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Lettera pubblicata il 28 Gennaio 2008. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore PATTY1982.
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Avete ragione…non credo che l’età conti molto perchè il vuoto che si porta dentro ognuno di noi è infinito…e la mancanza di un punto di riferimento credo che manchi a chiunque perda una persona così importante…però mi capita di pensare che avremmo potuto fare un sacco di cose insieme ancora…io l ho perso quest’anno mio papà.. aveva 55 anni..io ne ho 21… ho iniziato a lavorare da 2 anni e lui era orgoglioso di me, ha visto quanto mi impegnassi per rendermi indipendente e di questo sono felice..perchè mi ha sempre apprezzato e dimostrato quanto mi volesse bene..ci ha sempre fatte sentire importanti…anche solo per un piatto di pasta inutile si sentiva orgoglioso di noi,,,.però vorrei che fosse quì, che continui a vivere con noi…quando vedo le mie cugine che hanno già dei figli con loro padre che gli sta accanto, le aiuta in tutto e portano le loro nipotine in giro mi sale una malinconia inspiegabile..e penso che io non potrò mai condividere questi momenti magici con lui…penso che quando andrò via, partirò per un viaggio non potrò più sentire la sua voce al telefono che mi dice “we, racconta, racconta, come va lì? vi state divertendo? dai ti passo la mamma” e pensare che a lui non servivano tanti giri di parole…o quando tornavo da un viaggio che mi guardava e mi diceva “ma che bella che sei, sei dimagrita, come sei abbronzata” …sono felice perchè mi ha lasciato tanti bei ricordi…ogni week end ci ha portate a vedere posti nuovi…siamo andati a Praga, Amsterdam, New York, Parigi, Salisburgo, abbiamo girato Tutta l’Italia insieme…e in ogni posto lui cercava di farci capire quanto fosse bello avere la curiosità di scoprire nuovi orizzonti, diverse abitudini, ci faceva anche notare le piccole cose.. e di quanto fosse entusiasta di camminare su un pavimento diverso dal solito, di un cielo più azzurro, di un cibo nuovo…ora ci sentiamo vuote,,guardo mia mamma e non è più la stessa..le crisi di pianto mi distruggono, sentirle dire che la vita bella è finita mi distrugge, sentirle dire che io e mia sorella abbiamo la nostra vita e di non preoccuparci per lei che rimane sola a casa mi devasta..tornare a casa e non trovarmi più loro due insieme abbracciati sul divano che hanno la curiosità di sapere come ho passato la serata è davvero brutto..ora sono quì in sala difronte al camino che ha costruito lui e con gli ultimi pezzi di legno presi da lui.e il pensiero di dover accenderlo mi fa morire dentro..quindi credo che resterà spento tutto l’inverno..invidio un sacco chi ha la fortuna di avere accanto i propri genitori fino all’età di 80 annio più perchè il loro punto di riferimento esiste e hanno potuto condividere ancora più cose di me..ma io ringrazio di aver avuto lui..per avermi trasmesso la sua voglia di vivere.pensate che prima di andarsene per il tumore al fegato gli avevo comprato un pò di tute e lui disse a mia madre “maperchè Chiara mi ha comprato le tute ha speso soldi e poi chi le usa?”sapeva che ci avrebbe lasciate x sempre
Mi sono ritrovata perfettamente nel racconto, anche io come la ragazza che ha scritto la lettera avevo un bellissimo rapporto con mio padre. Lo adoravo, lui era tutto per me. Ho perso il mio meraviglioso papà circa un mese fa per un tumore inoperabile ai polmoni. Dal momento in cui gliel’hanno diagnosticato a quando è morto sono passate solamente due settimane. E’ dal giorno in cui mi hanno detto che era malato che la mia vita sembra essere finita, da allora non faccio altro che piangere e la cosa peggiore è che non posso parlarne con nessuno.. Non mi va di scaricare tutto il mio dolore e la mia tristezza su qualcun altro. Però il non parlarne è un problema perchè mi sento più sola che mai. Ho appena cominciato l’università e proprio ora che ho più bisogno di persone che mi stiano accanto, tutti i miei vecchi amici sono impegnati a loro volta con l’università o con i propri fidanzati/e e io non so che fare perchè di certo non posso sfogarmi con le persone che ho conosciuto qui all’università il mese scorso. A peggiorare la situazione ci si mettono involontariamente i miei amici che ogni tanto se ne escono criticando i loro padri.. Passo tutte le notti a piangere e sembra che più passi il tempo più il dolore aumenti. Mia madre non è d’aiuto perchè con lei non riesco a parlare in quanto abbiamo sempre avuto due caratteri forti che tra loro si scontravano e che solo mio padre sapeva far andare d’accordo. Proprio in questo periodo avrei più bisogno di lui. Non ce la faccio più e senza di lui non so come fare.. Avevamo un rapporto fantastico, ero la sua piccolina, mi accompagnava dappertutto, ascoltavamo sempre la musica insieme, mi copriva quando tornavo tardi il sabato sera, parlavamo di tutto, guardavamo le partite insieme.. Ma soprattutto era l’unica persona che credeva davvero in me, che mi coccolava e mi riempiva di attenzioni.. Era la mia persona e mi manca da morire.
