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Meglio non sposarsi, ecco perché

di lapo
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Lettera pubblicata il 21 Agosto 2012. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 207 commenti

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  1. 121
    Loreley -

    Sweetly, il fatto e’ – come giustamente noti tu – che c’e’ molta carne al fuoco e anche un pizzico di incoerenza. Ad esempio: il problema, Rdf, e’ che lei tradisca o che tradisca e lasci? Se lei tradisce ma non lascia (come sarebbe proprio del maschio) quindi “va bene”? pero’ da certi discorsi non sembrerebbe (anche se il tradire ma non lasciare del maschio parrebbe vista in chiave di virtu’). Mi pare cmq (se ho capito bene) che il centro della questione sia: colei che lascia e rinnega o persino spenna. Che un uomo spenni la ex e’ (per questioni legislative ma gia’ solo per il fatto che ancora oggi capita che gli stipendi u/d non siano uguali o che una donna abbia un part time concordato in casa quando nascono i figli ecc) in effetti piu’ raro tuttavia non e’ raro che donne siano spennate economicamente prima, durante la relazione, che non rivedano mai soldi che hanno prestato o che l’uomo che dice loro di lasciare il lavoro (oggi manco si trova…) o voglia un figlio anche lui o soprattutto lui in certe condizioni economiche poi… abbandoni la nave e rinneghi o si dia alla macchia… hai voglia di quante situazioni cosi esistono… Sul concetto (non ha sesso) che sia indecente che uno-una rinneghi l’ex in modo incivile e brutale sono d’accordo. La relazione finisce ma dov’e’ finito il bene? Di storie di rinnegamenti brutali e stronzissimi ne conosco parecchie e da entrambe le parti. danno i brividi. pero’ c’e’ anche chi non lo fa. Si lascia ma non rinnega e non perche’ si tiene l’ex in caldo. Le strade si dividono ma l’affetto non muore. Rdf dici di parlare con gli ex ecc. Sinceramente io non cambio affatto strada quando incontro i miei ex, ne’ loro. Non e’ mai successo. Ho avuto occasione tra l’altro di parlare con loro e non in modo superficiale. Personalmente non nutro rancore neanche per chi si e’ comportato come secondo te farebbero le donne e gli uomini no. E credo sia molto piu” salubre anche se un tempo di rabbia e confusione e rielaborazione e’ fisiologico. Per carattere penso che la civilta’ e il voler bene che sta sotto l’amore siano qualcosa che si coltiva reciprocamente. Per natura sono civile e se voglio bene a qualcuno anche amicizia che sia il voler bene non si spegne con l’interuttore. Mi pare piu’ normale anche quando vedo gente che e’ stata insieme in passato volersi cmq bene che il contrario e non e’ Disney ma realta’. Certo dipende cosa ti ha fatto una persona o le hai fatto. Non sto dicendo sia obbligatorio provare affetto o empatia per un ex o che lo provi per te. c’e’ chi non si caga o ti caga di pezza.

  2. 122
    Loreley -

    pero’ in generale i miei ex (che non sono 45) non sono estranei per me e io per loro. E non parlo di rimpianti, scopazzate revival o invadenze nel privato o agendina da cui recuperare un contatto quando c’e’ crisi… Parlo del fatto cmq di non considerare estraneo chi ha vissuto un pezzo di strada con te. Io non ho mai rinnegato questo e non perche’ mi dipingo santarellina. del resto non ho avuto a che fare con santi ma esseri umani. Essere essere umani non riguarda solo il sesso e il tradimento, non sono i soli errori che la gente fa, uomini e donne. i soli egoismi che le persone manifestano. Eppure ci sono “bilanci” non matematici che anche sulle lunghe distanze consideri comunque in attivo e non per idealizzazione, imprinting o disneyland. Perche’ la vita sa essere anche feroce, la vita e non solo l’uomo o la donna con cui ti sei relazionato/a. C’e’ chi ti sbatte brutalmente fuori e brutalmente se ne sbatte e francamente che sia il socio o la socia, amico o amica, uomo o donna se veramente si tratta di bastardi e bastardate buonismi non ne ho. Se davvero si tocca e supera il limite della decenza: chiuso. Non entro nei dettagli ma non parlo di cazzate. Ma nel rapporto con le singole persone che uno o una sia identificabile come un ramo da tagliare o meno non e’ un dettaglio o una statistica. E’ tra l’altro una cosa che non ha un “per sempre” nel senso che ogni rapporto vive nel presente. Anche il migliore. Che la gente in ogni tipo di rapporto ti puo’ incul… e’ un fatto. Anche che puoi sbagliare anche tu. Non e’ idealizzando o demonizzando per categorie, a mio avviso, che si risolve la questione. Si puo’ assolutamente scegliere di non avere una relazione di un certo tipo secondo me anche perche’ non ci si mette con chiunque. il che non vuol dire nemmeno per forza avere amicizie di mutanda e in modo cinico. Pensando “non mi freghi”. Personalmente credo che l’idea di dover avere una relazione per forza sia una schiavitu’. Credo lo sia pero’ anche l’idea di non dover innamorarsi piu’ o condividere oltre un certo livello. Forse la vera liberta’ in tal senso e’ non porsi limiti. Tenendo gli occhi aperti n.el caso in cui si sentisse la spinta non sociale ma personale a condividere quel qualcosa in piu’. Alla fine nessuno ti (tu.generico) obbliga. A me no. E’ chiaro che se ti relazioni con qualcuno ti prendi il positovo e accetti il rischio. il futuro non lo conosce nessuno e il per sempre e’ un astratto tanto piu’ quando una cosa riguarda due persone e qualcuno che sta fuori da te. Come faccio a dire che per sempre un’altra persona ci sara, mi amera’, non mi deludera’ mai, come reagira’ anche agli stessi eventi della vita? Non lo so neanche di me stesso sebbene in una certa misura io mi conisca. W come mi rapporto con l’esterno bonus/malus. a tutti tocca vivere nel presente. Con che stato d’animo e con chi una differenza pero’ la fa. E non parlo di “carpe diem”, parlo che e’ nel presente che affrontiamo gioie, serenita’ o rovesci e delusioni.

