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Lettera pubblicata il 31 Ottobre 2014. L'autore, Luke89, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Infatti io non le condanno, Andrea74, ma semplicemente non le vedo come potenziali partner. Proprio un paio di settimane fa sono uscito con una ragazza che studia ingegneria gestionale e che ha come obiettivo quello di “arrivare”, di diventare importante eccetera. Io non dico che questo sia sbagliato, ci mancherebbe. Ma dopo aver saputo queste cose, ho perso il poco interesse che avevo verso di lei (Tra l’altro ti stimo per l’hobby della cucina, è una capacità che ammiro molto e che vorrei avere anche io 🙂 ).
RM e sarah: avete in parte ragione, una persona che non sa cucinare può imparare. Ma una donna come quella descritta da Andrea74 non è proprio adatta a me, per quanto simpatica e bella. Non mi suscita niente di più di un mero istinto sessuale. Ma del resto come potrebbe essere altrimenti? la sua vita è impostata per piacere, per ricevere gratifiche esterne: è sempre a dieta, va in palestra, va dall’estetista… Non mi ispira nulla che vada oltre l’arco di una notte, non so se mi spiego. Una donna che ama cucinare è più probabilmente una persona a cui piace vedere gli altri contenti; lei ha preparato cose buone, non solo per sé ma anche per gli altri, fa qualcosa di costruttivo che fa stare bene tutti e non solo se stessa (come quella che va in palestra). Cerco una mamma? Può darsi, forse è come dici tu, sarah; ma questo è il tipo di donna che cerco per costruire qualcosa di più importante. Ovviamente non posso decidere a priori il tipo di donna di cui innamorarmi, magari mi metterò insieme a una istruttrice di acquagym e verrò qua a dirvi: “avevate ragione! non sa cucinare ma ci amiamo tanto!”; tra l’altro sono aperto a tutto, ho delle idee di base, ma sono pronto a ricredermi in qualsiasi momento.
Luke di sicuro la donna descritta da Andrea infastidirebbe anche me, ma puoi trovare una che va in palestra e cucina pure, o trovare una che si arrangia in cucina senza fare chiesa’ cosa e può amarti completamente, lasciati andare e non lasciarti spaventare dall’indipendenza di una donna, conoscile prima di fermarti e lasciar perdere.
Luke, io ti capisco e sai perché? Ti racconto la mia storia, non per essere autoreferenziale ma per aiutarti. Sarò breve. A 26 anni circa vado a convivere con Anna, una ragazza che ha un anno e mezzo più di me, di origine pugliese ma cresciuta a Milano. Sembrava una brava ragazza, solida, non bellissima ma formosa, e ci siamo capiti, faceva la pizza in casa e sembrava tutto ok. Anni di tormenti, di torture, di ricatti emotivi, di trappole sentimentali. Un inferno. 11 anni così, la mando a quel paese dopo che per sei volte mi ha promesso che si sarebbe fatta curare da uno psichiatra e NON ha MAI iniziato la terapia. Cado nelle mani di una romena, stupida, zoooccola e avida. Per aiutarla spendo tutto il mio denaro. Incontro Sarah sul forum, non mi caga, mi evita, alla fine troviamo un “quid” comune. Lascio Milano per Lei. Sarah è una che ti mette le roselline nella vasca da bagno, ma è femminista. E’ una che mi coccola, ma non accetterebbe mai angherie (giustamente!). E’ una che ti fa un massaggio con l’olio canforato, ma è una pigrona! Ci sono, le donne belle e giuste, serve un po’ di fortuna e molta intraprendenza, un pizzico di rischio. Io per Sarah ho lasciato Milano e sono andato in Liguria. Ed ora mi godo il massaggio con l’olio canforato. Sarah sa che non può cucinare perché ai fornelli c’è solo “Harlock” (il mio soprannome), lei stira le mie camicie e mi sorride. Si può fare Luke, si può fare.
