Ciao ragazzi, ho desiderio di confrontarmi su una questione sentimentale che si trascina da 3 anni e che non riesco né a terminare né a modificare per il meglio. Da fuori si ha sempre una lucidità maggiore… io sono fin troppo coinvolta.
Il mio ragazzo ha 36 anni e si presenta attaccatissimo a me, purtroppo però ha un atteggiamento terribilmente sabotante verso la relazione e verso la sua stessa reputazione di persona. Tende infatti a dire molte bugie, ad omettere cose, ad agire di nascosto e a fare sotterfugi. Quando viene scoperto, nega l’evidenza, si arrampica sugli specchi e sparge colpe ovunque fuorché su se stesso. Quel che è peggio, è che se non ottiene la chiusura pacifica della disputa con questo metodo, passa allo stadio successivo, in cui designa me come carnefice accusandomi per aver avuto una reazione. Esempio: Lo lascio perché mi ha mentito? Vuol dire che ho un altro, che non l’ho mai amato, e anche molto, molto peggio… arrivando a pesanti offese e accuse illogiche. È come un bambino viziato che è abituato a passarla sempre liscia, ad essere sempre giustificato e addirittura premiato nonostante faccia cose scorrette. Io non riesco a capire come possano convivere nella stessa persona uno pseudo sentimento nei miei confronti, tendente alla morbosità e alla venerazione, e questa ipocrita ed infantile disonestà. Sembrano 2 persone in 1 e non ne vengo a capo. Come lupo e agnello. Cerco da tempo di capire se ci è o ci fa, se è scemo o cattivo. E continuo a domandarmelo. Non che cambi di molto la gravità del responso, ma avere a che fare con persone così è terribilmente frustrante.
Fino ad oggi non sono mai venuti fuori tradimenti fisici, nemmeno a livello di contatti segreti con altre donne, e onestamente non ho mai neanche temuto che mi lasciasse perché lo vedo super convinto di aver trovato la persona definitiva (la donna dei suoi sogni come piace dire a lui), ma sono molto intuitiva e ho sempre scoperto tutte le sue menzogne e mezze verità su altri fronti. Non mi sono mai fidata di lui e direi che la mia diffidenza è pienamente giustificata dai suoi comportamenti. Che non credo siano riservati a me, ma che siano proprio suoi caratteriali. L’ho portato da vari psicoterapeuti per tentare di guarirlo ma non è servito a niente. Finge di capire e poi invece si ripete. E sapete come si dice… Errare è umano, perseverare è diabolico.
A peggiorare il quadro ha una tossicodipendenza da crack. E a tal proposito negli ultimi mesi ha fatto 2 finte entrate in comunità. La prima è durata 50 giorni (convinto che bastassero è uscito, a fronte di 1 anno e mezzo di percorso), poi ci è ricaduto ed è stato costretto da altre persone a rientrarci. Tale rientro è durato anche meno, appena 35 giorni, ma lo hanno riportato dentro di peso dopo un weekend di libertà grazie anche al fatto che mi son rifiutata di vederlo. In pratica entra, fa la quarantena a guardare la televisione in una stanza, poi inizia l’accoglienza e se ne và prima di iniziare la vera e propria comunità, usando come scusa il fatto che non ci vediamo e non ci sentiamo. Peccato che se non ci vediamo e non ci sentiamo è tutta una pianificazione sua secondo me. Infatti l’ultima nostra lite é stata proprio basata su 2 mie telefonate a questo centro in cui mi è stato detto che lui non aveva lasciato comunicazione che io avrei potuto chiamare, escludendomi di fatto da ogni possibile interazione, cosa che ovviamente ha negato.
Ad ogni entrata trova il pretesto per litigare e di conseguenza non si aspetta da parte mia telefonate o intenzione di partecipare. Tutto studiato per uscire prima? Probabile. Fraintendimenti dovuti a tara mentale? Ugualmente probabile.
Io non so più che fare. Trova sempre il modo di manipolare e continuare a comportarsi al suo solito. Durante il suo secondo percorso comunitario ero riuscita a distaccarmi emozionalmente e mentalmente, avevo trovato una mia dimensione di serenità, e quando è ripiombato qua, portandosi dietro la sua nube di scarsa limpidezza, scarsa lealtà e scarsa chiarezza, ho notato un calo della mia energia psicofisica non indifferente, che mi ha fatto vedere in lui una sorta di inconsapevole vampiro da cui dovermi proteggere. Mi ha pure lasciato sul cancello un mazzo di 23 rose rosse, per simboleggiare il nostro anniversario, ma il regalo non può nulla difronte alle solite storie.
Mi dicono tutti di lasciarlo ma io non ci riesco e lui non mi rende facile farlo. Nel suo modo immaturo dimostra di voler portare avanti il rapporto, qnche se lo fa nel modo sbagliato. Ogni volta che gli chiudo la porta si butta a massima pietà e comunque mi accorgo di starci male pure io. Non so davvero come uscirne. Per qualche strana ragione provo qualcosa per lui che mi attira nonostante tutto come una calamita.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni
Cara Piuma, salve.
