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Lettera pubblicata il 25 Gennaio 2014. L'autore, Michela14, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Luna concordo su molte delle cose che scrivi, hai ragione, non si dovrebbe “tenere il file aperto”, ma ripeto che non mi sembrava questo il caso. Comunque magari hai visto più in là di me, se fosse così mi rimangio tutto.
Io penso che sia umano volere un po’ di vendetta, soprattutto quando la ferita è ancora aperta e sanguinante. Io stessa, dopo la fase della disperazione e della negazione durante la quale avrei giustificato il mio ex anche se avesse tentato alla mia vita, durante la fase della rabbia l’ho provato. E’ umano poiché comprendiamo che il nostro dolore è privo di senso: l’altra persona non ci calcola e se ne frega di noi. Potremmo anche darci fuoco sotto casa sua che tanto il nostro ex non se ne accorgerebbe, anzi, si lamenterebbe del cattivo odore fino a diventare cattivo e indisponente qualora tirassimo la corda più del dovuto.
Io sono stata scambiata per una disperata che cercava il suo ex quando lui non ne voleva sapere. Ma io non volevo disturbarlo, non era mia intenzione chiedergli di tornare con me, volevo solo parlare con la persona che conoscevo o che pensavo di conoscere. Quando finalmente ho capito questo, mi sono resa conto della persona che avevo di fronte. Mi sono cascate le braccia: prima lui mi cercava, mi chiamava nei momenti più impensabili e mi teneva al telefono per delle ore parlandomi di lui, della sua famiglia e della sua vita pur avendomi lasciata; dopo, quando ero io ad aver bisogno di lui, mi sono trasformata in una specie di stalker. Ma siamo impazziti?? Non esiste. Quando mi sono resa conto della persona che avevo di fronte, sono sparita dalla circolazione, chiudendo tutti i contatti con lui (meglio tardi che mai). Ma non era ancora finita perché tramite una persona sciocca e pettegola mi ha fatto dire che gli ero indifferente e che stava frequentando un’altra ragazza. Questa è stata l’apoteosi: sono stata molto male, ma mi sono resa conto della sua bassezza. Non ho risposto alle provocazioni e adesso posso dire che mi è indifferente la persona che è adesso. Ovvio, mi manca chi pensavo che fosse, ma mi domando se sia mai esistito.
Pensa che a Natale un’amica mi ha detto che avrei dovuto farmi vedere superiore e fargli gli auguri (che lui si è guardato bene di farmi). Io non ero dello stesso parere e non per maleducazione. Secondo me sarebbe stato solo imbarazzante per me e probabilmente non compreso da lui.
Se fosse passato del tempo come nel tuo caso sarebbe stato diverso.
Ciao Cam 🙂
@Io penso che sia umano volere un po’ di vendetta, soprattutto quando la ferita è ancora aperta e sanguinante. Io stessa, dopo la fase della disperazione e della negazione durante la quale avrei giustificato il mio ex anche se avesse tentato alla mia vita, durante la fase della rabbia l’ho provato. E’ umano poiché comprendiamo che il nostro dolore è privo di senso: l’altra persona non ci calcola e se ne frega di noi. Potremmo anche darci fuoco sotto casa sua che tanto il nostro ex non se ne accorgerebbe, anzi, si lamenterebbe del cattivo odore fino a diventare cattivo e indisponente qualora tirassimo la corda più del dovuto.
Hai descritto molto bene una situazione o comunque gli stati d’animo che si provano. Anche per un senso di impotenza, destabilizzazione, abbandono, ferita narcisistica che possono anche andare al di là di un sentimento. Non serve nemmeno essere innamorati, a volte, per provare queste sensazioni. Basta sentirsi dipendenti emotivamente da qualcuno o aver riposto in qualcuno aspettative o bisogno di conferme. O che un abbandono o delle frasi e situazioni battano su dei punti deboli che una persona ha. Sto parlando in generale, ovviamente.
Idealizzazione, negazione, rabbia, sentimenti di rivalsa ecc… certo che tutto ci sta. Non ho detto di no. Tanto più quando una persona si comporta affettivamente male come dici tu, che sia per vigliaccheria o semplice forma mentale o egoismo o incapacità di gestire meglio le proprie relazioni. La rabbia stessa non va negata ecc.
