Ciao a tutti, sono una ragazza di 23 anni prossima alla laurea e da un anno vivo una serena storia d’amore con il mio ragazzo, dieci anni più grande di me e operaio in una ditta edile. La nostra storia sarebbe anche felice se non fosse per mia mamma che non accetta assolutamente di vedermi accanto ad un uomo che non sia “bello” economicamente parlando, perchè secondo lei la stabilità di una relazione ruota intorno ai soldi e basta. E da questo sono scaturite una serie di sue azioni che mi stanno portando sull’orlo della depressione. Non riesco a capire come una madre possa arrivare ad offendere molto pesantemente la propria figlia, possa togliere il saluto, possa uscire da casa dicendo “se non torno è colpa tua”, solo perchè vuole frequentare un ragazzo che non rispecchia le sue aspettative da “regina del paese”. Capisco che il laureato X con lo stipendione Y possa essere un ottimo compromesso per il mio futuro, incerto per me come per chiunque vista la crisi, ma se io non lo voglio? non lo cerco? Non mi importa se il mio ragazzo parla a volte in dialetto se poi è in grado di darmi un affetto smisurato. Ho perso mio padre quando ero piccola e credo che questa triste esperienza mi abbia portato a desiderare più i sentimenti che il valore economico delle cose. Non ho amici veri perchè mia mamma mi ha sempre preservata dalle “persone che ti vogliono solo sfruttare” e a 23 anni mi sento sola, mi sento diversa ,come se quel “la mamma (vedova) è sempre la mamma (vedova)” sia un patto di sangue a vita firmato per preservare la felicità di mia mamma e mettere in secondo piano la mia. Incontro di nascosto il mio ragazzo, che per amore sopporta questa situazione pesante e assurda, lo so, e per amore voglio dimostrargli che sono disposta ad affrontare e sopportare mia mamma. Vi chiedo quindi un consiglio, un aiuto, per strappare il cordone ombellicare che mi lega a mia mamma e inziare a vivere la vita che voglio io per me.
Grazie e buona giornata a tutti.
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia
Ti darò un parere da uomo con pochi anni più di te, magari un po crudo..ma è il mio parere.
Per un genitore che deve valutare un potenziale partner per sua figlia, non nel senso che lo scelga lei ma che dia un parere, il fattore economico conta..e molto.
Il bravo ragazzo si valuta quando hai 18 anni..A 25 valutano la posizione economica e status sociale. Soprattutto in periodi come questi di forte crisi economica e di futuro incerto..
Belli erano gli anni 90,dove circolava benessere ed i sentimenti erano più sinceri..
Devi inoltre considerare che tua mamma è vedova, quindi sente in maggior modo la “missione” di non voler vedere sua figlia a quaranta anni che va a lavorare a due euro l ora con un contratto settimanale.
Quindi tirando le conclusioni: in periodi di benessere per tutti una madre valuta l amore tra sua figlia e moroso..in periodi di crisi valuta come priorita il portafoglio e status sociale in prospettiva ..
Questo è il mio pensiero; nudo e crudo che sia.
A mio avviso, dipende tutto da quale laurea andrai a conseguire.
Mi spiego meglio: se – come dubito – ti stai per laureare in medicina od odontoiatria, faresti MALISSIMO a prenderti un operaio edile, i motivi sono ovvi e non perdo tempo a scriverne; se invece frequenti cose come lettere, lingue, scienze politiche, filosofia, scienze delle merendine o equivalenti, tieniti ben stretto l’operaio edile perché la cena qualcuno forse (molto forse) riesce a portarla a casa. Economia, ingegneria e giurisprudenza consigliano infine di tenere il piede in due scarpe, ovvero dopo una dozzina di anni di stage potresti trovare un lavoro vero e proprio e quindi scaricare – senza se e senza ma – l’operaio edile per tenerti quello (la seconda scarpa, per così dire) con una professione gradita alla tua saggia ed assennata madre.
Per Yog: mi sto laureando in Ingegneria civile, quindi la combinazione ingegnere + operaio non andrebbe neanche male economicamente parlando…
Per Maestoso: parlandoti sinceramente… Non lo sappiamo ne io ne tu ne mia mamma come andranno le cose. Oggi può essere un operaio, domani può prendere il lavoro che gli permetterà di aprirsi una sua ditta e guadagnare quanto un chirurgo plastico. Incertzza c’è in questa situazione, incertezza ci sarà qualora lo dovessi lasciare per un uomo ricco che può che chissà quando e SE incontrerò, ma che esiste nei pensieri e nei sogni di mia madre. L’unica certezza è che fra 2 mesi sarò un ingegnere. E anche questo potrebbe non essere poi così sicuro. Naturalmente finiti gli studi scommetterò gran parte della mia vita per costruirmi un futuro che possa permettermi di vivere da sola, ma la restante parte perchè adesso dovrei scommetterla nella speranza di incontrare, forse, un giorno, chissà quando, il ragazzo perfetto che tanto sogna mia mamma? Perchè adesso non posso vivermi la mia storia, superando il muro che mi blocca, cioà mia madre? Non so, forse vivo nel mondo degli unicorni, preferendo la certezza dell’oggi all’incertezza del futuro. Vorrei sapere cosa ne pensi, per confrontarmi…
@ Miriam94
Sai io la penso molto sul pensiero di tua madre..forse sbaglierò ma la vita mi ha insegnato che essere simili aiuta molto..sopratutto per ciò che riguarda la professione.
