Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 27 Maggio 2023. L'autore, Rapunzel, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 5 … 21 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 5 … 21 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Non immischiarti negli affari di tua figlia.
Lascia che le cose scemino da se.
Mia madre invece di immischiarsi nella relazione con il mio ex ucraino che non dava futuro per motivi che non posso spiegare, ha lasciato che le cose finissero da sole: ha trovato lavoro in un’altra città, poi io volevo andare in Scozia a lavorare (con o senza lui) e appena ho avuto i soldi sono partita ed é terminata. Proponi a tua figlia qualche bando di mobilità internazionale invece di immischiarti, sennò peggiori le cose.
Gabriele, in merito al mio caso personale che ti ho narrato posso darti atto del fatto che fra questo e il caso della ragazzina di cui parliamo, vi era la sostanziale differenza che mio padre, pur se con problemi, era una persona onesta, che aveva studiato e che aveva un lavoro, senza grilli per la testa. La separazione fra i miei era avvenuta non per sua scelta, ma per volontà di mia madre che ci piantò in asso e noi dovenno essere accolti da mia nonna paterna. La seconda moglie di mio padre, quindi, sapeva di poter contare su una persona responsabile e con la testa sulle spalle, mentre l’amichetto della nostra ragazzina si presenta in modo tutt’altro che limpido. Ma la scelta che la mia matrigna si trovò a fare era comunque difficile e le controindicazioni al riguardo erano tante. Ma le è andata – e ci è andata – bene. Quindi, più che sulle difficoltà, nel dissuadere la ragazzina da quella relazione io punterei sulla scarsa trasparenza manifestata da quel ragazzo.
Forse qualcuno non ha ancora capito che i figli non sono di nostra proprietà, non abbiamo potere decisionale sulle loro vite e trovo aberrante immaginare quale sia la felicità per la vita di un’altra persona. Detto ciò, nel caso specifico non capisco davvero quale sia il problema; ma a vent’anni non si possono nemmeno fare le proprie esperienze senza essere perseguitati dalla famigghia? Ma che siamo dei talebani? Non stiamo parlando di un tossico violento pluriomicida, ma semplicemente di un ragazzo straniero squattrinato. Nel 2023. Ma veramente? Quando i genitori smetteranno di incasellare la vita dei propri figli secondo i loro rigidi schemi mentali forse che forse i figli riusciranno ad ascoltare un po’ di piú anche i buoni consigli per evitare guai.
Patpac,
a 21 anni mi sono trovata in una situazione molto simile a quella che hai descritto per tua figlia.
I miei genitori hanno avuto la correttezza di voler conoscere l’uomo che frequentavo prima di esprimermi il loro dissenso. Blando ma pressoché costante…
Il mio “fidanzato”, dopo aver appreso che i miei genitori erano contrari alla relazione, prese a tirare sempre più la corda verso di lui.
Anche a causa del mio stupido orgoglio giovanile (“sono maggiorenne e faccio come voglio”) ho finito con lo sposare, a tempi brevi, un uomo che quasi certamente non avrei sposato se i miei genitori non si fossero intromessi.
Attenzione a opporsi nei sentimenti/interessi dei propri figli! A maggior ragione senza nemmeno conoscere la persona e valutandola sulla base di vissuti passati e di future risorse economiche incerte.
Ok,grazie mille a tutti,per i vostri suggerimenti preziosi.
Suzy, ricordo vagamente la storia di una giornalista inglese, che, inviata in Africa per fare un servizio su una comunità di Masai, si innamorò perdutamente di un bellissimo e scultoreo guerriero, che ricambio il suo “sentimento” con la stessa passione.
Tornata in Europa non riusciva a dimenticarlo, anzi, in lei la lontananza non faceva altro che aumentarne il desiderio, al punto che decise di tornare in Africa per ritrovarlo, e lo fece.
Tutto le sembrava bellissimo, e anche quella vita “vera”, selvaggia e essenziale, nella quale lui era così “perfetto”, le dava una gioia mai provata prima di allora. “Sentiva” che quella vita l’avrebbe fatta felice.
Decisero di sposarsi con il rito Masai, e non volle sentire ragioni da parte di nessuno. Si adattò alla vita locale, accolta bene dalla comunità, e un bel giorno decise di portare il suo guerriero in Inghilterra.
