Ciao a tutti, mi rifugio in questo blog per avere rimproveri, conforto e magari dei consigli.
Venerdì ero con il mio compagno, c’era un po’ di noia in lui, quasi non gli andasse nulla, apatia totale verso me e noi.
Abbiamo iniziato per scherzo ad insultarci; solo che spesso lui mi insulta prendendomi per cretina, deficiente ed ignorante proprio in quei momenti che io per lui sono invisibile, come se fossi un’estranea.
Lui sa che odio essere derisa, o sentire cattiverie gratuite che non rispecchiano la realtà, e tutto iniziato con le offese reciproche con un minimo di ironia, finché non è uscito fuori il mio veleno e la mia cattiveria.
Ho iniziato a prenderlo a schiaffi, pizzicotti, sberle così leggere e calci.
Gli dicevo che l’avrei ammazzato, perché odiavo in quel momento il suo disprezzo nei miei confronti e il suo allontanarmi.
La nostra è una storia meravigliosa piena di complicità amore ed entrambi siamo molto sensibili e teneri;
ma lui non può pretendere di offendermi e pensare che io rimanga dolce come una cagnolina indifesa.
Così sempre con quella ironia di base abbiamo iniziato a prenderci a cuscinate, pedate a buttarci fuori dal letto a calci reciprocamente. All’improvviso gli faccio male sul serio alla mano dolorante da diversi mesi, lì si scatena inizia a darmi calci, prende anche la cintura dei pantaloni, e alla fine con il giubbotto mi dà un colpo in testa.
Ma non rendendosi conto che nel giubbotto c’è una fibia di metallo, mi colpisce alla testa e lì mi fa davvero male con un po’ di sangue.
Insomma alla fine dallo scherzo si è finito a piangere.
Oltre ai dolori entrambi che avevamo addosso, avevamo male dentro per le parole pesanti che ci siamo detti.
Io presa dallo sconforto, delusa da me e da lui, ho raccolto tutte le mie cose a casa sua e le ho messe in un sacco per buttarle nell’immondizia. Lui diceva di non buttarle, perché tutto sarebbe finito, ma non è stato così perché di nuovo ha preso ad offendermi a parole; lì io davvero demotivata ho preso tutto e sono andata via con lui.
In macchina vicino il cassonetto appena ho buttato il sacco sono scoppiata a piangere, perché comunque buttavo i ricordi con lui e molte cose appartenenti a me, lì lui vedendomi così ha iniziato a darmi botte forti in testa con una rabbia violenta e urlando come un matto.
Io mi sono appoggiata allo sportello stordita e tramortita per il dolore, e piangendo ho recuperato le mie cose dall’immondizia.
Arrivata a casa sono stata male, mi girava la testa, mi è uscito il sangue dal naso e avevo dei ronzii all’orecchio.
Lui mi ha detto che sono una merda, sono velenosa malvagia e cattiva.
Io ho ammesso i miei sbagli ma solo a causa delle sue cattiverie e offese gratuite. Lui invece continua a giustificare ciò che ha fatto, che me le sono meritate le botte, che non mi sono fatta niente, e che non mi vuole vedere più.
Oggi domenica non mi ha cercata.
Ditemi voi cosa è giusto o no.
Baci grazie
Ely1980, non so quanti anni tu abbia, ma quello che so è che due persone che si amano non arrivano a “giocare con le mani”, o almeno fanno altro (si accarezzano, non si menano…) Qui tutti e due avete torto. E se partite con calci e pugni e a momenti finite all’ospedale, forse avete bisogno di un aiuto, ma entrambi. Tu che non sopporti essere derisa (e ci sta), ma se sai che il tuo ragazzo reagisce in modo violento, forse non è il caso di giocare con le mani e rincarare la dose quando lui comincia a menare… E lui che, molto probabilmente non sa gestire la sua rabbia. Non sono una persona che crede molto negli psicologi, ma forse è il caso che ci andiate: insieme o separati, poco importa. E per il momento stai lontano da lui, di sicuro non state bene insieme.
