Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 27 Maggio 2023. L'autore, Rapunzel, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 5 6 7 8 9 … 21 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 5 6 7 8 9 … 21 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Sí Gabriele, ho letto i tuoi commenti e mi sembravi Michael Corleone ne “Il padrino” quando vuole gestire la vita della sorella. Una ragazza di vent’anni, nel 2023, non è in grado di frequentare un suo coetaneo senza rimanere incinta e senza rovinarsi la vita?? Ma di cosa stiamo parlando?? Concordo con Max sul fatto che si deve assumere lei la responsabilità della propria vita, cosí come sarebbe preferibile non mantenere a oltranza questi figli per poi pretendere di avere potere decisionale sulle loro vite. Poi ci lamentiamo che i giovani rimangono bambocci immaturi fino a cinquant’anni, facciamoci due domande in merito. A vent’anni io mi pagavo l’università facendo mille lavori e se mio padre avesse messo becco sui miei fidanzati l’avrei mandato a stendere in tempo zero.
Suzie, indirettamente al tuo ultimo messaggio ho già risposto in quello che avevo inviato prima di cena, ma mi permetto di focalizzare meglio i punti fondamentali del mio pensiero in proposito. Sicuramente tu avrai avuto le tue esperienze, le tue storie e avrai commesso i tuoi errori. Ma: 1. Immagino che i ragazzi che hai incontrato in gioventù fossero, sostanzialmente, dei bravi ragazzi, non degli scappati da casa. Poi non ci sarai andata d’accordo, si saranno rivelati quelli sbagliati per te, ma i fondamentali di una situazione accettabile immagino ci fossero tutti. Inoltre: 2. Qualunque tipo di storia tu abbia avuto, immagino che le cose che dovevi fare tu abbia continuato a farle: i tuoi studi (con relativi esami), i tuoi lavoretti per sostentarti e così via. Immagino che tu abbia sempre tenuto la situazione sotto controllo e il volante della tua vita ben saldo nelle tue mani. Mi pare che nella storia che ci viene sottoposta tutti questi elementi rassicuranti non ci siano.
Grazie mille,mia figlia mi dice che sono razzista,che penso ai soldi e che sono cattiva,perché le spiego le nostre motivazioni…per ora non ne vuole sentire
Penso che il problema per questi genitori non sia il fatto che il ragazzo sia straniero e povero in canna. Perché se mostrasse di avere la testa sulle spalle e la voglia di costruirsi un futuro, credo che non avrebbero nulla da dire. Così come non avrebbero nulla da dire se la figlia continuasse a dirigere nel modo opportuno la propria vita, dandosi da fare con gli impegni che si è assunta. Ma se questi elementi non ci sono, né da parte di lui né da parte di lei, allora la preoccupazione ci sta tutta! Poi, essendo lei una persona maggiorenne e non interdetta, non è consentito un intervento a gamba tesa ma l’insoddisfazione per quanto sta avvenendo e il dissociarsene in tutti i modi possibili mi sembra sacrosanto! E a queste condizioni, i rubinetti di mantenimento credo vadano chiusi all’istante. Io durante l’università non ho lavorato, ma gli esami li davo a ritmo battente e mi facevo un punto d’onore di mantenere i tempi e la media necessari per ottenere i sussidi allo studio.
Capisco, Suzy, ma allora qual’è il ruolo di un genitore? Deve assecondare sempre i voleri di un figlio anche quando questi sono chiaramente indirizzati verso il fallimento? Nel caso in questione le premesse non sono incoraggianti, e una figlia deve saperlo, e tenere conto che l’esperienza di un adulto non è acqua fresca.
Tu sai il problema che ho vissuto con mia moglie per certi “sogni” pregressi che la inchiodavano a vivere una dicotomia tragica, dove l’età anagrafica era una e quella sentimentale era ferma ai 20 anni, momento fortunatamente superato. Eppure durante le lunghe discussioni saltò fuori che pensando lucidamente al suo eventuale futuro con quello scioperato di cui era invaghita, si immaginava curva e con la busta della spesa come certe vecchie che vivevano nella periferia di Lisbona. Insomma, vedeva il mondo sciatto e morboso che gli prometteva quell’ammore bussare alla porta del suo castello ordinato, candido e ricco di poesia che si era costruita.
Abbiamo impiegato tre anni perchè se ne convincesse. Forse ho fatto il padrino? No, era solo amore il mio.