Vestito con gli abiti tradizionali, nella sua spettacolare avvenenza di ebano sbarcò nella fredda Londra per conoscere la benestante famiglia di lei, e l’ambiente in cui era cresciuta》
》Bè, lui era talmente “fuori” posto lontano dal suo ambiente e dalla sua cultura, che le apparve in una luce completamente diversa, e tutto l’amore e l’attrazione che l’aveva portata a sposarlo si dissolse con un un duro risveglio nella realtà. Puoi immaginare l’esito di quella “felicità”.
Una storia simile mi fu raccontata da mia moglie, che avendo viaggiato per il mondo assieme ad altre avvenenti ballerine, capitava di vedere (o prendersi) cotte con i ragazzi locali.
Carola, la sua migliore amica, con una casa vittoriana nella campagna del Sussex, con un sentiero di 300 metri prima di arrivare all’ingresso, si prese una forte sbandata per un ragazzo arabo, col quale rimase in contatto per mesi, sino a quando lui non andò a trovarla. Successe la stess cosa che alla giornalista. Una volta sul posto lui le apparve per quello che era: un povero bel ragazzo che non aveva più nessun fascino nè attrattiva.
È vero, bisogna fare esperienza, ma cosa ci vuole per capire che a volte i sogni non possono funzionare nella realtà? Forse la voce di un genitore può servire?
Golem, hai ragione, spesso questi amori così eterogenei rispetto al proprio contesto sono dei sogni dai quali poi ci si risveglia con durezza e con amarezza. E sarebbe forse più saggio, questi sogni, non assecondarli e restare con i piedi per terra. Ma in amore, cosa vuol dire restare con i piedi per terra? Un amore scelto in base a criteri troppo razionali non rischia di essere depotenziato e di trasformarsi in qualcosa di simil-aziendale? Inoltre nell’altra persona noi cerchiamo ciò che è uguale a noi oppure qualcosa di diverso, che in qualche modo ci completa e ci fa uscire da noi stessi? E questi amori-sogno, non possono magari essere dovuti all’insoddisfazione per una realtà che in qualche modo ci sta stretta e nella quale non ci riconosciamo? Si parla, giustamente, di questi amori-sogno dai quali ci si risveglia amaramente, ma io posso testimoniare di numerosi amori-realtà che sono finiti altrettanto male. Mi spiego meglio nel prossimo scritto.
Ebbene qui a Monza ho avuto occasione di frequentare una compagnia piuttosto chiusa (peraltro un po’ tutta Monza era caratterizzata da questo, fino a un passato recente). Si incontravano sempre le stesse persone, che frequentavano lo stesso oratorio da anni, le cui famiglie si conoscevano fra di loro e nessun particolare dell’uno era estraneo agli altri. I fidanzamenti, e poi i matrimoni, nascevano tutti all’interno di questi gruppi: mai che qualcuno una sera si presentasse con uno sconosciuto dicendo Signori, questo è il mio fidanzato, ve lo presento. Ebbene, quasi tutti questi matrimoni all’apparenza così ben assortiti e senza colpi di testa, si son conclusi con separazioni o divorzi e magari con ri-matrimoni (alla faccia della dottrina anti-divorzista della Chiesa). Dunque siamo sicuri che l’omogeneità delle unioni sia una miglior garanzia di riuscita? Io non ne sono così certo. Credo che la differenza la facciano l’apertura a conoscersi, l’onestà e il reciproco rispetto.
Sì Max, sono d’accordo che l’amore non si sceglie con “metodi razionali”, ma nemmeno con quelli irrazionali. Il cuore non deve volare sopra la testa, perchè quando succede il risultato è scontato.
Certo, a chi non piace sentirsi innamorato, vivere di quelle sensazioni che ti fanno battere il cuore, contare le ore per rivedere il tuo amore. È una sensazione totalizzante, di più: schiavizzante. Ma si può pensare che basti questo per decidere di costruirci una vita intorno e che sarà sempre così? Non credo, e neppure tu ritengo lo creda. Eppure c’è chi lo fa, e lo fa nella massima buonafede, convinti che quelle sensazioni non solo bastino, ma dureranno nel tempo.
Guarda, io mi sono innamorato in quattro ore di mia moglie, e lo stesso lei di me, e dopo quattro giorni le ho chiesto se avrebbe voluto vivere con me da subito, e ha accettato.
Lei 27 anni e io 36, e una certa esperienza alle spalle, con un recente lutto per la morte in un incidente di una ragazza che amavo, che è stata la prima a farmi conoscere quel sentimento, dopo una vita di “consumo”, spesso triste》