Scusa se sono stata cruda, ma è quello che penso.
Clara
E voi sareste sensibili e teneri?
Mi sorge un ragionevole dubbio…
Non te le sei meritate, le botte, ma non nascondo che leggendo la tua lettera ho prvato anch’io l’impulso di prenderti a schiaffoni.
Ti prego, rileggi tutto quello che hai scritto (anche le lettere precedenti) estraniandoti, per quanto è possibile, dal tuo coinvolgimento. Fai finta che non sia successo a te, ma che te lo stia raccontando la tua migliore amica, tua sorella, tua madre: cosa le consiglieresti? Cosa penseresti di lei, di lui e di questa situazione?
Qualsiasi cosa mi venga in mente a riguardo mi sembra una banalità pseudofemminista, dire che quest’uomo non ti ama e non ti rispetta è come dire che il cavallo bianco di Napoleone è bianco. Lapalissiano.
“Venerdì ero con il mio compagno, c’era un po’ di noia in lui, quasi non gli andasse nulla, apatia totale verso me e noi.
solo che spesso lui mi insulta prendendomi per cretina, deficiente ed ignorante
lì si scatena inizia a darmi calci, prende anche la cintura dei pantaloni, e alla fine con il giubbotto mi dà un colpo in testa.
Ma non rendendosi conto che nel giubbotto c’è una fibia di metallo, mi colpisce alla testa e lì mi fa davvero male con un po’ di sangue.
sono scoppiata a piangere, perché comunque buttavo i ricordi con lui e molte cose appartenenti a me, lì lui vedendomi così ha iniziato a darmi botte forti in testa con una rabbia violenta e urlando come un matto.
Lui mi ha detto che sono una merda, sono velenosa malvagia e cattiva.
Io ho ammesso i miei sbagli ma solo a causa delle sue cattiverie e offese gratuite. Lui invece continua a giustificare ciò che ha fatto, che me le sono meritate le botte, che non mi sono fatta niente, e che non mi vuole vedere più.”
Il problema per cui continui ad accompagnarti a questo fallito è che sei TU (più di lui) a sentirti cretina, deficiente e ignorante, tant’è che continui a giustificarlo, ripetere quant’è bravo e intelligente e speciale e disperare di trovare un uomo altrettanto brillante. Prega dio che sia coerente con le sue minacce e non si faccia rivedere più, perché tu, di tua iniziativa, questa storia non la chiuderai mai.
Quando due persone iniziano ad ‘insultarsi’ (anche per scherzo) solamente per “noia”, credo che non solo debbono rivedere il loro rapporto personale (soprattutto alla luce di quello che è accaduto dopo), ma rivedere il rapporto con loro stessi, con la loro maturità, e con un senso di civiltà ed educazione.
In genere queste cose accadono quando in casa girano poche riviste ( di cultura, non gossip) e pochi libri.
Se una persona ha da leggere sicuramente argomenti di conversazione ne escono fuori.
E poi c’è la musica, programmi televisivi interessanti, internet (parlo di cultura e informazione non di porno naturalmente….come hai scritto in passato..) ecc…
Ci sono tante cose belle nella vita.
Ma…a proposito di cose belle…..non eri rimasta incinta?
Lo hai scritto tu.
Lui non ti vuole vedere piu’?
Ma non avevi scritto già che ti aveva lasciata ed era tornato da sua moglie?
Sua moglie……
Scusa la domanda……ma che razza di rapporto è il vostro ????
Dai un contenuto serio alla tua vita.
Mau.
“Queste cose succedono quando in casa girano poche riviste e pochi libri…”! Mah…che discorsi assurdi e di una tale pochezza che davvero riescono inaccettabili ! Ci si rende conto o no che c’è un sottile razzismo in essi? Gentile signore/a,mi lasci dirle che mia madre è una sarta con la terza media,mio nonno è stato un pescatore di professione e io mi sono laureato in Medicina e Chirurgia a 24 anni il 29 luglio 2006 con tre sessioni di anticipo! Mi lasci dirle che in casa mia di libri e riviste (culturali),prima di me,ne sono “girati” davvero pochi,mi lasci dirle che è ora di finirla con queste baggianate!
