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Mi sento “morta” e non vivo, cerco consigli

di kay1

Ciao, sono una ragazza di 28 anni. cerco di riassumere la mia vita: sono nata in una bella famiglia che non mi ha mai fatto mancare il necessario e ogni tanto mi ha anche permesso qualche sfizio. eppure ho fallito tutto nella vita.

Non mi sono diplomata con un voto alto per incostanza, non ho studiato all’università e ho cambiato pure facoltà, iscrivendomi ad una triennale che concluderò il prossimo semestre dopo 6 anni. Ho avuto poche amiche al liceo (tre), e le allontanai intenzionalmente per invidia, ero stanca di essere la brutta irrecuperabile. non avevo più voglia di subire umiliazioni ulteriori uscendo con loro. Il mio contesto sociale di riferimento era uno in cui contava soltanto l’aspetto esteriore di una donna, i soldi, e l’essere iscritta a Medicina o Ingegneria (non il mio caso).

Un giorno verso i 25 anni ho conosciuto grazie ad internet un ragazzo, con cui ho tutt’ora una storia, che frequentava la mia università. Era cambiato tutto rispetto a quando avevo 18 anni, e non me ne ero nemmeno accorta. Il mio aspetto non solo migliorato moltissimo, ma con questo ragazzo ho scoperto che ci sono anche ragazzi più semplici che non prendono il righello e la squadretta e ti misurano prima di decidere se vogliono o no uscire con te. Mi sono innamorata e poi ora per alcune forti incompatibilità caratteriali le cose non vanno più tanto bene, ma diciamo che il problema forte mi sono scoperta io.

Sono vitale quanto un verme, non lo rendo felice perché non ho sviluppato una mia personalità, in passato ho vissuto solo di risentimenti, e mi sono resa conto che…che non sono felice così, perché non sono io.

Odio la mia vita, e sto provando a capire cosa vorrei, è al primo posto c’è: CAPIRE CHI SONO! Mi sono sempre rifiutata di capirlo, ne ho avuto paura. Adesso che sono più matura, più aperta e disponibile, mi sento incastrata in un’età che sento agli sgoccioli. E che sia stata colpa mia o no, non ho sperimentato, non ho provato, non ho conosciuto, non mi sono confrontata. Ho vissuto di complessi assurdi, ho pagato la permanenza in un ambiente alto-borghese in cui non ero accettata.

Ora che vorrei, non posso. E’ dura con la crisi, ancora di più alla mia età, chiedere ai miei i soldi per la palestra o per l’aperitivo al bar, di trovare uno straccio di lavoro non se ne parla, mi scoccio anche di stare ancora sui libri e per questo mi vergogno di approcciare ai miei coetanei che con le loro lauree in ingegneria ed economia o stanno lavorando fuori o hanno già finito i dottorati da un pezzo… 

Vorrei ripartire, e non so da dove. Cosa mi consigliate? Nella mia mente c’è una confusione enorme. Non vedo l’ora di finire e di laurearmi, per fortuna potrò già fare qualcosa di pratico e rendermi un minimo indipendente. Vorrei risolvere i problemi con il mio ragazzo, ma è una storia che finirà, perché io sto prendendo in mano la mia vita e sarò diversa dalla persona debole e poco strutturata che lui ha conosciuto, e che voleva.

 Ma io, chi sono, cosa farò? Non so nemmeno che tipo di uomo voglio. So che per capirlo devo provare e conoscere.

So per ora che la mia famiglia ha una mentalità molto ristretta, non hanno mai accettato nemmeno lui perchè non all’altezza economicamente, e pensano che una ragazza deve fidanzarsi la prima volta solo per sposarsi. Per loro ad esempio è inaccettabile che io prenda l’auto ed esca di sera (le donne non guidano di sera, dicono loro), e non mi permetterebbero mai di essere venuta a prendere da qualche ragazzo solo per prenderci un caffè da qualche parte, o di avere qualche amica che loro non conoscono. Anzi, ora che siamo ragazze “grandi” hanno ancora più paura di quello che andiamo facendo in giro e chiedono continuamente “ma è una brava ragazza? ma sicuro che è una brava ragazza?” se esco con qualcuna! Invece io sento proprio il bisogno di fare questo, mi sento coraggiosa, forte, per la prima volta nella mia vita mi capita di incrociare coetanei e coetanee per strada e so che vorrei cominciare dei percorsi amicali.  

In verità mi sono riscoperta, nelle mie fantasie, anche desiderosa di avere qualcosa di più da alcuni ragazzi che potenzialmente mi piacciono, infatti mi sento a volte come se avessi 15 anni: incontro ragazzi coetanei che per un minimo accenno di simpatia che mi mostrano mi fanno girare un po’ la testa, e dire che quando avevo davvero 15 anni questo non accadeva mai, perché ero davvero sgradevole esteriormente.

Amare realtà a parte, io so che forse dovrò aspettare almeno i 35 anni per essere autonoma e andare a vivere da sola (certo con il dramma del lavoro di oggi..forse nemmeno questo..), e potrò forse avere una macchina e uscire quando e come mi pare e piace, ma vi voglio domandare, io ho diritto di fare questo?

Cioè, è normale che io abbia questi desideri e istinti, e che oggi essendo più matura e sicura di me su tutti i versanti (inoltre so che devo scegliere di frequentare persone semplici come me, mentre nella mia adolescenza e prima giovinezza dovevo tenermi i miei compagni di scuola viziati e altolocati) mi sento di vivere così?