a chi lo dici.ho un amica con un padre che avendo la casa intestata a lui ed essendo separato in casa con la moglie ha deciso di sbattere fuori di casa la mia amica,la moglie e l’altro figlio ancora minorenne.la mia amica ha cercato di parlargli col cuore in mano spiegandogli che studia che dovrebbe fare troppi sacrifici per pagare un affitto, trovare un altra casa e lui nonostante tutto ha preso la sua decisione ed essendo invalido ha il diritto di rimanere in quella casa e decidere ciò che gli pare….lei lo odia con tutta se stessa e spesso desidera che gli succeda qualcosa di brutto o che si impicchi .e io quando sento questa storia penso a quanto fossi fortunata ad avere lui che non ci ha mai fatto pesare nessuna situazione, che si è sempre sacrificato per noi, che ci ha lasciato libere in ogni scelta e ci ha fatto apprezzare la vita così comè,,,e come viene…che si è sacrificato per assicurarci un posto in cui dormire, una casa stupenda in cui vivere in cui ognuno ha i suoi spazi, in cui a mezzanotte ci si ritrovava in sala a farci un toast col formaggio e a ridere sulla nostra golosità, in cui ci fosse un camino a riscaldare il nostro inverno, le lucine di natale ad accendere il buio del freddo, un albero di natale da costruire insieme.e penso che c.... a volte sono davvero le persone migliori a lasciarci troppo presto…lei ha un padre che non lavora, che pretende d vivere solo nella casa che si è intestato e che ogni giorno detta legge e le minaccia, ogni giorno gli ricorda che devono trovarsi una sistemazione diversa, perchè lui pretende di vivere lì, magari con un altra donna..ecco forse sono egoista e cattivissima a dirlo…ma perchè una persona del genere ha la fortuna di essere ancora su questa terra e la meraviglia del mio papà, che ci amava più di se stesso e che quando stava male che non riusciva neanche a camminare non ha mai voluto darci fastidio ha dovuto abbandonare questo mondo?vi lascio con una poesia di Ligabue…
In caso di male hai chiesto cremazione perché il male smettesse di mangiare..noi siamo quelli che hanno sibilato sì o no a brochure di bare;
non c’era bisogno di fare pace tra noi quando la cerea spianata frontale confermava che le guerre erano tutte inventate;
ancora una volta hai avuto troppo coraggio, ancora una volta hai deciso tu chiedendoci regali per le infermiere dei tuoi ultimi orgogli e poi avviarti
i medici con le mani aperte
i mesi scivolati a terra
il guscio rotto
ancora una volta hai avuto l’ultima parola cercando di non sporcare
non suonando mai il campanello del reparto
confessando alla suora e bestemmiando fino in fondo che non ti andava di morire e poi zittirci che avevi sonno
proprio nel giorno della Madonna
Gliela dedico perchè ha avuto troppo coraggio, perchè non gli andava di morire, perchè non hai mai voluto essere di peso, perchè soffriva a vedere quanto potessimo stare male per lui..che non era mica stanco, che nessuno mai è pronto quando cè da andare via….quanta rabbia…
Non sei l’unica ad averlo pensato.. Non è bello dirlo però proprio non riesco ad accettare che persone come il padre della mia amica che è un drogato che non merita nemmeno di essere chiamato padre, che la tratta sempre male, che cerca le peggiori scuse pur di non lavorare e far lavorare la figlia al posto suo e che ha sempre tradito la moglie sia ancora in vita mentre mio padre che è stato un padre e un marito esemplare sia morto. Con tutte le droghe della peggior specie che quello si è iniettato in corpo trovo davvero ingiusto che lui sia sano come un pesce e a mio padre, il cui unico vizio era il fumo, sia venuto un tumore. Non posso non pensarci..