Io non penso che quella che hai descritto si possa considerare relazione. Mi sembra abbia solo aspetti negativi. Di sicuro ti meriti di più di una persona che ti tratta in questo modo e che si aspetta tu rimanga lì per lui nonostante tutto. Anche perché se rimani con lui la situazione rimarrà questa e non potrà cambiare in meglio né per te né per lui. “Viziandolo”, come hai detto tu, non capirà mai che il suo comportamento è tossico e irrispettoso nei tuoi confronti. Devi avere una relazione con qualcuno, non ti devi prendere cura di un bambino. Devi essere amata, non lodata e vista come una dea. Mi rendo conto che è difficile uscire da questo genere di relazioni, ma devi pensare a te stessa e trovare il modo di stare bene. Secondo me quest’uomo non ti ama. Se no non ti farebbe stare così male. Chiedi aiuto e sostegno ai tuoi amici, magari loro ti possono dare la forza per fare un passo così difficile per te. Spero tu possa stare bene e spero tu stia bene.
Cara piuma, in parte ti capisco ho una relazione con una persona che ha avuto un passato simile a quello del tuo ragazzo. La differenza che il mio è uscito completamente da quel mondo da 1 anno circa. Il mio ruolo in questo è stato fondamentale, ma mi sento di dirti che queste persone hanno un potere manipolatorio incredibile… oggi io mi sento totalmente svuotata perché aiutandolo mi sono privata delle mie necessità dei miei bisogni e di me stessa. Oggi mi sento persa e a volte anche depressa, e per di più mi sento dire che sono una persona pigra e noiosa. Abbiamo fatto lo sbaglio di immergerci a capofitto in questa relazione con lo spirito da crocerossina. Perché fondamentalmente siamo persone buone ed emotive, mi sento di dirti di guardarti dentro, prendere le forze per scappare e prendere le redini della tua vita. Io sono in terapia da poco, voglio riprendere la mia vita perché purtroppo queste persone con le loro bugie, i loro guai assorbono completamente le energie.
Chiamasi sindrome da crocerossina….
Si, è la classica sindrome della crocerossina,
anche una mia amica ne è affetta.
Il consiglio che posso darti è di chiudere
il rapporto.
La mia amica ha fatto una vita da schiava,
lui le contava i minuti che stava via,
urlava se era contraddetto.
Ormai è ridotta come un’ameba, non la riconosco più,
è spenta, vuota.
Questo temo sia il tuo futuro se resti con lui.
“Tende infatti a dire molte bugie, ad omettere cose, ad agire di nascosto e a fare sotterfugi. Quando viene scoperto, nega l’evidenza, si arrampica sugli specchi e sparge colpe ovunque fuorché su se stesso. Quel che è peggio, è che se non ottiene la chiusura pacifica della disputa con questo metodo, passa allo stadio successivo, in cui designa me come carnefice accusandomi per aver avuto una reazione”
Mi ricorda un mio ex. Ma aveva 22 anni. Un bambino immaturo.
Ma quale futuro questa storia può riservarti? Basterebbe riflettere su questa domanda per chiudere questa storia da crocerossina masochista.
Lasciate perdere, la tossicologia parla chiaro…non credete ad una sola parola del crackhead
Zezy, se posso chiederti, in che modo lo hai aiutato il tuo ragazzo? Nel mio caso c’è l’aggravante del padre che durante tutti e 3 anni, e certamente già da prima, pur sapendo cosa ne faceva gli dava soldi ogni volta che il figlio li chiedeva, arrivando anche a 4 accrediti al giorno e ad accompagnarlo lui stesso presso basi di spaccio. Durante la terapia con la psicologa da me trovata, 60 euro glieli dava per le sedute, e 230 per la droga. Ti sembra normale? Se aprissi il vaso di pandora sul doppio gioco condotto anche dal padre faremmo le mille e una notte…
Grazie catasterismo,
in realtà alcuni aspetti positivi ci sono, ma sulla bilancia pesano meno di quelli negativi. In effetti è così lampante la mia diffidenza che da 2 anni e mezzo non gli dico Ti Amo e non glielo scrivo neanche in un semplice biglietto d’augurio… Non ci riesco. Qualcosa dentro me lo vieta. Lui invece nonostante questi comportamenti sta di continuo a dirmi paroloni romantici, forse intrinsecamente falsi, ma credo lui ci creda davvero. Credo non sappia amare, Ma sia convinto di farlo.
Hai ragione sul “viziarlo”, ma nel suo specifico caso temo che se anche lo avessi lasciato alla prima mancanza, lui non sarebbe comunque cambiato… Se poi un giorno arriverà qualcuna in grado di trasformare un ormai quasi 40enne, evidentemente non ero la persona giusta ad affrontare personalità danneggiate come la sua. Ti ringrazio molto per avermi scritto, parole come le tue mi serviranno a ragione al suo prossimo ritorno
Giulia, anche se per motivi diversi da me e dalla tua amica, io ho l’esempio di mia madre che ho visto lamentarsi per 30 anni di mio padre senza mai trovar il coraggio di lasciarlo. Forse anche questo ha inciso negativamente sulla mia vita sentimentale.
Sfortunatamente provo gelosia al pensiero che lui si rimetta in gioco sessualmente e sentimentalmente. Cosa che coi miei partners passati non c’era. È come se mi aggrappassi alla parte buona di lui pur di vivere la parvenza di relazione che proietta. È brutto da dire ma per liberarmi veramente avrei bisogno di credere che un uomo migliore possa darmi quel livello di dolce attaccamento che il mio attuale partner nonostante tutto dimostra di avere. Prima di lui ho infatti avuto persone più emancipate emotivamente che non me lo davano questo qualcosa. Io sto con lui per questo qualcosa. Ovvio che mi ha beccata in un momento di vita più fragile, e che per questo ci sono cascata, ma una forma di legame si è creata. Che caos…