  3. 123
    Sweetly00@hotmail.it -

    Sì, Loreley, ci sono tanti argomenti che trasversalmente si intersecano l’un l’altro. Tant’è che ho pensato un po’ prima di scrivere ancora, mi dispiacerebbe sottrarre attenzione a temi sostanziosi come sentimenti e relazioni. Ma avevo promesso di scrivere qualcosa anche rispetto il matrimonio, che tra l’altro è il fulcro per cui è stata aperta questa lettera. E ne approfitto delle tue righe per inserirmici.
    Nell’ultima parte del tuo post, Loreley ritrovo il mio punto di vista. A partire da “Personalmente credo che l’idea di dover avere una relazione per forza sia una schiavitu’. Credo lo sia pero’ anche l’idea di non dover innamorarsi piu’ o condividere oltre un certo livello. Forse la vera liberta’ in tal senso e’ non porsi limiti.” Penso che non si possa assicurare a nessuno di poterci stare insieme per sempre. Per diverse di motivazioni, tra cui quelle che magari oggi non ci sfiorerebbero mai l’immaginazione. Quello che, tuttavia, credo è che voler bene per sempre, e comportarsi di conseguenza, non sia per forza vincolato alla relazione in sé né tanto meno sia impossibile. Ho letto poco fa un pensiero di Fabrizio, anche questo in un’altra lettera: “Sinceramente non riesco a comprendere come si possa smettere di amare una persona alla quale….vuoi bene e con la quale hai condiviso ogni cosa. Come si fa ?”. E questo a prescindere che si stia insieme o no. Per come lo intendo io, se sono la prima a dire che non è detto che chi ti lascia non ti abbia mai amato (come si può dire mai? non si è dentro di lui/lei per essere così certi, autoconvinzione come valvola di sfogo), penso al contempo che un amore profondo non esiste solo a condizione di reciprocità e di presenza dell’altro/a nella propria quotidianità, anche se è ovvio che se amo qualcuno lo vorrei con tutta me nella mia vita. Questo l’ho scritto come spunto riflessivo.
    Veniamo al discorso matrimonio. E qui non ho un punto fermo . Mi spiego: ti dò ragione, Rdf, è nato come istituzione religiosa, come concordo che questa sia di stampo maschilista. Mi rammarica constatare che lo Stato ancora oggi non abbia raggiunto la laicità, e questo lo dimostra il matrimonio in chiesa con valenza anche civile, fondandosi ancora ai patti lateranensi se non erro. Con questo non voglio dire che non dovrebbe esistere la possibilità di sposarsi in chiesa, dico solo che a mio avviso dovrebbero essere due cose ben distinte.
    E qui mi congiungo alla seconda parte del ragionamento: se penso al matrimonio in modo superficiale, come mera giornata di festeggiamento da inguaribile romantica lo trovo un evento molto grazioso, se festeggiato con chi davvero è vicino alla coppia, senza troppi sfarzi. Il problema secondo me è che molti si sposano infatuati SOLO dal fare principe&principessa per un giorno, o perché “così è la tradizione”, o “per regolarizzare”, o perché i genitori insistono, o perché la dottrina cattolica lo predica, o perché.. qualsiasi perché sia estraneo ad una volontà 100%consapevole.

