Buona sera, cercheró di esporre il mio problema in modo breve.
A 19 anni vado via di casa per l’universitá, dopo pochi mesi (7) conosco un ragazzo due anni più grande che viveva una situazione familiare difficile (padre malato terminale, madre scappata di casa chissà dove con un altro uomo, parenti serpenti vari). Ci innamoriamo nonostante la situazione. Dopo 5 mesi andiamo a vivere insieme (si, sono stata molto stupida), nel frattempo suo papà muore. Arrediamo col tempo questa nuova casa, lo aiuto nella gestione della nonna malata, della casa, lo aiuto a riavere un rapporto con la madre (rapporto che poi si ricuce un po’), lo aiuto con i rapporti con i suoi amici (con il quale aveva litigato durante la nostra conoscenza e prima della convivenza). Mi fa entrare nella sua famiglia, io nella mia, le nostre famiglie si conoscono. Dopo 4 anni di convivenza mi lascia. Ha un’altra (cosa che ho scoperto io dopo qualche giorno che ho portato via la mia roba da casa ed ho trovato una stanza in affitto con altri studenti). Ora, a distanza di un anno, lui è felicemente fidanzato con questa famosa ragazza, e io? Io sono ancora disperata. A volte, seppur meno, mi capita di sognare che torni da me (cosa per altro assurda perchè comunque io non ci tornerei insieme per nessun motivo al mondo, mi ha fatto troppo male e non mi fiderei più), sento ancora questo vuoto dentro e, la cosa che più mi preoccupa, è che non riesco più a piangere. Non che non mi venga da piangere, ma è come se non avessi più lacrime, e sento il dolore fortissimo fisico nel petto. In tutto questo, non riesco ad uscire con nessun altro ragazzo. Mi lamento con me stessa perché nessuno mi nota, ma quando lo fanno mi tiro indietro. Quando mi chiedono di uscire invento scuse assurde per non uscirci. Quando si mostrano un po’ più carini con me io faccio 10 passi indietro e mi allontano. Addirittura ora evito proprio le situazioni, tipo che quando conosco qualcuno di nuovo in un gruppo di amici preciso subito che voglio restare sola, onde evitare situazioni scomode in seguito. Ma la verità è che io vorrei davvero innamorarmi ancora, ma mi sento legata, incatenata in questo vortice. Mi sento spegnere giorno dopo giorno. La prego, mi dia un consiglio.
Blue
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Un consiglio. È sempre robba dilicata. Data l’età, innamorati di qualcuno che abbia un patrimonio serio da parte. Mica un Berlusca. Ci sono ragazzi in giro che nessuna guarda, ma sono figli unici (o, a Iddio piacendo, nipoti unici addirittura) che tra dieci anni potranno contare su due sacchi.
Che,ma bene amministrati, basteranno per una stupenda vita a grattapanza.
Certo, se ti prendi i relitti umani, poi son fatti tuoi.
Ragazza mia ti devi sbloccare.
Per come la vedo io dovresti aproffittare di un momento libero per uscire e iniziare un viaggio interiore come pellegrina dell’anima per ritornare in armonia con la tua vera natura e chissà, magari dimenticare (come è giusto che sia) questo antico amore e trovare pace per tornare alla vita. Inizia quindi il tuo viaggio e vai alla ricerca di quel lume che si è spento.
C’è poco da consigliare. Una persona non può mettersi nei tuoi panni, hai raccontato una storia intensa. L’unica cosa che mi viene da pensare è che dopo tutto lui ti deve molto, tanto è vero che una volta insieme, si è fatto l’amante. Gli hai dato sicurezza in sè stesso, e gli sei stata vicino, se avesse trovato un’altra, diversa da te, sicuramente ora starebbe lui nel vortice, domandandosi come fare.
Oltre a questo tieni presente che ogni treno ha un tragitto sui binari, e fa certe tratte, se rinunci a far fermare i Frecciarossa, alla fine avrai una stazione dove passano solo regionali. È questo non giusto Blue. Non devi pensare che stare in compagnia equivalga per forza ad avere una relazione con un ragazzo.
In ogni caso è perfettamente comprensibile il tuo stato d’animo ed hai tutto il diritto di essere arrabbiata, detto questo, sfoga la rabbia
Blue, hai tanta paura che qualcuno ti faccia soffrire di nuovo come ha fatto quel ragazzo. Ma io ti giuro che i bravi ragazzi esistono. Coraggio, non smettere di cercare e vedrai che riuscirai a trovare un ragazzo più onesto.
L’uomo si sente più portato per la vita romantica e avventurosa. Questa consapevolezza, che mi trascino da una vita, mi porta a vivere un dolore quando mi approccio ad un uomo che ha un vissuto più articolato. Ma la sofferenza non si lega tanto alla sua vita quando al senso della vita. Divento malinconica. Si manifesta un buio nell’anima che mi porta ad essere favorevole alla separazione dei beni. Da questa persona non potrei accettare niente, a parte la partecipazione alle spese vive che si affrontano per portare avanti la quotidianità della vita. Io sono fatta in questo modo. Non vivo i miei ideali politici come il pretesto per negare la realtà. Non penso che mi sarei potuta innamorare di un uomo abituato a recitare in maniera puntuale, crudele, con un’ironia sottile e ricca di sfumature che danno al suo pensiero un tono fortemente unitario, se non mi fossi trovata in una situazione d’emergenza. Questa precarietà è la base del rapporto… anche perché non ho nessun elemento per poterlo definire come un “signore”. In quel caso sarei stata la miglior testimonial dei suoi beni, ma mi sarebbe sembrato comunque doveroso dissociarmi anche perché questo è l’unico modo che conosco per gestire la comunione dei beni.
Il modo più realistico, considerata la natura dell’uomo. Quando ti approcci ad un ragazzo considera tutti questi fattori. Ti sentirai più libera. Ci sono le eccezioni, ma le delusioni rendono pessimisti e materialisti. Si tende ad escludere che l’uomo per vocazione o per scelta potrebbe essere più umano di quello che di fatto è. Ti puoi fidare. Anche chi sceglie Gesù arriva ad essere ostinato, ostinato e ancora più ostinato. Questa ostinazione è ancora più distruttiva.
concordo con nicola, il segreto e’ quello di essere prima se stessi e metterci sempre al primo posto.
Non penso che ti saresti potuta innamorare di un uomo abituato a recitare in maniera puntuale, crudele, con un’ironia sottile e ricca di sfumature che danno al suo pensiero un tono fortemente unitario, quindi rassegnati, non puoi fare altro.
Lui ha un pensiero fortemente unitario purtroppo, e tu non lo sapevi.
Addirittura,non ti sembra un esagerazione?questa persona ti ha deluso va bene,e adesso è normale che tu abbia difficoltà ad aprirti ma la disperazione è ben altra cosa e credo che diverse migliaia di persone vorrebbero avere i tuoi problemi anche se al momento ti appaiono come problemi insormontabili
In effetti, ‘sta storia del pensiero unitario mi inquieta. La separazione dei beni potrebbe essere d’aiuto, non lo nego, però la partecipazione alle spese vive richiede dei distinguo. Aspettiamo, non senza una certa ansia, il parere del Beddu, anche se lui è esperto più che altro di spese morte.