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Lettera pubblicata il 27 Maggio 2023. L'autore, Rapunzel, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Forse questa misura è stata un po’ troppo drastica perché guidare con le strade innevate può rappresentare un pericolo per l’incolumità e per giunta il ragazzo era conosciuto da lungo tempo e noto come una persona per bene ma se questo esempio può risultare di eccessivo rigore, di certo è altrettanto disfunzionale e fuori senso sbracare in direzione opposta, dando ospitalità al primo venuto che quasi non si sa chi è e che si presenta come il “fidanzato” del momento. E che per giunta (non mi stancherò mai di dirlo) chiede ospitalità, senza aspettare che essa gli venga offerta. Un approfittatore, uno sfrontato, una piattola che rischia di attaccartisi addosso e del quale non ti libererai nemmeno con il veleno. Sì, sono un retrogrado. Difendo il diritto delle persone di fare ciò che vogliono, ma non ammetto che i figli la casa dei genitori come un porto di mare o come uno scopatoio.
Quanto cristo siete arretrati. Finirà che se ne andranno in un B&B. Ma poi la signora che si affligge per la figlia mi sembra la classica chioccia italiana. A 23 anni avreste dovuto smettere di dirle quello che deve fare anni prima, a 18. Al massimo aiutateli, perché addirittura intralciarli? È proprio così che si finisce nei guai.
Solnze, sono sostanzialmente d’accordo con te, tant’è che anch’io nei miei precedenti interventi ho detto che, comunque la si pensi, la vita della ragazza è la sua e, una volta dati i consigli del caso, bisogna lasciarla fare. E se vanno in un B&B, buon per loro, che ci vadano! Ma se io, comegenitore, non sono d’accordo con la relazione, almeno finché essa è allo stato nascente, avrò o no il diritto di stabilire che quello lì a dormire a casa mia non ce lo voglio? Tu sei una persona molto progredita e determinata ma il tuo essere così lo hai conquistato con le tue forze, sporcandoti le mani, e altrettanto ha fatto tuo marito. Non avete, immagino, preteso che i vostri genitori vi facessero da paraninfi appena vi siete incontrati. Questo è il punto. Probabilmente questo atteggiamento dei due fidanzati: 1. Nel caso di lui, come già ho detto, uno sfrontato approfittatore; 2. Nel caso di lei, una ragazzina viziata che sa di avere in pugno i genitori che stravedono per lei.
Parole sante, Max.
Solnze, se vanno in un b&b benissimo, sono liberi di farlo, ma pagheranno con loro soldi, se ne hanno. Lui non deve nemmeno sognarsi di succhiare il latte dai genitori di lei. Per me possono anche dormire nel bosco in una grotta, ma ospitare a casa un estraneo sgradito, oppure regalargli soldi per l’albergo, no. Non lo ammetto. Non ammetto che la figlia si abitui ad avere l’aiuto che piove dal cielo senza fare nulla. Lasciare che si arrangino non è intralciarli, bensì responsabilizzarli.
Voglio vedere se alla fine andranno in un albergo. Quando il tipo vedrà che deve scucire ottanta Euro di b&b, dirà che non viene.
Max,
Sbagli. I miei ci hanno aiutati all’inizio. Se non lo avessero fatto, saremmo rimasti insieme lo stesso, ma con molte più difficoltà. Probabilmente avremmo gettato tutti i risparmi in affitto, e non avremmo potuto comprare una casa dopo pochi anni.
Viviamo in una situazione economica davvero difficile per i giovani. Non siamo più negli anni ’80.
Poi questo ragazzo vuole andare a conoscere i genitori di lei, vuole farsi conoscere dal di dentro. Mostrare come si comporta dentro casa. Forse non è nemmeno cattivo, è solo cresciuto in un paese con molte più difficoltà.
Io coglierei la palla al balzo per conoscerlo meglio, magari dentro casa si rivela un bravo ragazzo, oppure un tipo pigro e svogliato. Nella seconda ipotesi, la ragazza lo noterà con i suoi occhi.