Ciò che dico è che sul lungo termine però rielaborare giova molto di più che non farlo. Non che è migliore chi rielabora o rielabora prima, dico che sta meglio chi ha rielaborato, attraverso le sue fasi e tempi. Molto spesso quando rielabori rivedi te stesso/a nelle situazioni in cui ti vedevi “perdente” o fragile ecc e ti rendi conto che era anche ciò che una persona voleva farti credere o era una sensazione in cui eri caduto/a tu… Alcune persone enfatizzano moltissimo il fatto di averti chiuso loro la porta in faccia ecc… e non hanno nemmeno bisogno che sia vero. Alcune persone hanno bisogno di tirare certe scene (sparire, non dare spiegazioni, ecc) indipendentemente da ciò che senti o pensi tu, anche se non te ne frega una ceppa.
Ancora di più :O perché manco capisci perché si comportino in un certo modo. In quel caso più che vendicarsi la cosa più relax è riuscire ad uscire dalle motivazioni/ragioni che
servono all’altro e che l’altro ti sta scaricando addosso. Ma se non ci stai non può farlo.
Ti faccio un esempio banale: fermo che è umano che ognuna se la viva come crede, ci sono alcune persone che dopo molti anni sono ancora incazzate per delle ingiustizie scolastiche, per una bocciatura che, secondo loro, non meritavano. Anche se ciò non ha veramente costituito un cambiamento a lungo termine nella loro vita. Oppure lo è stato proprio perché hanno attribuito a quell’evento un eccesso di importanza. Il fatto che si possa, a distanza di tempo, parlare di un evento e rivedersi in quell’evento è un conto, il fatto che quell’evento continui ad avere un grande potere a distanza di anni e anni come se fosse successo stamattina un altro.
Se uno, al momento di uno sgarbo, prova una serie di sensazioni e immagina anche di vendicarsi ecc ci sta per una serie di ragioni. Se una persona dopo anni è ancora ferma lì, e vive comunque le sue cose in funzione di una persona a cui ha attribuito un potere o nei confronti della quale si è sentito fragile e alla mercè in passato è diverso. Perde energie. La persona di cui “ti vorresti vendicare” si vive la sua vita, bella o brutta che sia, tra alti e bassi, indipendentemente dai film che ti fai, usa le sue energie per sé, tu (generico) stai lì a usare le tue energie dandogli/le un potere che in realtà non ha. Glielo stai dando tu.
Che glielo stia dando concretamente, continuando a farti chiudere la porta in faccia o facendoti pigliare per i fondelli o dando troppa importanza a ciò che pensa/dice di te (anche se queste cose non hanno effettivamente un peso concreto sulla tua vita, il tuo lavoro ecc) sia che tu sia a 10.000 km ma pensi ancora a cosa potrebbe dargli fastidio ecc.
Mi spiego?
Se anche fosse che una persona effettivamente ti sta molestando (magari spargendo maldicenze) non è meglio concentrarsi per alzare uno scudo e difendersi dal problema in quanto tale che usare le proprie energie proprio per dare un potere emotivo innanzitutto alla persona che ti molesta o vuole creare disagio?
Una persona attua una certa modalità con te o ti lascia e non ne vuole più sapere. Tu (generico) ti senti lo sfigato di turno in posizione di debolezza. Se ti senti male ti senti male, ma il fatto di pensare che se la ride perché ti ha messo nella posizione di sfigato o di dover dimostrargli è un’altra cosa. Puoi stare male e poi bene anche rielaborando senza questa dipendenza. E vivere cmq per TE.
Cara michela14 qui chi ha scritto in maniera corretta il proprio pensiero e’ stata Very al commento 33. In poche parole con un discorso che fila liscio come l’olio ha enunciato un concetto chiarissimo.. : devi ancora superare il tuo lutto emotivo a livello inconscio . Non c’è nulla di male perché ci vuole tanto tempo prima di superare ciò anche se vicino a noi ci sono xsone che ci vogliono bene.. Prima o poi nn ci farai più caso ne avrai voglia di godere della sua invidia x la tua vita a patto che lui la pensi così.. Io ho miei dubbi perché al tuo ex nn gliene frega nulla di te e della tua famiglia . Lui pensa alla sua di vita
che tristezza, che persone esistono a sto mondo