Luke, Andrea74 ha ragione. Non troverai MAI quella ragazza che ha ESATTAMENTE tutte le caratteristiche che dici tu e che si incastrano perfettamente con la lista che ti sei creato ! una può essere bravissima ai fornelli ma magari è pessima in altre cose… come ad esempio la tipa pugliese che ci descrive Andrea74. Ragionare per preconcetti del tipo “se sta sempre in casa e sa fare bene le lasagne allora è la donna adatta a me!”.. è SBAGLIATISSIMO. In una persona secondo me devi guardare altre cose: la sintonia MENTALE che c’è tra di voi, la visione della vita, i principi, gli ideali e gli interessi in comune, la volontà di guardare nella stessa direzione ( è inutile frequentare una persona che ad esempio non vuole legami, se tu sei orientato a questo ). Non badare alla forma, agli aspetti secondari, ma preoccupati della SOSTANZA. Non esistono persone perfette in assoluto e con caratteristiche IMMUTABILI nel tempo. Ognuno di noi è un certo tipo di persona a seconda di chi ha davanti, del grado di maturità e di esperienze fatte, a seconda del momento che sta vivendo. ma sopratutto, come dice Andrea74, non devi MAI pensare che la tua donna, in virtù del fatto che ti ama e che sta con te, DEBBA SUBIRE DELLE ANGHERIE. E per angherie intendo anche l’ eccessivo possesso e controllo su di lei, il privarla dei suoi spazi. Ricordati che l’ amore non è oppressione, ma è condivisione e rispetto dell’ altro. Qualunque donna tu incontrerai, difficilmente saprai riconoscere QUELLA GIUSTA, se ti poni troppe preclusioni e troppe paranoie.
un saluto
Andrea74 ti do ragione ! chi davvero ti ama e ci tiene a te è disposto a rischiare, ad affrontare dei cambiamenti. E’ DISPOSTO A CREDERE IN QUELLA PERSONA E IN QUEL RAPPORTO, anche in presenza di situazioni difficili. Purtroppo, non tutti gli uomini sanno veramente COS’E’ L’AMORE. tutti si riempono la bocca di grandi paroloni e ideali, ma quello che vedo latitare SONO I FATTI…
Andrea74, ti ringrazio per aver condiviso cose così delicate, lo apprezzo davvero. Mi dispiace per tutte le tue disavventure sentimentali, e ti auguro ogni bene. Da quanto scrivi sembra che sarah sia femminista più “sulla carta”, perché se avete una suddivisione dei compiti così equa non vedo né maschilismo né femminismo, ma solo un contributo comune al mantenimento del focolare. Quindi, come si manifesta il suo femminismo? Il fatto di non essere disposta a subire angherie non lo definirei femminismo, piuttosto lo chiamerei amor proprio. La femminista doc, per come la vedo io, è una donna che ha bisogno del maschio solo per fare figli, ma che segretamente vorrebbe privarlo anche di quello. Una donna che vorrebbe il maschio totalmente castrato, privato della sua forza. Non accetterei mai queste condizioni.
Maria grazia, in teoria il tuo discorso è giusto, ma in pratica la forma è sostanza. Sarei superficiale se andassi alla ricerca di una donna che sa cucinare trascurando il resto, ma non posso non considerare questa cosa nel quadro d’insieme, ovviamente insieme a tutto il resto, perché anche qualora ci fosse sintonia, non potrei vederla che come una amica (e ho una amica proprio con queste caratteristche, quindi non ti sto parlando per massimi sistemi). Io non ho mai detto che una donna debba subire delle angherie, dove lo hai letto?
