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Lettera pubblicata il 31 Ottobre 2012. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore OZ.
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”Quando finisce un amore, sopratutto se si è lasciati, si compie una vera e propria analisi di quelle che sono state le cause che hanno portato alla fine. Il più delle volte la persona lasciata tende ad attribuirsi le colpe, imputando a propri comportamenti errati la fine della relazione. Questo perchè permette di poter sperare che cambiando il proprio comportamento la relazione può iniziare di nuovo, se l’altro ci dà un altra possibilità. Non ci si vuole rendere conto che molto più semplicemente l’altro NON AMA PIU’. Per quanto doloroso possa essere prendere coscienza di quest’amara verità, rappresenta l’unico modo per poterne uscire. Si soffrirà in maniera spaventosa ma il tempo ci aiuterà a porre definitivamente la parola fine. Altrimenti, sperando in un altra possibilità, prolunghiamo solo la sofferenza entrando in un tunnel che ci sembrerà senza uscita.
Ma, per quanto possa essere lontano nel tempo, dopo aver pianto tutte le lacrime di questo mondo, dopo aver espresso tutta la disperazione di questo mondo, arriverà il momento in cui si toccherà il fondo del baratro. Ed in quel momento, quasi senza rendersene conto, si inizierà una lenta ma inesorabile risalita. Si accetterà la realtà delle cose. Si scoprirà che il più grande amore è quello che deve ancora venire.”
Anche se si fa fatica nei momenti di buio credere a queste parole è cosi’ è proprio cosi’.
Sciuscià sono d’accordo sulla tua disanima sulla fine dell’amore per IL LASCIATO….razionalmente da te spiegata nelle cause e negli effetti. L’unica cosa che non condivido…ma vedo sono in molti qui a crederla scontata…è l’affermazione : “Si scoprirà che il più grande amore è quello che deve ancora venire.””
Io mi chiedo come fate ad esserne tanto sicuri diopo la (le) esperienze avute. Spiegatemi per cortesia con uguale logica e sensatezza come mai siete così certi che da quyalche parte ci sia il vero amore ad aspettarvi. Non è una critica cattiva la mia…ma solo il disperato tentativ0o9 di comprendere qualio logiche certezze vi diano tanta sicurezza sull’argomento. Sbaglio o riponete in questa speranza solo una chiave “illusoria” per meglio accettare l’attuale sofferenza?
Cara realtàdeifatti, nessuno può darci la certezza o sicurezza che l’amore bussera’ di nuovo alla porta, quando arriva arriva, ma noi siamo pronti ad accoglierlo o siamo distratti nel nostro individualismo sempre più soffocante che azzera i rapporti iterpersonali a qualsiasi livello? Abbiamo la maturita’ sentimentale per aprire le porte al Vero amore o viviamo di anoressia sentimentale? Era vero amore o ripensandoci attentamente era l’esigenza di coccolare il nostro bambino interiore, tanto maltrattato nell’infanzia? La mia frase nn vuole illudere le persone ma solo spronarle ad avere un atteggiamneto positivo nei confronti della vita e non a fare le vittime. Le separazioni e i lutti vanno visti come gradini di crescita e cambiamento. Più siamo responsabili di noi stessi più siamo liberi, più maturiamo il nostro vero sè piu siamo pronti a vedere l’amore quando passa. Sò che non è semplice ”attuare” queste belle parole, ma la chiave di svolta è proprio nella consapevolezza di capire il meccaniscmo per spezzare le catene che ci tengono prigionieri di noi stessi. Sherzandoci su sarebbe proprio l’ora di dichiarare guerra a questa maledetta COAZIONE A RIPETERE!!!.
Grazie ragazzi…siete davvero carini, è piacevole leggere i vostri apprezzamenti, mi danno coraggio, grazie a Paolo25 e Realtàdfatti, grazie anche a cyber81 perché con la sua risposta mi ha risparmiato alcune cose da dire che condivido sulle donne (specie a cui appartengo). Non intendo schierami in difesa di quel genere di donne che io definisco “gatte morte” e vorrei precisare che secondo me il modo con cui si è espresso Paolo25 è un po’ indelicato nei confronti delle donne che per la loro indipendenza e autonomia lottano ogni santo giorno. A questo proposito posso raccontarvi una cosa che mi è accaduta di recente : sono alla ricerca di un secondo lavoro e all’incirca quindici giorni fa ho risposto a diversi annunci, tra cui uno dove si richiedeva la figura di una colf per le faccende di casa, solo che quando mi sono presentata all’appuntamento per il colloquio, parlando con l’inserzionista, mi ha fatto capire tra le righe che la scelta della signora era vincolata alla disponibilità di questa a svolgere anche altri “servizi”, così ho salutato ed ho ripreso la mia strada. Penso che probabilmente neanche tra di voi stessi uomini potete immaginare con quanti spregevoli cinici abbiamo a che fare, disposti a ricattare con il lavoro pur di fare facili conquiste. Per Realtàdfatti… con il tuo ultimo commento apri più che un capitolo un tomo, penso che forse c’è un po’ di tutto, il non voler rassegnarsi inconsciamente all’idea che forse la nostra metà della mela se l’è sgranocchiata qualcun’altra. Forse è un pensiero che fa bene e illumina il buio del nostro abisso come un lumicino per aiutarci nella risalita, oppure perchè di sicuro l’esperienze fatte guideranno il nostro giudizio in modo migliore. Cmq su questo argomento avevo cercato di scrivere una poesia intitolata “Amore del futuro”, il testo non è un granché, ma la chiusura mi piace e spero che anche tu l’apprezzi :
“… e ad una nuova storia ci lasceremo andare
perché c’è ancora un film da incominciare.”
Buonanotte a tutti…
domani devo alzarmi presto