Farò bene ad età così avanzata  a esplorare finalmente il mondo? Mi preoccupo dell’orologio biologico, sarà difficile sposarmi e avere figli dopo, che è un desiderio che comunque ho, quello di una famiglia. Tante delle mie amiche si stanno sposando già, ma per loro è stato diverso, tutto diverso da me. Io ho diritto alla mia vita, o dovrei buttarmi a trovare un uomo con cui figliare e poi come va va? Secondo voi cos’è giusto, cosa e come dovrei sistemare questa situazione?  

Lettera pubblicata il 21 Luglio 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Ti consiglio di non usare la parola fallimento perche’ se ne guarda bene di usarla anche chi apparentemente e’ riuscito e ha una vita mediamente appagata.

  2. 2
    Tao -

    Hai parecchia confusione in testa,secondo me ti devi concentrare non sulle cose “esterne”,come mi sembra per diverse ragioni hai fatto finora,e che ti hanno resa cosi confusa e che continui a fare,se pure attualmente in maniera diversa,attraverso una consapevolezza maggiore (motivo per cui ti stai domandando ora tante cose che prima non riuscivi nemmeno a considerare)
    Dal mio punto di vista ti dico una cosa per riassumere;
    Lascia stare tutte quelle cose,tipo carriera,famiglia,posizione sociale,successo (esterno)..non e’ quello il “luogo” dove la potrai ritrovare.

  3. 3
    chaponine -

    Ciao.. Ti pongo delle domande perché non amo dare consigli, e voglio che le persone ci arrivino da se..
    1)Cosa vuoi dal tuo ragazzo? Il non lo so non è contemplato tra le risposte. Lo ami? Vedi un futuro con lui? Ti attrae fisicamente e caratterialmente? O pensi di aver bisogno di un uomo con un carattere più maschio al tuo fianco?
    2)Inutile fare confronti con amiche/cugini/zie.. cosa vuoi fare dalla vita? Il tuo ragazzo non ti sprona in nulla? che obiettivi hai/avete?
    3)Incrociare coetanei che ti attizzano sessualmente potrà appagarti al momento ma a lungo andare la novità passa. Non pensi sia ora di crearsi una propria identità ed un proprio posto nel mondo, prima di ricercare le attenzioni dagli altri?

  4. 4
    kay1 -

    No, hai ragione, e per fortuna non la uso, anche perché non ho mai avuto quei comportamenti lesivi della propria persona (e di chi le sta attorno) che di solito considero negativamente.

  5. 5
    michelle -

    Kay1 ognuno e` diverso, ha i suoi tempi di crescita e maturazione. Il tempo non e` mai perduto, perché anche se tornassi indietro le cose le rifaresti allo stesso modo con la consapevolezza di allora.
    Chiedi cosa e` giusto? E` giusto cio` che ti rende serena, cio` che ti senti di fare, cioe` che ritieni giusto per te. Nessun altro puo` dirtelo. Solo perché altre persone hanno vite diverse, non vuol dire che tu debba ritenere la tua sbagliata. Il mio consiglio e` uno solo: agire. Finche` stai lí ad ossessionarti su cio` che sarebbe stato o che potrebbe essere, rimarrai immobile e bloccata nella stessa situazione. Ad un certo punto bisogna solo fare, provare, e solo cosí saprai. Magari sbaglierai, ma chi non fa errori? L’importante e` imparare da ogni esperienza

  6. 6
    Yog -

    Il fallimento non va demonizzato. Devi forse essere commissariata e indirizzata, ma poi ti risollevi, tutti falliamo in qualcosa, ci mancherebbe! Hai l’età per fare qualsiasi cosa. Falla. Quanto ai tuoi, hanno vissuto in tempi distanti, non ascoltare MAI chi ha più di 30 anni.

  7. 7
    kay1 -

    grazie ragazzi per i piccoli suggerimenti. ma la prima cosa a cui devo badare al momento è lavorare, sono già in ritardo di anni. e poi per fare qualsiasi cosa c’è bisogno di avere qualche vestito da mettere, di poter prendere la cosa al bar, o almeno mettere la benzina in auto e arrivare al determinato luogo. dev’essere la mia priorità, avrebbe dovuto esserlo già in precedenza!

    quello che mi assilla è se lanciarmi nel vortice di amicizie/frequentazioni, o se rimanerne fuori, per sempre.

    è vero, ai coetanei che “attraggono” dovrei pensare poco, ma giuro, mai gli uomini mi hanno fatto in passato l’effetto che mi fanno alcuni 29/30/33enni che mi capita di incontrare. mi sento come se la prima volta nella mia vita fossi sicura di essere eterosessuale. fino ad ora non ho mai notato in giro per strada gli uomini, né a scuola né dopo all’università.

    per quanto riguarda il mio ragazzo, le cose non funzionano più da quando lui si è reso conto che io non ho una personalità forte, definita, come dovrei alla mia età. sono smorta, imbranata, confusa anche nell’esprimere il più semplice pensiero, non mi butto nello studio. mentre lui è determinato, pieno di obiettivi, interessato alla cultura, gran lavoratore. in pratica sono una larva io e lui non ne può più, per cui mi propina la parte peggiore di sé, quasi a voler distruggere tutto per allontanarmi, per farsi lasciare. ed io, con un burbero vicino, non sono mai voluta stare, per questo e non per altro (perché com’era mi piaceva, è il mio uomo ideale) siamo in profonda crisi.

    so che fin quando non mi dò una smossa, i miei rapporti andranno sempre male, perché non ho niente da offrire.

  8. 8
    Gaudente -

    quote ” non lo rendo felice perché non ho sviluppato una mia personalità”
    no guarda, sei completamente fuori strada, se vuoi rendere felice un uomo non devi avere personalita’, bensi’ semplicemente essere disponibile a farti penetrare in ogni orifizio ogni volta che lui ne abbia voglia.

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