Ciao Luke mi sembra doveroso risponderti io. Inanzitutto la tua visione di femminismo non è la mia, credo che sia portata un pò troppo all’estremo, considerarmi femminista non vuol dire sfruttare un uomo,per me è tutt’altro. Per me vuol dire non farmi mettere i piedi in testa da un uomo, non permettergli di sottomettermi, di offendermi solo perchè sono una donna, rifiuto ogni tipo di discriminazione sessuale, coloro che hanno cercato di sottomettermi sono stati rispediti da dove erano venuti, rifiuto chi cerca di usarmi come trofeo, non sono un oggetto, sono una persona che pretende pieni diritti tanto quanto un uomo. Non mi piacciono coloro che, pensando che sono una donna, tanto la sgancio, si permettono di giudicarmi come non sono e di inventarsi storie sul mio conto quando non gli va a genio un mio no. Sono contro tutti quei maschilisti che non accettano l’opinione di una donna, non accettano che anche la donna possa dire di no o possa lasciare come se certe prerogative fossero solo maschili. Pretendo dall’altra persona lo stesso impegno che ci metto io, sia sul lavoro che nel privato, io faccio il mio, tu il tuo.
Luke comunque non ti fissare troppo sull’idea della donna che ti fa le lasagne in casa, anche perchè al giorno d’oggi l’uomo non può certo permettersi di non sapersela cavare, le donne sono umane se stanno poco bene non saresti capace di fare un brodo di pollo alla tua amata?Poi ovvio che se una non ne vuole che sapere ci puoi pensare un attimino, come lei non è la tua serva, tu non sei il suo schiavo. Bisogna trovare un equilibrio. Io coi miei ex non lo trovavo, mi sono ritrovata con uno che mi esibiva come trofeo mostrando le mie foto a chiunque passasse ma era totalmente assente e incapace di prendersi cura di me quando ne avevo bisogno. L’altro non ne parliamo, se io non c’ero manco mangiava, non faceva praticamente niente perchè pretendeva che facessi tutto io. Al signorino dissi che se le cose non erano reciproche avrei pensato solo a…
me e alla mia roba e così feci, così io me ne uscivo coi miei pantaloni lavati e stirati e lui li doveva ripescare dal cesto della biancheria…eheeheheh. Comunque comprendo la tua delusione, oggi le ragazze vengono cresciute riempiendole di “sei bella, sei brava”, fino alla nausea e poi arrivano a 40 anni a credersi superfighe come se ce l’avessero solo loro per poi lagnarsi che non trovano un uomo serio. L’altro giorno ero in una sala d’aspetto, c’era una signora con le figlie, non erano molto piccole potevano avere dai 7 ai 10 anni. C’era la televisione accesa ma la signora voleva i cartoni per le bambine e chiese alla reception di poter cambiare canale, la receptionist lo fece ma poi mi chiese scusa per non avermi chiesto se mi poteva dare fastidio, la mamma rispose “quando ci sono bambini non si chiede”, guarda ero lì per essere chiamata sennò le avrei risposto per le righe, in questo modo si fa passare il messaggio che loro possono fare quello che vogliono senza mai chiedere permesso o scusa, ma la prima viziata è la mamma, è lei che avrebbe dovuto chiedere ai presenti se poteva cambiare canale e dare l’esempio ma con esempi così come credi che crescano?Anche nelle piccole cose vedi la totale stafottenza di certa gente. Ad ogni modo le ventenni sono troppo giovani e immature(cos’ come i loro coetanei maschi) per impegnarsi in una storia seria, a parte qualche raro caso, dovresti vivere la tua vita più serenamente pensando a te, ai tuoi obiettivi a crescere tu come persona e a cavartela da solo, per essere sicuro di te stesso e di ciò che vuoi, così quando si presenterà’ l’occasione potrai valutare bene la situazione.
