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Lettera pubblicata il 10 Maggio 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Sandro82.
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è una questione di palle, non di culo. e chi deve capire capisca.
“Ormai la vita è questa, è tutto un discorso di interessi, di “vediamo cosa puoi darmi”.
“Purtroppo” io ho solo me stesso da dare.”
Sandro, sono d’ accordo con te. ormai le persone vengono scelte esclusivamente per quello che si pensa possano dare in cambio, specie in termini materiali. o per quello che rappresentano in determinati contesti. e non per quello che SONO VERAMENTE. proprio per questo non ti dovresti crucciare più di tanto per il fatto di ritrovarti “da solo” in una società di questo tipo. sono loro dalla parte sbagliata, non noi.
Ciao Sandro82, quelle di Aleheavygrinder sono belle e giuste parole, ma non solo. Il messaggio principale della lettera è, si, quello che il male prima o poi torna indietro a chi lo ha fatto, ma nei commenti successivi e nel tempo la sua posizione e il suo pensiero sono evoluti in un messaggio diverso e io credo molto potente di esortazione alla crescita personale e soprattutto alla conquista di un amore ancora piu grande di quello perduto, l’amore verso noi stessi. Il raggiungimento di questo obiettivo è possibile solo a chi ha grande volontà ed è disposto a precorrere un cammino lungo, impervio e pieno di imprevisti, ma una volta raggiunta la mèta tutto quello che ti circonda sarà diverso, perchè TU sarai cambiato.
E questa società potrà allora anche continuare ad essere superficiale, deludente, sostenitrice di tradimenti e inganni, ma tu sarai diverso e brillerai di luce propria. Una luce che sarà percepita e attrarrà persone che come te non vogliono accettare di vivere nell’oscurità di intrallazzi, tradimenti, inganni e via di seguito…
Posso capire che al momento tu sia deluso e amareggiato e che parole e consigli non ti consolino affatto, ma chi fa del male non ottiene tutto e soprattutto non vive bene!! Magari puo avere fortuna, per un po’, ma per sua natura la fortuna è mutevole ed a volte capricciosa.
Chi ha fatto del male (a chiunque) passando sugli altri con un caterpillar , ti assicuro che non ne esce pulito, ma sporco del sangue della sua vittima. E non importa cosa farà per cercare di ripulirsi, le macchie rimarranno sulla sua pelle e sulla sua coscienza (sempre che ne abbia una, certo). Nella maggior parte dei casi allora il carnefice torna verso la sua vittima per cercare legittimazione al proprio operato e cercare in questo modo di “farsi ripulire” la coscienza dall’unica persona che puo’ farlo. A questo punto la decisione sta’ a colui che è stato schiacciato, tradito, ingannato, ferito.. Egli puo’ decidere di tagliare ogni contatto e non volerne piu sapere del suo carnefice, oppure perdonare e lavare via le macchie e, persino, instaurare un nuovo tipo di rapporto con lui.
Essendo ogni rapporto unico, non c’è una soluzione migliore di un altra a priori ed ognuno puo’ decidere liberamente cosa fare, in base ai propri sentimenti, a come è stato e si è concluso il rapporto. Tuttavia bisogna prima di tutto avere rispetto per se stessi e non lasciar piu’ che gli altri ci mettano in posizione di essere vittime.
Perche’ in quel caso la responsabilità sarà nostra, che ci lasciamo usare, quanto degli altri, che ci usano.
Capisco che tu ti possa sentire derubato, ma lei non ha rubato veramente niente. Tu le hai dato il tuo amore ed il tuo io interiore, come dici tu, e lei ha tradito la tua fiducia e, mentendoti, ha gettato al vento quello che di piu prezioso e intimo le avevi affidato. Ma questo fa difetto a lei e non a te, le tue capacità sono intatte. Anche se reduce da un’esperienza negativa, ancora dolorante, tu rimani la persona che sei, capace di amare profondamente e desiderosa di condividere tutto te stesso con un’altra persona. Tutto questo è importante, raro e molto prezioso. Se lei non lo ha capito, non era la persona giusta!!