Oggi è il mio compleanno e tu da quattro mesi non ci sei, mi manchi ogni singolo giorno di più e nonostante non abbia riampianti perchè siamo stati sempre molto uniti, non riesco a trovare pace dentro me stessa!Non voglio fare un’elenco di cose negative perchè sono una ragazza fortunata però la tua assenza è un vuoto incolmabile!Provo a condividere questo malessere con voi, perchè leggendo tanti commenti mi sono ritrovata…è un po come quando per 3 anni di lunga malattia, sono stata sempre in ospedale e mi sentivo parte di una famiglia, ed ora per varie vicessitudini ci torno e mi sento un po come a casa:)
Tra pochi mesi saranno passati 9 anni. Nove anni in cui è successo di tutto e se devo essere sincero in un primo momento non ne ho sentito troppo la mancanza, avevo 22 anni e un pizzico di forza in più probabilmente, tante cose da risolvere e una laurea da conseguire. Insomma tante cose da fare che mi hanno aiutato a mettere in un angolino della mia testa il dolore della scomparsa.
A dire la verità da qualche tempo ci penso sempre più spesso invece a come sarebbero trascorsi questi anni con la sua presenza, cosa lui avrebbe pensato dell’attualità, della politica, della società, delle cose realizzate da me e e delle vicissitidini famigliari. Mi guardo indietro a volte e mi sembra sia trascorsa una vita, tanti traguardi raggiunti, tante battaglie condotte e altrettante battaglie perse.
Beh è normale, chi lotta può perdere diceva qualcuno. E non oso immaginare le sfide che il futuro mi riserverà, però so che devo affrontarle senza lui e in questi anni travagliati non so cosa avrei dato per avere un aiuto in più.
Ma tant’è le cose succedono perchè così deve andare e quindi si accettano. Si cresce e proprio in questi momenti ritengo di stare per sempre per abbandonare la vita da “ragazzo” ventenne per infilarmi definitivamente nell’età adulta.
Non che la vita da ragazzo me la sia goduta tantissimo per ovvi motivi, ma i miei momenti li ho avuti anche io e mi bastano. Certo il futuro è per definizione incerto e ancora di più lo diventa in queste condizioni economiche sociali.
Ora sto finalmente per abbandonare la casa dei miei genitori dato che da poco ho acquisito dopo anni di gavetta una certa stabilità economica, certamente non definitiva ma che mi permette di fare qualche passo in più.
Nonostante tutto sono abbastanza ottimista per il futuro e ciò che ho scritto anche in un altro post è il ronzio della sua mancanza che giornalmente mi accompagna in ogni momento. Sembra andare tutto bene, sembra che non ci pensi, magari ti concentri sui problemi che ci attanagliano nella vita di tutti i giorni ma c’è qualcosa che non torna, un pensiero fisso un po più in là dei pensieri coscienti.
In realtà sono che mi son tenute dentro per troppo tempo, con quasi nessuno ne ho mai parlato, anche con persone che sono state con me anni. Ma credo sia giunto il tempo di cominciare ad affrontare, magari discutendone, il problema.
Non è che abbia avuto un grande dialogo con lui, era un uomo all’antica, lavoro-casa-partito ma magari in questi anni travagliati ci saremmo potuti conoscere e aiutare a vicenda. Ecco ciò che mi manca davvero è non aver conosciuto a fondo la persona che ha contribuito a mettermi in vita.
Ciò di cui invece ho più paura per il futuro invece è una cosa sola: lottare contro i mulini a vento.
Continuo a pensare che passerà, che quello che sento o meglio non sento più è dovuto allo stress, al troppo lavoro, alla stanchezza… ma mi manca. Non sono stata una figlia perfetta, non lo sono mai stata davvero, lui era lì lo stesso, molto dicono che lo sia tuttora, ma non poterlo chiamare, sentire, abbracciare mi distrugge. Non c’ero quando lui l’ultima volta mi ha chiamata per dirmi che lo stavano ricoverando e da lì non sono più riuscita a parlargli. Non mi perdonerò mai la mia assenza, continuo a mancare in tutto e so che non ho più possibilità di mancare alla mia più grande responsabilità. Lo amavo con tutta me stessa, non sono mai riuscita a dimostrarlo e ora non riesco neanche ad ammettere che la sua scomparsa ha definitivamente spazzato via ogni traccia di umanità dal mio essere. Non riesco a raccontare cosa facevo con lui, quando e perché. NOn lo so è solo un grande dolore al quale sono costantemente incapace di reagire a livello emotivo. Poi la vita va avanti e ci si illude che gli impegni possano supplire alla mancanza. Il vuoto è incolmabile. Pensavo che si fosse già rotto qualcosa ma ora mi rendo conto di non avere neanche più nulla che possa rompersi. Sono assolutamente invisibile.
