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Lettera pubblicata il 24 Gennaio 2017. L'autore, Biblos, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Continua…
Quando iniziai la scuola elementare, fui emarginata per lungo tempo, perché ero l’unica a non aver frequentato la scuola dell’infanzia, ed ero considerara una mezza selvaggia. Un mio compagno mi prendeva in giro perché non avevo la mamma, morta tre mesi prima. Bé, non ho mai detto niente a nessuno, ho patito e poi ho imparato a escogitare strategie sociali per essere accettata.
Prima di esprimere commenti improntati sull’emarginazione e sulla salvaguardia dei “normali” ( ma tu credi davvero di appartenere a questa categoria?) sarebbe bene uscire dalla propria ignoranza e conoscere davvero il mondo attorno a noi, senza quelle lenti oscuranti che porti abitualmente. C’è una luminosità che nemmeno ti immagini, là fuori!
Anch’ io penso che se la situazione che vive la bambina è veramente problematica, sarebbe meglio farle cambiare classe o addirittura farle cambiare scuola. In fondo non ha senso che una bambina di quell’ età si sobbarchi di disagi più grandi di lei, difficili da gestire in quella fase della vita. E’ anche vero che la ragazzina sarà costretta a imparare che in questa società è importante riuscire a cavarsela da soli, senza che ci sia sempre la “mediazione” e l’ intervento di una figura genitoriale o comunque di un adulto. Mi pare di capire che qui non ci sia un problema grave di bullismo, ma una semplice situazione di “gruppetti” e di antipatie personali; se è così, ritengo superfluo il prendere decisioni “estreme” o l’ interferire nei rapporti tra questi ragazzini. Quando andavo alle scuole elementari per esempio c’era un trio di compagne di classe “autoritarie” e sbruffoncelle che tiranneggiavano sul resto della classe. Pur essendo io all’ epoca piuttosto schiva e solitaria e molto gracile fisicamente, a un certo punto, stanca delle loro prepotenze, le ho affrontate di petto e gliele ho pure suonate, dicendo a gran voce davanti al resto della classe:” siete solo tre streghe!”. Da quel momento, avevano abbassato di molto la cresta e avevano persino cominciato ad assumere nei miei confronti atteggiamenti amichevoli. A volte certe cose sono molto meno “giganti” di quanto noi le rendiamo, senza contare che il disprezzo per questa presunta ragazzina-leader della classe di tua figlia, potrebbe anche essere semplice invidia nei suoi confronti da parte di chi non riesce a riscuotere lo stesso successo e a suscitare lo stesso apprezzamento. Il compito di una buona madre ( e posso parlare solo come figlia, non avendo io avuto figli a mia volta ) è anche quello di saper conciliare il momento in cui intervenire da quello in cui occorre mettersi da parte e “lasciar fare” ai ragazzi.
se posso permettermi di dire una cosa… non so cosa dovresti fare tu con tua figlia, ma so cosa farei io con la mia: sport. e pure tanto. ed ovviamente, inscriverla in una scuola diversa. ma la prima cosa è farle fare sport. nuovi amici, diversi da quelli in classe, ed obbiettivo comune.poi, anche un corso di teatro, non ci starebbe male. io farei queste cose.
Sport. Tanto sport. E poi ancora sport. Du’palle con lo sport.
Sono un insegnante e la comprendo, io ho saputo strategicamente creare un gruppo classe come una mamma… come se avessi avuto 18 figli…Le bulle vanno fernate e le bambine in difficolta’ non vanno lasciate da sole.Cavarsela da soli? Non siamo in una giungla quella la conosceranno da adulti ora i bambini non hanno i mezzi per difendersi devono costruirseli in serenita’ con l’aiuto del docente che agisce senza farsene accorgere….leggo tante sciocchezze…la scuola dell’ indifferenza deve finire i bambini hanno diritto a vivere in un ambiente sereno e la scuola deve garantirlo…le bullette vanno fermate subito.
@Anna Maria
Hai ragione. Io ho avuto l’ambiente sereno finquando la maestra Maria era in vita. Una volta morta la maestra Maria e’ tutto finito. Poi nella scuola dove andavo c’era tantissima corruzione e i bulli li proteggevano. Alle medie e al liceo? I professori erano piu’ bulli degli alunni, tranne la professoressa di lettere anziana che spesso veniva sbeffegiata dal Preside, dai colleghi e dagli alunni. Quella era un’insegnante coi co....... Si faceva rispettare e una volta durante una lezione una mia compagna ha fatto una battuta cretina, bene gli ha messo 3 in storia. Molti insegnanti non sanno fare il loro lavoro e tacciano di autoritarismo quelli che lo sanno fare.
Memina introduce un argomento importante, e io premo sull’acceleratore. L’Italia e’ piena di scimmie e umani, radunate in famiglie piu’ o meno regolari, ovvero scimmie (77%) umani (20%), umani molto intelligenti (3%). I professori possono trovarsi in ogni categoria così come gli allievi. Se il professore e’umano o molto intelligente riuscira’ a proteggere il 23% degli umani allievi. Se il professore e’ una scimmia favorira’ i comportamenti delle scimmie a scapito degli umani.
In genere i soggetti molto intelligenti vedono che il 77% della popolazione e’ diversa da loro e li odia e quindi vanno dallo psicologo pensando di avere problemi. Con l’eta’ capiscono che il 77% sono scimmie e da grande gli tira le noccioline e li prende per il culo. Il 20% umano che non e’ molto intelligente in generale non si schiera con quelli molto intelligenti, altrimenti sarebbero appunto molto intelligenti e invece sono solo umani. Pero’ non fanno nemmeno del male fino a quando non vengono forzati dalle scimmie (dipende quanto resistono allo stress). Quindi nella lettera osserviamo il soggetto molto intelligente ostracizzato, l’amico/amica umano/a che a volte si fa condizionare e il resto dei chimp che grida e fa bullismo dal mattino alla sera.
Soluzione: Portare gli umani intelligenti lontano dalle scimmie, spiegando chiaramente al bambino chi sono gli umani e chi sono le scimmie. In fondo si tratta di uno zoo, basta sapere da che parte stare.