Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 27 Maggio 2023. L'autore, Rapunzel, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 16 17 18 19 20 21 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 16 17 18 19 20 21 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Grazie mille signor Max ,si certamente ,staremo attenti,assolutamente no,non è possibile stabilirsi a casa nostra,mio marito non lo permetterebbe mai.Altri consigli?
Gabriele,
Chi banalizza sei tu. Stavo giusto dicendo che, basandosi sui pregiudizi, nemmeno gli ucraini erano visti bene fino a poco tempo fa, per via del fatto che – si dice – bevono, abbandonano la famiglia, ecc. Invece io mi trovo bene con mio marito.
Sui sudamericani si dicono cose analoghe. In più in Italia sembra che solo gli italiani vadano bene, anche se ce ne sono una marea di divorziati/senza una lira. La vita mica è lineare. Qua i boomer pensano che l’unico percorso normale sia fidanzamento in famiglia a 18-19 anni con qualche compaesano di famiglia ben piazzata e con futuro promettente, matrimonio per tutta la vita e figli. Ma… In realtà si divorzia, ci sono lutti, c’è la povertà, ci sono le guerre e tutto può succedere.
Bene, ora Rapunzel ha conosciuto il ragazzo e, come avevo supposto, non le sembra male.
Inoltre vuole portare la sua famiglia qui. Ottimo! È un chiaro segno che è arrivato lui per primo per “aprire le porte” ai parenti rimasti lì. Questo indica che si sta occupando attivamente della famiglia. Purtroppo dai paesi poveri spesso conviene emigrare. Quindi non è tanto male come uomo, mi sembra che stia facendo quello che deve fare.
In fondo gli immigrati li conosco un pelino in più degli italiani. Mentre la sua famiglia arriva e si sistema, vostra figlia può completare gli studi. Forse se non la tartassate con l’aver scelto il ragazzo sbagliato e sentendosi coperta dalla famiglia, studierà anche più facilmente. Già lo studio è stressante, non le serve altro stress.
Si Soinze,ha ragione,il fatto che mio marito è ostile,ed arrabbiato anche con me,ora,come posso fare?
Rapunzel,
forse potresti provare a convincere tuo marito che non tutto può essere sempre sotto il suo volere/controllo.
E magari anche fargli presente che non è obbligato ad accogliere il nuovo venuto con entusiasmo ma che sarebbe per lo meno auspicabile un atteggiamento rispettoso sia nei confronti di sua figlia che di questo giovane, che già mi sembra abbastanza provato dalle sue precedenti esperienze.
Ogni persona è un mondo a sé e ogni Paese ha situazioni esistenziali e culture non sempre affini alle nostre. Si fa presto a giudicare ma, prima di farlo, ci si dovrebbe impegnare sul serio a comprendere.
So che quanto scrivo non ti piace ma lo faccio lo stesso, alla faccia di chi ha sempre pensato che frequento il sito a caccia di approvazione/complimenti.
Buona sorte a tutti e quattro!
Grazie mille signora Rossana,speriamo bene🤞🤞
Solnze, vorrei precisare che le mie riserve in merito alla situazione di cui stiamo discutendo non sono motivate dal fatto che il ragazzo sia un venezuelano o un marocchino o che altro. Queste riserve, stante la situazione che ci è stata delineata, le avrei anche se si trattasse di un italiano doc. E non perché ci sia di mezzo la povertà, ma perché molti aspetti del passato del ragazzo sembrano poco chiari e tutt’altro che risolti. Concordo con te, invece, nell’affermare che un atteggiamento di chiusura senza se e senza ma è ingiusto e, comunque, controproducente. Credo che la famiglia della ragazza debba mostrarsi aperta quanto basta al sentimento della figlia e debba avvicinare senza pregiudizi il ragazzo al quale la figlia medesima vuole bene ma, nello stesso tempo, credo sia nel pieno diritto di tutelarsi, almeno finché la storia è allo stato iniziale, e di non permettere che il ragazzo in questione e la sua famiglia trattino questa ragazza e i suoi come la Terra Promessa.
Giusto Max,ma come possiamo fare per non far trattare nostra figlia e noi,come terra promessa?Come e cosa possiamo fare?
Beh, mi sembra abbastanza evidente. Permettete a vostra figlia di frequentare questo ragazzo, magari qualche volta lo ospitate a pranzo o a cena, non mostrate palese contrarietà verso di lui ecc. Ma se cominciano ad arrivare i suoi familiari e, puta caso, invece di cercarsi un appartamento o una soluzione abitativa cominciano a fare discorsi del tipo: Potremmo venire tutti a stare da voi, almeno finché non ci sistemiamo? et similia, allora a quel punto scatta il campanello d’allarme e si iniziano a mettere in piedi i paletti, dicendo: signori, ci dispiace ma la nostra casa non è un porto di mare. Magari vi mettiamo in contatto con qualcuno che può affittarvi casa a prezzo di favore, o magari noi stessi, se ne abbiamo una, ve la affittiamo a condizioni favorevoli per voi. Magari vi aiutiamo a trovare lavoro e a mettervi in piedi. Ma non pensate di venire costantemente a mangiare il pesce da noi: il pesce dovete imparare a pescarlo da soli.
Al di là dei dettagli di quanto ho fin qui esposto, che possono essere imprecisi e lasciare il tempo che trovano, questo, secondo me, è lo spirito con cui è opportuno muoversi. Già immagino, peraltro, la “salata” obiezione di Solnze, la quale sicuramente richiamerà l’attenzione sul fatto che questo ragazzo e la sua famiglia sono nella massima indigenza e bisogna aiutarli. Tutto giusto, per carità, ma non va dimenticato che questo “fidanzatino” è entrato da poco nella vita della ragazza e sia lui che i suoi familiari sono, almeno per il momento, degli illustri sconosciuti e non è che si possa pretendere da una famiglia normale che subito, sic et simpliciter, apra le porte e il portafoglio ai primi che passano. La beneficenza esiste, questo è ovvio, ma magari uno vorrebbe sentirsi libero di decidere se e a chi farla. Anche perché se, Dio non voglia, la storia fra questi due giovani dovesse finire, la famiglia scoprirebbe di aver giocato le proprie carte su un fuoco di paglia.