Quindi,non abbiamo scelte a quanto pare,ma solo accettare e vederla rovinata…a vita
?
Signora Rapunzel, a un certo punto della vita, se si è fatto il possibile per quello che si ritiene giusto, bisogna avere anche il coraggio di rassegnarsi al destino.
Se sua figlia vi ha risposto in quel modo è evidente che deve necessariamente sbattere la testa per capire che la vita vera non è i due cuori una capanna della tradizione romantica. Ma ripeto, lei non si deve meravigliare e paradossalmente neppure preoccupare, perchè, per quanto le parrà strano, sua figlia è del tutto normale. È che sotto l’effetto delle seducenti droghe che autoproduce da innamorata, tutto le appare bello, facile e desiderabile. Ed è logico che sia così se, come dicevo, l’obiettivo finale di quel “trip” è la “riproduzione”.
Come le ho detto, io, oggi, agirei cercando di parlare con Pedrito El Drito, e se non afferra l’antifona, due cose restano da fare, completamente opposte tra loro: o “si fa in modo” che l’afferri per forza, o dovete lasciare che vostra figlia si rompa le corna come preferisce.
Non restano altre alternative per questa classica vicenda d’ammmore. Con tre emme.
No aspetta Golem, il ruolo dei genitori è fondamentale fino alla maggiore età per porre le basi di un’indipendenza e di una capacità di gestirsi nel migliore dei modi in base alle situazioni della vita. Poi sono indispensabili anche in seguito per appoggio, supporto, affetto e aiuto se necessario. Ma non ci si può sostituire ai figli e non si può pretendere di indirizzare la loro vita per sempre, anche perché dal mio punto di vista si contribuirà semplicemente a renderli immaturi e irresponsabili, eterni bambinoni mai volati via dal nido.
Max, a quattordici anni tornavo alle cinque del mattino, frequentavo tossici e gente violenta, nessuno mi ha mai controllato. Ho ponderato le mie scelte e, vuoi per fortuna, vuoi per maturità mia, ho sempre evitato di cacciarmi in guai seri, guardandoli di lato. Ho frequentato chi pareva a me senza rendere conto a zii, nonni e cuggini. Sono viva e vegeta. A volte troppa apprensione crea solo l’effetto opposto…
Suzi, la “maggiore età” è una convenzione, non ho bisogno di dirtelo io. Questa ragazza è al primo ammore mi sembra di capire, e chi ha provato certe sensazioni sa quanto “sembrino” convincenti. In questo senso tu sei tu, anche perchè sai con quali difficoltà hai dovuto affrontare la tua adolescenza, ma non è così per tutti.
Se penso a mia moglie, che pur molto intelligente, istruita e assennata, che ha vissuto in una specie di limbo vittoriano asessuato fino a 19 anni, ma si è presa una sbandata per un drogato, fannullone, “busciardo”, ladro e inaffidabile, solo perché è stato il primo, e ne ha mantenuto le fasulle “emozioni” sino ai 50, posso pensare che quella dell’ “età adulta” sia davvero una convenzione estremamente relativa, con tutte le conseguenze che possono derivarne.
A questo punto, sentite le varie opinioni sulla vicenda, in tutta sincerità, cosa faresti tu al posto di quei genitori? Come vivresti la situazione e come ti comporteresti con la ragazza riguardo le onerose responsabilità che ha assunto?
Forse Suzanne, due occhi in più avresti avuto averli, perché a prescindere da tutto, sono fondamentali nella vita. Qui non si tratta di far volar via dal nido, o immaturità vera o presunta, si tratta di essere famiglia, e la famiglia o c’è o non c’è, specialmente nei momenti critici, come questo, dove c’è da concretizzare un progetto, che rischia di naufragare, con un ragazzo, che per carità sta anche un bravo ragazzo, ma che ha un figlio da mantenere, a poco più di venti anni, e che guarda caso, è partito per vivere dalla a
Tra parte del mondo, . Queste sono le premesse. ora dimmi onestamente, se tu o qualcun altro, possa avere un animo sereno, sapendo questa cosa, e che questo ragazzo frequenti, una tua amica, cugina, o figlia. È un sentimento naturale, quello di volere il meglio per i propri figli, quindi piantavamo la, con le frasi fatte, del tipo è maggiorenne e può fare quello che le pare perché se uno sbaglia, lo si aiuta, anche quando non lo sa ancora.