…cyber81 hai definito benissimo..il ronzio della sua mancanza…è questo che dilania forse più di tutte le altre mie considerazioni!
Ma credo che anche se stiamo qui a scrivere di getto, magari inconsapevolemte, facciamo un percorso che ci accumuna ma la direzione è giusta!I nostri papà ci volevano un gran bene, e non ci vorrebbero mai vedere in crisi o tristi per la loro assenza…a me questa frase me la ripetono in continuo…ed è bello come una parte di me ci creda e l’altra non riesce ad accettare di continuare senza quello sguardo ed il suo coinvolgente sorriso quotidiano di andare avanti!Vi abbraccio tutti virtualmente e ribadisco che qui trovo un po di sollievo che mai avrei pensato potesse esistere;)
Carissimi amici,mi rispecchio perfettamente nella vostra sofferenza e nel vostro dolore.Ho perso anche io tragicamente mio padre 20 anni fa,allora ero una 17enne spensierata,allegra,bellissima,solare.Nessun’ombra sulla mia vita e sulla mia famiglia.Poi,un salto nel vuoto,nell’oscurità…se ne è andato via così,senza dir nulla,senza potergli dire nulla,alla giovane età di 46 anni.Al suo fianco durante una breve e penosa malattia,solo mia madre:io e i miei fratelli eravamo troppo ciechi,egoisti e menefreghisti da capirne la gravità.Disse a mia madre di tenere nascosto questo terribile segreto perchè non voleva essere umiliato davanti ai suoi figli,avremmo dovuto ricordarlo in salute,forte e instancabile,invece che logorato da una malattia quasi sconosciuta che non perdona,e qualche volta toglie anche la ragione.E così lo abbiamo lasciato solo…per noi,solo tanta maliconia,pentimento,tanto indescrivibile dolore,e i ricordi:i suoi occhi che leggevano dentro e che potevi leggere e vedere la sua sofferenza,il suo coraggio,il suo Amore;le sue mani forti e grandi che ci stringevano talvolta,bastava il suo calore per capire senza parlare;le sue espressioni,la sua voce,il suo sorriso…ma anche le sue lacrime,le ultime,che non sono stata in grado di asciugare.Dopo 20 anni ho ancora gli stessi sensi di colpa di allora,lo rivedo spesso in tutto ciò che faccio,è sempre al mio fianco,almeno una volta al giorno il mio pensiero va a lui dolcemente,sperando che mi perdoni e che senta anche lui ciò che provo.Avrei voluto averlo vicino in tanti momenti della mia vita,per un aiuto,un consiglio,un problema,una mano;invece,da quando non c’è più,sono arrivate solo altre disgrazie,altro dolore,lo chiamo ma non risponde mai,prego…ma ogni giorno è uguale all’altro,sono stata molto male per anni,poi mi hanno tolto i miei 2 figli,quei nipoti che tu non hai potuto abbracciare,che sicuramete da lassù ami,come solo tu puoi amare.Vado avanti pensando sempre che la vita va vissuta,che bisogna lottare per difendere e difendersi,mai gettare la spugna…come facevi tu,che 6 morto con il sorriso.Insieme ai miei bimbi tu 6 la cosa più bella,più pulita e cristallina della mia esistenza,e 6 sempre tu che mi dai la forza e la costanza in tutto ciò che vivo.Accettare il dolore per la sua morte?Mai!Elaborarla?Forse.Perchè non si può desiderare di morire quando i nostri cari avrebbero dato qualunque cosa pur di continuare a vivere.Ci sono stati moltissimi momenti durante i quali pensavo di non potercela fare,ma forse il suo continuo ricordo mi dava tanta sofferenza quanto volontà di farcela.Cambio io,cambia la gente che è intorno a me,cambia la vita…si cresce velocemente alla continua ricerca di fermare il tempo a tanti anni fa,quando eravamo felici e spensierati,quando tutto era dipinto di rosa.Quando c’eri tu.Ci 6 ancora,se poggio la mia mano sul cuore…ti sento vivere dentro me.TI VOGLIO BENE PAPA’…
Già, quanto avrei voluto un aiuto in questi anni… e quante volte l’ho pensato chiedendogli consiglio 🙂
Per ovvi motivi poi ho chiesto aiuto alla mia ex e per altrettanti ovvi motivi il rapporto si ruppe
Ah, c’est la vie