Magari si renderà conto di cosa ha perso e tornerà a cercarti, oppure, ciecamente andrà avanti con la sua vita. In un caso o nell’altro,tu sarai presente a te stesso e, consapevole del tuo valore, della tua forza e della tua luce, deciderai autonomamente come vorrai condurre la tua vita, senza essere vittima di persone o rimpianti.
Infine, per quanto riguarda il no-contact ed il tuo dispiacere di non essere riuscito ad attuarlo all’inizio, non te ne devi proprio fare un cruccio. Non hai proprio niente da rimproverarti e nemmeno da vergognarti!! Cercare di non perdere la persona che si ama è una dimostrazione di quanto siamo ancora legati ad essa e quanto teniamo a lei. Sono sentimenti e reazioni del tutto naturali che ognuno gestisce a suo modo, o come puo’, dato il momento estremamante delicato ed il clima emotivo.
Anch’io non sono riuscita a distaccarmi da subito, ho deciso di lottare per il nostro rapporto che reputavo ancora molto speciale, dopo 17 anni, arrivando a prendere in considerazione anche la straziante possibilità di mantenere, se non altro, il rapporto di profonda amicizia che ci ha sempre unito. Poi, come te, ho scoperto menzogne, inganni e – contrariamente a quanto mi era detto e ripetuto – la presenza di un’un altra. Da quel momento ho deciso di chiudere ogni contatto e nonostante continuino ad arrivare mail, sms o telefonate, non ci penso nemmeno di tornare sui miei passi.
Come hai detto anche tu stesso, probabilmente dovevamo ancora aprire gli occhi e vedere la persona amata per quello che è realmente. Nè buona, nè cattiva, solo molto diversa dalla persona che credevamo di avere davanti.
Ora che il velo è caduto, non ci resta che rialzarci, intraprendere il nostro cammino e splendere nel buio!!!
X Maria Grazia: hai ragione, ma stare dalla parte giusta non aiuta e non porta a niente in questa società. Certe volte vorrei essere io lo stronzo, quantomeno non soffrirei. Però non sono tagliato (ancora?).
X Liskoop: tirare fuori un po’ di egoismo e lavorare su sé stessi, per amarsi, è una buona soluzione. Però in questo periodo non mi riesce proprio di amarmi. Mi disprezzo, sono deluso da me stesso. A volte arrivo a pensare di essermi meritato tutto questo. Perché? Perché ho fatto l’errore di fidarmi di un’altra persona e ciò mi ha fatto diventare vulnerabile. Ho superato tante dure sfide nella mia vita, senza farmi abbattere, aggrappandomi alla vita e tirando avanti come un treno, a testa bassa. Poi mi sono perso in un bicchiere d’acqua.
Sandro, non so cosa intendi tu per “stare dalla parte giusta”. ma io intendo questo: non accontentarsi di stare con gente inadatta a noi ma cercare e accettare solo la compagnia di persone che ci arricchiscono e ci completano. non adeguarsi alla massa, ma pensare con la propria testa, anche se questo il più delle volte vuol dire andare controcorrente. non dare peso a cose insignificanti solo perchè tutti gli altri gli danno peso, ma imparare a fare dei distinguo. e infine, vuol dire non piangersi addosso oltre il dovuto ma avere il coraggio di affrontare la vita a testa alta, rimboccandosi le maniche e imparando a farsi strada e a farsi rispettare. ecco, per me questo significa stare dalla parte giusta. e non mi pare proprio che non porti a nulla.
LisKoop,
equilibrati e saggi i tuoi post 272 e 273, che spero di aiuto a Sandro, che a mio avviso merita stima e simpatia.
“ho deciso di lottare per il nostro rapporto che reputavo ancora molto speciale, dopo 17 anni, arrivando a prendere in considerazione anche la straziante possibilità di mantenere, se non altro, il rapporto di profonda amicizia che ci ha sempre unito.” – dev’essere stato terribile veder andar in fumo un rapporto amoroso che sembrava avere basi più che solide.
