Premetto che abbiamo interrotto ogni contatto dal 1 ottobre scorso, giorno in cui la “lasciai”. Poi le scrissi dopo qualche mese nuovamente, ma da allora, lei non rispose più. Mi manca. Credo. Credo che lei mi manchi, sì. Vorrei nuovamente un contatto ed una reciprocità con lei. Tuttavia, lei, che è mooolto testarda ed orgogliosa, morirebbe di dolore ma non verrebbe meno alla parola data nell’accettare il mio (ennesimo) abbandono: “va benissimo!”.
Qualcuno si sente di consigliarmi? Sono disponibile al dialogo con chi vorrà sinceramente e rispettosamente darmi il suo contributo. Grazie!
Lettera pubblicata il 21 Giugno 2017. L'autore ha condiviso 21 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Piccola78.
Ti domando scusa, ma non ho capito a chi ti riferisci. Il parallelismo tra la madre e la donna amata mi sembra più che altro una forzatura legata all’immagine della vita di società. In questo quadro il sapere non è molto variegato, ma ti posso anche dire che ho conosciuto persone che per natura non erano predisposte a comunicare con la loro immagine un sapere vario, di natura scientifica, filosofica, politica, retorica, secondo i canoni dell’enciclopedismo medievale, perché il loro istinto non le portava a muoversi nello spazio tenendo conto dei diversi carismi, persone, che sono riuscite a riempire il loro ruolo di quella parte spirituale che a loro mancava attraverso la santa umiltà. Io che non vivo l’istinto come un privilegio nella vita non mi sono mai messa su un piedistallo forte delle mie consapevolezze. Sarebbe stato a discapito di qualche altro. Ci sono uomini che si potrebbero innamorare di me, a prescindere da tutto il resto, nella certezza che nessuno oserebbe dubitare della natura dei nostri sentimenti; quantomeno apparirebbe evidente anche a loro che questi sentimenti si possono vedere nonostante tutto. Quando dico “nonostante tutto” penso all’educazione, alle circostanze “sfavorevoli” che potrebbero lasciar pensare alla ricerca disperata di un conforto, ai capricci della gioventù e alle vanità delle cose terrene; ragion per cui resta difficile innamorarsi dell’immagine senza essersi fatte prima un segno di croce.
Si è liberata di un problema. Svezzata lo sei. Da parte sua più che orgoglio è probabilmente altro.
Pax, io sarei un problema, non ho capito? Spiegati meglio!
Io finché sono stata con lei, mi sono comportata benissimo, meglio delle altre, tanto che non voleva più mandarmi via ed è stata una lotta, anche perché accettava tutto, nel senso che accettava anche che io uscissi per poche ore ogni tanto, il che lì non è ammesso.
Non sono stata affatto un problema, le volevo bene ed ero umile in comunità!
“È probabilmente altro” cosa? Ripeto che io le ho voluto bene finché abbiamo vissuto insieme e lei altrettanto!
@Rossella, sì, me lo sono appena fatto!
Come al solito, o indifferenza o giudizi spietati. Grazie!