma non può obbligare me e neanche la bimba ad andare da persone che la volevano uccidere solo perchè diversa e che difenderò questa creaturina con le unghie ed i denti.
Lui sostiene che loro sono fatti così come se io in questi anni 10 per l esattezza non abbia ingoiato spine ma adesso si parla della mia bimba ed è una cosa diversa una persona così non si dovrebbe neanche definire nonna.