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Lettera pubblicata il 19 Settembre 2007. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore PATTY1982.
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Cara Patrizia, come ti capsico…Io dico che quando mi alzo la mattina, vado al lavoro, sto con i miei figli è un’altra Valeria a farlo,perchè quella di prima non c’è più…Forse, come tu dici, la cosa più crudele è continuare a coltivare una speranza che non esiste…Ogni giorno, quando squilla il mio telefono, spero sia Lui, ogni giorno quando suona il mio citofono, spero sia Lui, e ogni giorno in ospedale, dove lavoravamo insieme, quando sento dei passi che si avvicinano alla mia porta, mi illudo che sia Lui…Vorrei trovare conforto in una fede che non ho…e per sentirLo più vicino cerco di trascorrere il poco tempo libero a leggere i libri che a Lui piacevano di più…
sono passati quasi 4 mesi dalla morte di mio padre ed io ancora continuo a non crederci. Ne parlo sempre al presente come se fosse ancora qui con me. E’ stato triste passare la pasqua senza di lui. Niente ha più senso ed è inaccettabile andare al cimitero e pensare che ormai quella è la sua casa. Vorrei tanto averlo ancora accanto a me, raccontargli le mie cose e vederlo sorridere. Vorrei poter non piangere più e stare meglio ma senza di lui questo non è possibile. Non riesco più a pregare e non riesco a guardare le sue foto ma soprattutto non riesco a rassegnarmi a vivere la mia vita senza di lui.
Cara Patrizia
queste feste sono state brutte anche per me. Ho trascorso le giornate pensando a quello che avevo fatto con lui la pasqua precedente anche se in partciolare non avevamo fatto nulla perchè il mio papino era in casa e non poteva uscire ed io decisi di trascorrere le feste con lui soprattutto il giorno di pasquetta rimanemmo soli in casa. La cosa non mi pesò minimamente anzi ero contenta perchè ero con il mio papa’ e pensavo che in quel momento c’era e che me lo dovevo godere.
Infatti, alla pasqua successiva il mio papa’ non c’è stato.
A te sono passati 4 mesi e a me 9 mesi ma il dolore è uguale anzi a volte peggiora. Mi manca tanto.
Ciao Patrizia…non so se la mia testimonianza ti aiuterà…tu dici che dopo nove mesi…”ormai” gli altri si annoiano a sentirti…beh intanto nove mesi sono dcisamente pochi per pensare che il dolore per la perdita di un amore grande come il tuo, possa affievolirsi così presto. E poi diciamocelo…in realtà non vogliamo smettere di provare quel dolore, perchè ci ricorda quanto ancora lo amiamo…e ci fa ancora sentire il ns papà vivo dentro di noi. Cmq sappi che in realtà nessuno si annoia a sentirti…(anche se anch’io mi sento mooolto ripetitiva e mi faccio i tuoi stessi scrupoli)è che gli amici che ti vogliono bene vorrebbero aiutarti ma più passa il tempo e più per loro diventa meno forte il ricordo..non lo fanno apposta! è che non è successo a loro! ma in realtà non si annoiano, è solo che non sanno come aiutarti, si sentono inermi. E invece tu non hai bisogno di soluzioni ma solo di ricordare ed essere ascoltata.
Io ho perso mio padre da quasi quattro anni e non ho alcun parente che lo pianga con me..sono figlia unica e ho perso mamma due anni prima di lui. Unisciti molto al resto della tua famiglia e condividi il tuo dolore con loro. Non passerà mai del tutto…si trasformerà…almeno così dicono. Per me insieme a lui sono andati via anke i più importanti punti di riferimento che avevo, ma in effetti…col tempo..lottando e grazie ai suoi insegnamenti…sento che riuscirò a diventare la donna che voglio diventare, conservando anche quella bambina amata tanto dal suo papà….abbi fiducia, è il ciclo della vita e purtroppo lei non cambia, dobbiamo maturare noi e saperla prendere. Cadrai ancora ma poi ti rialzerai. A volte ripetiti anche questo…tu come anche io….abbiamo avuto la fortuna di avere una vera famiglia con amore sincero…che ci hanno lasciato quel tesoro di ricordi insegnamenti ed emozioni senza prezzo.
