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Mia figlia ha scelto il ragazzo sbagliato

di Rapunzel
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 27 Maggio 2023. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 209 commenti

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  1. 31
    Golem -

    》Oggi, dopo oltre 30 anni da quei momenti, e dopo aver superato una crisi matrimoniale una dozzina di anni fa, sono più innamorato che mai di lei, anzi siamo innamorati più che mai di noi.
    Ma come ho detto più volte, QUESTO “innamoramento” è in realtà l’amore, perchè è il frutto di una lunga, paziente e voluta cura del rapporto, anche quando ci siamo accorti che si stava guastando. Amore che è partito sì dal “cuore”, seppure ormai adulto, ma non ha mai trascurato la parte razionale, che a sua volta ha sempre dialogato con quella sentimentale.
    Detto ciò, non potendo prolungarmi su dettagli che confermerebbero il valore di quello che dico per via dei caratteri a disposizione, mi chiedo perchè un genitore che “sa” per esperienza diretta, non dovrebbe consigliare una figlia se questa sta per intraprendere una storia ad alto rischio? È naturale.
    Io forse da ragazzo avrò preso cotte più forti dell’innamoramento che ho avuto per mia moglie, ma per nessun motivo le cambierei con quello che OGGI ho per lei. E sono certo che questo, OGGI, valga anche per lei.

  2. 32
    Suzanne -

    Golem ma il punto non è capire se il ragazzo sia o non l’amore della sua vita. A vent’anni, salvo intromissioni genitoriali, siamo tutti squattrinati e in larga misura colmi di ideali e illusioni. Onestamente un ventenne che si fa il calcolo di costi/benefici nell’iniziare una relazione mi suscita orrore. Poi, non sta fuggendo a Las Vegas per sposarsi, non vuole trasferirsi in Sud America e non sta progettando di avere un figlio. Ma quali pericoli devono sventare questi genitori?? Vivere la vita significa essere liberi di fare le proprie esperienze, non vederle selezionate da altri in base a criteri che non sono nostri.
    Ma lasciamo liberi questi figli! Se li abbiamo cresciuti bene, sapranno loro stessi togliersi dai guai prima che diventino troppo grandi, senza l’intervento di cugini, zii e tutto il parentame per salvare l’incolumità della pischella. Eddai, su, mi viene proprio da ridere. Ma poi, siamo seri, ma chi se li caga i genitori a vent’anni?

  3. 33
    Trader -

    Golem, hai ragione. Da una parte, è vero che la figlia non è più un’adolescente, ma questo non significa che un genitore debba a cuor leggero lasciarla che si metta nei guai senza nemmeno darle qualche consiglio.
    Comunque sia, non possiamo farci un’idea precisa della situazione, perché non conosciamo nulla di Rapunzel, la figlia, il tipo. Se li conoscessimo, potremmo dire, per esempio, che il tipo ci sembra un bravo ragazzo, oppure, a vederlo, sembra che sia violento; che siete dei genitori troppo apprensivi, autoritari, oppure che avete ragione a preoccuparvi. La descrizione della madre non è rassicurante. I paesi sudamericani sono poveri. I Sudamericani non hanno una vita facile e di conseguenza sono abituati a sopravvivere. Insomma, ci mangiano. Ho visto le risse che fanno fuori dai loro locali in Italia. Una volta hanno aggredito la polizia locale intervenuta per chiudere un locale frequentato da Colombiani che facevano una festa durante il lockdown.

  4. 34
    Max -

    Golem, il problema non è consigliare un figlio, indurlo a riflettere sul valore della scelta che sta compiendo e, eventualmente, fargli capire che su tale scelta non si è d’accordo. Io stesso, come genitore, queste cose riterrei un mio sacrosanto diritto e dovere di farle. Il fatto è che: 1. Sarebbe bene mettere in guardia il figlio non da chi è quel fidanzato,, ma da ciò che fa. Nella fattispecie, il problema non è il fatto che quel fidanzato sia sudamericano, qui col permesso di soggiorno e povero in canna. Il problema è che costui ha avuto una fidanzata o moglie nella sua patria, che con essa ha fatto un figlio e che ripudia fidanzata e figlio perché si ritiene vittima di una frode. Inoltre, ha voglia di lavorare, di darsi da fare, di costruirsi un futuro, di comportarsi in modo responsabile? Questi sono i problemi da porsi. Inoltre: 2. Io come genitore consiglierei mio figlio e lo indurrei a riflettere, ma non metterei in campo una task-force familiare