Alessandro
Gentile Sig. Ventolibero.
Sarebbe opportuno che, nel rispetto per le nostre personali opinioni, i commenti siano rivolti a chi pubblica una lettera sottoponendo ai lettori un proprio personale problema, non a chi sua volta commenta.
In tutti i casi c’è modo e modo di esprimere il proprio disaccordo.
Credo mai opportuno con ineducazione, e le espressioni che lei ha usato nei miei confronti rientrano in tale ambito.
Accetto tutto ma io non credo di fare ragionamenti razzisti, di pochezza riflessiva e di dire baggianate.
Se lei non ha colto il succo del mio discorso è un suo problema, non mio.
Invece di perdere il suo tempo dietro le mie presunte sciocchezze, ritengo che lei, avendo la giusta maturità ed esperienza, poteva utilizzarlo per dare buoni e costruttivi consigli a Ely80.
Cordialità.
Mau.
Comunque complimenti per il suo brillante percorso di studio.
@ventolibero
chiedo scusa all’autrice del post se approfitto per rivolgermi a ventolibero… ciao, sto leggendo spesso i tuoi post negli ultimi tempi e permettimi di dirti una cosa. Sarai anche laureato in medicina, specializzato in psichiatria, “uno dei più giovani psichiatri italiani” come ami definirti ma… hai dentro una tale acidità, una tale spocchia, tiri fuori un’assertività del tutto fuori luogo… che mi chiedo sinceramente quale aiuto potrai mai dare ai tuoi futuri pazienti… Ho letto delle tue personali traversie di vita: ma neanche queste possono giustificare il tuo modo di approcciare il prossimo proprio in considerazione dei tuoi tanto sbandierati titoli di studio… Medita, Alessandro, medita…
Allora stop a tutte le polemiche inutili che ho letto.
E’ chiaro che della mia relazione con il mio compagno di anni 48 ne sapete tutti l’1 per cento.
La nostra è una storia splendida, ma come tutte le coppie abbiamo gli alti e bassi; abbiamo entrambi una buona cultura, proveniamo da famiglie per bene, e a parte libri, tv e discussioni normali su come vanno le cose nel mondo, a volte per delle incomprensioni plausibili scoppiano delle liti violente.
Ciò che scrivevo era una insoddisfazione alla rabbia scatenata del mio uomo, sfociata alle mani, iniziata per scherzo e finita male.
Mi chiedevo solamente, in questo caso sia io che lui abbiamo colpe uguali. Perchè l’uomo alla fine dà la colpa a noi donne, e dobbbiamo sempre sentirci con le spalle al muro ammettendo di aver abagliato, con il risultato e la vittoria del nostro uomo vittima? Avete dato tutti pareri contrastanti a ciò che è la mia relazione, addirittura concludendo che non ci si dedica abbastanza ai libri o alla tv e per noia si finisce così ad ammazzarsi.
Io e il mio compagno non conosciamo noie, è successo solo che lui avesse stanchezza e apatia quella sera nei miei confronti; il tutto era condito con una ironia tagliente che ci ha fatto male.
Spero di non ritrovarmi più a scrivere in un blog dove si da per scontato solo quello che viene scritto, o interpretato a proprio piacimento.
Grazie comunque lo stesso, alla fine anche dalle cose insensate c’è sempre da imparare.
Alle tue assurdità,Maya,che cosa posso replicare? Come al solito,facile uscirsene con la storia dei tutoli di studio sbandierati (non sarà che c’è una qualche frustrazione nascosta dietro queste nullità?)e con la totale mancanza di rispetto per il lavoro che uno svolge,e cerca di svolgerlo al meglio,dicendo sempre che non si riesce a capire quale genere di aiuto posso dare.Certamente,ogni sacrosanto giorno della mia vita,guardo in faccio situazioni che non so quanti di tutti questi “disperati” e “comprensivi” qua sopra hanno occasione di guardare,di vivere,di affrontare! ora dai,fai come tutti,escitene anche tu con la logica dell’IO L’HO VISSUTO…Lo facciamo tutti qua sopra,me compreso! Solo che io,invito anche tutti,tutti quelli che parlano facile come te,a venire a vedere quello che io vivo,quello che io vedo,quello che io affronto! Io solo una cosa dico a esseri come te,un ivito vi rivolgo:cogliete,qualche volta,una qualche occasione per starvene zitti!
