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Lettera pubblicata il 21 Agosto 2012. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lapo.
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A mio avviso ci sono, in via generale, almeno tre aspetti da considerare:
– per una donna è più facile trovare un altro uomo
– una donna in caso di separazione/divorzio è maggiormente tutelata
– una maggiore attitudine femminile a chiudere la relazione quando le cose non vanno.
Ciò determina che a lasciare siano percentualmente più le donne. In realtà, fare andare bene le cose all’interno di una coppia può essere estremamente facile o difficile, a seconda dell’impegno profuso. È necessario lavorarci su ogni giorno, cosa che molti non fanno. È incredibile come ci si impegni nel proprio lavoro, nelle passioni e poi si pretenda che la coppia funzioni da sola.
Le coppie “felici” vedono entrambi appassionati nel lavoro di coppia, mentre molte altre la prendono come una discarica, in cui buttare frustrazione e rabbia. Il partner diventa la persona che si è autorizzati a trattare peggio e poi si cade dal pero quando va tutto a rotoli.
No aspetta Trader, forse non mi sono spiegato bene.
“Parli di gestione del matrimonio….tutti si sbaglia nella vita, anche non volendo. Sarebbe quindi un inferno pensare di vivere un matrimonio con la paura di sbagliare.”
Ho scritto questa frase. Ma volevo intendere proprio il fatto che bisogna vivere il matrimonio senza l’assillo di sbagliare.
Per dirla in altri termini, durante il mio matrimonio io sono stato sempre me stesso, senza mai bluffare o camuffare il mio modo di essere. Ciò comporta il fatto che si possano commettere degli errori anche non volendo. L’inferno che intendevo era quello legato al fatto di soffocare se stessi per evitare di sbagliare. Questo volevo dire.
Io ho sofferto e continuo a soffrire per il mio matrimonio fallito. Perchè amavo davvero mia moglie e credo che lei almeno fino ad un certo punto amasse me. Non so cosa sia successo realmente cosa ho realmente sbagliato, considerando che ci sono matrimoni che vanno avanti lo stesso nonostante sbagli…
evidenti da parte di uno o di entrambi. Tu pensa che per tanto tempo ho creduto che il nostro fosse un matrimonio ai limiti della perfezione con due persone che si amavano e stavano bene insieme. Mi ritenevo fortunato, è tutto dire.
Puoi immaginare come mi sento.
“È incredibile come ci si impegni nel proprio lavoro, nelle passioni e poi si pretenda che la coppia funzioni da sola.
Le coppie “felici” vedono entrambi appassionati nel lavoro di coppia, mentre molte altre la prendono come una discarica…”
Beetle è una speranza di “lucidità” per questo sito, in cui spesso stuoli di frustrati e illusi vengono “assistiti” da omologhi messi peggio di loro.
Beetle,
concordo su tutto e, in particolare, su: “Le coppie “felici” vedono entrambi appassionati nel lavoro di coppia, mentre molte altre la prendono come una discarica, in cui buttare frustrazione e rabbia. Il partner diventa la persona che si è autorizzati a trattare peggio e poi si cade dal pero quando va tutto a rotoli.”.
spesso può diventare una questione di priorità: guai a dare un rapporto per scontato, a metterlo all’ultimo posto o a privarlo di rinnovata linfa vitale. non ha possibilità di reggere a lungo.
Gianni commento 172: ah, scusa, non avevo capito la tua affermazione.
Rossana, Beetlejuice, un momento. Io non credo le coppie si separino perchè uno dei due vede la coppia come una discarica. Io non credo che ci siano tutte queste persone che per scaricarsi offendono la moglie o la picchiano. Può succedere che si sia nervosi e si scarichi sull’altro/a la propria tensione magari risultando intrattabili o un po’ elettrici. Ma credo sia normale, nessuno è perfetto. Ma è diverso dal prendere a parolacce chi ci sta vicino, denigrarla o addirittura picchiarla.
Io penso che a fronte degli innumerevoli divorzi ci sia di fondo qualcosa di più banale e più semplice come l’intervento di un terzo o il cambiamento di uno dei due che ad un certo punto della vita si sente di cambiare o non sa piu quello che vuole.
Mangiare la solita minestra al giorno d’oggi non è per tutti.
Già il fatto di considerare il proprio compagno “la solita minestra” e da considerarsi una sentenza definitiva.
Il minestrone della mia nonna mi accompagna da quando ero bambina, eppure non è mai stato “la solita minestra”. Sapeva di casa, di stufa, di affetto e di protezione, è sempre stato La Minestra per eccellenza, il miglior piatto tra tutti quelli possibili. Eppure era sempre lo stesso, con alcune verdure che tra l’altro non mi piacevano e scartavo nel piatto, ma sempre e comunque il mio preferito.
Ecco, speriamo di essere La Minestra per qualcuno, che è una delle cose più belle ci possa capitare.
Suzanne,
effettivamente… “essere La Minestra per qualcuno” “è una delle cose più belle ci possa capitare.”
un bellissimo augurio, in particolare per ogni donna innamorata.