  5. 35
    Max -

    come dicevo: non metterei in campo un dispiegamento di forze composto da cugini e parenti vari che prendessero in consegna il figlio stesso mettendolo sotto tutela e dicendogli, in modo più o meno esplicito: Adesso fai quello che diciamo noi. Dopo il dialogo e la persuasione il mio compito di genitore, benché a malincuore, si fermerebbe lì, appunto perché, come giustamente rileva Suzie, i figli non sono nostri, noi li alleviamo e li cresciamo come meglio crediamo, sperando che traggano buon frutto dai nostri insegnamenti ma sapendo anche che non potremo teleguidarli in eterno e che dovremo accettare anche scelte che non condividiamo. Ovviamente loro e chi sta al loro fianco devono soddisfare i “fondamentali”: non commettere reati, lavorare, non campare alle spalle del prossimo e comportarsi col rispetto e la buona educazione che a tutti si richiedono. Ma poi, basta: il resto sta al loro discernimento. Preciso che ho parlato di figlio in generale; chi legge interpreti: figlio/a.

  6. 36
    Golem -

    Suzy, nove volte su dieci il figliolo consigliato in “ammore” dal genitore se ne frega di quel consiglio. Specie in ambito femminile, i casi di innamoramenti “folli” hanno dato spunto a decine di romanzi e ad altrettanti casi di cronaca, con esiti non raramente tragici spesso “annunciati”. Non ho bisogno di ricordartelo.
    Ma qui siamo nei casi limite, che tuttavia ci danno un’indicazione sommaria di quanto la spinta “passionale”, pur apparendo emotivamente attraente, è in realtà più foriera di finali quanto meno deludenti, che non del genere vissero felici e contenti.
    I figli devono sperimentare, su questo siamo d’accordo, ma devono anche tenere conto delle indicazioni che provengono dalla famiglia, sempre che queste restino nell’ambito delle “raccomandazioni”, e siano autorevoli, cioè “guadagnate” nel tempo con la coerenza e gli esempi. Poi è chiaro che un o una giovane di 23 anni sceglierà di fare quello che gli pare della propria vita. Ma non si può contestare tout court un gesto che proviene da un amore dimostrato per un amore ancora da dimostrare.

  7. 37
    Golem -

    Trad, io sono l’esempio di quanto donne e buoi dei paesi tuoi non sia un dogma, ma non possiamo ignorare che i principi acquisiti nella propria cultura di origine siano causa di tanti problemi di coppia, che in genere vedono nella parte femminile avere la peggio, anche con esiti fatali. Certo ha un suo peso anche la soggettiva cultura personale dei protagonisti, per cui mi immagino che se mia figlia si innamorasse di un Luis Borges in miniatura, o di un Tahar Ben Jellum in nuce, forse non mi porrei tanti dubbi sul futuro di quel connubio, al di là del conto in banca dei due.
    Al contrario, me ne farei eccome se fosse un normale Gonzalo o, soprattutto, un Mohammed.
    Parlo da padre di una figlia, perchè so a cosa andrebbe incontro al 90% se decidesse di sposare un musulmano. Lo so per conoscenza diretta e per quello che mi ha raccontato mia moglie del destino di sue colleghe “passate” sotto l’egida di Allah. Al quale invierei serenamente un ipotetico marito di mia figlia se mai questo osasse maltrattarla.
    Insomma meglio prevenire, no?

  8. 38
    Ana -

    A 16 anni durante la lezione di storia dell’arte, dovetti aiutare la professoressa a spiegare la Moschea. Scherzando mi disse dai Anna, se ti sposi un musulmano veniamo tutte al tuo matrimonio in moschea. Io sbianco e dico “sinceramente non ho interesse negli uomini islamici, vorrei un irlandese” e tutte le compagne a urlarmi addosso e ad accusarmi di razzismo e di essere alcolista (avevo bevuto birra e grappa alle feste e ai campiscuola) e che un irlandese alcolizzato di Whisky e Guinness non mi fa schifo perche’ mio padre polentone triestino fa colazione con la grappa (cosa non vera) e mi ha educata all’alcolismo. A momenti mi viene a casa l’assistente sociale. Ora sono felicemente sposata con un British Magyar e non mi servono islamici o latino americani. Una cugina di mio marito si era sposata con un egiziano, Mohamed, e lui non la voleva far uscire, la picchiava, sono dovuti intervenire polizia e servizi sociali.

  9. 39
    Golem -

    Buongiorno Max. A proposito dei tuoi ultimi interventi, credo che i miei post 36 e 37 siano utili come replica per chiarire il mio punto di vista al riguardo.

  10. 40
    Trader -

    Gentili Sig.ra e Sig. Rapunzel, riporto qui di seguito la parte del mio commento spostato in Chat pertinente a questo thread, che è di vostro interesse:

    “non considero sana né innocua una relazione con un asilante che invece di pensare al figlio dall’altra parte dell’Oceano, cerca prede su internet con la scusa di imparare la lingua.”

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