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Lettera pubblicata il 27 Maggio 2023. L'autore, Rapunzel, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Rapunzel,
non potrebbe darsi che vostra figlia abbia bisogno di questo rapporto per la sua inconscia evoluzione di crescita interiore?
Per quanto mi riguarda, se i miei genitori non si fossero opposti alla mia prima seria relazione amorosa, forse non mi sarei sposata in meno di sei mesi (e sarebbe stato un bene per molti, anche se forse non per tutte le persone coinvolte) ma avrei di certo continuato a frequentare, e ad approfondire la conoscenza, di quell’uomo senz’arte né parte, più vecchio di me di 14 anni, con tre figli alle spalle, che mi parlava di arte, poesia, cinema, verità e libertà.
Il matrimonio è finito in separazione consensuale dopo 12 anni, perché non avevo capito che la vita di famiglia, con figli, non era nelle sue possibilità, ma quello che quest’uomo mi ha donato, pur non essendo nulla di materiale, mi ha arricchita enormemente, anche se in termini di sofferenza ho pagato tutto, a caro prezzo.
Per me non sono importanti solo i risultati evidenti agli occhi.
Concordo con: “Il fatto è che i figli sono un estrazione a sorte, e se anche se crescono nello stesso bigoncio non è detto che diano gli stessi risultati.”
Ho anch’io in famiglia due esempi di coppie di figli cresciuti nelle stesse famiglie che più diversi di così non avrebbero potuto diventare.
Sull’indole di base si può influire ben poco. Come con tutti gli altri esseri viventi, la scelta è prendere o lasciare. Con spesso inclinazioni opposte fra padri e madri.
Quando si pensa a un figlio, lo si immagina come si vorrebbe che fosse ma poi si è costretti a fare i conti con quello che di lui si manifesterà, che piaccia o meno.
I figli hanno un grande potenziale di influenza sulla coesione di coppia dei genitori: possono unire o dividere. Uno solo può bastare a sfasciare unioni solidissime.
Come nella potenziale possibilità di incontrare la persona “giusta” nel momento “giusto”, anche con i figli si è in balia della sorte.
In questi contesti meglio evitare sia di vantarsi di successi che di farsi troppe colpe se non si sono raggiunti i risultati sperati.
Si.
Meglio accertarsi,
Improbabile ma sempre verosimile considerando è l’autorevole Schizoide che lo dice.
Grande comprensione del testo la sua, dalla figlia minorenne che si sta per laureare in ingegneria in giu’ è tutto un brillar di sciienza.
Rossana, pensa un po’ che coincidenza! Mi stavo domandando come mai, in questa discussione, non trovavo ancora un tuo commento e track! eccolo qua, bello esteso e articolato, come tuo solito. Condivido a pieno quanto tu dici e ancora una volta, mi trovo ad apprezzare il tuo stile moderato e equilibrato. La vita, purtroppo o per fortuna, sfugge alle nostre previsioni. Ci illudiamo di poter determinare ogni circostanza del nostro presente e del nostro futuro (secondo il motto: ciascuno è artefice del proprio destino), ma non è così, o almeno non lo è del tutto. Noi dobbiamo, ovviamente, cercare di fare del nostro meglio, ma dobbiamo sapere che l’esito delle nostre azioni non dipende totalmente da noi. Per cui: è bene non crocifiggersi se si fallisce e non vantarsi troppo se si ha successo (a volte invece, la fortuna rende ciechi).
Caro Max, leggo spesso ma ho sempre meno voglia di commentare. Sono sempre meno i casi d’interesse dove chi scrive per un’opinione o un confronto continua a interagire con chi risponde.
Su questo caso avevo dato una testimonianza all’inizio, che ho completato nei miei due ultimi post.
Mi rendo conto che le realtà di cui ho avuto esperienza sono talmente cambiate da essere sempre più difficile comprendere sia le situazioni che le persone coinvolte.
Alcuni utenti restano più che apprezzabili e spesso ancora mi riesce di imparare qualcosa da loro (te incluso) mentre resta ben poco di fruibile di mio da poter offrire. Classico caso in cui l’esperienza dei vecchi di 50-30 anni fa non può essere utile alle ultime generazioni
Grazie per l’attenzione. Buona domenica!
Nessun’altra idea avete da darci, su questo problema che abbiamo?
Cara Rapunzel, credo che a questo punto si sia detto tutto il dicibile sull’argomento, quando persino la massima esperta del settore si è espressa sul tuo caso. A questo punto lascia che tua figlia sbatta le corna e se le rompa, perchè non credo si possa fare altro di lecito per fermarla, se non cercare una soluzione definitiva tra i frequentatori dei peggiori bar di Caracas. Forse rompersi le corna è l’unico modo perchè capisca come vanno le cose nella vita.
Anche perché ormai la vita è sua e può farne quel che vuole, corna comprese.
Va bene,grazie mille signor Golem,accetteremo ma molto molto affranti e 😞 😞
@Rampunzel, ti rispondo perché voglio davvero aiutarvi, almeno virtualmente. io ho capito che siete estremamente preoccupati, e sinceramente, la storia che racconta vostra figlia, ha una lacuna grossa quanto una casa: è un unica versione della storia. Per coerenza, si dovrebbe contattare questa ex o la la nonna e capire un pò come è andata la storia, strano Rampunzel, che pure la sorella più grande abbia una vicenda, simile, però al contrario, dove è lei medesima che è stata lasciata, la seconda volta, mentre la prima volta ha avuto il compagno ucciso per droga…
Che si svegli vostra figlia. Oltretutto avete una reputazione da difendere essendo delle brave persone, che di certo non spacciano o non delinquono. Per quanto brutto, e doloroso, dovreste fare in modo che vostra figlia, vada solo per sostenere gli esami, all’università, e sospendere la permanenza a Roma, è un estrema ratio, come dicevo nel commento a pagina 9, ma se non si ascolta mentre parla o vi racconta…
Mi sembra un discorso al quanto riduttivo, @Golem, è vero quello che dici, ma hai sentito quello che ha scritto @Rampunzel, su dei commenti? Che c’è una sorella in una situazione anche peggiore, perché con il primo compagno ucciso per droga, dai…
Che venite a dire ancora la solfa “la vita è sua e può farne ciò che vuole?” La vita è propria nella misura in cui non dipendiamo dagli altri per stare bene, e se questo è il motivo, allora dovevamo nascere con dal principio da soli, per autofecondazione o scissione binaria. Invece l’uomo e la donna non sono così, ci deve aiutare e tutelare il più possibile, anche fra estranei, anche quando qualcuno ti sottopone una questione, evidentemente importante, e bisognerebbe rispondere in sincerotà e trasparenza dicendo, evidentemente ciò che si farebbe, senza filtri, tu lo hai fatto più di altri, ma finiamola di dire che la vita dei nostri cari non abbia “riverberi” sulla nostra perchè è falso.