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Quando la finiranno con le menzogne sul “femminicidio”?

di maverick2011
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Lettera pubblicata il 6 Luglio 2016. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 116 commenti

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  1. 61
    D-Ego -

    Molto obietttivi Vic e Andrea.

    Quando il sistema vuole legittimare le sue oscenità per girare il torchio, incomincia con la propaganda mediatica a base di migliaia di polpette avvelenate sull’argomento, dal terrorismo al femminicidio, a cui abboccano tutti gli oppidi, frustrati e pavidi sudditi seduti davanti alla Tv.

    Prima creano le vittime, poi terrorizzano la gente ed infine ti fanno la legge su misura per mettere al ceppo l’intera popolazione, su richiesta della medesima.

    Nel caso del femminicidio è chiaro che il liberalismo dei costumi ne è la causa, poichè ha prodotto pazzia e guerra tra i sessi, ma il regime che l’ha creato finge di esserne estraneo e lascia che le vittime si accumulino senza cercare le cause e le soluzioni, ciò per suscitare l’indigna-zione popolare, alla quale poi risponde con il TSO obbligatorio a tutti gli uomini, preludio alla loro schiavitù totale, con il trionfo della ginocrazia satanica.

    Fu così per il codice fiscale, matricola carceraria, ottenuto mediante il delirante spettro dell’evasione con il plauso di tutte le allegre donniine, le quali tutt’ora commerciano liberamente in natura senza pagare le tasse, fenomeno ormai di massa, ostentando la loro “emancipata” capacità produttiva e consumistica.

  2. 62
    Golem -

    Consensi pro consenso, con consueta incoerenza ideologica.
    La “sottile” corteccia cerebrale conferma come il “cervello arcaico” prevalga NON solo fisicamente su quello della coscienza, e come quindi il primo sia preponderante anche nelle decisioni che riteniamo “sentimentali”.

  3. 63
    camy -

    Kid, non credo che gli autori di femminicidi siano tutti con problemi gravi e che li hanno manifestati in precedenza. Fosse così sarebbe facile, si rinchiuderebbero questi individui, e il problema sarebbe risolto, anche ipotizzando che i servizi sociali funzionassero – cioè quello che stai dicendo tu.
    Il problema è che possono anche essere uomini normalissimi, i quali non riescono ad affrontare una situazione, come la rottura di un legame sentimentale, verso cui non hanno gli elementi caratteriali/psicologici necessari per far fronte. Per esempio non si sono mai trovati ad affrontare un lutto o un abbandono, oppure al contrario lo hanno subito e non sono riusciti a superarlo e non vogliono rivivere quelle situazioni. Non ce la fanno psicologicamente. Tant’è che alcuni poi si uccidono anche loro.
    È una situazione sociale difficile, quella in cui ci troviamo, dove di fronte a nuovi avvenimenti “moderni” come le frequenti rotture sentimentali, ci si trova a non avere gli strumenti per affrontarli. È un problema di cultura, è lì che si dovrebbe insegnare a tutti (uomini e donne) come affrontare queste nuove situazioni (nuove perché un tempo era meno frequente lasciarsi, anche se non si andava d’accordo, ed era un fatto culturale, quindi anche lì è di cultura che si tratta).
    Poi non condivido dire che tutti gli uomini sono accusati oggi di essere potenziali femminicidi, che si fa terrorismo verso gli uomini. Scusate dove lo avete letto o sentito? Tanto per capire.. A me risulta che la condanna viene fatta verso quegli uomini che compiono tali gesti, non verso tutti. Mi pare un’informazione sbagliata questa che si sta dando.

  4. 64
    maria grazia -

    rossana, pensa ai tuoi di nodi che dal post isterico che hai scritto in chat è evidente che ti rode di brutto e sei immersa fino al collo nelle nevrosi generate dai conflitti che tu stessa hai alimentato. Continuare a rompermi gli zebedei nelle lettere in cui scrivo non ti servirà a trovare quelle conferme che vai disperatamente cercando in ogni dove! Ormai sei alla frutta ma non dipende nè da Golem nè da me.
    Mai impedito a nessuno di farsi la sua vita e di avere una SUA opinione su di me, a patto che questa non venga espressa come verità assoluta perchè fino a provare contraria nessuno qui dentro mi conosce DAVVERO. Escludendo il fatto che un unico utente ha compreso appieno il mio essere.

    “chi uccide, visto che è una minoranza assoluta, deve avere seri problemi a livello personale e ,come spesso si scopre, già poteva aver dato manifestazioni negative in passato. Ed è qui che è carente il sistema , perché non è organizzato per affrontare questo tipo di criticità.”

    se parliamo in termini di “sistema”, la PREVENZIONE sta anche nell’ infondere una cultura di rispetto verso l’ altro ( in questo caso verso le donne ). Rispettare l’ altro vuol dire prima di tutto considerarlo un essere alla pari. Quindi libero sia da idealizzazioni che da discriminazioni ( e recriminazioni ).
    In base a molti interventi che si leggono anche in questo sito sul genere femminile, mi pare evidente che – almeno qui in Italia – siamo ancora ben lontani da tale risultato.