Gentile signora/e Mau,non credo di essere stato maluducato con lei (ineducato significa altro…)ma se è questo che ha percepito,le chiedo scusa.Non era certo mia intenzione riuscirle tale! Capisco che alle volte,il tono può far travisare,del tutto in buona fede,quella che è la realtà di un pensiero esposto.E lei voglia perdonarmi,ma è un pensiero che confermo.Forse alle volte non se ne ha consapevolezza,ma certe nostra affermazioni possono tradire una personale impostazione di vita.Personalmente,al di là di quella che è la mia storia e il mio impegno,non credo che chi legga poco,chi non possiede una ricca biblioteca,chi guarda zelig in tv non abbia di che parlare,di che confrontarsi,di che educare! Educare alla vita signore/a,educare all’umanità! I libri aiutano in questo certo,le parole,certe parole destano nell’animo una sensibilità e una necessità di confronto e partecipazione che spesso,chi non conosce queste parole,non avverte,forse per timore di sentirsi inadeguato.Forse perchè,troppi sono coloro che avendo letto un libro di filosofia si credono filosofi…ora non sto certo dicendo che questo sia il suo caso,ma purtroppo è il caso di molti,è il caso di chi abusa di espressioni come quelle usate da lei,e se ne arma come fossero delle clave da scagliare addosso,nel tentativo di farsi largo per apparire! Ripeto ancora,non mi riferisco a lei,le sue parole ora sono per me un appiglio per sviluppare un discorso più ampio! Mi darà atto che molti usano agire in tale modo spero.
Mi scuso con umiltà con lei per il termine “baggianate”,e per il discorso sulla “pochezza” ma,mi creda,ammettendo che forse,in questo caso,ho adattato il suo pensiero a misura del mio,avverto in me profonda avversione per questi facili clichè dietro i quali si nasconde in realtà una profonda frustrazione,una frustrazione che purtroppo poi porta a riempire quei luoghi di tortura che sono gli Spdc (servizio psichiatrico di diagnosi e cura),cioè i reparti ospedalieri di psichiatria.E mi creda,non è un bello spettacolo da vedere,e di cui la società,questa società impresentebile e invivibile che costruiamo noi con le nostre nullità quotidiane,possa gloriarsi e vantarsi! Che sennò,nemmeno ci sarebbe sempre bisogno,e parlo di me,doversi difendere su un sito internet,dagli attacchi e dagli strali di personaggi incapaci al confronto e al dialogo,che sempre se ne escono con i tiri mancini (vedi riferimenti alle traversie personali e il resto),e mai sono disposti a interloquire con una persona,che certamente,e parlo sempre di me,ha le sue impostazioni di vita,alle volte rigide,ma che le ha decise con lealtà e onestà! Facoltà di cui questi soggetti difettano…Come diceva mio nonno: “nulla se mi considero,tanto se mi confronto”!
Ora,gentile signora/e,le chiedo davvero scusa,con umiltà e sincerità,di averla urtata,dicendole con onestà che non era nelle mie intenzioni farlo…e spero di aver reso idea del perchè me la sia “presa”.Non era un attacco a lei,era un esprimere ripugnanza per una certa filosofia di vita…una filosofia che credo non le appartenga!
La saluto con cordialità,
Alessandro
P.S Se il suo è un complimento sincero,gliene sono molto grato! Nonostante le nullità dei personaggi di cui sopra (non capiscvo come tu possa fare quel mestiere ecc ecc…),è quello che ho scelto,è quello che mi impegna e mi danna,è quello che mi salva (senza avere la pretesa di salvare gli altri…sono gli essergli presente,solo di fargli capire questo:io ci sono!).