Mi manca, mi manca tanto! Ogni giorno che passa è un giorno in più senza di lui ed il dolore si fa a volte così intenso da sembrare di non farcela ad andare avanti. Guardo le sue foto e ancora lo vedo li vivo davanti a me e ancora non riesco a crederci che sia accaduto proprio a me!!!! Voglio abbracciarlo, voglio sentirlo, voglio parlare con lui ma le mie parole si perdono nel vento e il mio papà non mi risponde perchè non può più farlo. Mi manca terribilmente
Penso a mio padre e i miei occhi si bagnano di lacrime,quante cose non ci siamo dette,
Ciao Roberta, grazie di aver parlato con me. Hai ragione ho avuto la fortuna di avere una vera famiglia alle spalle e quella che sono diventata adesso lo devo soprattutto ai miei genitori. Io sono orgogliosa di aver avuto un papà così speciale! Hai ragione su tutto quello che hai scritto e mi rispecchio molto nelle tue parole. Mi dispiace però sapere che tu sei sola a soffrire per un dolore così grande, non è facile da superare (anzi forse non si supererà mai). E’ vero che il ciclo della vita è questo ma ognuno di noi spera sempre che la morte di un genitore arrivi il più tardi possibile ed io avrei voluto godermi il mio papà ancora un bel po’ di anni ed invece è andato via così in fretta che ancora non ho realizzato veramente cosa sia accaduto!!! So solo che mi manca terribilmente come manca terribilmente a tutti voi che in questo momento state leggendo queste poche righe. Un abbraccio
Sai Patrizia, leggere quella frase…”mi dispiace sapere che tu sei sola a soffrire per un dolore così grande”….mi ha fatto molto effetto. Spesso le persone che abbiamo accanto tendono a sdrammatizzare, per non farti pensare troppo a quello che è successo o meglio perchè credono che “commiserarti” sia un modo per non farti reagire. Grazie, mi sono sentita compresa.
Ecco il brutto di quando si è soli….che tutti intorno a te tendono ad entrare in questo meccanismo..e tu per reazione tendi a reagire, a volte a fingere per non farli preoccupare e io per carattere un pò a minimizzare i miei bisogni. Invece a volte è proprio necessario dare il giusto valore a quello che accade…anche se negativo. Non bisogna avere paura di stare male perchè stare male è il modo + naturale per metabolizzare prima…e se ogni tanto abbiamo voglia di urlare…”MA CHI SE NE FREGA CHE SUCCEDE A TUTTIIIIII!!!! CHI SE NE FREGA CHE E’IL CICLO DELLA VITAAAAA!!!! IO STO DA CANIIIIIIII”…beh…dovremmo farlo 😉
Ho letto un libro in questi giorni “Diaro di un dolore” di Lewis. Credo di essermi rispecchiata nella metafora che Lui usa per descrivere il proprio dolore per la perdita della moglie. E’ come se ci venisse amputata una gamba…Dopo un pò la ferita cicatrizza, il dolore non è più acuto come prima…Ma ogni tanto il dolore torna nel moncone e, comunque, anche nei momenti in cui il dolore non è lancinante, resta il fatto di dover vivere per sempre con quell’amputazione…Il dolore si può modificare, ma l’amputazione resterà per sempre…
Sono passati quasi tre mesi dalla morte improvvisa di mio padre e, anche se ora posso alzarmi, andare a lavorare, riuscire ogni tanto acnhe a combinare qualcosa di buono, il dolore è sempre lì accanto a me, e penso che rimarrà una presenza che non mi abbandonerà mai, nel pensiero costante di come avrebbe potuto essere…
Sono d’accordo con Te, Roberta, bisognerebbe riuscire a viverlo il dolore…E io so che non ne uscirò facilmente proprio per questo…ho due bimbi piccoli e non posso mai abbandonarmi davvero al dolore…E poi il mondo attorno a noi non vuole vedere il nostro dolore…Il dolore dà fastidio, imbarazza…Io sento il bisogno di parlare, ma sono gli altri che mi frenano…Il mio dolore li intimidisce…Nessuno è davvero interessato a questo; nessuno che non abbia avuto la sfortuna di provarlo. Non capiscono; superato il primo mese pensano che tutto per magia per te si sia risolto…e quando non hai voglia di farli vivere in questa ilusione, e accenni al fatto che per te non è cambiato niente rispetto a quel giorno tragico, non ti capiscono…
La morte mon esiste per nessuno di noi fino a quando non ci tocca averla vicina…
Ciao Valy, anche io tempo fa avevo letto il piccolo libro di cui parli e mi aveva molto colpito il modo in cui il marito descrive il dolore totalizzante della perdita della moglie come di una parte di sè.
I vostri post sono molto toccanti, non importa l’età, qualsiasi sia la stagione della vita non si smette mai di essere figli..la cosa veramente triste è vedere quanto oggi spesso manchi il rispetto verso i genitori che vengono abbandonati, ignorati, derisi, visti come un peso, utilizzati come bancomat o babysitter.
Tutto questo amore che emerge dalle tue parole (e da quelle degli altri intervenuti qui) è così vivo che mi fa venire in mente due versi della Bibbia “l’amore è forte come la morte” e “le grandi acque non potranno spegnere l’amore”, ed è proprio questo che continua a sopravvivere immutato dopo il distacco, tragico, inaccettabile, seppure così normalmente connaturato al ciclo della vita degli esseri viventi.
Si dà un significato alla vita, più difficile attribuirlo alla morte, quali discorsi possono mai servire ad alleviare tanto dolore, chi ruota attorno è impreparato, a disagio, non riesce a portare una parte peso con chi ha subito la perdita, però la semplice condivisione, anche in un luogo virtuale come questo, può essere di grande aiuto.