  5. 65
    D-Ego -

    62
    Golem – 12 luglio 2016 16:20

    Come se ad Amare fosse il cervello…. Golem! :((

    64
    maria grazia – 12 luglio 2016 17:07

    Graziella, “rispettare l’altro” significa riconoscere il proprio ruolo e dunque riconoscere il suo, ma già parti con il piede sbagiato quando vuoi mettere sullo stesso piano esseri diversi fra loro, che non saranno MAI “pari” per motivi di complementarità indelebile, sia fisica che psicologica, pena la moderna ginonnipotenza che induce molte donne a salire sul pulpito ad esibirsi mentre molti “omucoli” applaudono alle loro farnetica-zioni verboistintuali. Dovrebbero curarsi, essendo profondamente “disturbati” entrambi.

    La lingua svelta, la logorrea, la capacità mnemonica, non sono indice di parità con la riflessione, l’elaborazione, la logica, mettitelo in testa, perchè le donne di questo tipo sono paragonabili nel parallelo fisico alle culturiste, esseri che fanno schifo anche a te, hai detto.

    Non si mettono mai nella stessa vasca tonni e squali, ma è ciò che ha fatto il regime “liberatore” a danno di tutti.

  6. 66
    Golem -

    É vero, dovevo immaginarlo. È giusto per te dichiarare quello che hai scritto.
    Non potresti mai amare col cervello.

  7. 67
    maria grazia -

    Come sempre viene deliberatamente stravolto il senso di ciò che scrivo. Ci sono differenze biologiche sostanziali tra i due sessi, nessuno lo ha mai negato. La parità a cui io mi riferisco è quella sul piano umano del rispetto e della considerazione. Le opinioni e i suggerimenti di una donna a mio avviso devono assumere pari valore di quelli dell’ uomo all’ interno della coppia e non solo.
    Peraltro alcune caratteristiche tradizionalmente attribuite alle donne ( come l’ irrazionalità, l’ emotività, la mancanza di logica e di intelligenza pratica, la scarsa propensione al rischio, alla lotta e alla fatica ) non hanno alcun fondamento scientifico ma erano solo un’ invenzione della cultura patriarcale per far sì che le donne fossero relegate ai margini della società e non avessero potere decisionale, politico ed economico.
    La logica e la razionalità sono invece qualità tipiche di chi non è accecato dalle ideologie e non va a simpatie personali. Quindi sono qualità, caro D-Ego, che a te e a chi ti sostiene non vi appartengono, almeno secondo il mio punto di vista personale. Credo anche che chi sa il fatto suo ed è sicuro delle sue idee:

    primo: non ha bisogno di rimarcarle con enfasi e con modi teatrali a ogni piè sospinto

    secondo: non ha bisogno di denigrare chi non la pensa come lui

  8. 68
    maria grazia -

    Personalmente poi ritengo anacronistica la rigida divisione dei ruoli nell’ ambito della coppia secondo schemi prestabiliti, ma ognuno ovviamente è liberissimo di dissentire su questo. In ogni caso non mi devo sentire in colpa perchè il mio ideale di uomo non collima con quello che secondo te dovrebbe essere “un maschio”, e altrettanto vale se parliamo della “donna” come la intendi tu ( cioè pusillanime, “lunare”, non acculturata, psicologicamente e materialmente schiava dell’ uomo ).
    Già questo dovrebbe portare a capire che non sono quell’ essere debole e abbindolabile da un pò di parlantina che qualcuno vuole farvi credere.
    Logorrea dici ? io direi invece “capacità espositiva e discorsiva”. Ma tu continua pure a tenerti i tuoi convincimenti se vuoi, a me non cambia nulla.
    Ahh… comunque il VERO Amore è una questione MENTALE quindi parte dal CERVELLO. mi spiace deluderti…
    Tra l’ altro ti sfugge il fatto che tutte le aberrazioni cui assistiamo oggi e che tanto tu contesti sono proprio il frutto di questo equivoco, che l’ Amore cioè non possa essere una SCELTA consapevole e che sia dettato solo da certi istinti passionali.

    Mi chiamo Maria grazia, non Graziella.

  9. 69
    rossana -

    D-Ego,
    confermo che NON hai assolutamente bisogno di sostenitori (è quasi un insulto il solo supporlo). sei più che capace di “SOSTENERTI” da te! nel mio piccolo credo di aver dimostrato anch’io, per un paio d’anni, di essere in grado di SOSTENERE alla meno peggio le mie idee anche in tua assenza, affiancata saltuariamente quasi soltanto da una o due utentesse, che godono della mia massima stima, pur non condividendo sempre, com’è logico che sia, i loro pensieri in ogni singolo aspetto. libertà mentale e onestà intellettuale innanzitutto!

    quanto all’Amore, basterebbe riportare qui l’affermazione di meno di due righe di una nota utentessa, datata 24 luglio 2015, in pieno stravolgimento d’innamoramento, per contraddire la convinzione a parole che l’Amore subentri soltanto in seguito, quando entrambi i partner si avviano sulla strada del raziocinio. non lo farò, per evitare di riaprire la polemica: ognuno ha diritto di considerare la propria coerenza come meglio gli pare! con un minimo di buon senso, dovrebbe soltanto astenersi di predicarla ad altri…

  10. 70
    Kid -

    Camy . Penso di averlo già spiegato esaurientemente . Si dice e viene detto ed anche riportato su questo forum.

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