  4. 124
    Sweetly -

    Al matrimonio non trovo senso in anni in cui due atti notarili possono “tutelare” i partner (cosa che dimostra comunque un voler mettere le mani avanti, che trovo un tantino in antitesi con i grandi sentimenti di cui stiamo parlando, ma forse sono io troppo romantica, e allora siano se uno proprio ne sente la necessità) o per i figli (questo mi sembra un po’ più sensato). In anni in cui la diffusa convivenza prematrimoniale ha tolto qualsiasi cambiamento nella vita della coppia dal giorno prima al giorno dopo, pezzo di carta a parte. In anni in cui il matrimonio stesso prevede con tanta leggerezza l’uscita non sempre di emergenza “divorzio”. Dico che se è stato una grandissima e giustissima conquista per quanto concerne la liberazione da inferni familiari, il lato oscuro della luna è che oggi se ne abusa. Tuttavia, credo che una coppia che consapevolmente scelga il matrimonio abbia il pieno diritto di celebrarlo e non voglio pensare per forza che finirà. Conosco coppie, di diverse età, che si vogliono bene dopo tanti anni, senza o con figli, più o meno grandi. Se qualcuna sarà di facciata, non credo valga per tutte.
    Ed infine ho lasciato il discorso per me più difficile. Ovvero la questione che mi hai posto tu, Rdf, “sia donne che uomini vogliono la libertà sia di scegliere con chi stare sia di andarsene via ed abbandonare l’altro quando non lo vogliono più”. Intanto credo che questo dilemma non sia da porselo solo con il matrimonio, ma anche convivenza e fidanzamento. Una persona che ti ama e ti vede andartene soffre indipendentemente dal ruolo. Teoricamente l’essere umano tende alla libertà, per quanto facilmente venga a mio parere idealizzata e/o confusa. Sarebbe bellissimo il discorso “ci scegliamo ogni giorno senza darci per scontati”. “Sarebbe” perché in realtà penso che sia molto difficile, per quanto ne vogliamo dire il contrario, non crearsi aspettative. Se io sto con qualcuno da molti anni, se percepisco che và “tutto bene” penso sia abbastanza normale che non pensi mi lascerà, almeno non adesso. Magari quando ne parlo riconosco che potrebbe effettivamente farlo, ma in cuor mio l’idea non la prendo seriamente. Questo meccanismo non lo vedo per forza come qualcosa di SOLO negativo. Sarà un rapporto che avrà bisogno di essere ravvivato e stuzzicato per risvegliarsi un po’, di introdurre qualche novità, ma ci vedo fiducia, sicurezza in ciò che si ha costruito insieme. Il problema nasce se l’altro 50% non la vive/percepisce/pensa come me. Se vuole evadere dal “noi”.
    Può succedere? Certo, potrebbe. Ma io non riesco a non ricongiungermi sempre al punto di partenza: se ti voglio bene, ammesso anche che non ci fosse più il cuore a mille, ammesso che il cuore a mille riesce a farmelo funzionare qualcun altro anziché tu (ahimè potrebbe anche accadere), io non riesco a farti del male. Non perché sia una santa, perché tu sei parte di me e farti male mi fa male. Non è razionale, è impulso emotivo più forte delle “emozioni”. (..)

  5. 125
    Sweetly -

    (scusate la disattenzione, anche il commento 123 è mio, solo che quando ho cliccato sopra la casella per inserire il nick ho distrattamente schiacciato sopra l’indirizzo che si era “salvato” tra gli “aiuti” automatici e presa di fretta non ho ricontrollato, comunque sono sempre io anche se credo si capisse lo stesso)

  6. 126
    iosonoio -

    Non sposarsi é meglio perché il matrimonio è una farsa e basta.

  7. 127
    renato -

    Riprendo l’argomento solo per dire che lapo ha ragione.

  8. 128
    rossana -

    Renato,
    cosa sostiene Lapo… per chi non ha voglia di andare a rileggersi tutto il thread?

    sottoscrivo comunque il post di Kid, che ho letto per il gusto di ritrovare vecchie presenze d’interesse…

  9. 129
    Alienus -

    È per questo che posso ritenermi fortunato di rimanere scapolo a vita 🙂

  10. 130
    Gianni -

    Mi sono letto tutti i commenti di questo thread. Volevo dire solo una cosa. Nella mia vita giovanile ho avuto diverse storie. Poi ho incontrato quella che credevo fosse quella giusta, l’ho sposata ed è stato l’unico vero amore della mia vita. Mi amava e l’amavo. Qualcosa è andato storto, ancora oggi non so bene dire cosa, sarebbe lungo da spiegare. Sono passati tanti anni e ancora adesso sogno la nostra storia che è durata tanti anni. E’ una sofferenza atroce quella che sto provando da anni perchè sono fermo al ricordo dei nostri anni distrutti da una fine che non immaginavo e che ancora oggi mi sembra assurda.
    Meglio non sposarsi e rimanere scapoli ? Non lo so. So solo che il mio matrimonio mi aveva dato tante gioie e con la fine se le è riprese tutte con gli interessi.
    Passare la vita da solo è meglio ? Non lo so, non credo. Certo pensando alle sofferenze avute sarebbe meglio che la mia storia non fosse mai esistita. Forse non c’è una risposta. Forse ci vuole fortuna e al…

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