Luke
non volevo certo dire che tu concepisci le angherie su una donna. Io parlavo in generale. comunque secondo me ha ragione sarah: le ragazza sui 20 anni, che tu cerchi per una storia seria, non sono MATURE per un rapporto adulto e consapevole. Come non lo sono i loro coetanei maschi. a questa età dovete pensare a “testarvi”, a conoscervi l’ un l’ altro, a fare esperienza della vita e a conoscere il mondo. E’ presto per pensare a un rapporto dove decidere chi deve cucinare e chi no. e ribadisco che non devi mai confondere la personalità e il carattere di una donna con le apparenze. SONO DUE COSE BEN DIVERSE.
auguroni
Sarah, alcune cose che dici le condivido, altre no. Sono d’accordo quando dici di rifiutare discriminazioni sessuali e quando rivendichi pari dignità. Però il tuo atteggiamento è troppo difensivo: gli uomini non devono questo, non devono quello. Sembra quasi che gli uomini ti abbiano tolto qualcosa e tu la reclami a gran voce; non mi sembrano parole pacifiche di una persona che chiede semplicemente rispetto, anche con determinazione e fermezza, ma ci sento qualcosa di più.
Sono d’accordo quando parli della necessità di profondere lo stesso impegno. Ma io non sono d’accordo fondamentalmente su questa cosa, su cui possiamo parlare all’infinito, ma non saremo mai, mai, mai d’accordo: uomini e donne hanno ruoli diversi. Altrimenti perché madre natura avrebbe dato ai maschi livelli ematici di testosterone più alti rispetto alla donna? perché l’uomo ha una massa muscolare più sviluppata? Perché sono stati forgiati per compiti diversi da quelli per cui è stata creata la donna (se vogliamo metterla in termini creazionistici). La donna cucina e l’uomo taglia la legna: pari dignità ma compiti diversi. Dov’è la discriminazione?
Il fatto che nella nostra civiltà nevrotica tutto si mescola, e tutti fanno tutto, non può arrivare a negare la nostra diversità di base (che, voglio ribadire, non nega la pari dignità). Secondo le stime dell’oms, sai quale sarà la seconda causa di morte nel 2020? La depressione. E questo proprio per il trionfo moderno dell’individualismo. Certo, posso anche campare da solo, andare a letto con una donna diversa a settimana, farcela solo con le mie forze perché sono bravo e mi impegno. Ma a quale prezzo? Ci hai mai pensato?
Credo che per quanto ci sforziamo, non possiamo vivere sganciati dal resto. Noi siamo immersi in una miscela di gas, senza la quale non solo moriremmo per la mancanza di ossigeno, ma scoppieremmo proprio. Ci piacerebbe sentirci onnipotenti, ma siamo esseri delicati e dipendenti da tutto. Ma anche qualora io mi illuda…
…di essere onnipotente, vedrei autosabotati i tentativi di mettere in atto tale follia, perché nel profondo sappiamo di essere un po’ vuoti e indifesi. Magari l’idea di essere femminista ti dà forza, ti dà un’identità, ti definisce. Ti senti un po’ più sicura se ti dai il nome di femminista. Ma è ancora l’atteggiamento di chi vive nella paura e che fa le cose reattivamente per scacciare questa paura. Posso dimostrare a me stesso che ce la faccio, che non ho bisogno di un partner, che sono in gamba. Questo va bene fino a un certo punto, perché oltre sfocia in una vita arida, in cui uno smette di scambiare con gli altri “perché tanto non ho bisogno di nulla”. Dominazione e sottomissione credo che facciano parte di questo scambio; ma leggi attentamente: credo siano un gioco DINAMICO, in cui una volta vince uno, una volta vince l’altro, e nessuno si fa mai male. Se il tuo ex faceva vedere la tua foto agli amici, tu fai vedere alle tue amiche quante mutande sporche lascia in giro. E’un gioco, nessuno si fa male, al massimo si fanno quattro risate, e se dà fastidio basta dirlo e il gioco si orienterà su qualcosa di più innocuo. Non credo che potremmo mai prescindere da queste cose, nonostante i nostri tentativi di ripulire la nostra natura, di renderci asettici e sterili; o meglio, possiamo anche, ma a costo di un malessere psichico più o meno evidente.