“probabilmente dovevamo ancora aprire gli occhi e vedere la persona amata per quello che è realmente. Nè buona, nè cattiva, solo molto diversa dalla persona che credevamo di avere davanti.” – sono sempre sconcertata da queste scoperte tardive, pur sapendo che rientrano nella norma. tuttavia, nel caso di relazioni di lunga durata voglio sperare che esista anche la possibilità che nei partner si verifichino cambiamenti, che mutano la loro personalità e i loro bisogni.
un abbraccio.
Maria Grazia, intendo che stare dalla parte giusta, essere tra i “giusti”, non ci tiene lontano dalla sofferenza. Per quanto si possa provare a tenere vicino solo le persone degne, l’errore di valutazione e tutto ciò che ne consegue è sempre dietro l’angolo. Quando avviene, la delusione e la sofferenza son molto più cocenti.
Il post n. 267 di ets credo rispecchi un po’ come va il mondo oggi in relazione ai rapporti di coppia.
Si è vero anche per me, si cerca un interesse da perseguire. Che sarebbe anche corretto in un certo senso, almeno in termini di obiettivi che si vuole perseguire. Il problema è che poi questi interessi e/o obiettivi vengono modificati in corso d’opera. E allora si cerca quello o quella che in quel momento può soddisfare quelli che sono i bisogni attuali.
Si cambia troppo in sostanza. E spesso non si sa cosa si vuole.
@Sandro82
Lavorare su se stessi, ma soprattutto prendersi cura di sè, non è egoismo ma una cosa che dobbiamo a noi stessi, soprattutto nei momenti difficili. Ed a mio parere, è quello che ti serve in questo momento, datti tregua, smetti di giudicarti, smetti di dire che sei deluso di te stesso, che ti disprezzi. Ti stai solo facendo del male.
Oltre al dolore che provi già, ti autopunisci con parole dure contro te stesso che contribuiscono a aumentare la tua sofferenza. Smetti! Smetti di farti la guerra da solo, smetti di attribuirti colpe che non hai, smetti di caricarti del cattivo comportamente altrui. Non ha senso, perchè ognuno è personalmente responsabile solo delle proprie scelte e azioni.
Tu sei stato corretto e anche se da questa situazione esci profondamente deluso e ferito (per quanto percepisco, anche nell’orgoglio), non hai proprio niente di cui rimproverarti. Fidarsi delle persone, amare, essere talvolta vulnerabili non sono errori!! Siamo esseri umani e non robot, per fortuna!!! L’animo umano, in tutta la sua complessità, non è un bicchier d’acqua, ma un universo da scoprire.
Un forte abbraccio.
@Rossana
La fine del mio rapporto è stata terribile e straziante, con modalità che reputo del tutto indegne di fronte a quanto avevamo costruito, un rapporto di profondo amore, complicità e condivisione in cui sincerità e rispetto non sono mai mancati.
Sul momento è stato un vero shock emotivo, ma dopo un po’ di tempo sono riuscita a fare astrazione e riflettere razionalmente sulla situazione, concludendo (come dici anche tu) che nei rapporti di lunga data, soprattutto se iniziati in giovane età, le persone spesso evolvono seguendo ritmi e modalità diverse, tanto che progressivamente ed impercettibilmente aspettative, bisogni, priorità e prospettive cambiano. Non ci sono colpe in questo caso è lo sviluppo personale individuale che porta verso strade diverse. Ed è per questo che ho preso in considerazione la possibilità di mantenere un rapporto di amicizia, anche se era veramente doloroso per me.
Poi, dopo 4 mesi, ho scoperto verità negate “per non farmi soffrire” e questo mi ha definitivamente distrutta. In un momento talmente delicato, mi sarei aspettata ancor piu’ rispetto e sincerità del solito. Ma non è stato cosi’. Il discorso è lungo e complicato, e questo non è il luogo adatto per affrontarlo. Al momento, razionalmente posso anche capire quali siano state le intenzioni e le motivazioni di certi assurdi comportamenti, ma capire non vuol dire accettare.
Forse è un mio limite, ma la legittimazione delle scelte che mi sono state fatte subire, da parte mia non arriverà mai.