Tra poco sarai un ingegnere, inizierai a frequentare determinati ambienti lavorativi, ti circondarai di persone che magari sapranno essere più vicino a te..
Magari tua madre desidera per te una persona più colta, una persona che sa stare al mondo, una persona che abbia frequentato l università, che sia più simili a ciò che sei e diventerai..
Adesso magari hai tanti argomenti di conversazione con un manovale,tra pochi anni magari con la maturità non ne avrai nessuno..magari in modo sbagliato tua madre cerca di indirizzarti verso chi può essere più simile a te
Ecco Miriam, adesso ci sono gli elementi per darti un’opinione: tenuto conto della richiesta di ingegneri civili attuale, ti conviene assolutamente tenerti l’aitante operaio che bofonchia in dialetto.
Al limite impari anche tu a fare qualche lavoretto di idraulica tipo allaccio gas e rilasci qualche dichiarazione di conformità, ci si può pur campare. E nel momento in cui una parete della casa di tua madre si fessurerà e dovrà chiamare il solito slavinje a sistemarla, avrai la tua rivincita.
Per quanto riguarda guadagnare quanto un chirurgo plastico: ??????????????????
Ma quali anni 90 questa storia è vecchia come il mondo,ma poi alla fine i figli fanno sempre come gli pare
Io sto vivendo la stessa situazione con una coppia di amici che mi chiedono consiglio: lei laureata in giurisprudenza, lui postino. I genitori di lei entrambi medici e miei amici di famiglia. Le due persone sono troppo diverse, come lo sono le carriere, così lo sono anche le frequentazioni, il carattere. Domandati perchè tua madre ti sta dicendo queste cose: forse data l’esperienza che ha sa che storie di questo tipo non durano.
@Maestoso: non dico che mia mamma non abbia ragione a pensare per me una situazione diversa, probabilmente migliore ma comunque incerta e reale solo in un futuro che non si conosce e che non ha forma fisica. A me continua a sfuggire però il tuo consiglio: lasciarlo e aspettare?
Se questo è il tuo consiglio, la mia risposta:
Per me non è fondamentale avere qualcuno accanto, sono stata anni da sola e l’idea di esserlo non mi spaventa. La vita, il destino, il fato, chiamalo come vuoi, mi ha fatto incontrare questa persona che a differenza del mio lontano ex, mi rispetta, non ha pretese, non mi obbliga ad uscire sempre mezza nuda e con i tacchi per sfoggiare la bambolina. E questo e molto altro l’ho passato con il laureato con il vangelo stampato in fronte, (finto) riccone di turno, bugiardo e pure “farfallino”, che si è comprato mia madre perchè sapeva le cose giuste da raccontarle. Ora, non ho intenzione di sposarmi domani, di avere figli, di avere una casa e di spendere soldi per le bollette. E’ così assurdo pensare di vivermi questa relazione e di lasciar andare le cose così come devono andare? Oppure è più giusto che tronchi tutto e aspetti di incontrare, forse, il ragazzo “perfetto”?
Maestoso, ahhhh quindi gli ingegneri si accoppiano solo con gli ingegneri, i manovali coi manovali e i disoccupati? Con tutti o con nessuno? Ti ricordo che per fortuna noi non siamo solo e soltanto la nostra professione; il lavoro non determina interessi, inclinazioni, desideri, mondo interiore, ma solo la parte prettamente economica. Tra l’altro ci sono operai che guadagnano il doppio di gente laureata come me…
Probabilmente tua madre ha ragione. Io non ti conosco. Una donna dovrebbe avere l’onestà di riconoscere i propri limiti. Se hai un certo tipo di carattere che tende naturalmente a ripiegare sull’interiorità ( uno spirito contemplativo)non avrai la forza fisica per sostenere quel senso di lacerazione che scaturisce dal totale dono di sé. Ci sono persone che fanno questo sacrificio senza conoscere quella libertà che si può conoscere anche restando chiusi in una stanza. Un uomo che ti solleva dall’incombenza di fare la moglie potrebbe essere la persona adatta a te. Il marito. Non verrà mai meno in te quel rispetto che nella vita costa sacrifici e rinunce che ti rendono a tratti melanconica quando ti fermi a contemplare l’inquietudine esistenziale dell’essere umano. Io non giudico questa mentalità perché anche nel mio paese esiste un monastero che è stato costruito come dote per la postulante suora. Per me non ci sono differenze tra questa scelta e la scelta di sposare un uomo con il chiaro intento di salvare un’altra anima insieme alla propria. Io non ho questa esigenza, ma l’amore con la A maiuscola non conosce convenzioni.