Sono l’utente della lettera che segue
Premesso che ho 21 di età e la situazione attuale con me stesso sta migliorando, ho un buon lavoro, i colleghi mi stimano e ho preso consapevolezza di chi sono e cosa voglio.
Solo che mi sento sempre più vuoto e solo, da quando sono stato lasciato per un’altro, le lacrime le verso molto meno ma non so per quale motivo malato, sento che mi manca ciò che aveva con quella vipera della mia ex, ho avuto altre occasioni di conoscere ragazze ed uscirci, ma non mi è scattato nulla e queste mi consideravano anche un bel ragazzo.
Mi sento apatico come se quel sentimento non riuscirò a trovarlo, quell’intesa che avevo con la mia ex, vedo tutto quello che mi è accaduto come una grande sfortuna, inoltre anche i miei coetanei si sono fidanzati e sembrano tutti felici e contenti, e l’anno prima io ero l’unico ad essere fidanzato, cosa mi sta succedendo?, forse rosico che la mia ex mi abbia mentito, abbandonato come un cane per un’altro che negava di esserci?, perchè questo malessere torna nella giornata, mi sento indietro rispetto al resto delle persone, come se tutti stessero su una barca per la salvezza ed io sono rimasto in mare aperto come un disperso, lavorando mi sono posto degli obiettivi, come quello di acquistare una nuova auto, ma mi chiedo quando tornerà la serenità e l’amore, l’altro giorno un mio amico passava in centro e dice che ha beccato la mia ex da sola, che attraversava la strada si sono incrociati gli sguardi tra di loro, come è successo questa estate che stava con l’altro, e si dileguata all’istante, cosa può significare un atteggiamento simile? è quasi passato un’anno, ma il sentimento che provo si è solo congelato e non sciolto completamente.
Avete dei consigli in merito al mio stato mentale?
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Categorie: - Me stesso
Il punto è che loro non hanno perso la testa. Io non vivo male la mia condizione e penso di avere tutto quello che mi serve per vivere la mia vita. Diversi anni fa mi capitò di conoscere una ragazza che mi stupì perché tra di noi si creò una sintonia che la portò a mettere in chiaro che non era interessata a stringere rapporti di amicizia. E così mi spiegò le sue giornate, che erano uguali alle mie. Però aveva un fidanzato e i suoi genitori erano dei professionisti. Dopo avermi detto questa cosa si raffreddò perché probabilmente non le era sembrato molto cortese. Ma io avevo capito perfettamente quello che mi avrebbe voluto dire. Già la consideravo un’amica. Frequentasi e vedersi sono due cose differenti. Tu sei un uomo e non dai peso a queste cose, ma frequentarsi e vedersi sono due cose differenti. Ci sono ragazze che non perderebbero la testa per un uomo che porta al suo fianco una presenza che per loro ci sarà sempre. E si vede.
Non ti voglio scoraggiare. Dico semplicemente che se non t’insuperbisci questo lavoro di rimozione (che al momento non t’interessa perché, giustamente, ritieni di non doverti giustificare con nessuno) si verifica in maniera spontanea. Se deve accadere accade… e quando v’incontrerete per strada tornerete a scambiarvi il saluto. Ci sono mille occasioni in cui sarete costretti a frequentarvi, ma non a vedervi. Una certa freddezza copre il legittimo sospetto che alle spalle, anche per preservare la libertà di entrambe le genti (davanti ad ecclesiastici e secolari)qualche parola potrebbe essere detta. Se ne dicono tante, ma bisogna capire lo spirito con il quale vengono dette le cose. Il nome viene mantenuto, difeso, custodito, ecc. Ma nel bene o nel male esiste anche una coscienza alla quale si deve rispondere per trovare una ragione o per costruirsela. Anche una persona spiritualmente morta, per il solo fatto di aver difeso il corpo, trova la forza per mettersi in ricerca del Vivente. Ma ti dirò che è la verità a raggiungerlo.