Ma nel frattempo conviverebbero sotto lo sguardo dei genitori di lei. Da quanto ho capito si tratta di pochi giorni comunque, non si sta trasferendo…
Se si dovesse rivelare solo povero, beh, la povertà non è una colpa. Perché non lo aiutano? Perché non lo raccomandano a qualcuno che gli possa insegnare un mestiere? Perché non lo aiutano a trovare un impiego migliore? Se mancano solo i soldi, bisogna trovare quelli.
Invece se non si trova il carattere e l’attrazione, c’è poco da fare, due insieme non reggono.
Se lui trovasse un impiego migliore e vivesse con i suoceri, potrebbe aiutarli a pagare le bollette, eventuali suppellettili, la spesa, e in cambio eviterebbe un affitto, il che gli permetterebbe di risparmiare per il futuro. È un’opportunità per tutti.
E vissero felici e contenti.
Grazie mille a tutti, mio marito non vuole conoscerlo per ora,non è pronto ad accettare …ed io non riesco a convincerlo,come posso fare?
Vedi Solnze, la favola di Cenerentola è così bella, e ancora viva nei secoli, proprio perchè descrive un happy ending che se fosse frequente, stante certe situazioni di partenza, non sarebbe così piacevole da leggere. Quello che descrivi è chiaramente auspicabile, ma statisticamente molto improbabile, e non solo per le difficoltà meramente economiche sottese alla situazione di cui si parla, ma per altre cento differenze di natura pratica e culturale che gravano sulla relazione e che un genitore intravede, sia per l’esperienza che per una visione ovviamente più lucida della realtà.
Insomma, qui non siamo sul set del film “Indovina chi viene a cena”, ma nella cruda realtà di un uomo che ha già un figlio sulle spalle, extracomunitario e con tutto quello che questo significa in termini di prospettive lavorative, già scarse per chi comunitario lo è.
Ogni genitore “normale” queste realtà le tiene presenti “istintivamente”, e lo faresti anche tu se ti trovassi in quella situazione.
Io lo farei di sicuro, e anche più concretamente di quei genitori.
Solnze, il tuo può essere un punto di vista interessante, non dico di no. Presuppone la buona volontà di tutte le parti in causa: del ragazzo, che si fa aiutare per quanto serve ma non fa la sanguisuga. Della ragazza, che gli dà l’opportunità di farsi valere ma non lo difende a spada tratta se quello fa cazzate e comunque non si comporta da principessina viziata. E, last but not least, la buona volontà dei genitori, che sappiano distinguere ra la povertà non voluta e dalla quale uno vuole riscattarsi, oppure la volontà di fare l’immigrato perdigiorno ad aeternitatem. Se tutti questi fattori combaciano, la cosa può funzionare, non dico di no. Ma, perdonami il discorso forse un po’ da vecchio predicatore, nutro poca fiducia che tutto questo possa avvenire. Il combinato disposto di genitori supercompiacenti che non aiutano i figli a maturare; di figli che non usano l’aiuto che ricevono come trampolino per camminare sulle proprie gambe ma come qualcosa che è loro dovuto;
e infine: l’atteggiamento di troppi stranieri, che si fanno scudo del loro provenire da Paesi poveri e lo usano come pretesto per sfruttare la buona fede di chi li accoglie… Ebbene, la combinazione di tutti questi fattori mi rende pessimista riguardo alla buona riuscita del progetto in questione e, come già ho detto, se fossi io il genitore di quella ragazza, ci andrei con i piedi molto, ma molto di piombo prima di sbilanciarmi, almeno finché la relazione è in fase iniziale. E questo non a motivo del fatto che il ragazzo è povero o è straniero – fattori, questi, che non debbono essere stigmatizzati in quanto tali. Ma vorrei essere sicuro dell’onestà di lui e della maturità di lei. In attesa di questi positivi riscontri, non ostacolerei esplicitamente ma vorrei restarne fuori, osservando gli eventi. E tu, figlia, o finisci l’università come si deve, o ti trovi un lavoro. Ma l’innamoratina svaporata e fancazzista non la fai. O almeno non la fai a spese mie.