Sono uno dei tanti piccoli imprenditori che si trova a fronteggiare questa guerra inaspettata, giorno per giorno, ora dopo ora si prendono decisioni e si applicano misure per garantire i livelli di sicurezza richiesti cercando di mantenere aperti tutti servizi essenziali e le unità produttive, per questo anche la domenica mi trovo come altri in Azienda sia per studiare ed applicare nuovi protocolli e metodi, che per rarefare la presenza simultanea con la turnazione e lavoro da remoto quando possibile.
Domenica 15 marzo 2020, mi fermano i CARABINIERI mentre sono diretto al posto di lavoro, me l’aspettavo, ben vengano i controlli e piena solidarietà all’Arma ed a tutti coloro che si trovano in prima linea a lavorare per combattere questa guerra, già, perché proprio di prima linea si tratta quando parliamo di un posto di blocco che effettua centinaia di controlli in poche ore di servizio.
Ma continuiamo il racconto, appena fermo applico il protocollo sanitario aziendale, indosso rapidamente la mascherina FFP3 e gli occhiali, già indossavo i guanti, il Carabiniere si avvicina indossando la mascherina leggera con il naso scoperto, con un cenno gli chiedo di indossare correttamente il dispositivo di protezione individuale e non abbasso il finestrino, comprende e provvede, indossa anche gli occhiali da sole, apro il finestrino e, con garbo mi chiede: «Patente, carta di circolazione e autocertificazione, prego! » obbedisco senza discutere e consegno i documenti nelle sue mani protette da guanti che mi rendo conto di NON aver visto disinfettare\sostituire dalla verifica precedente, sta manipolando i miei documenti con guanti che hanno toccato effetti di decine forse centinaia di persone, mi si gela il sangue nelle vene mentre mi sento uno stupido in prima linea, poco male, ricordo di avere un pacco di salviette disinfettanti e provvedo all’accurata disinfezione dei documenti e dei guanti che indosso.
Riparto lentamente verso L’Azienda e rifletto, il digitale che è già a disposizione permette di cambiare radicalmente da subito il modo di operare in strada delle pattuglie, soprattutto per quanto concerne il contatto non sempre indispensabile all’esecuzione dell’ordine di servizio.
Non solo la salute del controllato ma anche del controllore possono essere messe in serio pericolo da pratiche poco attente al prossimo ed a se stessi.
Mettiamocela tutta, tutti insieme, mai come in questo momento c’è bisogno della collaborazione e l’intelligenza di ognuno di noi, non aspettiamoci sempre le soluzioni calate dall’alto, mettiamocela tutta, mettiamoci del nostro, rispettiamo tutte le indicazioni delle Autorità mettendo in pratica quel poco di più che ognuno di noi è in grado di fare anche solo con la buona volontà e l’intelligenza che non ci mancano.
Donato Castellani
Bravo, immagino che ti aspetti una standing ovation.
Non l’avrai.
Gli imprenditori e più in generale i lavoratori autonomi sono quelli che portano avanti questo paese, mai governi pensano solo a tutelare i lavoratori dipendenti.